24/07/18

Solennità della Madonna del Rocciamelone

LUNEDÌ 30 LUGLIO
Parrocchia di Sant'Ippolito
Pellegrinaggio serale al Santuario N.S. del Rocciamelone a Mompantero di Susa con la S.Messa presieduta da S.E. Mons. Alfonso Badini Confalonieri Vescovo di Susa. 
Informazioni e iscrizioni entro il 26 luglio.
* * *
La Madonna del Rocciamelone a Bardonecchia
1948 (arch.Bizzarri)

Ci scrive Stefano Gilardi
Carissimi,
questa settimana inizia la novena in preparazione alla Solennità della Madonna del Rocciamelone, Patrona principale della nostra Diocesi, che culminerà il 5 agosto 2018.

La celebrazione serale avverrà con il seguente programma:

Domenica 5 agosto 2018 – Santuario di Mompantero 

– ore 20,30: Canto dei Vespri solenni
Sussidio completo:“ Secondi Vespri della Madonna del Rocciamelone”
Alla fine dei Vespri: 

Ave Maria (gregoriano) (142d) [573]
Sub tuum præsidium (gregoriano) [921]
Salve Regina (gregoriano) (161) [592]

Durante la processione utilizzo del foglio canti che verrà distribuito

All’arrivo della processione in Cattedrale:
O Maria santissima (152) [586]
E’ l’ora che pia (146) [578]
Madre Santa (151) [585]
Sovrana delle altezze (G. Liberto)
lettura/riflessione
Canto: Al tuo tempio secolare (V. Miserachs)
Preghiera universale
Siamo tuoi figli (G. Ronco)

La prova preparatoria in vista della Solennità sarà lunedì 30 luglio 2018 alle ore 20.45 a Susa, in Seminario, ingresso da Piazza Savoia.

Buona festa a tutti

Stefano Gilardi
Presidente della Federazione Diocesana Cantorie Valsusine 

20/07/18

MELEZET - Festa della Madonna del Carmine


MUSEO DI ARTE RELIGIOSA ALPINA
DON FRANCESCO MASSET
Cappella Madonna del Carmine

Mostra Monografica - Estate 2018

LA NATURA TRA ARTE E FEDE
Fiori e frutti e la loro simbologia
a cura di Daniela Ferrero

19/07/18

Picreaux 2018

15 luglio - La S.Messa sotto il tendone degli Alpini


Altre foto nel blog del GRUPPO ALPINI di Bardonecchia
https://alpinibardonecchia.blogspot.com/2018/07/picreaux-2018.html

12/07/18

Processione al Thabor - 16 luglio 2018

------------- ULTIMA ORA ------------------------------ 15 luglio ore 18.10 -------------------------------------------------
Per condizioni meteo incerte, il CAI non assicura l'accompagnamento al Thabor. Invita tutti a partecipare alla prossima processione, il 24 agosto 2018.
Grazie per la vostra comprensione.
Saluti
Il Presidente
Agnès Dijaux


------------- ULTIMA ORA ------------- 

Salve
Lunedì 16 luglio ci sarà la tradizionale processione al Thabor. invitiamo tutti a partecipare a questo evento dandoci appuntamento alle ore 6.00 al pian della Fonderia a Valle Stretta.
Per chi intende arrivare con la propria macchina, vi ricordiamo che bisogna ritirare il pass per la Valle Stretta all’ufficio Turismo Bardonecchia entro il giorno precedente. Ovviamente questa escursione di circa 1300m di dislivello, i partecipanti dovranno essere allenati, autonomi e autosufficienti (adeguamente abbigliati e attrezzati con bastoncini e ramponi).
Non essendoci la presenza di un sacerdote, quest’anno il CAI Bardonecchia con la sottosezione Sauze d’Oulx e AGESCI invitano a un momento di riflessione con alcune letture individuali.
Appuntamento a tutti alle ore 6.00!!!!
 
