Il piccolo e laborioso Gruppo Caritas della nostra parrocchia prosegue le sue attività, com’è nel suo stile, in sordina, senza apparire in alcuna occasione ma, evangelicamente, facendosi “lievito tra la farina”.
La Caritas è, per la vita della Chiesa, il modo istituito per concretizzare il precetto della solidarietà, in forma organizzata, senza nulla togliere all’iniziativa personale che ognuno può avere per compiere del bene. La Caritas è una istituzione che opera a livello mondiale, attraverso le Caritas nazionali, diocesane e parrocchiali.
Dall’insegnamento del Vangelo apprendiamo che vi sono due vie per compiere del bene: le opere di misericordia corporali e quelle spirituali. Almeno in parte, le prime si deducono da quella stupenda pagina che dice:
«...ho avuto fame e mi avete dato da mangiare ...da bere ...mi avete ospitato ...vestito ...curato ...siete venuti a trovarmi (...). Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli l’avete fatto a me» (Mt. 25,39-46).
Il cristiano riconosce in colui che riceve del bene il volto stesso di Gesù: «...l’avete fatto a me».
Allo stesso modo, anche le opere di misericordia spirituale: «consigliare i dubbiosi, insegnare agli ignoranti, ammonire i peccatori, consolare gli afflitti, perdonare le offese, sopportare pazientemente le persone moleste, pregare Dio per i vivi e i morti», si ricavano dagli insegnamenti d Gesù e sono obiettivi di carità da compiere.
Il lavoro della Caritas si può dire che è continuo, da un lato per reperire i fondi necessari per essere in grado di effettuare gli interventi necessari e, dall’altro lato, per donarli secondo le necessità, solitamente per contribuire a pagare, almeno in parte, utenze, bollette, riscaldamenti. Ma anche per interventi più impegnativi, com’è stato in questo ultimo anno, in cui sono state saldate le spese ospedaliere per una persona extracomunitaria, a seguito di due delicati interventi chirurgici, che hanno richiesto la somma di circa 5.000 Euro. Altre uscite si registrano per interventi a famiglie in difficoltà, sia del paese che di fuori, per un totale di 3.120 Euro. A persone di passaggio, distribuiti in svariati interventi, Euro 710.
Questi aiuti economici sono possibili grazie ai proventi derivanti sia dal “negozietto Caritas” di Via Grandis, sia dalle “bancarelle del legno” (tot. Euro 5.357,41); dal contributo annuale del Comune (Euro 1.000), da offerte di privati (Euro 2.235), da integrazione della Chiesa (euro 237,59).
Gli altri servizi caritativi consistono nella distribuzione di indumenti, di generi alimentari attraverso il rifornimento trimestrale del Banco Alimentare, ed anche, quando affiora la possibilità, di mobili e arredi.
Oltre a queste attività ordinarie, il Gruppo, integrato da altri volontari, si è attivato per la “Giornata della vita” con l’iniziativa “regala un fiore” (Euro 1.250 a favore del Centro Diocesano per la vita); il giorno di Pasqua per la giornata di raccolta a favore dei terremotati d’Abruzzo (Euro 6.630, di cui Euro 1.600 inviati direttamente alla famiglia di Maria Pia Beraud, originaria di Bardonecchia, e il restante inoltrato alla Caritas nazionale); per la giornata di Pentecoste avente per scopo quello di attivare un fondo cui attingere per le famiglie in difficoltà a causa della crisi economica (Euro 1.000, inviati alla Caritas nazionale); la raccolta di indumenti usati, in collaborazione con la Caritas diocesana e con gli introiti derivanti proseguire nell’iniziativa della Quaresima a favore della costruenda struttura per ragazze madri e i loro bambini a Goma in Congo, presso una missione salesiana. Oltre ad essere grati con le volontarie che si prodigano costantemente per il Gruppo, è doveroso ringraziare le signore Maria Vallory e Chiara Chiabrando che, da anni, eseguono lavori di cucito per rifornire “il negozietto” e, in modo particolare, il sig. Aldo Comotti che, con le sue artistiche opere artigianali di legno, rende fattibili le due bancarelle estive.
CARITAS PER L’ABRUZZO
Arrivano dalla Caritas Italiana i primi frutti della ricostruzione in Abruzzo. Si tratta di scuole, centri di comunità e centri per servizi, appartamenti per anziani e universitari. Dopo la mobilitazione che ha portato la Caritas Italiana – a partire dalla Colletta Nazionale del 19 aprile lanciata dalla C.E.I. in tutta la Chiesa – a raccogliere 25 milioni di Euro, ai quali vanno aggiunti i 5 milioni messi a disposizione immediatamente dalla Conferenza Episcopale Italiana. (...) La scelta della Chiesa italiana di “esserci” in mezzo alle sofferenze di un popolo, ha avuto il suo momento più commovente con l’arrivo di Benedetto XVI in terra d’Abruzzo il 28 aprile 2009. Due settimane prima, il 14 aprile era avvenuta la visita del Card. Bagnasco. (da “Avvenire” del 17-9-2009