raccontata in 4
vecchie filmine
conservate in Parrocchia
Ancora Don Bosco______________
Magone
Michele, un ragazzo morto a 13 anni più di cento anni fa, il 21 gennaio 1858.
Don
Bosco è l'uomo « attento » ai ragazzi, in ogni momento. L'attesa del treno è
un'occasione di incontro. Con occhio sapiente egli vede, intuisce, scopre il bisogno
di salvezza di Michele, un ragazzo orfano e sbandato. La sua bontà, che si
abbassa, apre il cuore alla confidenza. E Don Bosco conduce il ragazzo
all'incontro con Gesù, all'impegno apostolico, alla gioia pura che scaturisce
da un'anima in grazia.
Sarebbe stato solo uno delle centinaia di ragazzi passati dall'Ortorio di Don
Bosco e ormai sconosciuti, se il Santo non ne avesse scritto la vita.
In
Michele egli vide un modello da proporre ai suoi ragazzi. La descrizione che ne
fa Don Bosco lo rende vicino ai ragazzi di tutti i tempi.
La
vivacità, l'irrequietezza, l'amore al gioco, la voglia di vivere, la crisi
della pubertà con i suoi piccoli e grandi problemi, i momenti di tristezza, la
spontanea generosità, il bisogno di una guida, l'apertura d'animo e la
sincerità, la lotta per superare i difetti propri dell'età, il desiderio di
impegnarsi per gli altri fanno di Michele Magone un ragazzo « vero » ed una
proposta valida per ragazzi veri.
In
Michele si rivela tutta l'arte educativa di Don Bosco. Egli perciò parla anche
agli educatori.
Michele Magone - filmina |
Queste filmine sono usate dai catechisti in Parrocchia.
Rimosse dalla rete su richiesta dell'Editore, sono ora nuovamente disponibili.