Saluti a tutti
Agnès Dijaux
Presidente CAI Bardonecchia

11/07/18

La Grande Guerra - I CAVALIERI DI VITTORIO VENETO (2017)


I CAVALIERI DI VITTORIO VENETO


L’istituzione dell’Ordine dei Cavalieri di Vittorio Veneto fu per i nostri nonni una grande ricompensa, una gioia e un onore che forse non si aspettavano più a distanza di cinquant’anni dalla fine della guerra. Per quei combattenti ormai anziani che non potevano dimenticare il fronte, le trincee, gli assalti, le avanzate verso il nemico e che avevano nel cuore i tanti compagni morti, quell’onorificenza fu il vero riconoscimento dei loro sacrifici.
L’Ordine di Vittorio Veneto fu istituito nel cinquantenario della Vittoria, con la legge nº 263 del 18 marzo 1968, per «esprimere la gratitudine della Nazione» ai reduci della Grande Guerra. Per ottenere la concessione dell’onorificenza bisognava fare domanda tramite il comune di residenza: il consiglio dell’Ordine di Vittorio Veneto valutava se nell’istanza dell’ex-combattente erano presenti i requisiti necessari. 
Potevano essere insigniti i reduci che avevano avuto la Croce al Merito di guerra e che avevano vissuto dodici mesi (anche non continuativi) a contatto con il nemico; coloro che erano stati decorati al Valor Militare o encomiati; coloro che erano stati feriti, congelati o mutilati; bisognava infine non aver riportato condanne.

La Grande Guerra - BENIAMINO STEFANO BOMPARD (2017)

BENIAMINO STEFANO BOMPARD

Stefano Bompard fu il penultimo bambino a nascere al Chaffaux (3): era il 10 ottobre 1893, sua mamma Margherita stava zappando le patate quando le vennero le doglie, corse nella stalla e diede alla luce il suo primogenito. Ci sembra di vedere questa giovane donna con il pancione di nove mesi che continua nei suoi lavori pesanti fino all’ultimo minuto della sua gravidanza: altri tempi!
Stefano, Tien in patois, visse tutta la sua giovinezza tra Bardonecchia, il Chaffaux e i vasti pascoli sopra il Pian delle Stelle.
Quando partì militare nel settembre 1914 con il 45º reggimento fanteria, brigata Reggio, dovette raggiungere la sede di Sassari e si trovò per la prima volta davanti al mare a Genova; scrisse allora una cartolina: «Cara mamma, non ti vedrò mai più!».
Tutta quell’acqua che lui non aveva mai visto gli aveva dato la sola certezza che per lui sarebbe stata la fine. Per quasi otto mesi non riuscì più a dare sue notizie: in famiglia erano certi che oramai fosse stato inghiottito dalle acque. Un giorno la mamma e la sorella Francesca, di passaggio a Torino e in attesa del treno a Porta Nuova, videro giungere una compagnia di soldati e la sorella, sospirando, disse alla mamma: «Che bello se trovassimo anche il nostro Tien». In quel momento lui arrivò e se le strinse in un lungo abbraccio.

10/07/18

La Grande Guerra - GIORGIO BRUNET (2017)

GIORGIO BRUNET
MEDAGLIA D’ARGENTO AL VALOR MILITARE

Giorgio Brunet era nato a Bardonecchia il 26 febbraio 1897, figlio di Augusto e di Clementina Pellerin.
I coniugi Brunet avevano avuto 8 figli: dopo il primogenito Giorgio, erano nati Palmira nel 1898, Modesto nel 1900 (che morì bambino), Cesare nel 1903, Carlo nel 1906, Virginia nel 1907, Modesto nel 1910, e infine Prosperina nel 1912. tutti i figli maschi della famiglia poterono frequentare le scuole superiori e Giorgio, che era particolarmente dotato per gli studi, frequentò il liceo classico e l’università. Andò in collegio e, raggiunta la licenza liceale, si iscrisse alla facoltà di Medicina di Torino.
Giorgio era un bel ragazzo biondo, con gli occhi chiari, alto 1,69 m. fu chiamato alla visita di leva il 23 giugno del 1916 e alle armi il 2 ottobre 1916: in quanto studente universitario poté frequentare la Scuola militare di Caserta come aspirante ufficiale.
L’11 marzo 1917 era sottotenente nel 2º reggimento alpini, battaglione Monviso: lo vediamo in questa fotografia in elegante uniforme da ufficiale.
Alla fine del 1917 passò al 6º reggimento alpini, battaglione Val d’Adige, 257ª compagnia e fu promosso tenente. Con i suoi alpini, nel gennaio del 1918, era sull’Altopiano dei Sette Comuni tra il monte Cornone e Sasso Rosso, monti che delimitano l’estremo confine orientale dell’altopiano.
Con la nuova linea del fronte formatasi dopo il ripiegamento di Caporetto, questi monti, anello di congiunzione tra l’altopiano e il Grappa, rappresentavano un settore strategico di fondamentale importanza per fermare la discesa degli austriaci nella Val Brenta. Su queste rocce sospese sull’abisso, in condizioni ambientali particolarmente difficili, combatterono i soldati appartenenti ai migliori reparti che il Regio esercito poteva schierare nell’ultimo anno di guerra.

