Una sfida che
viene dal reale
LE VACANZE A
BARDONECCHIA DEGLI UNIVERSITARI DI CL
La città di Bardonecchia dal 27 luglio al 2
agosto è stata il teatro della pacifica “invasione” di quasi cinquecento
universitari provenienti un po’ da tutta Italia aderenti al movimento cattolico
di Comunione e Liberazione. Il grande Villaggio Olimpico di viale della
Vittoria, eredità di Torino 2006, ha ospitato questi giovani per cinque giorni,
ma l’intera città ha avuto il piacere di accoglierli e loro non hanno per nulla
disdegnato le passeggiate tra le vie di Bardonecchia ed i locali cittadini.
La prima impressione che ha avuto chiunque
sia entrato nella tenso-struttura costruita ad hoc nel piazzale antistante
l’hotel è stata quella di una grande familiarità tra questi ragazzi. La cosa è
tanto più sorprendente se si pensa alla distanza fisica e di costumi dei
partecipanti, erano infatti le vacanze di quattro diverse comunità del CLU
(Comunione e Liberazione Universitari) – quella di Torino, dell’Abruzzo, del
Molise e della Puglia – e se si pensa che per molti di loro era la prima
occasione di incontro.
Luigi Giussani, fondatore del Movimento di
cui questi universitari fanno parte, ripeteva fin dalle origini ai suoi
ragazzi: «La vacanza è il tempo più nobile dell’anno, perché è il momento in
cui uno si impegna come vuole col valore che riconosce prevalente nella sua
vita oppure non si impegna affatto con niente e allora, appunto, è sciocco». È
pos sibile affermare con certezza che questi cinque giorni abbiano visto
ragazzi fortemente impegnati con la propria vita. Infatti sotto un grande
striscione – “una sfida che viene dal reale” – si sono alternati momenti di preghiera, di riflessione
sul mondo ed interventi di docenti universitari (quali tra gli altri il prof.
Stefano Alberto, docente di Introduzione alla Teologia Cattolica all’Università
Cattolica Sacro Cuore di Milano). Non solo. Un gruppo di ragazzi con la
passione del teatro ha messo in scena il 30 luglio un dramma di Eugene Jonesco,
I rinoceronti ; mentre il giorno
successivo un giovane studente abruzzese,
violinista ed amante della musica classica, ha proposto a tutti un ascolto
commentato dell’op. 61 di Beethoven.
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La vacanza di questi universitari tuttavia
non si è limitata solt anto ad una serie di incontri più o meno impegnati, ma vi sono stati momenti all’
aperto e di contatto con la città, come le due mattinate di giochi che, tra l’altro, hanno coinvolto tutta la città in una grande caccia
al tesoro, e la gran de sessione di balli occitani avvenuta in un prato poco fuori il centro cittadino.
Inoltre vi sono state alcune passeggiate in montagna.
Se dei giochi e dei balli ha impressionato
l’appassionato agonismo ed il colore rumoroso (ma mai eccessivo), delle gite
impressionava soprattutto il silenzio: cinquecen to giovani compresi tra i 19 e
i 26 anni che salivano sui sentieri impervi di montagna in fila indiana e
rigorosamente in silenzio! «Questo non è
uno sforzo ascetico – sosteneva un
giovane al ritorno da una di queste gite –
ma è un modo per osservare la realtà nella sua interezza e meravigliarsi
della sua imponenza».
Un altro punto che è impossibile
tralasciare è la frequenza e la bellezza dei canti di questi universitari. Non
soltanto vi è stata una serata dedicata soltanto ai canti e non solo prima di
ogni incontro vi sono stati dei canti per introdurre lo stesso incontro, ma
ogni occasione era possibilità di canto. Quest’abitudine al canto diventava
quasi commovente, quando, arrivati sulle “cime”, tutti i partecipanti
iniziavano ad intonare i canti alpini, parte integrante della nostra tradizione.
Infine credo che questa vacanza, anche se
di breve durata, abbia lasciato il segno sia in chi ha partecipato, sia in
Bardonecchia ed è giusto auspicare che questo sodalizio prosegua.
Andrea Pennini
* * *
Le vacanze degli Universitari sono state
precedute nel mese di luglio da quelle delle famiglie del Piemonte e da quelle
dei Cavalieri: ragazzi delle scuole medie italiani, francesi e svizzeri.
Nel mese di agosto il Villaggio Olimpico ha
ancora ospitato gli adulti e le famiglie francesi ed infine un consistente
gruppo di famiglie dell’Emilia Romagna, tutti appartenenti al Movimento di
Comunione e Liberazione.