03/06/10

LA SANTA EUCARISTIA E L’ESEMPIO DEL SANTO PADRE (2009)

L’ANGOLO DELLA CULTURA

«CORPUS CHRISTI. Amen».
«La distribuzione della Santa Comunione sulla mano rimane tutt’ora, dal punto di vista giuridico, un indulto alla legge universale, concesso dalla Santa Sede a quelle Conferenze Episcopali che ne abbiano fatto richiesta. (...) Benedetto XVI cominciando a distribuire la Comunione in bocca e in ginocchio, in occasione della solennità del Corpus Domini del 2008, ha inteso forse sottolineare una preferenza per questa modalità, che mette meglio in luce la verità della presenza reale nell’Eucaristica, si aiuta la devozione dei fedeli, si introduce con più facilità al senso del Mistero» (dall’intervista a mons. Guido Marini, maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie, su “Radici Cristiane” n. 42 del marzo 2009).
«Quasi all’unanimità i Cardinali e Vescovi della Congregazione per il culto Divino, il 12 marzo 2009, hanno votato a favore di un recupero del senso dell’adorazione eucaristica. Si sono detti favorevoli a ribadire che il modo usuale di ricevere la Comunione secondo la norma, non è sulla mano, ma in bocca. C’è, è vero, un indulto che permette, su richiesta degli Episcopati, di distribuire l’Ostia sul palmo della mano, ma questo deve rimanere un fatto straordinario» (da “Il Giornale”, agosto 2009).
«La preghiera delle preghiere, il gesto dei gesti, è la S. Messa,
il sacrificio divino fonte e apice di tutta la vita cristiana;
nella SS. Eucaristia, infatti, è racchiuso tutto il bene
spirituale della Chiesa, cioè lo stesso Cristo nostra Pasqua»
(Card. Angelo Bagnasco).
«I Parroci e i Rettori delle chiese della Diocesi di Bologna hanno ricevuto la comunicazione delle disposizioni emanate dal Cardinale Arcivescovo Carlo Caffarra, a fronte di gravi abusi che si sono verificati al riguardo della distribuzione della S. Comunione. Il Cardinale ha disposto che nella Cattedrale di San Pietro, nella Basilica di San Petronio e nel Santuario della Madonna di San Luca, la Comunione venga distribuita ai fedeli solo sulla lingua. La disposizione è attenuata per le Parrocchie» (da “Corrispondenza Romana” n. 1093 del 23-5-2009).
«Ho ricevuto la Prima Comunione nella clandestinità sovietica da un santo sacerdote. (...)
Quando la mia famiglia è emigrata in Germania, avevo dodici anni e nessun preconcetto. La mia prima impressione, entrando in chiesa durante la S. Messa e vedendo come si faceva la distribuzione della Sacra Comunione in mano, fu di dire a mia madre: “Ma questo è come la distribuzione dei biscotti nella scuola”. (...) Ancora oggi, io non riesco a capire come si possa ricevere Nostro Signore, la sua Persona Divina, in un modo così superficiale. (...) Questa non era la forma antica, bensì una forma inventata, più simile ai gesti profani in cui ognuno prende il cibo con le sue mani e lo porta alla bocca. (...) Il Papa distribuisce la Comunione a tutti inginocchiati e in bocca. Ovunque il Papa celebri la S. Messa egli fa in questo modo. Questo esempio del Santo Padre è per noi, Vescovi e sacerdoti, un segno chiaro. Se noi Vescovi e sacerdoti vogliamo sentire Cum Ecclesia e con il Papa, non possiamo far finta che questo gesto non ci dica niente. Dobbiamo andare in sintonia con il Papa intendendolo»
(dall’intervista a S.E. Mons. Athanasius Schneider, Vescovo Ausiliare di Karaganda, da
“Radici Cristiane” n. 47 del settembre 2009).
«L’antidoto contro la perdita della sacralità inizia con il compimento delle norme liturgiche della Chiesa. La ricchezza della Liturgia favorisce la profondità della preghiera personale e la rinnovata conversione a Cristo. (...) Il Santo Padre sta insistendo molto sulla liturgia e sull’attenzione da dare all’Eucaristia. Lui stesso non dà la S. Comunione altro che in ginocchio e in bocca. Credo che l’esempio del Santo Padre sia molto chiaro. E ritengo che ogni Vescovo dovrebbe meditare oggi “secondo prudenza e coscienza” su quelle “vive esortazioni” fatte da Paolo VI nell’Istruzione Memoriale Domini, sul modo di amministrare la S. Comunione... che continua ad essere la norma vigente» (dall’intervista a S.E. Mons. Jorge Luis Lona, Vescovo di S. Luis - Argentina, da “Radici Cristiane” n. 47 settembre 2009).

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