09/07/18

La Grande Guerra - GIOVANNI GIUSEPPE GARCIN (2017)

GIOVANNI GIUSEPPE GARCIN

Giovanni Garcin era nato a Rochemolles il 4 maggio 1884, figlio unico di Luigi e di Angelica Masset. La sua era una famiglia contadina che viveva dell’economia che offrivano le montagne intorno al paese. Lui aveva studiato a Oulx fino alla 4ª elementare, anche i suoi avi, come molti altri nell’800 a Rochemolles, avevano proseguito gli studi: il nonno Ludovico Giuseppe Garcin, nato nel 1819, aveva frequentato con successo il collegio ginnasiale a Oulx, aveva studiato filosofia nel seminario di Susa ed era diventato corista. Anche il padre Luigi, nato nel 1863, era un bravo studente e nel 1873, nel collegio di Oulx, aveva vinto il premio di diligenza: una copia della Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso. Impegnativa lettura per un ragazzino di dieci anni! Il nipote franco Garcin conserva ancora l’attestato di frequenza del trisnonno e la copia della Gerusalemme edita nel 1864. Il nostro Giovanni fu chiamato alla visita di leva nel 1903 e lasciato in congedo illimitato come soldato di 3ª categoria.  La vita continuò e nel 1904 si sposò con Giulia Souberain, nata nel 1881: li vediamo nel giorno delle loro nozze, lei in elegante abito, con ombrellino, scialle alla moda e catenina d’oro, lui con panciotto, cravatta e orologio con catena d’oro. L’anno seguente nacque la prima figlia, Angelica come la nonna, nel 1912 nacque un maschietto che morì a soli 12 anni.

08/07/18

La Grande Guerra - ALESSANDRO E ALFREDO GARNIER (2017)

