Pellegrinaggio
della Diocesi di Susa per
la visita dei Vescovi Piemontesi “ad
limina Apostolorum”
Devo confessare che quando mia moglie mi ha comunicato di averci
iscritti entrambi al Pellegrinaggio a Roma della Diocesi di Susa per la visita dei
Vescovi piemontesi “ad limina Apostolorum”, vale a dire alle tombe degli
Apostoli, ho avuto qualche perplessità. Anzitutto il viaggio in pullman, con
partenza da Bardonecchia lunedì 5 marzo alle ore 4,30, cosa che, per noi che
abitiamo a Torino, ha comportato non poche scomodità sia all’andata che al
ritorno. Poi il fatto di non conoscere nessuno degli altri quarantaquattro
partecipanti.
Al termine della Messa in Santa Maria Maggiore (foto Emilio Allia) |
A pellegrinaggio compiuto devo dire che è stata un’esperienza
molto bella anzitutto per la cordialità dei partecipanti, cosa che ha
consentito di fare presto amicizia, permettendoci anche di conoscere meglio una
nostra simpatica vicina di casa che, nonostante i nostri molti anni di
soggiorno a Bardonecchia, non avevamo mai conosciuto.
E poi le due mascotte del pellegrinaggio, due deliziose bambine di
cinque anni, accompagnate dalle loro rispettive mamme, che non solo non hanno
mai dato il benché minimo disturbo, bensì ci hanno allietato il viaggio con le
loro voci di bimbe, con i loro canti di filastrocche, giungendo persino a
condurre la recita del Rosario.
Sulla tomba di San Paolo fuori le mura. (foto Emilio Allia) |
Ricordo infine i sacerdoti che ci hanno magistralmente
accompagnato: don Franco Davì, il direttore del pellegrinaggio, don Pietro
Guiffrey, e due direi “vecchie conoscenze” per chi ha frequentato la chiesa di
Bardonecchia: don Giorgio Nervo e don Silvio Bertolo.
Durante il viaggio d’andata abbiamo fatto tappa a Pisa, per
ammirare la celeberrima piazza con la Torre pendente, il Duomo, il Battistero e
il Camposanto, capolavori dell’arte romanica italiana. Alla bellezza
dell’insieme dell’esterno corrisponde l’armonia solenne e luminosa dell’interno
del Duomo, dove spicca il pergamo di Giovanni Pisano, la più significativa e
complessa opera di scultura gotica in Italia. Nel tardo pomeriggio siamo giunti
finalmente a Roma, dove ci siamo sistemati in un molto confortevole hotel nei
pressi dell’EUR.
La giornata di martedì è stata caratterizzata dalla visita della
Basilica di San Pietro e delle Grotte Vaticane con le tombe dei Papi, condotti
con grande affabilità e maestria da una guida d’origine portoghese, Maria,
religiosa del Movimento dei focolari, che ha saputo sempre coniugare
spiegazioni di notevole contenuto storico e artistico ad una costante
catechesi.
Nel pomeriggio la grande Celebrazione Eucaristica, presieduta dal
Cardinale Poletto, Arcivescovo di Torino, nella Basilica di Santa Maria
Maggiore. La Basilica colma di pellegrini, la bellezza dei canti accompagnati
da un gruppo di ottoni, lo splendore degli interni, la solennità della liturgia
hanno fatto degna cornice alla celebrazione che ci ha fatto sentire veramente
“ecclesia”, Chiesa piemontese in pellegrinaggio, unita ai suoi Vescovi
nell’Eucaristia. Dopo la celebrazione, l’incontro con i Vescovi, per qualche
foto ricordo con Mons. Badini Confalonieri, sempre molto disponibile e sorridente,
e con il Card. Poletto solo apparentemente più austero, ma con gesti e
sensibilità di padre e non solo di pastore.
