GRUPPO SCOUT BRANCO DELLE NEVI
I NOSTRI RAGAZZI
GRUPPO CARITAS
ATTIVITÀ DELLA SEZIONE AVIS
G.I.S. - GRUPPO DI INTERVENTO SOCIALE
ASSOCIAZIONE NAZIONALE CARABINIERI
SCUOLA MATERNA - “Chi ben comincia...”
NUOVA SEDE DEI CACCIATORI DELL’ALTA VALLE DI SUSA
* * *
O.F.T.A.L.
- Gruppo di Bardonecchia
1932-2007:
75º di fondazione
La storia dell’OF.T.A.L. è iniziata così: è stato un incidente ferroviario
a dare inizio all’OF.T.A.L. (Opera Federativa Trasporto Ammalati a Lourdes).
Nel febbraio del 1910 un generoso sacerdote, don Alessandro Rastelli, tornava a
piedi da Borgo Vercelli e, arrivato al ponte sul fiume Sesia, si preparava ad
attraversare i binari. Ma il sopraggiungere improvviso di un treno lo sbalzò
lontano procurandogli molte fratture.
Una volta guarito, nell’anno successivo, don Rastelli andò a
Lourdes in pellegrinaggio per ringraziare Maria di averlo salvato. Da quell’episodio ha avuto inizio il desiderio
fortissimo in don Rastelli di poter accompagnare i malati. È stato il primo
mattoncino del grande edificio dell’Oftal anche se l’organizzazione vera e
propria avrà una struttura ben articolata solo nell’anno della sua fondazione
ufficiale nel 1932.
Oggi i pellegrinaggi Oftal sono una ventina all’anno. L’attuale
presidente Mons. Gian Paolo Angelino precisa che l’opera è frutto di una
federazione di 18 Diocesi del Nord-Ovest d’Italia e della Sardegna.
Attualmente frequentano i nostri pellegrinaggi circa seimila malati/disabili
oltre 20-25 mila persone tra pellegrini, dame e barellieri. I nostri volontari
dame e barellieri sono in gran parte giovani ma ci sono persone di tutte le età. Le motivazioni sono diverse: per
alcuni semplicemente curiosità, altri lo fanno per altruismo, ma la maggior
parte perché sono conquistati dal passaparola di chi ha già vissuto questa
esperienza e ne sono stati entusiasmati.
62 - BARDONECCHIA
E LE SUE FRAZIONI
Chiunque può venire con noi, anche persone che non hanno una
specifica formazione di fede cristiana. In questi anni abbiamo visto miracoli che
non sono solo quelli del corpo, ma anche quelli dello spirito e per alcuni il
viaggio a Lourdes è stato l’inizio di un percorso di fede.
Il nostro gruppo di Bardonecchia ha avuto inizio con la maestra
Augusta Gleise nel lontano 1956 che accompagnava la sorella Elena e il sig. Caccia
ammalati. Consigliata dall’allora Parroco mons. Francesco Bellando che
conosceva l’ing. Visetti di Torino che villeggiava a Bardonecchia e faceva
parte dell’Oftal di Torino.
La maestra Gleise, nei primi anni partecipava al pellegrinaggio
iscrivendosi direttamente presso la Sede di Trino Vercellese e poi, più
comodamente, presso la Sezione di Torino alla quale il nostro Gruppo fa
riferimento con tutta la Valle, Alla maestra Gleise si è poi unita la sig.ra
Luciana Perdoncin di Susa e l’anno dopo suo marito Lino, allora direttore della
Banca S. Paolo qui a Bardonecchia. Man mano si sono unite altre dame e
barellieri interessati all’esperienza del pellegrinaggio accompagnando diversi
ammalati e pellegrini di Bardonecchia a Lourdes, Oropa, Loreto, ecc.
La nostra Associazione viene incontro anche economicamente ad
ammalati e disabili in difficoltà affinché chi ha il desiderio di andare dalla
Madonna per “prendere coraggio e forza” e al fine di poter proseguire la vita
più sereni nonostante le difficoltà, lo possa fare.
Il nostro Gruppo partecipa in modo particolare a fine
agosto/settembre ma anche a maggio con la Sezione di Torino e ad ottobre con
l’Interdiocesano. Dal 1990 nella programmazione è stato inserito anche un
pellegrinaggio, più breve, a febbraio, per l’anniversario della prima apparizione (11
febbraio 1858). Essendo un piccolo gruppo ci appoggiamo alla Sezione di Torino
per alcune giornate insieme agli ammalati e per la Valle l’8 dicembre ci
ritroviamo tutti insieme a Villa S. Pietro per una “Giornata Lourdiana”, ormai
da 30 anni.
Da quest’anno il Responsabile della Diocesi di Susa è il sig.
Walter Bellando che succede al cav. Lino Perdoncin che ci ha seguiti in tutti
questi anni al quale porgiamo i nostri più sentiti ringraziamenti per tutto
quello che ha fatto in modo molto bello e sempre disinteressato.
