(fotografie omesse)
140 anni di Azione
Cattolica
Azione
Cattolica: l’Associazione laicale più conosciuta e più vicina alla Chiesa ha
compiuto, nel 2008, centoquarant’anni. Per l’occasione ci sono stati convegni a
Roma, iniziative nelle varie Diocesi, articoli sui giornali. Per molti possono essere
state notizie come tante, ma per chi di questa Associazione ha fatto parte e ne
ha condiviso gli ideali, non è stata solo una ricorrenza.
L’appartenenza
all’Azione Cattolica è stata – e per molti dei suoi iscritti è ancora – una
forma di vita, un modo di essere che dà alla stessa esistenza un’impronta e una
prospettiva particolare. Viene in mente il suo sorgere come Circolo femminile,
quando in una scuola di Milano ad un professore laico che, in modo
critico ed
ironico, chiede ai suoi allievi: «C’è ancora tra voi qualche ingenuo che va
alla Messa?», tra il silenzio degli studenti intimiditi due ragazze rispondono:
«Noi siamo
quelle ingenue». Da questo episodio, si racconta, Armida Barelli prende
l’iniziativa di formare la Gioventù Femminile (la Gieffe), un gruppo di ragazze
convinte che vogliono diventare apostole per diffondere la loro fede senza
timori e timidezze e rendere gli altri partecipi delle loro certezze interiori.
Il movimento
poi si allargò, si estese, con i rami degli adulti, agli Uomini e Donne a alla
G.I.A.C. (gioventù maschile).
Ciò che è
certo è che gli iscritti all’Azione Cattolica sentivano veramente il desiderio
di collaborare con la Chiesa, con il Papa ed i sacerdoti per la salvezza delle
anime: era per loro una vera vocazione. Tornano in mente i Convegni, quando
lunghe file di aderenti, con in testa le bandiere dei vari settori, quasi tutti
portando il
distintivo con la croce o con il giglio, cantavano all’unisono: «Bianco Padre,
che da Roma ci sei meta, luce e guida, in ciascun di noi confida, su noi tutti
puoi contar ... a un tuo cenno, a una tua voce un esercito ha l’altar».
Era un
esercito, non certo bellicoso, formato anche dal Movimento Maestri, dai
laureati, dai Lavoratori, dalle Aspiranti, Beniamine, Piccolissime ed
Angioletti a cui venivano trasmessi gli ideali del motto “Preghiera, Azione,
Sacrificio”, che ciascuno cercava di vivere nell’Apostolato per far avvicinare
al Vangelo le persone con cui si condivideva la vita.
L’Azione Cattolica a Bardonecchia
Fondata nel
1868, l’Azione Cattolica si diffuse in tutto il territorio nazionale e,
apprezzata dal Papa e dal Vescovi, venne istituita in tutte le Parrocchie.
Per la Diocesi
di Susa, in alcuni documenti si legge che il 9 gennaio 1910, per invito del
Vescovo Mons. Carlo Marozio, sorse il 1º Comitato Donne Cattoliche con
Assistente mons. Michele Blandino, assai conosciuto e stimato soprattutto in bassa
Valle di Susa. La Federazione della Gioventù di A.C. venne fondata nel 1918,
l’Unione femminile nel 1920 e nel 1924 l’Unione Uomini Cattolici che, tra le
prime Associazioni ebbe quella di Millaures.
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Non abbiamo
notizie certe di quando l’A.C. sia istituita nella nostra Parroc- chia. Come
già riporta il Bollettino del 1998, negli anni ’20 sorgono le associazioni
giovanili: il Circolo maschile “Exurge” e quello femminile dedicato a Sant’Agnese.
La bandiera che ancora si conserva e si espone nella varie festività, reca la
data del 1921 e ne è stata madrina la mamma di don Paolo Di Pascale, Mariateresa
Golzio, Presidente in quegli anni.
