15/02/08

I NOSTRI PELLEGRINAGGI (2007)


Pellegrinaggio della Diocesi di Susa per la visita dei Vescovi Piemontesi “ad limina Apostolorum”

Devo confessare che quando mia moglie mi ha comunicato di averci iscritti entrambi al Pellegrinaggio a Roma  della Diocesi di Susa per la visita dei Vescovi piemontesi “ad limina Apostolorum”, vale a dire alle tombe degli Apostoli, ho avuto qualche perplessità. Anzitutto il viaggio in pullman, con partenza da Bardonecchia lunedì 5 marzo alle ore 4,30, cosa che, per noi che abitiamo a Torino, ha comportato non poche scomodità sia all’andata che al ritorno. Poi il fatto di non conoscere nessuno degli altri quarantaquattro partecipanti.
Al termine della Messa in Santa Maria Maggiore
(foto Emilio Allia)
A pellegrinaggio compiuto devo dire che è stata un’esperienza molto bella anzitutto per la cordialità dei partecipanti, cosa che ha consentito di fare presto amicizia, permettendoci anche di conoscere meglio una nostra simpatica vicina di casa che, nonostante i nostri molti anni di soggiorno a Bardonecchia, non avevamo mai conosciuto.
E poi le due mascotte del pellegrinaggio, due deliziose bambine di cinque anni, accompagnate dalle loro rispettive mamme, che non solo non hanno mai dato il benché minimo disturbo, bensì ci hanno allietato il viaggio con le loro voci di bimbe, con i loro canti di filastrocche, giungendo persino a condurre la recita del Rosario.
Sulla tomba di San Paolo fuori le mura. (foto Emilio Allia)
Ricordo infine i sacerdoti che ci hanno magistralmente accompagnato: don Franco Davì, il direttore del pellegrinaggio, don Pietro Guiffrey, e due direi “vecchie conoscenze” per chi ha frequentato la chiesa di Bardonecchia: don Giorgio Nervo e don Silvio Bertolo.
Durante il viaggio d’andata abbiamo fatto tappa a Pisa, per ammirare la celeberrima piazza con la Torre pendente, il Duomo, il Battistero e il Camposanto, capolavori dell’arte romanica italiana. Alla bellezza dell’insieme dell’esterno corrisponde l’armonia solenne e luminosa dell’interno del Duomo, dove spicca il pergamo di Giovanni Pisano, la più significativa e complessa opera di scultura gotica in Italia. Nel tardo pomeriggio siamo giunti finalmente a Roma, dove ci siamo sistemati in un molto confortevole hotel nei pressi dell’EUR.

