Particolari
sugli avvenimenti successi a Corps
«... videro una bella Signora che brillava di luce e piangeva e si spaventarono nel vederla». |
È la signora
Irene Masset a consegnarci copia di una importante lettera appartenuta al suo
trisavolo Pietro Souberan di Rochemolles. L’originale è stato donato il 22
aprile 1952 a p. Caterini dei Missionari della Salette.
Questa
lettera, datata 25 novembre 1846, è di Jeanture, abitante a Corps, scritta a
suo fratello artigliere presso il Castello di Queyras: «Mi si chiedono notizie
dei due bambini che hanno visto la Madonna. I particolari sono tanti e potrei
dimenticarmi di qualcosa, ma si può credere, caro fratello che la Madonna è
veramente apparsa nelle nostre montagne della Salette. Sono venute parec- chie
persone importanti da ogni parte, per assicurarsi del fatto e per interrogare i
due bambini, ma non sono riusciti a coglierli in menzogne, né a fare loro
cambiare idea. Si è offerto loro del denaro per farli ritrattare, ma non lo
hanno neppure guardato; li hanno minacciati di morte, ma anche questo non li ha
smossi e continuano a ripeter che se la gente non cambia, se non si santifica
la domenica e se non si aumenterà la fede in Dio saremo perduti.
Ti dirò caro
fratello che c’è fede nel nostro paese e dintorni: la gente viene numerosa in
pellegrinaggio senza nessuna pressione da parte dei sacerdoti. Tutti i giorni
partono da Corps duecento, trecento persone per volta per salire sulla
montagna. Anch’io ci sono andato, saremo stati in mille persone e forse sabato
prossimo ci ritornerò e può essere che saremo ancor più numerosi. Non sono i
sacerdoti che ci invitano ad andare.
«Venite avanti, figli miei, devo darvi una grande notizia...». |
È un fatto di
fede. I sacerdoti sono stupiti nel vedere tanta gente che sale in processione e
anche i più increduli di Corps ci vanno. Da quando si parla di questi
avvenimenti sono successi vari miracoli: la moglie di Laurent di Corps, che tu
conosci, era completamente paralizzata da 25 anni, si è fatta portare l’ acqua
della sorgente dov’è apparsa la Madonna, ne ha bevuto e si è lavata il corpo
per nove giorni e l’ul- timo giorno ha lasciato le stam pelle, poi è andata in
chiesa da sola per confessarsi, adesso è quasi guarita.
Questo fatto
ha stupito tutti gli abitanti del paese. Un’altra persona di St. Michel che da
sette anni non camminava più ha fatto la stessa cosa ed ora anche lui è quasi
guarito. Una quindicina di per sone che avevano
male agli occhi si sono lavate con quest’acqua e sono tutte guarite. Un mio
cognato che abita a Embrun, a cui il vaiolo aveva rovinato la vista, non vedeva
più né la fiamma della candela né la luce del giorno, è stato sulla montagna
con mia suocera lo stesso giorno in cui sono stato anch’io, si è fatto aiutare
a lavare gli occhi con quell’acqua e un paio di giorni dopo è guarito. Quasi
tutti i giorni avvengono dei miracoli.
A seguito di
questi miracoli anche coloro che prima erano increduli ora non lo sono più.
(...) Ti dirò solo in due parole come questi due bambini hanno visto la Vergine.
Avevano appena fatto merenda e si erano addormentati. La bambina si svegliò per
prima e vide che le mucche si erano allontanate, allora svegliò anche il
ragazzo per andarle a cercare (...). Poco più avanti videro una bella signora che
brillava di luce e piangeva, e si spaventarono nel vederla. Questa signora
disse loro: “Venite avanti, fig li miei, devo darvi una g rande notizia”
Fece qualche passo sull’erba e poi si elevò ad una certa altezza e i due bambini non videro più nient’altro che una grande luce». |
I bambini si
avvicinarono e lei continuò dicendo: “Il grano si sciuperà e marcirà sulla
terra, ne rimarrà molto poco e
quello che resterà, battendolo diventerà polvere. L’uva marcirà come anche le
patate e a Natale non ce
ne saranno più. (...) Non si santifica la Domenica, non si osserva l’astinenza
del venerdì e del sabato.
La frode è presente nel commercio, l’ingiustizia nei tribunali, vi sono crimini
ovunque, si giura contro
il santo nome di mio Figlio, così non posso più trattenere il suo braccio
contro i peccatori”.
Ti descrivo
anche l’abbigliamento della Madonna. I bambini potevano fissarla appena, tanto era
bella e brillante. Aveva una bella statura, un po’ magra; al collo aveva una
catenina gialla che brillava come il sole, in mano teneva una tenaglia e
dall’altra un martello. Sul petto aveva una perla che li abbagliava e accecava.
