MELEZET
E SAN ROCCO
Il
16 agosto di ogni anno la comunità di Melezet si riunisce per onorare San Rocco,
alla Cappella a Lui dedicata e che si
trova, quasi a protezione, all’inizio del paese. Essa misura due metri e
ottanta centimetri di lunghezza per tre metri e ottanta
di larghezza. La Cappella di San Rocco, come quella di San Sebastiano, venne
costruita in occasione di una terribile epidemia di peste arrivata nel 1630 e
che fece un gran numero di vittime in questa contrada.
La
Parrocchia di Melezet per scongiurare questo terribile flagello fece allora voto
di costruire due Cappelle e consacrare annualmente
ed in perpetuo due giorni di feste solenni; il 20 gennaio in onore di San
Sebastiano ed il 21 gennaio in onore di San Rocco (attualmente spostata al 16
agosto, festa di San Rocco).
Nel
terribile anno della peste anche il Comune di Bardonecchia fece voto di festeggiare
solennemente San Rocco ogni giovedì
di metà Quaresima.
Nel
1880 venne sostituita la porta, troppo grande, e vennero eseguiti lavori di muratura.
Al 1880 risale anche il quadro dipinto
ad olio su tela raffigurante la Santa Vergine con il Bambino, San Rocco, San Luigi
Re di Francia ed un Santo Vescovo.
Veduta invernale Cappella S. Rocco. (foto Massignan) |
Nel
1935 vennero fatte ulteriori riparazioni nella parte muraria. Gli ultimi lavori
di restauro e di conservazione vennero effettuati
nel 1996 ad opera di volontari che contribuirono con il lavoro manuale e con
oblazioni volontarie alla conservazione
in buono stato della Cappella. A loro va ancora tutto il nostro grazie ed il
nostro riconoscimento.
Nella
conca di Bardonecchia si trovano altre Cappelle dedicate a San Rocco nei territori
di Rochemolles e di Millaures
Nonostante
la grande popolarità di San Rocco, le notizie sulla sua vita sono molto
frammentarie. Secondo alcune fonti il Santo è nato a Montpellier fra il 1345 e
il 1350 ed è morto a Voghera tra il 1376 e il 1399 molto giovane, a non più di
32 anni.
Intorno
ai 20 anni perse entrambi i genitori e decise di seguire Cristo sino in fondo:
vendette tutti i suoi beni, si affiliò al
Terz’Ordine Francescano e, indossato l’abito del pellegrino, fece voto di
recarsi a Roma a pregare sulla tomba degli Apostoli Pietro e Paolo. Bastone,
mantello, cappello, borraccia e conchiglia sono i suoi ornamenti; la preghiera
e la carità la sua forza; Gesù Cristo il suo gaudio e la sua santità.
Durante
il percorso si sarebbe fermato ad Acquapendente dedicandosi all’assistenza agli
ammalati di peste e facendo guarigioni miracolose che diffusero ovunque la sua
fama.
Tracciando
il segno di croce sui malati e invocando la Trinità, San Rocco diventò lo
strumento di Dio per operare miracolose guarigioni.
L’antica
statua di S. Rocco
(1700)
in restauro.
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L’arrivo
a Roma è databile fra il 1367 e l’inizio del 1368, quando Papa Urbano V è da
poco ritornato da Avignone.
All’ospedale
del Santo Spirito, San Rocco avrebbe liberato dalla peste un Cardinale tracciando
sulla sua fronte il segno di
Croce. Fu proprio questo Cardinale a presentare S. Rocco al Pontefice:
l’incontro con il Papa fu il momento culminante del soggiorno romano di San
Rocco.
La
partenza da Roma avvenne tra il 1370 e il 1371. Nel 1371, nei pressi di
Piacenza, è colpito dalla peste e si rifugia in una
capanna lungo il fiume Trebbia; qui un cane lo trova e lo salva dalla morte per
fame portandogli ogni giorno un pane.
Dio
non permette che il Santo muoia di peste e dopo la guarigione Rocco si avvia sulla
strada del ritorno in patria.
Per
via il Santo, a causa delle complicate vicende politiche del tempo, viene arrestato
come persona sospetta e condotto in
carcere a Voghera dove, interrogato, dice solo di essere “un umile servitore di
Gesù Cristo”. Trascorse in carcere alcuni
anni, vivendo questa dura prova come un “purgatorio” per l’espiazione dei
peccati. Morì il 16 agosto di un anno
compreso
tra il 1376 e il 1379.
Il
Concilio di Costanza nel 1414 lo invocò
per la liberazione dall’epidemia di peste propagatasi durante i lavori conciliari.
San
Rocco è invocato pure nelle campagne contro le malattie del bestiame e le
catastrofi naturali; il suo culto si diffuse in modo straordinario specialmente
nell’Italia del Nord come protettore degli affetti da malattie infettive, degli
invalidi e dei prigionieri. Ricordiamo il suo emblema: cane, Croce sul lato del
cuore, un Angelo.
N.B.
- Le notizie sulla Cappella di San Rocco a Melezet sono tratte
dal “Registre de la Chapelle de Saint Roch” e le notizie sulla vita del Santo
sono desunte dall’opera di. Mons. Filippo Tucci grazie alla cooperazione di don
Giancarlo Biguzzi e di don Gian Paolo Di Pascale, cui va il nostro grazie.
Vittorio
Massignan