Nel
2008 si ricorderanno i 150 anni dalla prima apparizione e sarà un anno
giubilare festeggiato in modo particolare.
Arrivederci
al prossimo anno. Dame e barellieri di Bardonecchia
Lourdes,
settembre 2007: il gruppo di Bardonecchia. 63
GRUPPO
SCOUT BRANCO DELLE NEVI
«Quando Momo ritornò in città si accorse che gli uomini grigi,
quei fumatori accaniti di sigari, ormai avevano preso il tempo degli uomini
mettendo loro fretta nel fare qualsiasi cosa, essi non avevano neppure più il tempo
di dormire proprio per non perdere
tempo». Questo racconta lo scrittore Michael Ende nel suo celebre libro “Momo”.
E noi? Come spendiamo il nostro tempo? Sappiamo usarlo bene? Per
rispondere a questa domanda, nelle nostre vacanze di Branco, nei primi giorni
del mese di agosto, abbiamo deciso, noi del Branco delle Nevi del gruppo
Bardonecchia 1º, di rivivere l’avventura di Momo che aiuta gli uomini a salvare
il proprio tempo dagli uomini grigi. E così vivendo tutti insieme, Lupetti e
Vecchi Lupi, le nostre giornate in stile scout abbiamo scoperto, o meglio, riscoperto
l’importanza del nostro tempo da donare a noi stessi ed agli altri. In questo
modo abbiamo conosciuto nel nostro viaggio buffi e simpatici personaggi che
sono stati in grado di far ritornare in noi la voglia di vivere la quotidianità
con le parole che ogni lupetto ha pronunciato durante la sua promessa:
«Prometto con l’aiuto e l’esempio di Gesù di fare del mio meglio».
Già,
facciamo tutti del nostro meglio!!!
Buona
caccia. I Lupetti alle vacanze di Branco a Meana.
I
Vecchi Lupi alle vacanze di Branco a Meana. 64 - BARDONECCHIA
E LE SUE FRAZIONI
REPARTO BARBA DI FUOCO Il 2007 è stato un anno
denso di attività ed uscite per il reparto “Barba di fuoco”, conclusosi con il
campo estivo a Piangelassa (Gravere).
Durante l’anno, oltre alle classiche attività del sabato ed alle
uscite, siamo stati impegnati nella preparazione delle celebrazioni del
Centenario dello Scoutismo, tenutesi, in forme diverse, in tutto il mondo, in
ogni paese o città in cui vi sia un gruppo scout.
La giornata clou dei festeggiamenti è stata il 20 maggio quando,
nell’ambito della manifestazione “Tutti in Piazza”, il Reparto ha montato
l’alza bandiera in piazza De Gasperi ed ha realizzato alcune costruzioni
tipiche del campo estivo (cucine, tavoli, ecc.); la mattinata si è conclusa con
un torneo di “Palla Scout”. Per l’intitolazione del ponte Baden-Powell il Reparto ha costruito un imponente portale
con alza bandiera, rimasto al suo posto per oltre 3 mesi. Il campo estivo si è
svolto dal 23 luglio al 1º agosto a Piangelassa, insieme al Reparto di Susa; il tema scelto dai Capi era la “competenza”, che è uno
degli obiettivi che i ragazzi devono raggiungere durante il loro cammino di
crescita, per essere poi in grado di mettersi al servizio del prossimo.
Al campo sono state realizzate numerose attività quali il
montaggio del campo, l’uscita di squadriglia, la gara di cucina, ecc., durante
le quali le squadriglie hanno avuto modo di verificare ed accrescere il proprio
livello di competenza.
Vogliamo infine ringraziare Marta ed Irene del gruppo scout di
Ferriera per il grande aiuto datoci durante l’anno ed al campo, nonostante gli
evidenti disagi logistici dovuti alla distanza.
CLAN DESTINO Quest’anno il Clan (ragazzi dai 16 ai 21
anni) del Bardonecchia 1º per celebrare degnamente il centenario dello scoutismo ha
fatto la Route in Spagna percorrendo una parte del Cammino di Santiago di
Compostela. Cos’è una Route? È un cammino come dice il nome stesso che parte
dai piedi e arriva fino alla testa; il cammino fisico è fatto dalla
condivisione di tutto, dalla fatica dello zaino a quella della poca acqua
rimasta nella borraccia quando non si incontrano fontane. Ma, come dicevo, c’è
un altro aspetto del cammino che è un percorso interiore di maturazione che è
strettamente collegato al cammino fisico tant’è che si dice: lo scoutismo entra
dai piedi.
Il Clan finalmente a Santiago.
GRUPPO SCOUT - 65
Una route non è comunque da confondere con gesta eroiche da
raccontare ai nipoti bensì la voglia di mettersi in gioco senza paura di
svelare i propri limiti ai compagni di strada, caso mai portando ognuno il
proprio contributo fatto di mille sfumature che assieme agli altri fa una
comunità in cammino.
Così abbiamo “sbuffato” sotto la pioggia e per i piedi con le
vesciche ma abbiamo anche goduto l’incanto di un tramonto o la serenità
semplice e profonda di un francescano che ci ha ospitati a Santiago.
