MILLAURES HA INAUGURATO LA RISTRUTTURAZIONE DELLA CHIESA CON LA FESTA DEL SUO SANTO PATRONO ANDREA
SABATO 2 DICEMBRE: LA FESTA CONTINUA
LA MOSTRA SUL RESTAURO DELLA CHIESA:SABATO 2 DICEMBRE: LA FESTA CONTINUA
RINASCE LA “CAPPELLA” DI MILLAURES
UNA PRESENZA AMICA
HORRES 2006
LA CAPËLLETTE DU BRUA
ANCORA UNA VOLTA UNA CAPPELLA PRESA DI MIRA DAI LADRI
TELECABINA JAFFERAU. PRIMA SETTIMANA DI APERTURA: GRANDE ENTUSIASMO
MARIA AUSILIATRICE
BENEDIZIONE RESTAURI CAPPELLA S. ANNA
MOSTRA FOTOGRAFICA
PRESEPE 2006
SAN SEBASTIANO
* * *
Parrocchia
S. Andrea Apostolo
MILLAURES
MILLAURES HA
INAUGURATO LA RISTRUTTURAZIONE
DELLA CHIESA
CON LA FESTA DEL SUO
SANTO PATRONO ANDREA
Quest’anno la festa patronale di Millaures, Sant’Andrea Apostolo,
è stata suggellata da un particolare momento di gioia, perché è coincisa con
l’inaugurazione delle ristrutturazioni della ottocentesca chiesa parrocchiale.
Da molti anni gli indispensabili lavori di restauro preoccupavano
fortemente il Parroco don Paolo Di Pascale e tutti gli abitanti della frazione.
La chiesa aveva bisogno di urgenti opere di consolidamento sia nelle strutture
portanti che nel tetto. Purtroppo non si trovavano i fondi necessari.
Finalmente il Comune di Bardonecchia ha trovato una soluzione.
I lavori, comprendenti il rifacimento del tetto e la
ristrutturazione completa di due facciate sono state effettuate dalla società
Grange Gleise, quale opera a scomputo degli oneri di urbanizzazione secondaria,
trattandosi di edificio di culto. Significa che il Comune ha rinunciato
all’incasso di tali oneri a favore del necessario restauro. «Si tratta di un
intervento straordinario — sottolinea il Vicesindaco Claudio Guiffre –, più
trascorrevano gli anni più diventava impellente la ristrutturazione, ma
mancavano i finanziamenti. Nemmeno la Compagnia S. Paolo poteva venirci
incontro, perché la chiesa non è ancora considerata monumento di alto valore
storico».
Alla celebrazione della S. Messa, officiata da don Antonello, sono
intervenuti alcuni Parroci dell’Alta Valle, il Sindaco Francesco Avato e Vicesindaco
Claudio Guiffre, naturalmente don Paolo Di Pascale, il titolare dell’impresa costruttrice
Grossato, l’architetto Novelli e tutti i parrocchiani, tra cui molte signore in
costume locale.
Anche quest’anno secondo un’antica tradizione sulla porta della
chiesa appariva l’originale abete addobbato
da tanti fiocchi colorati, il cosiddetto “ciantè”.
Nel corso della cerimonia gli abitanti di Millaures hanno voluto
rendere omaggio al loro Parroco don Paolo per i suoi 50 anni di Sacerdozio, già
festeggiati all’inizio dell’estate, consegnandogli una scultura in legno
raffigurante un’immagine sacra, a firma dello scultore locale Gianfranco
Ferrari.
Per Natale, grazie alla disponibilità dell’architetto Novelli,
all’interno della chiesa è stata allestita una mostra fotografica che evidenzia
tutti i lavori eseguiti per il restauro.
Luisa Maletto
SABATO 2 DICEMBRE:
LA FESTA CONTINUA
In occasione della festa patronale di S. Andrea Apostolo, si è
avuta l’idea di festeggiare con qualcosa di più. Ecco con queste foto il
pomeriggio trascorso in allegrezza e giocosità.
I giorni precedenti la festa, grazie alla disponibilità di alcuni,
si sono distribuiti i volantini nelle scuole, nelle case della frazione
affinché potessero partecipare in tanti. C’erano: cioccolata calda, vin brulè,
panettone per tutti, caldarroste, gara dei tirami su e teleferica per i
bambini.