Le sue scarpe erano circondate da rose e camminava senza calpestarle. Prima di
lasciare i bambini svelò loro un segreto. Uno ciascuno, senza che l’uno sapesse
quello dell’altro, con l’ordine di non svelarli a nessuno. Infatti non c’è modo
di farglieli dire. La bella signora disse di raccontare tutto il resto alla
gente e di parlarne dappertutto.
I bambini si
avvicinarono e lei continuò dicendo: “Il grano si sciuperà e marcirà sulla
terra, ne rimarrà molto poco e
quello che resterà, battendolo diventerà polvere. L’uva marcirà come anche le
patate e a Natale non ce
ne saranno più. (...) Non si santifica la Domenica, non si osserva l’astinenza
del venerdì e del sabato.
La frode è presente nel commercio, l’ingiustizia nei tribunali, vi sono crimini
ovunque, si giura contro
il santo nome di mio Figlio, così non posso più trattenere il suo braccio
contro i peccatori”.
Ti descrivo
anche l’abbigliamento della Madonna. I bambini potevano fissarla appena, tanto era
bella e brillante. Aveva una bella statura, un po’ magra; al collo aveva una
catenina gialla che brillava come il sole, in mano teneva una tenaglia e
dall’altra un martello. Sul petto aveva una perla che li abbagliava e accecava.
Le sue scarpe erano circondate da rose e camminava senza calpestarle. Prima di
lasciare i bambini svelò loro un segreto. Uno ciascuno, senza che l’uno sapesse
quello dell’altro, con l’ordine di non svelarli a nessuno. Infatti non c’è modo
di farglieli dire. La bella signora disse di raccontare tutto il resto alla
gente e di parlarne dappertutto.
Fece qualche
passo sull’erba e poi si elevò ad una certa altezza e i due bambini non videro
più nient’altro che una grande luce».
I gruppi
statuari della Salette
Le statue poste a lato della nostra chiesa |
Chi si reca
anche una sola volta alla Salette, non può non essere conquistato dal fascino
soprannaturale che emana dalla santa montagna. Bardonecchia può dire di avere
un solido legame con la Salette e i pellegrinaggi non sono solo una tradizione,
ma un bisogno del cuore dei fedeli, attratti da quel luogo che la Vergine ha
scelto per comunicare il suo messaggio. Si può perciò comprendere il desiderio
dei pellegrini bardonecchiesi di un “fac simile” che
nel loro paese ripetesse in in una visione
invernale. Quanta neve! un certo modo il clima spirituale della
Salette. Questo desiderio divenne realtà, grazie alla pietà munifica del rag.
Aldo Colombo e della consorte signora Lia Rigoli, i quali vollero donare i
gruppi statuari della Madonna della Salette, in memoria della
figlia Bianca e della nipotina Patrizia Rigoli, chiamate al premio eterno in
età giovanissima. I gruppi sono stati sistemati nel giardino del Cenacolo
Domenicano di via Medail e
inaugurati il 15 agosto 1960 dal Vescovo di Susa Mons. Giuseppe Gar- neri, con
il Parroco mons. Bellando, autorità e i giovani dell’Istituto Salesiano ospiti
del Bramafam, che hanno eseguito i canti caratteristici della Salette. Com’è
ben noto, le Suore del Cenacolo, hanno dovuto chiudere la loro Casa di
Bardonecchia e le statue nell’anno 1990 furono spostate dal giardino di via Medail
alla chiesa di Maria Ausiliatrice di via Montenero. Si legge sul Bollettino parrocchiale
del 1990: «La sera del 16 luglio la chiesa di Maria Ausiliatrice ornata con la
cura di don Serafino ha vissuto momenti di intensa religiosità, con viva partecipazione
di fedeli per la Benedizione delle statue della Madonna della Salette,
ricomposte a lato della chiesetta e provenienti dal Cenacolo Domeni- cano. È
stato don Jovine a ricordare il fascino dell’apparizione della Madonna alla Salette
...».
In seguito al
restauro per ampliamento della chiesa di Maria Ausiliatrice com- piuto in
questo ultimo periodo, le statue hanno dovuto essere rimosse per fare spa- zio
alla costruzione e collocate definitivamente nel giardinetto della chiesa parroc-
chiale. Hanno trovato una sistemazione gradita a tutti, perché collocate in
modo da essere viste da coloro che transitano accanto alla chiesa. Molti
sostano, guardano, leggono
le didascalie esplicative, recitano preghiere, fotografano le statue. Un angolo
raccolto e devoto dal quale la Vergine continua a ripetere il suo messaggio di
conversione e di fede.
Non c’è stata
una inaugurazione ufficiale, ma dalla metà di settembre 2007 stanno accanto al
nostro campanile a ricordarci il dovere della preghiera e della santificazione
della domenica, secondo il messaggio lasciato a Melania e Massi- mino il quel
14 settembre 1846 a La Salette.