UN PONTE PER BADEN-POWELL A BARDONECCHIA Anche
il gruppo Scout di Bardonecchia ha aderito ad alcune iniziative promosse dalla
FIS (Federazione Italiana Scoutismo) a livello nazionale per festeggiare lo scoutismo mondiale che nel
2007 ha compiuto cento anni: nacque infatti in Inghilterra nel 1907.
La prima iniziativa è stata “100 Piazze per B.-P.”, che ha avuto l’obiettivo
di dedicare a Baden-Powell, fondatore dello scoutismo, una via, una piazza o
altro, in tutti i paesi e le città in cui esista un gruppo scout. Il 20 maggio
è stato così ufficialmente dedicato a Baden-Powell il ponte in legno che
collega Viale della Vittoria con Campo Smith, accanto al Convento francescano
dove iniziarono le attività della prima “squadriglia libera” e che da sempre
ospita gli scout nelle loro attività. Durante l’intera giornata sono stati
organizzati stand e momenti di gioco e aggregazione, portando “in piazza” lo
scoutismo.
Il 1º agosto 2007, poi, tutti gli scout del mondo hanno vissuto
“L’alba del centenario”, quando, al levar del sole, lo scoutismo è entrato nel
suo secondo secolo di vita. Quando i primi raggi del sole hanno battuto sulla
pietra che a Brownsea (un’isoletta del canale della Manica) ricorda il primo
campo scout della storia, iniziato appunto il 1º agosto 1907, tutti gli scouts
e le guide del mondo, assieme a tutti coloro che nella loro vita hanno
pronunciato la Promessa Scout, hanno potuto rinnovarla. Secondo i fusi orari
dei diversi Paesi della Terra dunque, l’intera giornata è stata scandita da
migliaia di cerimonie dell’alba che si sono svolte, sempre alle 8 del mattino, in
tutti i Paesi del mondo ed, in ciascun paese, ovunque vi sia un gruppo di
scouts.
Intitolazione del ponte Baden-Powell.
CON IL DENARO si può comprare un letto, ma non il sonno; libri, ma
non l’intelligenza; cibo, ma non l’appetito; una casa, ma non un focolare;
ornamenti, ma non la bellezza; medicine, ma non la salute; divertimenti, ma non
la felicità; lusso, ma non la gioia; un compagno, ma non un amico; un
crocifisso, ma non un salvatore; una chiesa, ma non il cielo.
66 - BARDONECCHIA E LE SUE FRAZIONI
La cerimonia del Bardonecchia si è tenuta al campo estivo del
Reparto e tutti coloro che hanno pronunciato la promessa sono stati invitati.
Per questa occasione sono arrivati al campo i Lupetti ed il Clan e numerosi scout
del passato dei gruppi di Oulx e Bardonecchia, tra i quali anche un membro della
prima squadriglia nata a Bardonecchia nel lontano 1959. Il gruppo si appresta infatti a compiere mezzo secolo nel
2009 e sono moltissimi i ragazzi, ora non più tali, che nei quasi cinquant’anni
di vita del gruppo di Bardonecchia hanno “giocato il gioco” dello scoutismo.
Il gruppo quest’anno è composto da 22 lupetti/e (dai 7 agli 11
anni), 18 esploratori/ guide (dagli 11 ai 16 anni), e infine 7 rover/scolte,
ragazzi dai 16 ai 21 anni che contribuiscono in modo significativo alla vita
del gruppo.
La Comunità Capi è stata impegnata quest’anno nella stesura del
nuovo Progetto di Gruppo, sviluppato partendo da un’analisi che ha coinvolto
anche persone esterne, allo scopo di interpretare la realtà in cui opera nel
modo più completo possibile.
Negli ultimi anni, infatti, il gruppo si sta trasformando da una
realtà legata esclusivamente a Bardonecchia ad un gruppo di riferimento
dell’Alta Valle, dove non esistono proposte analoghe. Sono infatti sempre più
numerosi i bambini ed i ragazzi provenienti da Oulx, Cesana, Salbertrand, al punto
che oggi più della metà del Branco è costituita da ragazzi che non abitano a
Bardonecchia. In considerazione di ciò il gruppo, in particolare il Branco, ha
cominciato a vivere a più stretto contatto con la comunità di Oulx, allo scopo
di rendersi visibile in tutto
il territorio.
La
Comunità Capi
Il
cippo posto accanto al ponte Baden-Powell. 67
I NOSTRI
RAGAZZI Campo a Santa Margherita Ligure
Anche quest’anno i ragazzi delle parrocchie di Bardonecchia e
Sestriere hanno avuto l’occasione di partecipare al campo estivo a Santa
Margherita Ligure proposto e organizzato da don Giorgio Nervo con l’aiuto del
Viceparroco di Bardonecchia don Antonello Taccori, che ha partecipato con
entusiasmo alla sua prima esperienza con i ragazzi di queste parrocchie. Ad
aiutarli erano presenti una decina di ragazzi del dopo-Cresima di ambedue i
paesi. Invece i ragazzi che hanno partecipato al campo, una trentina, andavano
dall’età di 8 anni a quella di 14. Le attività proposte comprendevano mattinate
in spiaggia durante le quali era possibile fare il bagno o giocare a carte
sotto un ombrellone, mentre al pomeriggio è stato organizzato un torneo di
calcetto e attività manuali tra le quali la costruzione di barchette di legno.