Riconoscenti per l’aiuto ricevuto ringraziamo: Guardia di Finanza
Tenenza di Bardonecchia, Soccorso Alpino
e C N.A.S. Gruppo di Bardonecchia per la professionalità dimostrate nell’aiutare
a realizzare il tutto.
La serata termina con la consueta cena all’hotel Bellevue con
tombola.
M.B.
Alessia Bellet nell’antico costume, accanto al
chanté
per la festa di S. Andrea.
188
LA MOSTRA SUL
RESTAURO DELLA CHIESA:
RIFACIMENTO DEL MANTO DI
COPERTURA, CONSOLIDAMENTO DELLA
STRUTTURA
E DECORAZIONE DELLE
FACCIATE
Dopo l’inaugurazione dei lavori dei lavori di restauro alla chiesa
parrocchiale di S. Andrea Apostolo in Millaures, è stata allestita nell’atrio
della chiesa stessa una mostra di documentazione sulle opere compiute.
Sono alcuni tabelloni, curati dall’architetto dott. Francesco Novelli,
che anzitutto sintetizzano lo stato dell’edificio prima dei lavori, con
fotografie, rilievi e grafici che evidenziano uno stato di degrado molto
accentuato, sia nella copertura ormai sempre più degradata, tanto da provocare notevoli
danni all’interno per le infiltrazioni della pioggia, con danni alla
decorazione e cadute degli stucchi ornamentali, sia per le numerose lesioni
sempre più accentuate all’interno e all’esterno, come pure i cornicioni in
finti mattoni che si stavano sgretolando.
C’è poi una sezione che riporta larghi tratti della relazione storico
artistica realizzata dall’architetto Mauro Mainardi che aveva, alcuni anni fa,
avviato un primo progetto per il restauro della chiesa. Si evidenzia che le
prime lesioni vengono riscontrate già pochi anni dopo la costruzione della
chiesa, terminata nel 1896, per l’instabilità del terreno e che l’ing. Guida
consiglia l’urgente applicazione di chiavi di collegamento longitudinale e
trasversale che tuttavia non vengono realizzate. Nel 1936 l’ing. Codino
effettua un sopralluogo e considerate le lesioni per il cedimento delle
fondazioni sul lato ovest, consiglia di provvedere al consolidamento.
A seguito di tale sopralluogo il Podestà ordina la chiusura della
chiesa e viene così usata per un certo periodo la cappella di S. Claudio a Prè
Richard. L’architetto Reviglio elabora uno studio tecnico per le riparazioni
necessarie per rimettere in sicurezza la chiesa stessa, prevedendo per il muro
perimetrale della navata ovest una sottomurazione lunga 10 metri, con cemento a
lenta presa.
I giochi organizzati per la
festa patronale.
La mostra documenta poi la opere di manutenzione straordinaria svoltesi
negli anni seguenti: rifacimento
del pavimento (1961), demolizione dell’altare ottocentesco in
marmo e sostituzione con un altare provvisorio (ancora oggi in opera),
revisione dell’ impianto elettrico. Opera importante ai fini della stabilità
della chiesa: nel 1971 viene costruito un muro sul lato est, in cemento armato,
per il contenimento del terreno.
Si viene poi all’illustrazione dei lavori di restauro, compiuti nell’estate
e autunno 2006, con il progetto e la direzione dell’arch. dott. Francesco
Novelli: la copertura è stata completamente rifatta, con la sostituzione delle
travature ormai inservibili, dei listelli per sostenere la guaina catramata, delle
lose non più ricuperabili, con lose nuove. Sono stati rifatti i cornicioni e
sostituite le grondaie con altre in rame che attualmente brillano al sole. Sono
stati compiuti altri lavori importanti, anche se non visibili, nel sottotetto,
dove per rinforzare le capriate, ne sono state aggiunte 2 in ferro che non gravano
sulla struttura; sopra la volta dell’abside sono state aggiunte catene
metalliche ad integrazione della catena lignea, insufficiente, che creava
spinte orizzontali sulle murature.
