15/02/08

Universiadi Torino 2007


Centinaia di stendardi come questo hanno dato a Bardonecchia il senso della grande festa per le Universiadi. (foto Paola Bazzani)
Le Universiadi Invernali, che si svolgono ogni due anni, sono giunte alla 23ª edizione. “Torino 2007”, in programma dal 17 al 27 gennaio 2007 si è rivelato un evento straordinario con tanti nuovi primati: record di discipline (11), di atleti (2500), di nazioni (50), di tecnici, giornalisti e addetti ai lavori (1.500), di volontari (1.500). Dopo le Olimpiadi è la manifestazione clou del panorama italiano. Le sedi di gara: Torino, Pinerolo, Torre Pellice, Cesana,  Bardonecchia e Pragelato hanno vestito il look delle Universiadi con centinaia di stendardi giallo sulfureo, quasi fosforescente. Le Universiadi sono state l’occasione per riutilizzare gli impianti olimpici. Dal 1959 ad oggi sono state disputate 23 edizioni delle Universiadi estive e invernali, ma solo dal 1981 le due manifestazioni hanno trovato la loro collocazione definitiva nello stesso anno. Nel 2005 era stata la cittadina austriaca di Innsbruck ad accogliere gli atleti di tutto il mondo, mentre nel 2009 sarà Belgrado.

Il ruolo di Bardonecchia si è rivelato di primordine per lo svolgimento delle gare di Sci Alpino e Snowboard, per gli eventi culturali, intrattenimenti e per una delle due notti bianche programmate. L’unico valsusino in gara tra gli azzurri è stato il bardonecchiese Massimo Bellet nella specialità del biathlon.
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GRAZIE BARDONECCHIA (riflessioni di una volontaria)
Che Bardonecchia fosse preparata ad ospitare eventi di richiamo mondiale, lo si era già visto in occasione delle Olimpiadi Invernali dello scorso anno. Nella rassegna olimpica aveva prepotentemente ricoperto il ruolo di regina dello Snowboard, ospitando atleti provenienti da tutto il mondo e candidandosi come una delle mete preferite dagli stranieri, sia in estate che in inverno.

Sull’onda dell’entusiasmo e del successo olimpico, si erano fatti grandi progetti per le Universiadi, tanto da decidere di concentrare a Bardonecchia non solo le gare di Snowboard, ma anche quelle di Sci Alpino, che invece l’anno scorso erano state disputate in altre località della Valle. Per quanto riguarda la neve però il 2007 è iniziato nel peggiore dei modi: non solo il cielo era quasi sempre azzurro, ma quando sembrava che si rannuvolasse, faceva troppo caldo per nevicare, deridendo e distruggendo il grande lavoro degli addetti alle piste. Pochi giorni prima della rassegna iridata, a Bardonecchia, al grande entusiasmo per l’avvicinarsi dell’evento si contrapponeva il dispiacere di presentare una  cittadina di montagna senza neve né sulle cime, né per le sue vie. In questo clima quasi estivo sono arrivati gli atleti armati di sci e snowboard. Faceva quasi tenerezza vedere entrare e uscire dal Villaggio atleti in pantaloncini corti, e il pensiero di noi tutti addetti ai lavori andava alla neve sulle piste, che lentamente lasciava spazio al verde dell’erba, tanto  da portare alla decisione di rimandare, posticipare e annullare alcune gare in programma.
È proprio in queste condizioni che è venuto fuori lo spirito battagliero dei bardonecchiesi: nessuno si è tirato indietro e, rimboccandosi le maniche, ognuno ha dato il proprio contributo, lavorando giorno e notte per preparare al meglio delle piste, che erano quelle che si possono trovare in primavera inoltrata.
Ma il lavoro e l’impegno fin lì portato avanti dagli organizzatori e volontari non poteva andare distrutto da uno scherzo del tempo. E così, la tanto attesa neve è arrivata, riempiendo di gioia il cuore di tutti, organizzatori e atleti.
Universiadi: un momento di festa. (foto Paola Bazzani
Trenta centimetri di candida neve che hanno permesso di portare a termine le gare in programma.
Universiadi non significa solo sport, ma cultura e divertimento; per tutto il periodo ci sono state iniziative e spettacoli, che hanno contribuito ad evidenziare il carattere allegro e giovanile degli abitanti di Bardonecchia.
Girando per le vie, si respirava il clima di festa, culminato con il grande successo della Notte Bianca: sabato 20 gennaio migliaia di persone riversate in strada, gente di tutte le età che hanno ballato, scherzato e camminato fino a notte fonda. Via Medail strapiena di persone festanti, di atleti entusiasti, negozi aperti e divertimento per tutti. Al mattino dopo nel Villaggio Olimpico si incrociavano occhi stanchi, ma ancora ridenti per la notte passata. La festa era riuscita per merito di tutti.
Parlando con gli atleti, la frase ricorrente era: “I love Bardonecchia” e questo non faceva altro che aumentare il desiderio di rendere grande e indimenticabile questo evento mondiale, ben rappresentato dal sorriso di tutti i volontari ed organizzatori. Purtroppo però tutte le cose belle hanno un inizio ed una fine: così come avevamo visto arrivare gli atleti, li abbiamo visti partire, con il cuore pieno di gioia per il successo di queste Universiadi, ma anche con la consapevolezza di aver vissuto dei giorni indimenticabili dal punto di vista emotivo.