Da non sottovalutare è stata anche la caccia al tesoro, che si è svolta per le
vie del paese, dando modo agli abitanti di Santa Margherita di fare la nostra conoscenza.
Sono state anche fatte due gite, una alle Cinque Terre e l’altra al monte di
Portofino.
A Santa Margherita Ligure. (foto G. Nervo)
68 - BARDONECCHIA E LE SUE FRAZIONI
Quest’ultima è stata particolarmente stancante soprattutto per la mancanza
di acqua. Naturalmente non sono mancati i momenti di preghiera, sotto forma di
riflessioni a cui i ragazzi hanno partecipato divisi per fasce d’età,
supervisionati dai due sacerdoti.
Anche quest’anno i ragazzi, pur provenendo da paesi diversi, sono
riusciti a formare un unico gruppo molto affiatato con estrema soddisfazione
degli animatori.
Giacomo
ed Irene
QUEL PORTONE CHIUSO... Domenica
3 giugno 2007: festa della SS.ma Trinità. Alle ore 8,30 si giunge in piazza della
chiesa per la prima Messa e subito si è colpiti da un fatto eccezionale: il
portone rimane chiuso! Mai successo! Dieci, venti, trent’anni, anche più...
nessuno ricorda di aver trovato la porta della chiesa parrocchiale chiusa al
momento della prima Messa festiva. Un piccolo gruppo di fedeli si guarda con
aria interrogativa, azzarda qualche motivazione, osserva con apprensione la
strada verso la casa parrocchiale. Passano pochi minuti, che sembrano
lunghissimi e la figura svelta del Parroco appare al cancello dell’Oratorio.
Grazie a Dio nessun malore!
Forse sono le 8,32 e la funzione ha subito inizio. Ma quel portone
chiuso lascia nel cuore un sentimento strano. Dalla nostra infanzia, ogni volta
che siamo andati in chiesa per una funzione abbiamo trovato aperta la porta e
siamo subito entrati in quella che è la “nostra” chiesa, curata, abbellita,
artistica, solenne: “Domus Dei et porta Coeli” è scritto in alto, sulla facciata.
La casa di Dio e la porta del cielo: di lì si passa per entrare nella vita
eterna. Quel portone chiuso ti lascia un freddo nel cuore, uno smarrimento.
Cerchi di pensare: è normale, può essere stata la richiesta per un malato
grave, un impegno improrogabile, una telefonata improvvisa... ma quel portone
chiuso ti spaventa, ti opprime. E se un giorno trovassimo davvero chiuso quel
portone? Ma no, non può essere... Eppure se pensi a tanti paesi neanche
piccolissimi, dove non c’è più un Parroco fisso, sai che arriva un sacerdote
incaricato di curare varie parrocchie, che appena terminata la funzione chiude
la chiesa, si allontana e tu non hai più la possibilità di entrare, di fare una
visita al tuo Signore, di gustare la pace che tante volte hai trovato. La chiesa
dove hai ricevuto i Sacramenti, dove ricordi il tuo primo incontro con Gesù
vivo e vero nell’Eucaristia, dove hai battezzato i tuoi figli potrebbe un
giorno essere chiusa e quel portone apparirti in tutta la sua pesante
immobilità. Ti vengono in mente tante riflessioni: «Pregate il padrone della
messe di mandare operai per la sua messe», «Pregate per le vocazioni», e senti
risuonare l’insistente monito del Curato d’Ars : «Lasciate una parrocchia
trent’anni senza preti e le persone adoreranno le bestie». È troppo importante
la figura del Sacerdote per un paese, per una Nazione, perché se ne possa fare
a meno. E ancora capisci come la nostra cultura, la nostra civiltà europea
sarebbe mutilata, sarebbe senza voce, destinata ad essere superata da voci laiciste
più forti, più prepotenti ma che non giungono al cuore per dargli sicurezza e
serenità. Ringraziando il Signore, il portone ora è aperto e nella nostra bella
chiesa qualcuno è intermediario della nostra preghiera al Padre. Insieme alle
altre preghiere sale genuina e sentita l’invocazione: «Signore, dacci sacerdoti
santi; Signore, rimani con noi e salva la tua Chiesa». M.
