EMILIO GIACCONE, un papà per gli orfani (1902-1972)
Da qualche mese è iniziata la prima fase diocesana per giungere quanto prima a produrre la documentazione necessaria per avviare la sua Causa di Beatificazione. Desideriamo dalle righe di questo Bollettino proporre la sua figura, nella fiducia, anche, di poter raccogliere da chi l’avesse conosciuto, qualche testimonianza riguardante la sua attività apostolica e la sua fama di santità.
Emilio Giaccone con un gruppo di bambini dell’ENAOLI. (foto: Archivio) |
Nato a Vaie in Valle di Susa l’8 luglio 1902 da Silvino Giaccone e Agostina Girardi, ancora adolescente lavora due anni nello stabilimento Officine Moncenisio a Condove. Successivamente presterà servizio militare negli Alpini a Susa.
Mentre continua gli studi si iscrive nel 1920 alla Gioventù Italiana di Azione Cattolica (GIAC) e frequenta insieme a Zaccaria Negroni la sezione Guido Negri a Torino dove conosce anche Pier Giorgio Frassati. A 23 anni Emilio raggiunge Zaccaria a Marino (Roma); qui incontra mons. Grassi, in seguito Vescovo, il quale aveva intuito l’importanza dei laici consacrati che vivono nel mondo il loro impegno cristiano; nasce così l’associazione religiosa laicale “I Discepoli di Gesù”, la quale provvede al proprio mantenimento con l’apertura di una tipografia; nello stesso tempo Emilio si laurea in matematica e diventa insegnante.
Nel 1931, viene nominato tesoriere nazionale della ricostruita GIAC, si trasferisce definitivamente a Roma, dove con Negroni costituisce la Sezione Aspiranti e insieme pubblicano la rivista “Il Vittorioso”. In seguito ai decreti di scioglimento dell’Azione Cattolica emanati dal regime fascista, Pio XI scrive, in lingua italiana, l’Enciclica “Non abbiamo bisogno”; la sua pubblicazione venne proibita dal regime, ma dalla tipografia di Giaccone numerose copie vennero stampate e distribuite in tutta Italia mascherate da Bollettini parrocchiali.
Nel 1944, dopo la liberazione di Roma, accetta l’incarico di Commissario Governativo dell’Ente Assistenza agli Orfani dei Lavoratori Infortunati, poi Ente Nazionale Assistenza agli Orfani dei Lavoratori Italiani (ENAOLI) di cui diventa presidente. Dedica tutte le sue cure a questi bambini, migliaia di figli e figlie adottive che lo chiamano con affetto “PAPÀ GIACCONE”. Avvicinerà attraverso l’ente molti giovani alla scuola dello sport, dando vita ai Giochi della Gioventù, ancora oggi esistenti. Nello stesso periodo collabora con don Gnocchi, responsabile dell’ente parallelo a servizio dei mutilati di guerra.
Per 25 anni guida l’ENAOLI con intelligente attenzione dando anche vita a piccole case-famiglia con educatori formati dal Centro Pedagogico “Agostina e Silvino Giaccone”. Nel 1972 assume la presidenza del Centro Nazionale Economi di Comunità, che organizza a Roma convegni di studi sui problemi assistenziali affrontati con nuove sensibilità.
Ha costantemente operato nella carità, trascorrendo parte del suo tempo libero tra i detenuti, i sofferenti, i poveri, con i “suoi bambini”, facendo studiare numerosi ragazzi, aiutandoli anche economicamente, ma sempre nel silenzio.
Il Signore lo chiama a sé improvvisamente il 1° agosto 1972 mentre a Vaie trascorre le vacanze. Alle esequie partecipano anche le bambine dell’Istituto “Giuseppina Saragat” di Anzio, in rappresentanza di tutti gli orfani dei lavoratori.
Giuseppina Bellissima
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L’Azione Cattolica della Diocesi di Susa, in quanto postulatrice dell’inchiesta diocesana per la Beatificazione di Emilio Giaccone, si rende disponibile a raccogliere ulteriori testimonianze e materiale che lo riguardino:
– Azione Cattolica - amici di papà Giaccone - Piazza San Giusto, 16 - 10059 Susa (To) presso Adriano Tonda: 011.9631335 • e-mail: azionecattolicasusa@hotmail.it per info: www.azionecattolicasusa.org