La giornata di mercoledì è stata illuminata dall’udienza con il
Santo Padre. Accompagnati, in quella occasione, anche da don Claudio Jovine,
nativo di Bardonecchia e ora a Roma presso la Congregazione dei Santi, ci siamo
destreggiati tra metaldetector e transenne, riuscendo a conquistare un’ottima
posizione da cui vedere passare il Papa. L’attesa è stata abbastanza lunga, ma
grande è stata l’emozione di vedere passare il Papa Benedetto XVI proprio a un
metro da noi, con il suo sorriso quasi di fanciullo, e con la possibilità, per
qualche fortunato di noi, di stringergli anche la mano. Incontro
necessariamente piuttosto breve, perché il Santo Padre era atteso in Sala Nervi
per l’udienza generale del mercoledì, ma molto intenso.
Il pomeriggio abbiamo avuto l’incontro con una comunità di
religiose, nei pressi delle Tre Fontane, e la Celebrazione Eucaristica nella
Basilica di San Paolo fuori le Mura, presieduta da Mons. Badini Confalonieri.
Anche qui grande emozione soprattutto durante la preghiera condotta dal Vescovo
sulla tomba di San Paolo.
Il giovedì abbiamo potuto partecipare alla celebrazione
dell’Eucaristia, ancora presieduta da Mons. Badini Confalonieri, nella
splendida, piccola e raccolta Cappella delle Partorienti, la più vicina alla
cripta delle Grotte Vaticane in cui è sepolto l’Apostolo San Pietro, sulla cui
tomba ci siamo poi recati, con il Vescovo, per un breve momento di preghiera.
Con queste due celebrazioni e questi due momenti di preghiera
sulle tombe degli Apostoli Pietro e Paolo possiamo ben dire di aver ben assolto
lo scopo del pellegrinaggio: pregare con il Vescovo sulle tombe degli Apostoli,
due dei luoghi più significativi della cristianità.
Ancora nella mattinata di giovedì, sempre condotti dalla nostra ottima
guida Maria, quelli di noi che non soffrono di claustrofobia hanno visitato le
catacombe di San Callisto, nei pressi della chiesa del Quo Vadis, sull’Appia
Antica, dove, secondo la tradizione, Pietro, che si stava allontanando da Roma,
ha incontrato Gesù cui ha rivolto la domanda: «Quo vadis Domine?». E Gesù gli
ha risposto: «A Roma». Pietro ha compreso e, ritornato a Roma, ha affrontato il
martirio.
La nostra mattinata romana si è conclusa con la visita alla
Basilica di San Giovanni in Laterano, la cattedrale di Roma e del mondo. Nel
pomeriggio un po’ di turismo nei Fori Imperiali, dal Colosseo al Campidoglio, con
visita anche alla bella chiesa di Santa Maria d’Aracoeli.
I giorni sono trascorsi molto velocemente e venerdì 9 marzo,
sempre ad ore antelucane, le cinque del mattino, siamo ripartiti per rientrare
alle nostre abitazioni.
Nella
Cappella delle partorienti delle Grotte Vaticane. Il Vescovo Mons. Alfonso Badini
Confalonieri, mons. Claudio Jovine, don Giorgio Nervo. (foto
Emilio Allia)
Sulla via del ritorno abbiamo avuto modo di avere un breve incontro con una comunità di suore di clausura e di visitare Lucca, la città di Puccini, apprezzando le sue mura, le sue vie animate, le sue chiese, il Duomo, noto soprattutto per il Volto Santo, secondo la tradizione il più antico crocifisso ligneo, e quindi il più fedele ritratto di Gesù, ricordato anche da Dante nelle Divina Commedia. Nel Duomo abbiamo anche potuto ammirare la tomba di Ilaria del Carretto, capolavoro marmoreo di Iacopo della Quercia, con la statua giacente di Ilaria, ai cui piedi sta un triste cagnolino, simbolo di fedeltà. L’insieme è di grande bellezza e impatto emotivo. In conclusione, siamo rientrati con gli occhi pieni di immagini e il cuore colmo di emozioni. Abbiamo avuto celebrazioni con momenti di grande solennità ma anche di grande intimità spirituale, questi ultimi certamente possibili soltanto a un piccolo gruppo quale noi eravamo e grazie alla disponibilità del Vescovo che, da vero pastore, ci ha condotti attraverso questi momenti. Sono certo di interpretare i sentimenti di tutti i partecipanti nell’esprimere a lui il nostro grazie più sincero per essere stato così disponibile con noi.
