02/06/10

Pellegrinaggio al S.Curato d’Ars con visita a Pèrouges (2009)


Statua della Madonna di Ars, acquistata
a Lione dal S. Giovanni Maria Vianney.
Il 28 luglio 2009 si è svolto il pellegrinaggio della Parrocchia di Bardonecchia ad Ars, in occasione dei 150 anni dalla morte di Giovanni Maria Vianney, il Santo Curato d’Ars. Tutti noi pellegrini sapevamo che anche il viaggio deve essere, nelle intenzioni del Parroco don Franco, un tempo di meditazione e di riposo spirituale: durante la mattinata in pullman abbiamo pertanto pregato, cantato salmi e a sera, durante il rientro, i Vespri. Arrivati ad Ars verso le 11 del mattino, abbiamo incontrato una cittadina moderna, con piazzette linde, monumenti restaurati, ristoranti, negozi di souvenirs e una efficiente organizzazione di accoglienza. Diversa dal borgo che ricordavo per un precedente pellegrinaggio: un borgo contadino immerso in un’atmosfera agreste (ricordo una civetta che aveva cantato la notte sulla finestra della mia camera d’albergo aperta su campi di grano). Siamo poi stati invitati alla proiezione di un filmato sulla vita di Giovanni Maria Vianney, indispensabile per avvicinarci al suo messaggio e farci entrare nello spirito del luogo.
Il Curato, vissuto ad Ars dal 1818 fino alla morte nel 1859, è stato anzitutto un uomo che pregava sempre, anche la notte trascorreva molte ore davanti al tabernacolo, spesso in silenzio: «Non c’è bisogno di parlare tanto per pregare bene – diceva –, ci si compiace della Sua santa presenza, ecco la migliore preghiera».
È stato poi un Parroco che aveva come unica preoccupazione la salvezza eterna dei suoi parrocchiani: «Vorrei convertire le loro anime al buon Dio... È il prete che continua l’opera della redenzione sulla terra...».
Con la predicazione e il suo modo di vivere esortava dunque alla conversione, a sollevare lo spirito dalle miserie quotidiane al pensiero dell’eterno. Nelle sue accorate omelie parlava (e parla anche a noi) della bontà e della misericordia di Dio di cui si faceva testimone e tramite come confessore e padre spirituale: «Il buon Dio è sempre pronto a riceverci... Nel sacramento della Penitenza ci mostra la sua misericordia e ce ne fa partecipi all’infinito». E ancora: «La sola felicità che abbiamo sulla terra è di amare Dio e di sapere che Dio ci ama». Mentre arrivavano ad Ars i primi pellegrini attirati dalla sua fama di confessore, il Curato ampliava e abbelliva la sua chiesa (una chiesetta dell’XI sec., ora inglobata nell’interno della nuova basilica); si spendeva per dare una casa e un’educazione agli orfani,  fondando “La Provvidenza”; si prendeva cura dei giovani più poveri avviandoli a un mestiere. Per questo, per la sua santità e la sua concezione del Sacerdozio, il Curato d’Ars è stato proclamato nel 1929 Patrono di tutti i Parroci del mondo.

Scorcio di Pèrouges. (foto A.M. Baesso)



Dopo il pranzo, consumato in allegria, è seguita nel pomeriggio la visita a Pèrouges, antica città fortificata sita a Nord-Est di Lione, nel Dipartimento dell’Ain. Accompagnati dalla guida, una gentile ragazza di origini italiane, abbiamo ammirato la chiesa-fortezza, inserita nella cerchia delle mura e dotata di un cammino di ronda, di alte e strette feritoie (al posto delle vetrate colorate), dello stemma araldico della Savoia sulle chiavi di volta. Attraverso la cosiddetta Porta Alta siamo entrati in una specie di museo all’aperto, dove i segni della modernità vengono il più possibile occultati: le fonti di illuminazione, ad esempio, sono piccoli fari nascosti tra le pietre di pavimentazione dei vicoli.
La casa del Sergente. (foto A.M. Baesso)
Belle case di pietra più o meno restaurate, conservano il fascino di qualche bifora medievale, qualche facciata a graticcio, qualche insegna delle antiche Arti. Solo la Casa del Sergente di giustizia e la Torre prigione conservano il loro aspetto minaccioso e ci riportano alla funzione militare di Pèrouges, per il resto tutto è curato, studiato, caratterizzato a beneficio del turista.
Nella piazza centrale della cittadina un grande tiglio ricorda la Rivoluzione: è l’albero della Libertà piantato nel 1792. Una meridiana, un portico gotico, una grande casa a graticcio del XIII sec. caratterizzano la piazza dove ci siamo trattenuti per la foto di gruppo.
Foto di gruppo sulla piazza centrale di Pèrouges.
(foto Valerio Taliano)
  
  

A questo punto vorrei aggiungere un pensiero sui benefici spirituali di questi brevi pellegrinaggi, perché non solo vi si incontrano amici vecchi e nuovi, ma si ha tempo per stare con se stessi, si ascoltano parole di conforto, si conoscono uomini che hanno vissuto o vivono tuttora il cristianesimo con grande fede e carità verso il loro prossimo.

Anna Maria Baesso Carnino