69
DALLE
ASSOCIAZIONI
GRUPPO CARITAS Il
gruppo parrocchiale prosegue le sue attività ordinarie da almeno una quindicina
di anni, mantenendo le sue caratteristiche di riservatezza negli interventi a
favore di chi ha bisogno. Utilissimi si dimostrano il magazzino degli indumenti
aperto ogni giovedì dalle 15,30 alle 17 e quello alimentare, rifornito
trimestralmente dal “Banco Alimentare”
di Moncalieri. Si tratta di aiuti richiesti da residenti ed anche da altre
persone provenienti da fuori, talvolta da povera gente che transita da o per la
Francia. Anche gli aiuti economici, talvolta necessari per saldare bollette o
piccole scadenze, sono possibili attingendo al ricavato delle Bancarelle
Caritas.
Nel 2007 per le necessità dei residenti si sono elargiti 2.425
Euro; per interventi di sostegno a povera gente non residente 1.045 Euro; a poveri di passaggio
850 Euro. Il gruppo ha inoltre adottato una famiglia serba di Belgrado formata
da sei persone, con aiuti inoltrati per un totale di 850 Euro. Segnaliamo anche
interventi a favore della Quaresima di fraternità per il Darfur di 1.000 Euro;
per il Bangladesh di 400 Euro; per le Missioni delle Suore di S. Francesco di
300 Euro e per i terremotati del Perù di 500 Euro. In totale le uscite sono
state di 6.520 Euro. Le entrate sono così distribuite: avanzo di cassa 2006:
950 Euro; Bancarella n. 1:
1.500 Euro; Bancarella n. 2: 1.570 Euro; contributo del Comune di
Bardonecchia: 700 Euro; offerte di privati: 2.000 Euro. Per un totale di 6.720
Euro. Con, a fine 2007, un avanzo attivo di 200 Euro.
ATTIVITÀ DELLA SEZIONE AVIS (ANNO 2007) Siamo ormai alla fine del 2007 e l’AVIS di Bardonecchia fa un
bilancio dell’anno appena trascorso: importante per i nostri donatori essere a
conoscenza che la sezione si è trasferita in Via Garibaldi n. 7/C e speriamo
che questa diventi, finalmente, la sede definitiva.
La sala prelievi è ubicata nel nuovo fabbricato (Ambulatorio
Polivalente) e nel futuro dovremo convivere con altri servizi anch’essi molto
importanti per la popolazione: Fisioterapia (speriamo che arrivi presto, perché
per la convivenza pensiamo di trovare un punto di incontro idoneo ad ambedue i
servizi).
La nostra attività è la donazione del sangue per aiutare chi sta
peggio di noi. Il 2007 si chiude con dei risultati Abbastanza soddisfacenti poiché pensiamo di
ottenere lo stesso risultato del 2006 nel numero di donazioni. Vorremmo fare di
più, ma la donazione di sangue spesso diventa complicata perché a volte basta
un raffreddore e una pastiglia di aspirina per creare impedimento al prelievo.
Nell’arco dell’anno abbiamo avuto molti giovani che si sono presentati a donare
il sangue per la prima volta e poiché loro saranno la nostra continuità
speriamo di rivederli alle prossime donazioni e con lo stesso entusiasmo della
prima volta.
Anche quest’anno, il 14 ottobre, abbiamo organizzato la nostra
festa sociale e siamo soddisfatti perché tanti donatori si sono complimentati
con noi per la buona organizzazione della manifestazione (nel 2008 è prevista
una gita in località da concordare nel Direttivo). Ci siamo ritrovati alle ore
11 per la S. Messa e alle ore 12 circa tutti al Palazzo delle Feste messo a
disposizione dall’Amministrazione comunale, alla quale va il nostro
ringraziamento.
70 -
BARDONECCHIA E LE SUE FRAZIONI
Dopo pochi interventi per i saluti agli intervenuti, si è passati subito
alle benemerenze da consegnare ai donatori essendoci in programma un buon
numero di persone da premiare.
Come Presidente della sezione vorrei poter dire a tutti i donatori
che le benemerenze hanno tutte lo stesso valore effettivo e la differenza tra la medaglia di
rame – come prima benemerenza – e la medaglia in oro con diamante – come ultima
benemerenza per limite di età e 120 donazioni – sta nel fatto che la prima è
riferita ad un giovane agli inizi nell’Avis e la seconda è riferita ad un
anziano che ha avuto tanta costanza e un po’ di fortuna per aver goduto buona
salute per tanti anni, e che si congeda dall’AVIS e quasi sempre con un po’ di
nostalgia, e forse in quell’attimo preferirebbe ricevere la medaglia di rame per
sentirsi di nuovo giovane.
Quarantanove donatori hanno ricevuto la benemerenza di rame con 6
donazioni e 3 anni di AVIS oppure con 8 donazioni; 40 donatori sono stati
premiati con la benemerenza in argento con logo “A” smalto blu e rosso con 12
donazioni e 5 anni di Avis oppure 16 donazioni; 10 donatori con benemerenza in
argento dorato con logo “A” smalto rosso con 24 donazioni e 10 anni di AVIS; 12
donatori con benemerenza in oro con 40 donazioni e 20 anni di AVIS oppure 50
donazioni e sono: Catania Carmela (53 donazioni), Cibonfa Roberto (44), Chareun
Teresio (46), Davi Giovanna (58), Frezet Aldo (42), Guiffre Guido (47), Milic
Antonella (54), Orcellet Renato (40), Regazzoni Cesare (52), Scanavino Mario
(42), Vachet Marco (50), Xausa Pierina (44); 8 donatori hanno ricevuto la
benemerenza in oro con rubino con 60 donazioni e 30 anni di AVIS e sono:
Balsamo Angelo (60 donazioni), Bertessa Irma (63), Chareun Ferruccio (60),
Gerard Alda (64), Glarey Roberto (69), Guy Maria Virginia (60), Peytavin Berge
Anna (61), Pacchiodo Marcello (70). Alla fine di queste premiazioni abbiamo
vissuto un momento di commozione generale.