I FRATELLI ALESSANDRO E ALFREDO GARNIER IN GUERRA
I fratelli Alessandro e Alfredo Garnier avevano partecipato alla Grande guerra ma non hanno mai raccontato la loro esperienza sul fronte. Nel corso del secondo conflitto mondiale erano morti i due figli di Alfredo e il primogenito di Alessandro: una vera tragedia che aveva devastato la loro vita. Detestavano le guerre, tutte le guerre, e l’argomento in famiglia era bandito.
Alessandro Garnier, alpino
 battaglione Exilles.
La famiglia Garnier, originaria del Rochas, era assai numerosa: i vecchi genitori Spirito (morto nel 1942 a 82 anni) e Angela Francesca Simian (morta nel 1913 a 46 anni) avevano avuto dieci figli. La primogenita fu Giuseppa Emilia, nata nel 1888; seguì Luigi Alessandro nel 1890; nel 1892 nacque Giliberto 8 e due anni dopo Alfredo Andrea che non sopravvisse; nel 1896 nacque Alfredo, poi Isolina nel 1899, Ambrogina nel 1902, Leonina nel 1905, Ernesto nel 1908 ed infine Guido nel 1910.
Alessandro, nato l’8 gennaio 1890, aveva una speciale inclinazione per lo studio e infatti fu l’unico figlio di quella semplice famiglia contadina a frequentare il collegio ginnasiale di Oulx. Nel 1914 era fidanzato con Cesarina Rochas, originaria del Medail, che era rimasta orfana piccolissima ed era andata a vivere con una zia a Marsiglia.
Alessandro fu chiamato alle armi nel 1910, soldato di 1ª categoria nel 3º reggimento alpini, battaglione Exilles, mestiere dichiarato: manovale (probabilmente nelle ferrovie). fu trattenuto alle armi fino al gennaio 1913 e raggiunse il grado di caporal maggiore. Dall’agosto al novembre 1914 fu nuovamente chiamato alle armi per addestramento in vista del conflitto. furono anni difficili per Alessandro che, salvo brevi periodi, era sempre sotto le armi: il 10 maggio 1915 fu nuovamente richiamato e questa volta era per la mobilitazione. Probabilmente perché impiegato nelle ferrovie, Alessandro arrivò al fronte in trentino solo il 5 gennaio 1918, con il battaglione Exilles. Nei giorni precedenti la battaglia finale, l’Exilles fu spostato in Veneto e si posizionò sul Grappa dove combatté fino al giorno dell’armistizio. Alessandro aveva in quegli anni raggiunto il grado di sergente maggiore. Nel dicembre 1918 fu comandato a prestar servizio presso le ferrovie dello Stato e mandato in congedo illimitato nell’agosto del 1919.

07/07/18

La Grande Guerra - AUGUSTO GENDRE (2017)


 AUGUSTO GENDRE
Augusto Gendre era nato a le Gleise, frazione di Millaures, il 23 novembre 1898. I suoi genitori, Cirillo Massimino e Margherita Clementina Guiffre avevano avuto tre figli: il primogenito, Alberto, nato nel 1890, Angela, nata nel 1892, e infine Augusto. Alberto morì giovane, a soli 20 anni, probabilmente di malattia. fu iscritto nelle liste di leva ma non partì militare.
1917, 3º reggimento alpini, battaglione Exilles. Augusto Gendre.
Augusto, quando fu chiamato alla leva, lavorava a La Praz, poco oltre Modane, dove c’era un’importante fabbrica per la produzione di alluminio.
Penna fabbricata in prigionia da un  
soldato russo per Augusto Gendre.
Era il maggio del 1917, Augusto aveva 19 anni, lasciò il suo lavoro, tornò in Italia e presentatosi al distretto fu assegnato al 3º reggimento alpini, battaglione Exilles. Quando arrivò al fronte, il 13 agosto 1917, era nella 2ª compagnia del battaglione Mondovì, 1º reggimento alpini. Il Mondovì era stato trasferito da pochi giorni in provincia di Vicenza, nel comune di Arsiero, che era stato riconquistato alla fine di giugno del 1916 dopo che gli austriaci, falliti gli obiettivi della Strafexpedition, si erano ritirati dal fondovalle.

06/07/18

La Grande Guerra - EMILIO GUIFFREY (2017)

EMILIO GUIFFREY


Emilio Guiffrey era nato a Millaures il 27 ottobre 1896, figlio di Celestino e di Giuseppina Desambrois. Primogenito della famiglia, nacquero dopo di lui Ernestina nel 1898, Vittorina nel 1901, Andrea nel 1911 e infine Alessandro nel 1916.
C’erano vent’anni di distanza tra lui e il fratellino che nacque quando Emilio stava per partire per il fronte. Con uno speciale permesso, concessogli dal suo comandante, Emilio poté ritardare la partenza per essere presente al battesimo del piccolo Alessandro, di cui era padrino.
Ma poi la guerra iniziò anche per lui. Emilio era un ragazzone di buona costituzione (statura registrata alla visita di leva metri 1,78) e per questo motivo fu mobiliato nel 1º reggimento artiglieria da montagna, reggimento nel quale bisognava essere di alta statura e ben robusti per seguire gli alpini e muovere le artiglierie sulle montagne.
Emilio arrivò al fronte nel maggio del 1916 con il 1º reggimento di artiglieria da montagna e dopo un anno, nell’aprile del 1917, fu trasferito a Torino nel corpo dei Reali Carabinieri. Ritornò al fronte nel settembre 1917 presso il comando della Divisione di Torino.