La giornata di martedì è stata caratterizzata dalla visita della Basilica di San Pietro e delle Grotte Vaticane con le tombe dei Papi, condotti con grande affabilità e maestria da una guida d’origine portoghese, Maria, religiosa del Movimento dei focolari, che ha saputo sempre coniugare spiegazioni di notevole contenuto storico e artistico ad una costante catechesi.
Nel pomeriggio la grande Celebrazione Eucaristica, presieduta dal Cardinale Poletto, Arcivescovo di Torino, nella Basilica di Santa Maria Maggiore. La Basilica colma di pellegrini, la bellezza dei canti accompagnati da un gruppo di ottoni, lo splendore degli interni, la solennità della liturgia hanno fatto degna cornice alla celebrazione che ci ha fatto sentire veramente “ecclesia”, Chiesa piemontese in pellegrinaggio, unita ai suoi Vescovi nell’Eucaristia. Dopo la celebrazione, l’incontro con i Vescovi, per qualche foto ricordo con Mons. Badini Confalonieri, sempre molto disponibile e sorridente, e con il Card. Poletto solo apparentemente più austero, ma con gesti e sensibilità di padre e non solo di pastore.
La giornata di mercoledì è stata illuminata dall’udienza con il Santo Padre. Accompagnati, in quella occasione, anche da don Claudio Jovine, nativo di Bardonecchia e ora a Roma presso la Congregazione dei Santi, ci siamo destreggiati tra metaldetector e transenne, riuscendo a conquistare un’ottima posizione da cui vedere passare il Papa. L’attesa è stata abbastanza lunga, ma grande è stata l’emozione di vedere passare il Papa Benedetto XVI proprio a un metro da noi, con il suo sorriso quasi di fanciullo, e con la possibilità, per qualche fortunato di noi, di stringergli anche la mano. Incontro necessariamente piuttosto breve, perché il Santo Padre era atteso in Sala Nervi per l’udienza generale del mercoledì, ma molto intenso.
Il pomeriggio abbiamo avuto l’incontro con una comunità di religiose, nei pressi delle Tre Fontane, e la Celebrazione Eucaristica nella Basilica di San Paolo fuori le Mura, presieduta da Mons. Badini Confalonieri. Anche qui grande emozione soprattutto durante la preghiera condotta dal Vescovo sulla tomba di San Paolo.
Il giovedì abbiamo potuto partecipare alla celebrazione dell’Eucaristia, ancora presieduta da Mons. Badini Confalonieri, nella splendida, piccola e raccolta Cappella delle Partorienti, la più vicina alla cripta delle Grotte Vaticane in cui è sepolto l’Apostolo San Pietro, sulla cui tomba ci siamo poi recati, con il Vescovo, per un breve momento di preghiera.
Con queste due celebrazioni e questi due momenti di preghiera sulle tombe degli Apostoli Pietro e Paolo possiamo ben dire di aver ben assolto lo scopo del pellegrinaggio: pregare con il Vescovo sulle tombe degli Apostoli, due dei luoghi più significativi della cristianità.
Ancora nella mattinata di giovedì, sempre condotti dalla nostra ottima guida Maria, quelli di noi che non soffrono di claustrofobia hanno visitato le catacombe di San Callisto, nei pressi della chiesa del Quo Vadis, sull’Appia Antica, dove, secondo la tradizione, Pietro, che si stava allontanando da Roma, ha incontrato Gesù cui ha rivolto la domanda: «Quo vadis Domine?». E Gesù gli ha risposto: «A Roma». Pietro ha compreso e, ritornato a Roma, ha affrontato il martirio.
La nostra mattinata romana si è conclusa con la visita alla Basilica di San Giovanni in Laterano, la cattedrale di Roma e del mondo. Nel pomeriggio un po’ di turismo nei Fori Imperiali, dal Colosseo al Campidoglio, con visita anche alla bella chiesa di Santa Maria d’Aracoeli.
I giorni sono trascorsi molto velocemente e venerdì 9 marzo, sempre ad ore antelucane, le cinque del mattino, siamo ripartiti per rientrare alle nostre abitazioni.
Nella Cappella delle partorienti delle Grotte Vaticane. Il Vescovo Mons. Alfonso Badini Confalonieri, mons. Claudio Jovine, don Giorgio Nervo. (foto Emilio Allia)

Sulla via del ritorno abbiamo avuto modo di avere un breve incontro con una comunità di suore di clausura e di visitare Lucca, la città di Puccini, apprezzando le sue mura, le sue vie animate, le sue chiese, il Duomo, noto soprattutto per il Volto Santo, secondo la tradizione il più antico crocifisso ligneo, e quindi il più fedele ritratto di Gesù, ricordato anche da Dante nelle Divina Commedia. Nel Duomo abbiamo anche potuto ammirare la tomba di Ilaria del Carretto, capolavoro marmoreo di Iacopo della Quercia, con la statua giacente di Ilaria, ai cui piedi sta un triste cagnolino, simbolo di fedeltà. L’insieme è di grande bellezza e impatto emotivo. In conclusione, siamo rientrati con gli occhi pieni di immagini e il cuore colmo di emozioni. Abbiamo avuto celebrazioni con momenti di grande solennità ma anche di grande intimità spirituale, questi ultimi certamente possibili soltanto a un piccolo gruppo quale noi eravamo e grazie  alla disponibilità del Vescovo che, da vero pastore, ci ha condotti attraverso questi momenti. Sono certo di interpretare i sentimenti di tutti i partecipanti nell’esprimere a lui il nostro grazie più sincero per essere stato così disponibile con noi.
Aggiungo anche il nostro grazie a tutti i partecipanti e ai sacerdoti che ci hanno accompagnato. Le mie riserve della vigilia si sono tutte dissipate come nebbia al sole: è stato bello partecipare a questo pellegrinaggio.
Emilio Allia