È stato un momento molto bello e ci siamo stretti tutti attorno al
nostro Presidente Onorario, Fondatore della Sezione, Croce d’oro con 112
donazioni, ed è il dott. Bava Pier Giorgio, premiato con la grande onorificenza
della Croce di Ufficiale concessa dal Presidente della Repubblica su proposta
della Sezione Avis di Bardonecchia. Ancora oggi i nostri
complimenti. Terminata la premiazione, abbiamo consumato un buon
pranzo con la partecipazione di 130 donatori. A chiusura della nostra festa
sociale, una serata danzante allietata da un’ottima orchestra.
Nel
chiudere l’anno 2007, vogliamo augurare ai nostri donatori un felice anno nuovo
ed in buona salute, indispensabile per poter continuare il nostro impegno
nell’AVIS. ❏
Il
Presidente Inverso e il segretario Medail con il gruppo dell’AVIS. DALLE ASSOCIAZIONI
– 71
CROCE ROSSA ITALIANA -
Comitato locale di Bardonecchia Sono
quasi 14 anni che il Comitato della
Croce Rossa di Bardonecchia svolge la sua attività di soccorso e trasporto infermi
e, anche quest’anno, i quasi 50 volontari hanno portato il loro aiuto alle
famiglie dell’Alta Valle di Susa svolgendo ben 250 servizi con i mezzi di
Bardonecchia e altri 500 con i mezzi di soccorso avanzato nella sede distaccata
di Oulx. Ammirevole è la grande volontà di questi volontari che, al termine
della loro giornata lavorativa, trovano ancora la forza di indossare la divisa
ed occuparsi degli altri. Certo la fatica si fa sentire, ma le parole gentili
di ringraziamento che spesso ci vengono rivolte, aiutano a superare anche la stanchezza.
L’attività del gruppo si è svolta anche con le assistenze alle grandi
manifestazioni ed in particolare per le “Universiadi”. Oltre alle ore dedicate
al volontariato, quest’anno, c’è da segnalare un momento particolarmente felice
e di soddisfazione per tutti i volontari per l’inaugurazione di una nuova
ambulanza destinata al servizio in emergenza a Bardonecchia. Domenica 22
aprile, infatti, i volontari in divisa si sono riuniti per assistere alla S.
Messa celebrata dal parroco don Franco Tonda, il quale ha rivolto durante
l’omelia parole di encomio. Successivamente, alla presenza delle autorità, ha
fatto seguito la benedizione del mezzo alla presenza dell’Assessore Maurizio
Franceschini e del Presidente del Comitato Locale Carlo Florindi. Significativo
è stato il taglio del nastro da parte della madrina Ernestina Allemand, vedova
del compianto Franzo Ruscica. La manifestazione si è conclusa con un rinfresco
a cui hanno partecipato volontari e cittadini.
Carlo Florindi
G.I.S. - GRUPPO DI INTERVENTO SOCIALE
È
continuata anche nel 2007 l’attività dei volontari del G.I.S. imperniata in
cinque filoni principali, che sono:
a)
trasporto di anziani per visite specialistiche e terapie in Valle e a Torino;
b)
organizzazione dei “mercoledì insieme” dove chiacchierano e giocano a carte un
numero consistente di persone, soprattutto signore;
c)
visite a domicilio e accompagnamento in passeggiate alle persone che ne fanno
richiesta;
d)
organizzazione e accompagnamento in gite, generalmente due, che quest’anno sono
state di un giorno a Venaria
Reale
e Superga, e di quattro giorni in Umbria;
e)
sostegno economico ad alcune famiglie, di concerto con il Comune e con
l’Assistente Sociale.
72 -
BARDONECCHIA E LE SUE FRAZIONI
I trasporti per ragioni sanitarie (alcune, pochissime, anche di
carattere ricreativo) sono stati superiori a 360, praticamente uno al giorno, e
costituiscono l’impegno maggiore e soccorrono le maggiori necessità degli
anziani di Bardonecchia. Si pensi che gli autisti dedicano a questo servizio
quasi 1.500 ore all’anno.
I “mercoledì insieme” non sono una deroga alla seriosità del
volontariato, sono piuttosto una conferma del fatto che ci sono persone le
quali, senza occasioni come quella fornita dai “mercoledì insieme”, faticherebbero
ad incontrarne altre per ragioni relazionali o ricreative come la conversazione
o una partita a carte. Se queste cose concorrono a fare comunità, possono a buon diritto esser ritenute anch’esse un
servizio. Un buon servizio. Alle due gite di quest’anno hanno partecipato 110
bardonecchiesi. In questi casi non si fatica a riempire il pullman.