Aggiungo anche il nostro grazie a tutti i partecipanti e ai
sacerdoti che ci hanno accompagnato. Le mie riserve della vigilia si sono tutte
dissipate come nebbia al sole: è stato bello partecipare a questo
pellegrinaggio.
Emilio
Allia
Pellegrinaggio
in Polonia dal 16 al 23 settembre 2007
“Sulle
orme del Servo di Dio Giovanni Paolo II”
Domenica 16 settembre 2007, prima di affrontare il lungo viaggio
verso la Polonia, il Parroco celebra, alle ore 4,20 la S. Messa domenicale. Poi
alle 5, tutti in pullman, contenti e pieni di aspettative. Prima tappa a Padova
per ilpranzo, con la gradita opportunità di visitare la basilica di S.
Antonio, gremita di persone. Proseguimento per l’Austria, caratterizzata da
paesaggi collinari dolci e verdeggianti che ci accompagnano fino a Graz, dove
pernottiamo.
Cattedrale di San Stanislao
sulla collina Wawel di Cracovia.
(foto Piergiorgio Conti)
|
Attraversata l’altra frontiera con la Polonia, in serata arriviamo
a Cracovia, un po’ stanchi ma felici di aver raggiunto la nostra meta.
Martedì 18 settembre, una guida un po’ militaresca, ci accompagna a visitare la città di Cracovia e ci indica i luoghi legati alla vita di Giovanni Paolo II. Prima sosta nella chiesa dei francescani, gotica, con un bel chiostro e all’interno molte decorazioni floreali e un magnifico coro ligneo. Qui don Franco celebra la S. Messa. Visitiamo poi la “piazza del mercato”, cuore pulsante della città, vivace, affollata, con un padiglione centrale che ospita il mercatino di oggetti artigianali e qui “ci si scatena” nei primi acquisti di oggetti ricordo.
Martedì 18 settembre, una guida un po’ militaresca, ci accompagna a visitare la città di Cracovia e ci indica i luoghi legati alla vita di Giovanni Paolo II. Prima sosta nella chiesa dei francescani, gotica, con un bel chiostro e all’interno molte decorazioni floreali e un magnifico coro ligneo. Qui don Franco celebra la S. Messa. Visitiamo poi la “piazza del mercato”, cuore pulsante della città, vivace, affollata, con un padiglione centrale che ospita il mercatino di oggetti artigianali e qui “ci si scatena” nei primi acquisti di oggetti ricordo.
A Wadowice,accanto alla chiesa parrocchiale e alla casa di Giovanni Paolo II.(foto P.Conti-omessa)
Particolare del campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau. (foto Piergiorgio Conti-omessa)
Proseguiamo con la visita della chiesa dell’Assunta con i due campanili che svettano sulla piazza e all’interno, tra le notevoli opere d’arte, spicca un trittico pregevole e di grandi dimensioni. Dopo pranzo, all’uscita al ristorante, nel quartiere “Kasimiro”, ci sorprende la pioggia, che tuttavia non ci disturba troppo, perché siamo diretti alla collina Vawel, a visitare il Castello, in parte rinascimentale contenente molte opere di artisti italiani. Lasciamo il centro della città attraversando la Vistola, il fiume di Cracovia, imponente con sponde molto pulite e curate. Questa città appare bella con le sue molte chiese e monumenti ben restaurati, vivace, ovunque si incontrano molti giovani composti e ordinati.
Mercoledì 19 settembre visitiamo il campo di sterminio di
Auschwitz-Birkenau, immenso, accompagnati da una guida che con grande efficacia
ci spiega le condizioni di vita dei prigionieri. Oltre alle camere a gas, i
forni crematori, le celle di punizione, le baracche di legno, impressionante è
la visione di enormi quantità di oggetti ritrovati: scarpe, valigie, oggetti
personali sottratti ai deportati e ora esposti in grandi stanzoni vetrati.
