Centinaia di stendardi come questo hanno dato a Bardonecchia il senso della grande festa per le Universiadi. (foto Paola Bazzani)
Le
Universiadi Invernali, che si svolgono ogni due anni, sono giunte alla 23ª
edizione. “Torino 2007”, in programma dal 17 al 27 gennaio 2007 si è rivelato
un evento straordinario con tanti nuovi primati: record di discipline (11), di
atleti (2500), di nazioni (50), di tecnici, giornalisti e addetti ai lavori
(1.500), di volontari (1.500). Dopo le Olimpiadi è la manifestazione clou del
panorama italiano. Le sedi di gara: Torino, Pinerolo, Torre Pellice, Cesana, Bardonecchia e Pragelato hanno vestito il look
delle Universiadi con centinaia di stendardi giallo sulfureo, quasi
fosforescente. Le Universiadi sono state l’occasione per riutilizzare gli
impianti olimpici. Dal 1959 ad oggi sono state disputate 23 edizioni delle
Universiadi estive e invernali, ma solo dal 1981 le due manifestazioni hanno
trovato la loro collocazione definitiva nello stesso anno. Nel 2005 era stata
la cittadina austriaca di Innsbruck ad accogliere gli atleti di tutto il mondo,
mentre nel 2009 sarà Belgrado.
Il
ruolo di Bardonecchia si è rivelato di primordine per lo svolgimento delle gare
di Sci Alpino e Snowboard, per gli eventi culturali, intrattenimenti e per una
delle due notti bianche programmate. L’unico valsusino in gara tra gli azzurri
è stato il bardonecchiese Massimo Bellet nella specialità del biathlon.
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GRAZIE BARDONECCHIA (riflessioni
di una volontaria)
Che
Bardonecchia fosse preparata ad ospitare eventi di richiamo mondiale, lo si era
già visto in occasione delle Olimpiadi Invernali dello scorso anno. Nella
rassegna olimpica aveva prepotentemente ricoperto il ruolo di regina dello
Snowboard, ospitando atleti provenienti da tutto il mondo e candidandosi come
una delle mete preferite dagli stranieri, sia in estate che in inverno.
Sull’onda dell’entusiasmo e del successo olimpico, si erano fatti
grandi progetti per le Universiadi, tanto da decidere di concentrare a Bardonecchia non solo le gare di Snowboard, ma anche
quelle di Sci Alpino, che invece l’anno scorso erano state disputate in altre località della Valle. Per quanto
riguarda la neve però il 2007 è iniziato nel peggiore dei modi: non solo il
cielo era quasi sempre azzurro, ma quando sembrava che si rannuvolasse, faceva
troppo caldo per nevicare, deridendo e distruggendo il grande lavoro degli addetti
alle piste. Pochi giorni prima della rassegna iridata, a Bardonecchia, al
grande entusiasmo per l’avvicinarsi dell’evento si contrapponeva il dispiacere
di presentare una cittadina di montagna senza
neve né sulle cime, né per le sue vie. In questo clima quasi estivo sono
arrivati gli atleti armati di sci e snowboard. Faceva quasi tenerezza vedere
entrare e uscire dal Villaggio atleti in pantaloncini corti, e il pensiero di
noi tutti addetti ai lavori andava alla neve sulle piste, che lentamente
lasciava spazio al verde dell’erba, tanto da portare alla decisione di rimandare,
posticipare e annullare alcune gare in programma.
È proprio in queste condizioni che è venuto fuori lo spirito
battagliero dei bardonecchiesi: nessuno si è tirato indietro e, rimboccandosi
le maniche, ognuno ha dato il proprio contributo, lavorando giorno e notte per
preparare al meglio delle piste, che erano quelle che si possono trovare in
primavera inoltrata.
Ma il lavoro e l’impegno fin lì portato avanti dagli organizzatori
e volontari non poteva andare distrutto da uno scherzo del tempo. E così, la
tanto attesa neve è arrivata, riempiendo di gioia il cuore di tutti,
organizzatori e atleti.