Più complessa l’attività di cui al punto c), delle visite
richieste dalle persone che gradiscono e ricercano compagnia, generalmente per
chiacchierare e sovente per essere ascoltate. Dire che ascoltare è l’arte di
lasciarsi rivolgere la parola, sembra un’affermazione esagerata; eppure accade
ai nostri volontari di entrare nei panni del confessore o dell’analista quando ci si imbatte in un forte bisogno d’essere ascoltati, come
succede a volte alle persone che ci chiamano. Ecco, forse in questi casi non
siamo sempre all’altezza della situazione, ma si tratta anche della parte più
difficile del nostro lavoro di volontari.
Il G.I.S. registra comunque un generale gradimento per il lavoro
dei volontari, tanto che – oltre al sostegno finanziario del Comune di
Bardonecchia – diventano sempre più numerose le occasioni nelle quali singoli,
privati e organizzazioni aiutano il Gruppo con donazioni che si rivelano via
via più preziose, soprattutto per i servizi come quelli dei pulmini che stanno conoscendo aumenti di costi notevoli.
Il
Presidente Claudio Bugatti
ASSOCIAZIONE NAZIONALE CARABINIERI
Sezione Alta Valsusa
Sezione Alta Valsusa
Nel
2007 alcuni avvenimenti hanno caratterizzato l’attività della Sezione e sono
quindi meritevoli di essere ricordati. In particolare.
XVIII RADUNO NAZIONALE – Si è svolto a Bologna dal 18
al 21 maggio 2007. Come ormai è consuetudine, la Sezione vi ha partecipato con
un gruppo di 30 persone fra soci effettivi, simpatizzanti e loro familiari. La
comitiva, dopo aver preso alloggio nella vicina S. Giovanni in Persiceto, si è
portata a Bologna per la visita di rito. Particolarmente apprezzata la parte
antica della città, il cuore, dove il Duomo di S. Petronio, le due torri
pendenti, la fontana del Nettuno, il Palazzo dei Notai ed altri ancora hanno
catalizzato l’attenzione di tutti i 40 mila radunisti.
Il G.I.S. in gita a Vienna.
DALLE ASSOCIAZIONI
- 73
La sfilata dei radunisti, provenienti da ogni parte d’Italia,
svoltasi la domenica mattina, è avvenuta nella quasi totale indifferenza dei
bolognesi. Questa situazione è stata avvertita con un certo disagio da parte di
tutti, organizzatori e partecipanti. Ciò soprattutto se paragonato a quanto
avvenuto in altre città italiane che hanno ospitato il raduno dei Carabinieri in
congedo.
Il pomeriggio della domenica stessa, la comitiva si è portata
nella vicina Ferrara, grande centro emiliano collocato nella rigogliosa pianura
padana. Particolarmente apprezzati, fra gli altri, la Cattedrale, il Castello
Estense ed il Palazzo comunale.
Il lunedì è stato dedicato alla visita di Salsomaggiore, nota per
le sue terme dall’acqua salso-iodica. Prima di fare rientro a casa, la comitiva
si è portata in quel di Busseto, luogo di nascita di Giuseppe Verdi, per
visitare l’omonimo teatro, dedicato appunto al grande musicista.
CELEBRAZIONE DELLA FESTA SOCIALE – Domenica
15 luglio la Sezione ha celebrato la Festa sociale in quel di Salbertrand,
Comune che è compreso nel territorio di competenza della Sezione. Durante il
rito religioso, celebrato nella accogliente ed antica chiesa del luogo. alla
presenza delle autorità civili e militari, il presidente della Sezione s.ten.
Silvio Medail ha fatto dono al Parroco officiante, don Michele Giulio, del “Crest”con
su incisa la “Preghiera del Carabiniere”. In onore dei Caduti il trombettiere
ha suonato “il silenzio”. La giornata è proseguita in allegria con il pranzo
sociale presso il ristorante “2 Bandiere” del luogo.
GITA SOCIALE – Domenica 18 novembre la Sezione
ha organizzato l’annuale “gita sociale”. Mèta la città di Asti, in occasione
della “Fiera regionale del tartufo bianco”.
Dopo aver girovagato fra le bancarelle con i tartufi ed i prodotti
dell’autunno, in una giornata illuminata da un pallido sole che mitigava appena
la fredda giornata, i gitanti si sono portati nell’accogliente ristorante “da
Mariuccia” di Pratomorone, nel Comune di Tigliole d’Asti, ove un menù a base di
tartufi ha soddisfatto tutti i palati, anche quelli più “intransigenti”.
LUTTI – Due lutti hanno colpito la Sezione. Il 25 ottobre è mancato ad
Oulx, dopo breve malattia, il socio effettivo Carabiniere Giacomo Gavello, cl.