All’uscita siamo tutti ammutoliti, al pensiero delle enormi sofferenze patite da
milioni di persone in quei luoghi, dove comunque ci sono stati pure gesti di grande amore come quello di Massimiliano Kolbe, santificato
proprio da Giovanni Paolo II, che ha donato la propria vita per salvare un
padre di famiglia.
Nel pomeriggio proseguimento per Wadowice, paese natale del Papa,
con visita della sua casa trasformata in museo, della chiesa dove è stato
battezzato, con celebrazione della S. Messa. Prima del rientro a Cracovia
sostiamo a Kalvaria, un sacro monte composto da un grande santuario e da molte
cappelle sparse in un ampio bosco collinare, dove il giovane Wojtyla si recava
spesso partendo a piedi dalla sua abitazione.
Giovedì 20 settembre, dopo una visita alla Basilica del Corpus
Domini di Cracovia, proseguendo sulle orme di Giovanni Paolo II, arriviamo a
Czestochowa, il santuario da lui molto amato. Grazie all’interessamento di don
Wladimiro, sacerdote polacco che prestò per qualche tempo il suo aiuto alla
Parrocchia di Bardonecchia, la S. Messa solenne è celebrata proprio all’altare
della Madonna Nera, con intensa partecipazione del nostro gruppo e di molti
fedeli polacchi. Venerdì 21 settembre, visita alle miniere di sale di Wieliczka,
dichiarate dall’ONU patrimonio dell’umanità.
È un mondo sotterraneo sorprendente per le magnifiche grotte e cappelle
ornate da bellissime sculture di sale, l’ultima delle quali è dedicata a Giovanni Paolo II, che
varie volte visitò questi luoghi dove in tempi passati molti minatori
affrontarono molti pericoli e dure fatiche. Nel pomeriggio sosta al Santuario della
Divina Misericordia di Cracovia, in cui trascorse parte della sua vita suor
Maria Faustina Kowalska che cercò su ispirazione divina di far conoscere
all’umanità l’infinita misericordia di Dio e fu dichiarata Santa da Giovanni
Paolo II.
Accanto al vecchio monastero ora sorge un ampio e avveniristico
santuario. Qui, in una cappella dedicata all’Italia, don Franco ha celebrato l’Eucaristia.
Al
santuario di Czestochowa. (foto Piergiorgio Conti)
Sabato 22 settembre, con un po’di rincrescimento dobbiamo lasciare
la Polonia dove abbiamo notato che il ricordo del Servo di Dio Giovanni Paolo
II è ancora molto vivo e intenso.
Nelle miniere di sale di Wieliczka |
Domenica 23 settembre, ultimo giorno di viaggio. Lasciata la
Repubblica Ceca, attraversiamo l’Austria con sosta pranzo a Innsbruck e
proseguiamo, attraverso il Brennero, per l’Italia. Ci fermiamo a Bressanone per
la celebrazione della S. Messa nel maestoso Duomo. All’esterno c’è una grande
festa con molti gruppi in costume e bande musicali, ma ci aspettano ancora
molti chilometri e quindi ripartiamo subito per Bardonecchia, dove arriviamo,
come previsto, in tarda serata.
Siamo tutti felici e molto soddisfatti del nostro pellegrinaggio,
perché tutto è andato bene, grazie anche alla bravura dell’autista Renzino, che
è sempre riuscito con abilità a portarci nei luoghi e nei tempi stabiliti e ai
rapporti affabili e amichevoli tra noi pellegrini. Certamente abbiamo ammirato
la bellezza dei luoghi visitati e la testimonianza di fede ricevuta dai
polacchi, ma soprattutto abbiamo ricevuto una grande ricchezza spirituale che
ci rimarrà nel cuore, seguendo i passi e la testimonianza di Giovanni Paolo II.
Messa
all’altare della Madonna Nera di
Czestochowa. (foto Piergiorgio Bava)
Ilda
e Piergiorgio Conti