La
passeggiata enogastronomica
Anche quest’anno la passeggiata gastronomica “Degustando
Bardonecchia”, svoltasi domenica 15 luglio sul fresco sentiero della “Vi du
Viò”, ha riscosso un grande successo di partecipazione.
Giovani e meno giovani, gruppi di amici, famiglie con bimbi nei
passeggini e nei marsupi, future mamme in dolce attesa, tutti sul sentiero
balcone a degustare nella pace e amenità del luogo un menu costituito da sei
portate. Ognuna servita presso i gazebo allestiti negli angoli più freschi, e
sempre opportunamente accompagnata da una vasta scelta di vini.
Franco Ugetti, Maestro del Gusto, lo Chef Claudio Vottero,
coadiuvato da Gianni Rossi, un grande ex della ristorazione bardonecchiese,
sono stati gli autori delle prelibatezze.
«Sfioriamo sempre le trecento presenze», ha dichiarato soddisfatto
Fabrizio Robba, l’ideatore della manifestazione, giunta alla quarta edizione:
«Mentre percorrevo il sentiero come fanalino di coda ho incontrato diverse
persone che tornavano e tutte hanno manifestato un apprezzamento sia per
l’organizzazione sia per la qualità del menu servito».
Gradevolissime le note musicali diffuse nell’aria dalle arpe
celtiche, posizionate presso i gazebo: un tocco di novità per l’edizione 2007.
Come sempre l’itinerario si è concluso al Forte Bramafam, dove,
chi è sopravvissuto all’abbuffata ha avuto la possibilità di visitare il Museo
del Forte, sempre più ricco e rinnovato.
Luisa Maletto
Inaugurazione
forno: l’assessore Bertessa dirige i lavori.
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BARDONECCHIA E LE SUE FRAZIONI
Inaugurazione
restauri del forno
Sindaco, assessori e abitanti della frazione Les Arnauds, venerdì 27
luglio hanno festeggiato alla grande l’apertura del forno, completamente ristrutturato.
«Il progetto, avviato alla fine dello scorso anno – ha sottolineato l’assessore
alle frazioni Michele Bertessa –, è stato realizzato in poco meno di tre mesi
con il contributo sia di un’impresa locale che dei cantonieri, guidati da Paolo
Marre».
E proprio lui, capo cantoniere e colonna portante della vita di
frazione, ha infornato per tutto il pomeriggio focacce e torte che le
volonterose signore della frazione hanno preparato, impastando parecchi chili
di farina. Ad allietare l’abbuffata, i musici locali “Parenaperde”, che con la
loro allegra musica hanno rievocato le feste del passato.
Come hanno sottolineato Francesco Avato e Michele Bertessa, il
locale del forno vuol rappresentare anche un punto di ritrovo per la comunità
sia come luogo di aggregazione che di riunione.
L’occasione più prossima di accensione del forno avverrà in
occasione della festa patronale di San Lorenzo, il 10 agosto.
Luisa
Maletto
Sette
sculture sulla passeggiata del canale
È terminata sabato 21 luglio la settimana della scultura su legno,
il classico appuntamento bardonecchiese, giunto quest’anno alla 26ª edizione,
nella veste di Simposio Internazionale di Scultura, dedicato al “gentil sesso”
in omaggio all’anno Europeo delle Pari Opportunità.
Le artiste, posizionate sulla passeggiata del canale, hanno
trovato un ottimo clima per lavorare: belle giornate di sole, non troppo calde,
un ambiente molto ombreggiato e frequentato da numerosi vacanzieri, che hanno
seguito con interesse l’evolversi di ciascuna opera.
Le scultrici si sono ispirate a temi coinvolgenti l’amore, la
natura, l’allegoria e l’astrattismo, come Colette Cossin di Alex (Annecy), che
ha trasformato il suo tronco di pino cirmolo in una levigata colonna, tagliata
da una lastra in plexiglas blu. Le opere rimarranno sulla passeggiata del
canale a ricordo dell’edizione 2007 e quale ornamento di questo ombroso viale
che collega il Borgo Vecchio con la frazione di Les Arnauds. Per affrontare
meglio le intemperie le opere verranno poi ricoperte di una vernice trasparente
e si integreranno nell’ambiente come un ritorno alla natura, con l’augurio che non
vengano prese di mira, come già accaduto in passato, dai “soliti” vandali.
Luisa
Maletto
L’orchestrina
rallegra la serata. Grandi e piccini partecipano alla festa.
PARROCCHIA
S. LORENZO MARTIRE - LES ARNAUDS
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Dalla
Nuova Zelanda a Les Arnauds
Mercoledì 8 agosto Martina Trapani, studentessa diciottenne al Liceo
“Des Ambrois”, è tornata nella sua piccola Les Arnauds, dopo quattro mesi di
vacanza-studio trascorsi in Nuova Zelanda. Come è noto, il Liceo di Oulx
promuove con entusiasmo questi studi all’estero e quest’anno fra le mete più
“esotiche” appariva nei programmi WEP questa nazione così lontana, della stessa
superficie dell’Italia, ma tanto diversa in cultura.