Pellegrinaggio in Polonia dal 16 al 23 settembre 2007
“Sulle orme del Servo di Dio Giovanni Paolo II”
Domenica 16 settembre 2007, prima di affrontare il lungo viaggio verso la Polonia, il Parroco celebra, alle ore 4,20 la S. Messa domenicale. Poi alle 5, tutti in pullman, contenti e pieni di aspettative. Prima tappa a Padova per ilpranzo, con la gradita opportunità di visitare la basilica di S. Antonio, gremita di persone. Proseguimento per l’Austria, caratterizzata da paesaggi collinari dolci e verdeggianti che ci accompagnano fino a Graz, dove pernottiamo.
Cattedrale di San Stanislao
sulla collina Wawel di Cracovia.
(foto Piergiorgio Conti)
Lunedì 17 settembre lasciamo l’Austria ed entriamo nella Repubblica Ceca, con  sosta per il pranzo a Brno, nota tra l’altro per lo Spielberg, fortezza ove fu imprigionato anche Silvio Pellico.
Attraversata l’altra frontiera con la Polonia, in serata arriviamo a Cracovia, un po’ stanchi ma felici di aver raggiunto la nostra meta.
Martedì 18 settembre, una guida un po’ militaresca, ci accompagna a visitare la città di Cracovia e ci indica i luoghi legati alla vita di Giovanni Paolo II. Prima sosta nella chiesa dei francescani, gotica, con un bel chiostro e all’interno molte decorazioni floreali e un magnifico coro ligneo. Qui don Franco celebra la S. Messa. Visitiamo poi la “piazza del mercato”, cuore pulsante della città, vivace, affollata, con un padiglione centrale che ospita il mercatino di oggetti artigianali e qui “ci si scatena” nei primi acquisti di oggetti ricordo. 

A Wadowice,accanto alla chiesa parrocchiale e alla casa di Giovanni Paolo II.(foto P.Conti-omessa)
Particolare del campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau. (foto Piergiorgio Conti-omessa)