05/07/18

La Grande Guerra - PIETRO FRANCESCO GUILLAUME (2017)


PIETRO FRANCESCO GUILLAUME
Pietro Guillaume era nato a Rochemolles il 25 marzo 1891, era figlio di Pietro Massimino e Giulia Garcin, e nel 1913 suo padre aveva preso in affidamento un ragazzo dell’orfanatrofio di Torino, Lorenzo Pissanchi. Pietro Francesco era un ragazzone alto 1,73, aveva fatto le scuole elementari a Rochemolles e all’epoca del servizio militare, nel 1912, era già il fabbro del paese.
Pietro Guillaume al fronte.
Partì per la guerra nel maggio del 1915 e si fece tutti gli anni del conflitto poiché fu congedato nell’agosto 1919. Era nel 92º reggimento fanteria, brigata Basilicata, che fu impegnata fino alla ritirata di Caporetto sempre in alta montagna, tra il Cadore e le Dolomiti.
Nel novembre 1918, con lo spostamento del fronte sul Piave, la brigata Basilicata fu inviata a difesa
della nuova linea, tra il Monte tomba e Pederobba, dove combatté con ardimento durante la “battaglia d’arresto” nel novembre del 1917. Ritornò in linea sul Grappa con la “battaglia del solstizio”, nel giugno 1918 e infine il 24 ottobre, mentre i reparti italiani passavano il Piave verso Vittorio Veneto, il 92º continuò a combattere sul Grappa, fino al giorno dell’armistizio, il 3 novembre 1918.




04/07/18

La Grande Guerra - AUGUSTO TEODORO MOUTOUX (2017)

AUGUSTO TEODORO MOUTOUX

Augusto Moutoux era un alpino che rimase per tutta la vita legato con orgoglio alla sua arma: lo capiamo dalla cura con cui tenne il suo cappello con la penna nera, cappello che è sopravvissuto ai cento anni che ci separano dalla guerra. Sembra ancora di vederlo Augusto che se lo calava sulla fronte a tutte le manifestazioni, orgoglioso di essere un alpino. Ma Moutoux non poteva sapere, quando arrivò sul fronte nel marzo del 1917, che da lì a qualche mese avrebbe dovuto fare i conti con un nemico più forte della sua divisa, il giovane tenente tedesco Erwin Rommel 12. 
Augusto fu catturato insieme a più di novemila uomini a Longarone nella notte del 9 novembre 1917. Alla testa degli uomini del Württembergisches Gebirgsbataillon (Battaglione da montagna del Württemberg) c’era il giovane Rommel che aveva l’ordine di fermare ad ogni costo le truppe italiane che dal Cadore si stavano ritirando verso il Grappa. Era da pochi giorni iniziata la grande ritirata dopo la disfatta di Caporetto: il 24 ottobre 1917 i nostri soldati erano stati annientati dal gas nella conca di Plezzo e non avevano potuto resistere alla nuova tattica dell’ “infiltrazione” messa in campo dai tedeschi, venuti in aiuto degli austro-ungarici, per sfondare il fronte e riuscire a raggiungere la pianura Padana.

03/07/18

La Grande Guerra - LUIGI PAGANINI (2017)

LUIGI PAGANINI
Luigi Paganini è stato per tutti i bardonecchiesi reduci della Prima guerra mondiale una figura fondamentale: ricoprì infatti nell’Associazione Combattenti la carica di segretario dal 1937 sotto la presidenza di Enrico De Matteis e dal 1945 quella di presidente, carica che detenne fino alla morte nel 1978.
Paganini era giunto a Bardonecchia nell’immediato dopoguerra per i lavori della decauville e della diga di Rochemolles. Era nato a Lucca il 12 marzo 1896 da genitori originari di Forlì; il padre, Primo Paganini, lavorava nelle cave e nei cantieri per la costruzione delle dighe e cambiava sovente residenza per lavoro.


Luigi Paganini alla guida del sidecar, in divisa del 5º reggimento del genio.