1921. Il 29 ottobre è mancato a Modane il socio più anziano della Sezione, il
carabiniere Antonio Pompili. La forte fibra, che gli aveva consentito di
giungere alla soglia dei 98 anni, ha ceduto dopo una breve malattia. La Sezione è intervenuta al funerale di
entrambi con bandiera e corona di fiori. Ai familiari degli estinti rinnoviamo
sentite ed affettuose condoglianze.
A.N.C. sez. Alta Valsusa al raduno nazionale di Bologna. (foto omessa)
CELEBRAZIONE DELLA “VIRGO FIDELIS” – Domenica
25 novembre, nella Cattedrale di Susa, officiata dal Parroco don Ettore De
Faveri, alla presenza di autorità civili e militari in servizio ed in congedo
dell’Alta e Bassa Valle, nonché di una rappresentanza della Gendarmeria francese,
si è svolta la celebrazione della Madonna protettrice dell’Arma dei carabinieri “Virgo Fidelis”.
Silvio
Medail
La
nuova sede del Comprensorio alpino Alta Valle di Susa, di Beaulard. Sullo
sfondo la “Grand Hoche”. (foto t.col. G. de Franceschi - omessa)
SCUOLA MATERNA - “Chi
ben comincia...”
Vi vogliamo raccontare una storia un po’ speciale di una Scuola
non lontana, che per tutta la settimana con gioia e buonumore ha degli ospiti d’onore...
C’era una volta... la Scuola dell’Infanzia monsignor Bellando di Bardonecchia,
una
Scuola dove impegno e allegria sono gli ingredienti essenziali per
un progetto di vita che cresce giorno per giorno...
Le origini della nostra Scuola ci riportano indietro di ben 100
anni quando nella “Casa Bianca” in Piazza Medail grazie lle suore francescane nacque l’Asilo
Infantile. Visto il numero sempre crescente di bambini ospitati, l’asilo ebbe
diverse “case”. Negli anni ’60 la Scuola Materna si trasferì in Viale Bramafam
17, dove ancora oggi i bimbi di Bardonecchia, e non solo, svolgono con gioia
attività interessanti.
Il filo conduttore delle attività educativo-didattiche proposte
nell’anno 2007 è stato “La fiaba”. Noi insegnanti abbiamo valorizzato la fiaba
in quanto strumento educativo fondamentale per lo sviluppo armonico ed
integrale della personalità di ogni bambino. La fiaba, risorsa privilegiata,
linguaggio della fantasia, ha permesso di esercitare diverse capacità
linguistico-espressive grafico-pittoriche e manipolative, motorie
logico-matematiche dei bambini.
Grazie ad esperienze significative in cui i bambini sono stati i protagonisti
diretti e indiscussi si sono condivisi momenti di gioco, di ascolto, di confronto
ed anche di festa con l’aiuto non solo di tutto il personale docente e non docente
della Scuola, ma soprattutto grazie alla collaborazione con le famiglie, sempre
disponibili non solo per la preparazione della festa di Natale e di fine anno
ma quotidianamente attente ed impegnate nella crescita dei bimbi.
DALLE ASSOCIAZIONI
- 77
Il 2008 sarà per la Scuola dell’Infanzia di Bardonecchia un anno
significativo che ricorderà i 100 anni dalla sua nascita. Tutti coloro che
hanno frequentato la Scuola Materna, che hanno collaborato, creduto in essa,
sostenendola anche nei momenti più difficili, condivideranno insieme un grande
momento di festa e di gioia.
Le
insegnanti
NUOVA SEDE DEI CACCIATORI DELL’ALTA VALLE DI SUSA
Messa di Sant’Uberto: preghiera del cacciatore di montagna(foto t.col. G. de Franceschi) |
È
stata inaugurata sabato 28 luglio 2007, a Beaulard, la nuova sede dei
cacciatori dell’Alta Valle Susa. Essa è stata ricavata
ristrutturando la ormai dismessa da anni stazione di partenza della seggiovia
Grand Hoche. In questa realizzazione Pier Paolo Court ci ha messo del suo, sia
quale presidente del Comprensorio di caccia alpina “Alta Valle Susa”, ma anche
come architetto. E da quella che era una struttura ormai degradata, sono stati
ricavati uffici, sale consiglio, sorveglianza e riunioni; al piano terra si
trovano i locali di servizio per il controllo dei capi abbattuti, celle
frigorifere e quant’altro.
All’inaugurazione ufficiale erano presenti anche l’avv. Mauro
Carena, Presidente della Comunità Montana Alta Valsusa, il Sindaco di Oulx
dott. Mauro Cassi in fascia tricolore e l’on. Vaglio. In apertura di giornata
non è mancata la consueta Messa di Sant’Uberto, celebrata da don Gianpiero
Piardi, che nel suo intervento riesce sempre ad amalgamare fra loro fede, ambiente,
caccia e tradizioni alpine.
A conclusione della Messa la preghiera del cacciatore di montagna
e la benedizione dei locali e degli uffici.
T.col.
Giuseppe de Franceschi
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