Probabilmente
nel periodo dal 1930 al 1933, quando è Parroco mons. Agostino Rousset, futuro
Assistente generale dell’A.C. femminile in Italia, si costituiscono i Gruppi di
Uomini e Donne. Non ci sono persone viventi che ricordino la fondazione dei
vari settori in Bardonecchia: fino a qualche decennio fa la signora
Claretto,
mamma di Raffaella, ricordava il sorgere dell’Associazione Uomini. Precisava
che per tale occasione era giunto da Susa l’allora Presidente Diocesano sig. Amedeo
Martinacci, babbo di Maria Pia Bompard.
Un attestato
recante il n. 10268, datato Roma 29 agosto 1952, ricorda con deliberazione
della Presidenza Centrale l’iscrizione dell’Associazione San Giuseppe della
Parrocchia Sant’Ippolito di Bardonecchia nell’Unione Uomini di A.C. È firmato
da Fiorenzo Angelini, Vescovo e Agostino Maltarello, Presidente
Centrale.
Se qualche
incertezza riguarda il sorgere dell’A.C. nella nostra Parrocchia, sappiamo che,
andando indietro negli anni, la troviamo sempre presente e collaborativa in
tutte le attività parrocchiali.
Fin dal primo
Bollettino dell’anno 1947, il compianto Parroco don Francesco Bellando annovera
la presenza dell’A.C., Uomini e Donne, all’adunanza del 4 novembre per l’apertura
dell’anno sociale; della Gioventù Femminile nella celebrazione dell’Immacolata;
dei Gruppi femminile e maschile per la festa dei loro Patroni S. Agnese e S.
Sebastiano, e ricorda la cara Etilla Bauda, presidente delle giovani, deceduta
proprio quell’anno.
I Bollettini
parrocchiali degli anni seguenti sono un calendario preciso delle attività dei
vari rami del l’Associazione. Si celebra l’inizio di ogni anno sociale con
giornate di ritiro, predicate da validi oratori (allora i sacerdoti erano numerosi),
la benedizione delle tessere avviene in modo solenne il giorno dell’Immacolata,
le Associazioni sono sempre presenti alla festa del Parroco in onore di S.
Francesco di Sales il 24 gennaio, promuovono spesso raccolte varie per le
iniziative parrocchiali ed organizzano rappresentazioni sacre o recite.
Frequenti sono anche le visite dei Presidenti e delegati diocesani che portano
la voce del Centro Nazionale.
Gli associati
accompagnano ogni festività, ogni funzione religiosa e sostengono, al termine
delle attività annuali, un esame di cultura religiosa che comprende una parte
più estesa sul catechismo e una più breve sulle finalità e l’organizzazione
dell’A.C., con separate valutazioni finali. Più volte i nostri vari gruppi
sono premiati
e si distinguono in campo diocesano per la preparazione. Scrive il Bollettino
del 1962: «L’Esaminatore Regionale dei Giovani, dopo la prova si è vivamente
rallegrato ed ha auspicato di perseverare per ritrarne dei frutti duraturi per
il bene della Gioventù e di tutta la vita cristiana».
Colpisce il
fatto che ogni festività è accompagnata dalla Comunione generale a cui
partecipa tutta l’Associazione, a partire dalle Beniamine.
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È vivo il
ricordo di Presidenti molto attivi, ora defunti: il dott. Freddi, anche vice-presidente
diocesano, il maggiore A. Pegoraro che per i Giovani organizza oltre la
formazione spirituale anche quella sportiva, il cav. E. Allemand ed il cav. O.
Ambrois. Tra le figure femminili, ora scomparse, ricordiamo la maestra M.
Chareun, la
prof.ssa Pacchiotti, Camilla Rousset Guiffre, Angela Massara, Felicina Sudati,
Giulia Guiffre e Rosalia Ambrois.
Del dott.
Freddi, un articolo sul Bollettino del 1957,con titolo “Chiarimenti sull’A.C.:
l’Apostolato dei laici” ci meraviglia, a mezzo secolo di distanza, per
l’attualità delle considerazioni sul compito del Laico-Apostolo.
Attraverso
l’attività in parrocchia, possiamo ricostruire anche l’evolversi dell’Azione
Cattolica e del suo Statuto in campo nazionale. Nell’aprile 1970, secondo le
direttive centrali, viene eletto il nuovo Consiglio con Presidente unico, dei
quattro rami, nella persona di Piero Rappelli, e nel periodo post-conciliare
viene ribadita la scelta formativa e religiosa.