Universiadi: un momento di festa. (foto Paola Bazzani |
Trenta centimetri di candida neve che hanno permesso di portare a
termine le gare in programma.
Universiadi non significa solo sport, ma cultura e divertimento;
per tutto il periodo ci sono state iniziative e spettacoli, che hanno
contribuito ad evidenziare il carattere allegro e giovanile degli abitanti di
Bardonecchia.
Girando per le vie, si respirava il clima di festa, culminato con
il grande successo della Notte Bianca: sabato 20 gennaio migliaia di persone
riversate in strada, gente di tutte le età che hanno ballato, scherzato e
camminato fino a notte fonda. Via Medail strapiena di persone festanti, di
atleti entusiasti, negozi aperti e divertimento per tutti. Al mattino dopo nel Villaggio Olimpico si incrociavano occhi
stanchi, ma ancora ridenti per la notte passata. La festa era riuscita per
merito di tutti.
Parlando con gli atleti, la frase ricorrente era: “I love
Bardonecchia” e questo non faceva altro che aumentare il desiderio di rendere
grande e indimenticabile questo evento mondiale, ben rappresentato dal sorriso
di tutti i volontari ed organizzatori. Purtroppo però tutte le cose belle hanno
un inizio ed una fine: così come avevamo visto arrivare gli atleti, li abbiamo
visti partire, con il cuore pieno di gioia per il successo di queste
Universiadi, ma anche con la consapevolezza di aver vissuto dei giorni
indimenticabili dal punto di vista emotivo.
Premiazione
al Villaggio Olimpico. In prima fila sotto il podio, a
destra, l’ing. Stefano Bompard, Sindaco del Villaggio Olimpico. (foto
Paola Bazzani - omessa)
Atleti
che indugiavano sull’uscio, che scattavano un’ultima foto ricordo, occhi lucidi
dei volontari, sguardi tristi e ricordi che lasciavano spazio alla nostalgia. La speranza di noi
tutti è che Bardonecchia resti una delle capitali dello sport e del divertimento,
capace di raccogliere turisti provenienti da tutto il mondo e di metter loro a
disposizione quell’entusiasmo che troppe volte i piemontesi si dimenticano di
avere.
Dal punto di vista mio personale, aver fatto la volontaria è stata
una delle esperienze più belle che abbia mai fatto. Avevo già dato il mio
piccolo contributo alle Olimpiadi, ma questa volta è stato diverso.
Lo spirito allegro e rilassato tipico degli studenti universitari
è stato la colonna portante di questi giochi: l’idea di ricevere un sorriso
dagli atleti mi faceva sopportare il freddo alle 7 di mattina, mi dava la forza
di spalare la neve dai parcheggi, dalle piste e dall’entrata del Villaggio,
sempre con la gioia nel cuore.
Questo spirito non ha coinvolto solo me, ma tutti i miei amici
colleghi. Ho conosciuto volontari provenienti da tutta Italia, che per quasi un
mese hanno lavorato con il sorriso stampato sulle labbra, soffocando e mettendo
da parte la stanchezza. Per tanti era la prima volta a Bardonecchia, e
certamente non sarà l’ultima, tanto sono rimasti entusiasti dalle splendide
cime che ci circondano, dall’allegria degli abitanti, dalle piste da sci
perfettamente preparate, e dalla voglia di divertirsi che permea tutti i
Bardonecchiesi.
Non mi scorderò facilmente nemmeno i “Grazie” ricevuti alla fine
di questo magnifico periodo dagli atleti, dagli organizzatori e dal nostro
Sindaco in persona.
È stato difficile tornare al Villaggio il giorno dopo la chiusura
delle Universiadi: non c’erano più gli atleti e le stanze che fino a quel
momento avevano raccolto grida gioiose e risate, sembravano improvvisamente
troppo grandi e vuote per poterci stare senza lasciar trasparire un velo di
nostalgia.
Ora sono io a dover dire “grazie”, per la bellissima possibilità
che mi è stata offerta... sarà difficile rimuoverla dal cuore.
Paola
Bazzani