Premiazione al Villaggio Olimpico. In prima fila sotto il podio, a destra, l’ing. Stefano Bompard, Sindaco del Villaggio Olimpico. (foto Paola Bazzani - omessa)

Atleti che indugiavano sull’uscio, che scattavano un’ultima foto ricordo, occhi lucidi dei volontari, sguardi tristi e ricordi che lasciavano spazio alla nostalgia. La speranza di noi tutti è che Bardonecchia resti una delle capitali dello sport e del divertimento, capace di raccogliere turisti provenienti da tutto il mondo e di metter loro a disposizione quell’entusiasmo che troppe volte i piemontesi si dimenticano di avere.
Dal punto di vista mio personale, aver fatto la volontaria è stata una delle esperienze più belle che abbia mai fatto. Avevo già dato il mio piccolo contributo alle Olimpiadi, ma questa volta è stato diverso.
Lo spirito allegro e rilassato tipico degli studenti universitari è stato la colonna portante di questi giochi: l’idea di ricevere un sorriso dagli atleti mi faceva sopportare il freddo alle 7 di mattina, mi dava la forza di spalare la neve dai parcheggi, dalle piste e dall’entrata del Villaggio, sempre con la gioia nel cuore.
Questo spirito non ha coinvolto solo me, ma tutti i miei amici colleghi. Ho conosciuto volontari provenienti da tutta Italia, che per quasi un mese hanno lavorato con il sorriso stampato sulle labbra, soffocando e mettendo da parte la stanchezza. Per tanti era la prima volta a Bardonecchia, e certamente non sarà l’ultima, tanto sono rimasti entusiasti dalle splendide cime che ci circondano, dall’allegria degli abitanti, dalle piste da sci perfettamente preparate, e dalla voglia di divertirsi che permea tutti i Bardonecchiesi.
Non mi scorderò facilmente nemmeno i “Grazie” ricevuti alla fine di questo magnifico periodo dagli atleti, dagli organizzatori e dal nostro Sindaco in persona.                                                                                                                                            
È stato difficile tornare al Villaggio il giorno dopo la chiusura delle Universiadi: non c’erano più gli atleti e le stanze che fino a quel momento avevano raccolto grida gioiose e risate, sembravano improvvisamente troppo grandi e vuote per poterci stare senza lasciar trasparire un velo di nostalgia.
Ora sono io a dover dire “grazie”, per la bellissima possibilità che mi è stata offerta... sarà difficile rimuoverla dal cuore.
Paola Bazzani