«Siamo partiti in 85 studenti, provenienti da ogni parte d’Italia
e siamo stati sistemati presso famiglie, una metà al Nord della Nuova Zelanda e
una metà al Sud», racconta Martina ancora un po’ frastornata dai disagi del
fuso orario. «Ospite presso un’accogliente famiglia di Auckland, ho vissuto
un’esperienza favolosa. Ho frequentato un liceo per studenti stranieri e con mio stupore mi è stata data la possibilità di
scegliere le materie da frequentare, perciò ho scelto fisica, matematica,
pittura, cinematografia, inglese ed educazione fisica con due diverse formule,
un corso con l’insegnante ed uno libero. Ho migliorato il mio inglese nella
comprensione, non molto nell’esposizione, anche se giudico il neozelandese un pessimo inglese: si mangiano le lettere».
Un po’ sconcertata dal sistema di istruzione, aggiunge: «Sono
molto legati a delle regole assurde, forse frutto dei retaggi coloniali
inglesi, come la divisa, poi non si impegnano nello studio. Penso, per quel
poco che ho constatato, che noi italiani usciamo dal liceo molto più preparati
di loro. C’è molta superficialità, sia da parte degli insegnanti che non
pretendono, sia da parte degli studenti che non si sentono pungolati. Credo che
ciò dipenda dalla tranquillità e dalla pace che regna in tutto il Paese. Ci
sono pochissimi abitanti, non raggiungono i sei milioni, tra questi molti
immigrati asiatici. Il tenore di vita è alto, un insegnante percepisce uno
stipendio mensile quadruplo del suo collega italiano.
C’è pochissima delinquenza. Le case costano pochissimo rispetto
alle nostre.
I settori lavorativi sono come da noi, ma in quello agropastorale esiste
più occupazione. I neozelandesi non hanno una cultura propria, perciò hanno
sempre accettato con entusiasmo quelle che giungono dall’estero, per esempio la
cucina.
Nella mia famiglia ho mangiato alla giapponese, alla cinese, ed
anche all’italiana.
I Maori ci sono. Si sono integrati, ma fanno gruppo. Esistono gli
Ecomusei come in Valle di Susa e visitandoli si può conoscere la loro cultura.
Ho visto anche il Kiwi, non il frutto ma il buffo uccello, simbolo del Paese,
ormai protetto perché a rischio di estinzione».
Certo Martina potrebbe raccontare ancora per ore le sue
impressioni, anche perché in quattro mesi è riuscita anche a compiere un
viaggio per tutto il Paese, ma una domanda viene spontanea: ci torneresti?
«Certo – risponde con entusiasmo –, avrei tanta voglia di tornare l’anno
prossimo dopo il diploma, per farmi un’esperienza lavorativa e vorrei lanciare un
messaggio a tutti i miei coetanei: un’esperienza del genere fa crescere molto e
fa aprire gli occhi».
Luisa
Maletto
Festa
di Maria Ausiliatrice: in attesa della Messa.
Il
Presepio nel Natale 2007.
San
Lorenzo 2007
La festa patronale anche quest’anno ha avuto il suo esordio con la
fiaccolata della vigilia che percorre le principali vie
del paese. La sera del 9 agosto era quest’anno particolarmente
rigida, da far pensare ad una partecipazione scarsa, invece il numero dei fedeli si è man mano accresciuto
con tante persone, tra abitanti e villeggianti.
Venerdì 10 il cielo ci ha regalato una splendida giornata che ha
reso ancora più vivo il clima di festa che si coglieva
sin dall’avvicinarsi alle prime case, per i banchetti del
mercatino, con varie suggestioni e prodotti locali.
La gente è andata sempre più crescendo, fino al momento in cui la
chiesa di San Lorenzo si è dimostrata incapace di accogliere tutti per la
solenne Messa patronale.
Presiedeva la Concelebrazione il rev. don Giancarlo Biguzzi,
professore alla Pontificia Università Urbaniana di Roma e concelebravano con
lui mons. Claudio Jovine, don Giorgio Nervo, padre Mauro dei Francescani, don
Antonello Taccori, don Bruno, don Paolo
e il diacono Armando, tutti con i paramenti rossi in onore del santo martire.
Al Vangelo il celebrante ha pronunciato una profonda omelia,
traendo spunto dal Libro della Sapienza, dove si dice che c’è un tempo per
tutto, anche per fare festa. Ha poi parlato di San Lorenzo, della sua eroica
testimonianza fino al sangue, nel fervore dei primi secoli del cristianesimo,
poi man mano la fede si è illanguidita.
Non più cristiani per convinzione, ma per convenienza o per
abitudine: di qui il confronto con la realtà dei nostri tempi.
La S. Messa è stata accompagnata dai canti della Corale di
Bardonecchia, diretta da Fabrizio Blandino con all’organo Stefania Balsamo,
pure voce solista in alcuni brani.
Erano presenti nei primi banchi le autorità, con il Sindaco
Francesco Avato in fascia tricolore, l’assessore alle Frazioni Michele Bertessa
e il presidente della Pro Loco ing. Stefano Bompard.
Il
pane benedetto di S. Lorenzo. Le ragazze nell’antico costume: Emanuela Rochas,
Sara ed Elisa Natti.
Le ragazzine, nell’antico costume locale, hanno portato
all’offertorio il pane che, benedetto, è stato poi distribuito al termine.
Il forno recentemente inaugurato nella sua ristrutturazione ha
visto accalcarsi la gente per il tradizionale rinfresco, mentre la folla
continuava sino a sera nel suo peregrinare tra i vari banchetti, tra cui quello
allestito anche quest’anno a favore dei lavori per la nostra chiesa.