Proseguiamo con la visita della chiesa dell’Assunta con i due campanili che svettano sulla piazza e all’interno, tra le notevoli opere d’arte, spicca un trittico pregevole e di grandi dimensioni. Dopo pranzo, all’uscita al ristorante, nel quartiere “Kasimiro”, ci sorprende la pioggia, che tuttavia non ci disturba troppo, perché siamo diretti alla collina Vawel, a visitare il Castello, in parte rinascimentale contenente molte opere di artisti italiani. Lasciamo il centro della città attraversando la Vistola, il fiume di Cracovia, imponente con sponde molto pulite e curate. Questa città appare bella con le sue molte chiese e monumenti ben restaurati, vivace, ovunque si incontrano molti giovani composti e ordinati. 
Mercoledì 19 settembre visitiamo il campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau, immenso, accompagnati da una guida che con grande efficacia ci spiega le condizioni di vita dei prigionieri. Oltre alle camere a gas, i forni crematori, le celle di punizione, le baracche di legno, impressionante è la visione di enormi quantità di oggetti ritrovati: scarpe, valigie, oggetti personali sottratti ai deportati e ora esposti in grandi stanzoni vetrati. All’uscita siamo tutti ammutoliti, al pensiero delle enormi sofferenze patite da milioni di persone in quei luoghi, dove comunque ci sono stati pure gesti di grande amore come quello di Massimiliano Kolbe, santificato proprio da Giovanni Paolo II, che ha donato la propria vita per salvare un padre di famiglia.
Nel pomeriggio proseguimento per Wadowice, paese natale del Papa, con visita della sua casa trasformata in museo, della chiesa dove è stato battezzato, con celebrazione della S. Messa. Prima del rientro a Cracovia sostiamo a Kalvaria, un sacro monte composto da un grande santuario e da molte cappelle sparse in un ampio bosco collinare, dove il giovane Wojtyla si recava spesso partendo a piedi dalla sua abitazione.
Giovedì 20 settembre, dopo una visita alla Basilica del Corpus Domini di Cracovia, proseguendo sulle orme di Giovanni Paolo II, arriviamo a Czestochowa, il santuario da lui molto amato. Grazie all’interessamento di don Wladimiro, sacerdote polacco che prestò per qualche tempo il suo aiuto alla Parrocchia di Bardonecchia, la S. Messa solenne è celebrata proprio all’altare della Madonna Nera, con intensa partecipazione del nostro gruppo e di molti fedeli polacchi. Venerdì 21 settembre, visita alle miniere di sale di Wieliczka, dichiarate dall’ONU patrimonio dell’umanità.
È un mondo sotterraneo sorprendente per le magnifiche grotte e cappelle ornate da bellissime sculture di sale, l’ultima delle  quali è dedicata a Giovanni Paolo II, che varie volte visitò questi luoghi dove in tempi passati molti minatori affrontarono molti pericoli e dure fatiche. Nel pomeriggio sosta al Santuario della Divina Misericordia di Cracovia, in cui trascorse parte della sua vita suor Maria Faustina Kowalska che cercò su ispirazione divina di far conoscere all’umanità l’infinita misericordia di Dio e fu dichiarata Santa da Giovanni Paolo II.
Accanto al vecchio monastero ora sorge un ampio e avveniristico santuario. Qui, in una cappella dedicata all’Italia, don Franco ha celebrato l’Eucaristia.

Al santuario di Czestochowa. (foto Piergiorgio Conti)

Sabato 22 settembre, con un po’di rincrescimento dobbiamo lasciare la Polonia dove abbiamo notato che il ricordo del Servo di Dio Giovanni Paolo II è ancora molto vivo e intenso.
Nelle miniere di sale di Wieliczka
Comincia il viaggio di ritorno attraverso la Repubblica Ceca, con sosta a Olomuc per il pranzo e nella bella cittadina di Cesky Budejovice per cena e pernottamento, ma come aperitivo ci aspetta una piacevole sorpresa. La guida ci propone  la visita a Cesky Krumlov, delizioso paese con un importante castello sito su una rocca e attraversato da molte anse del fiume Vltava, e un centro storico pedonale perfettamente restaurato.
Domenica 23 settembre, ultimo giorno di viaggio. Lasciata la Repubblica Ceca, attraversiamo l’Austria con sosta pranzo a Innsbruck e proseguiamo, attraverso il Brennero, per l’Italia. Ci fermiamo a Bressanone per la celebrazione della S. Messa nel maestoso Duomo. All’esterno c’è una grande festa con molti gruppi in costume e bande musicali, ma ci aspettano ancora molti chilometri e quindi ripartiamo subito per Bardonecchia, dove arriviamo, come previsto, in tarda serata.
Siamo tutti felici e molto soddisfatti del nostro pellegrinaggio, perché tutto è andato bene, grazie anche alla bravura dell’autista Renzino, che è sempre riuscito con abilità a portarci nei luoghi e nei tempi stabiliti e ai rapporti affabili e amichevoli tra noi pellegrini. Certamente abbiamo ammirato la bellezza dei luoghi visitati e la testimonianza di fede ricevuta dai polacchi, ma soprattutto abbiamo ricevuto una grande ricchezza spirituale che ci rimarrà nel cuore, seguendo i passi e la testimonianza di Giovanni Paolo II.
Messa all’altare della Madonna Nera di Czestochowa. (foto Piergiorgio Bava)
Ilda e Piergiorgio Conti