Quando Luigi fu chiamato alla visita di leva il padre era già morto e lui era residente con la madre Erminia federighi a Colico, oggi in provincia di Lecco ma agli inizi del ’900 ancora legata a Como. Chiamato alle armi nel distretto di Como il 5 ottobre 1915, soldato di 1ª categoria, fu arruolato il 25 dicembre 1915 nel deposito del 5º reggimento alpini, battaglione Tirano.

02/07/18

La Grande Guerra - I FRATELLI EDOARDO E GIORGIO PONCHIER (2017)


 I FRATELLI EDOARDO E GIORGIO PONCHIER IN GUERRA
Nel settembre del 1919, quando Edoardo Ponchier tornò dalla guerra lacero, sporco e terribilmente dimagrito per il lungo viaggio di ritorno dalla prigionia e dopo tre anni lontano da casa, scese alla stazione di Bardonecchia e si avviò su per via Medail verso il Borgovecchio.
Davanti alla porta di casa, in vicolo delle torri, c’era il padre seduto sui gradini che prendeva il fresco della sera: quando vide quel soldato si allarmò. “Che cosa vorrà?”.
Giuseppina Pascal.
Giovanni Giuseppe Ponchier
“Avete un posto da darmi per la notte?”. Il vecchio Giuseppe rispose subito di no. Camere in casa non ce n’erano, si sarebbe potuto alloggiarlo nel fienile, ma era troppo pericoloso, “questi soldati hanno l’abitudine di fumare e noi rischiamo che la casa vada a fuoco” pensò papà Ponchier. Nel frattempo la sorella Clementina che aveva invece riconosciuto la voce del fratello, si affacciò alla finestra e gridò: “Papà, è Edoardo, è tornato, non lo riconosci?”.
Edoardo era nato a Bardonecchia il 24 luglio 1892, figlio di Giovanni Giuseppe, nato nel 1835, e di Giuseppina Pascal, nata nel 1852. Il padre, originario di Les Arnauds, faceva il falegname e, come tutti a quei tempi, affiancava al suo mestiere il lavoro di contadino con la moglie Giuseppina.

01/07/18

La Grande Guerra - LUCIANO GILBERTOVALLORY (2017)


LUCIANO GILBERTO VALLORY
MEDAGLIA DI BRONZO AL VALOR MILITARE


Nel ripercorrere la vita di Luciano Vallory si ha la sensazione di avere incontrato un uomo di grande coraggio, ma il nipote Livio Agnes ci ha detto che era semplicemente un uomo buono. Due grandi doti per un soldato che ha attraversato tutta la guerra, dal 23 maggio 1915 fino al congedo giunto nell’agosto del 1919, che è stato decorato con la medaglia di bronzo al valor militare e che ha trascorso un intero anno in prigionia.
Luciano Vallory era nato al Rochas il 1º novembre 1891; i suoi genitori, Giuseppe Federico (nato il 2 febbraio 1852) e Vittorina Luigia Garnier (nata il 12 gennaio 1854), avevano avuto ben 11 figli! Il primogenito, Spirito, era morto alla nascita nel 1877; il secondogenito, Spirito Augusto, nato il 1º gennaio 1879, morì nel 1918 nell’infermeria presidiaria di Bardonecchia a 39 anni di malattia per conseguenze della guerra e lasciò sei figli orfani in condizioni di estrema povertà, bambini di cui si prese cura il nonno Giuseppe.
Nel 1880 nacque la prima femmina, Maria Margherita; nel 1882 seguì Federico, che non sopravvisse. Arrivarono poi Adelaide Rosa nel 1884 (che si trasferì in Francia dove si sposò nel 1915), Edoardo Luigi nel 1885, Andrea Emilio nel 1886 e Camillo Ferdinando, nel 1889. Dopo Luciano nacquero ancora due bambine, Rosa Angelina nel 1894 e Leontina Claudina nel 1897, che si sposò in Francia nel 1925 con Camillo Tournoud.
La numerosa famiglia viveva al Rochas e si manteneva lavorando la campagna e con l’impiego nelle Poste del padre Giuseppe.