Il compito che
ancora ci attende è ribadito dalle parole del S. Padre Benedetto XVI: «Auguro a
tutta l’Azione Cattolica Italiana di camminare unita e spedita sulla strada di
Cristo, per testimoniare nella Chiesa e nella società che questa vita è bella:
è vero che richiede impegno, ma conduce alla vera gioia».
M.R.
* * *
Elenco dei
Presidenti di A.C. dell’Associazione di Bardonecchia dalla riforma dello
Statuto voluta dal Centro nel 1970, con Presidente Unico dei quattro rami:
- sig. Piero
Rappelli dal 1970 al 1981;
- sig.ra
Milena Re Rossetti dal 1981 al 1997;
- sig.na Paola
Dessolis dal 1997 al 2004 ;
- sig. Stefano
Bompard dal 2004 al presente.
È importante
che il parroco e la comunità parrocchiale facciano sentire alle persone
divorziate che, da una parte dobbiamo rispettare l’inscindibilità del
Sacramento e, dall’altra, che amiamo queste persone che soffrono per noi. Il
Cristo sofferente abbraccia in modo particolare queste persone e comunica con
loro e soffre per loro.
(Dal Discorso
ai sacerdoti aostani di Benedetto XVI)
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Fig ure di A zione Ca ttolica
Continuiamo
sul nostro Bollettino il ricordo di persone iscritte all’Azione Cattolica che
ci hanno lasciato un’eredità di fede vissuta e di zelo apostolico verso i
fratelli.
Ricorrendo il
140º anno dell’Azione Cattolica, ci pare opportuno fare memoria dei coniugi
cav. Amedeo Martinacci e Giuseppina Piana Martinacci (sopra nella foto).
Non sono
bardonecchiesi, ma possiamo considerarli legati alla nostra Parrocchia per vari
motivi.
Come già
ricordato nell’articolo sull’Associazione parrocchiale, il cav. Amedeo venne ad
istituire il settore Uomini di Bardonecchia negli anni ’30 ed una loro figlia,
Maria Pia, è, con il marito Mario, fedele e convinta aderente dell’A.C.
La vita
familiare dei coniugi Martinacci è l’esempio che vogliamo oggi ricordare: genitori
di dodici figli, accolti ciascuno come un dono di Dio, hanno vissuto gli ideali
evangelici prima di tutto nell’ambiente domestico e poi nel loro campo di lavoro.
La signora Giuseppina è stata insegnante elementare a Condove, nella Scuola
Buoncompagni di Torino ed a Giaveno. Il marito ha lavorato come ispettore del
Dazio a Torino, dove era stimato per la sua integrità e preparazione.
Nella normale
quotidianità della vita familiare, ciò che stupisce ed edifica, nella loro
lunga vita insieme, è la costante volontà di vivere il Vangelo, di testimoniare
l’amore di Dio, ricevuto e trasmesso ai fratelli, e di aiutare anche il
prossimo a condividere gli stessi ideali. Con questo orientamento essi fanno
parte dell’Azione Cattolica ed il sig. Amedeo, in quegli anni residente a
Condove, ne è un Presidente
Diocesano
attivo e zelante.
Ed è lo stesso
orientamento che fa scrivere alla signora Martinacci, nella sua tarda età: «Il
Signore in cui ho sempre creduto mi ha amata di un amore immenso certamente non
meritato ... Chiedo umilmente perdono così potrò averlo dal grande Giudice a
cui mi presenterò ... Ricordatevi che dovremo riunirci tutti un giorno nella
casa del Padre. La vita della nostra famiglia dovrà essere un’onda sempre
crescente di amore e di cristianità».
Sono parole
che, insieme ad altre molto personali, ci lasciano stupefatti nella vuota
superficialità della vita che a volte conduciamo nel confuso mondo d’oggi, senza
guide orientative e valide mete da raggiungere. Il ricordo dei coniugi
Martinacci ci sia protezione e guida anche nel vivere consapevolmente gli
ideali dell’Azione Cattolica di cui facciamo parte.
M.R.