Utilizzando il ponteggio si è potuto analizzare l’entità delle
numerose lesioni lungo la muratura perimetrale, in particolare nelle porzioni
al di sopra delle volte. Le lesioni sui voltini sono state ricucite mediante
tecnica “cuci e scuci”, mentre in testa al muro è stato disposto un cordolo
costituito da una piastra metallica continua ancorata con una serie di chiodature.
I lavori nel sottotetto hanno consentito di verificare lo stato delle lesioni
presenti sulle volte, visibili dall’interno della chiesa, che in molti punti
erano passanti ed estese e correvano lungo i giunti tra i mattoni, separando le
volte in porzioni di fatto indipendenti.
Le lesioni erano vecchie ed erano state già sigillate in epoche
passate, ma con una malta di qualità insufficiente che non garantiva più alcuna
continuità alla muratura. Si è proceduto pertanto con la rimozione della malta
presente, ormai inutile e la cavità è stata riempita con malta a ritiro
compensato di elevata qualità e ciò ha consentito di ripristinare la continuità
strutturale delle volte.
Si innalzano i ponteggi
sulla facciata (agosto 2006).
Si lavora sulla facciata e
si rifanno i cornicioni.
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Questi lavori sono stati compiuti dall’impresa Edilgros di Torino,
del geom. Giuseppe Crossato, con la direzione dell’ing. Marco Ferraro e la
vigile presenza del progettista, dott. arch. Francesco Novelli.
Per completare le opere di restauro all’esterno della chiesa
occorreva ancora pensare alle facciate e anche qui si è approfittato dei ponteggi
per compierle. In particolare, per la facciata che, forse nel 1961 ,era stata
imbiancata, si è proceduto a dei saggi per riscoprire la tinteggiatura
originale e l’opera è stata compiuta con accurata attenzione dalla Ditta di
Restauro di Marina Locandieri con il paziente lavoro del sig. Massimo Clara.
La chiesa di S. Andrea si presenta oggi esternamente rinnovata,
come era stata concepita e realizzata dal concorso di tutta una popolazione.
Così abbiamo idealmente percorso questa mostra, testimone di un lavoro che, in
pochi mesi, ha ridato esternamente un volto nuovo a questo monumento
significativo del 1800.
Al termine di questo itinerario un cartello avvisa però che
l’opera non è compiuta: occorre precedere al restauro dell’interno: restaurare
la decorazione guastata in vari punti dalle infiltrazioni della pioggia,
chiudere le lesioni ancora visibili sulle volte e pareti laterali, rifare gli
stucchi caduti e poi procedere alla sistemazione dignitosa del presbiterio in armonia
con lo stile della chiesa, realizzare un nuovo altare non più provvisorio,
sistemare l’impianto elettrico e quello di riscaldamento... tante cose che
balzano immediatamente all’occhio e per le quali si procederà con un progetto
unitario, attuabile però a parti separate, man mano che avremo le risorse
necessarie.
Di questo daremo prossimamente dettagliata relazione a tutti i
parrocchiani di Millaures ed a quanti amano questa nostra chiesa, che non solo
la guardano come una bella cartolina che domina la conca di Bardonecchia, ma la
vivono nelle manifestazioni della loro fede.
RINASCE LA
“CAPPELLA” DI MILLAURES
Su “La Valsusa” di giovedì 14 dicembre 2006 abbiamo letto questo
titolo su un articolo che trattava dell’inaugurazione
dei restauri della nostra chiesa parrocchiale di S. Andrea Apostolo. In molti
ci siamo chiesti: “Di quale cappella si tratta?”, dal momento che Millaures ha
molte cappelle. Poi, leggendo, abbiamo capito che era stata semplicemente declassata
la nostra chiesa.
Poco male, non vorremmo però, in questo clima di “dimagrimento”,
che quando (a Dio piacendo) inaugureremo i restauri dell’interno, dovessimo
leggere: “Inaugurati i restauri al pilone di Millaures”. Meglio mettere le mani
avanti!
La facciata della chiesa dopo il restauro:
peccato che la foto in
bianco e nero non permetta di evidenziare le
tonalità cromatiche.
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UNA PRESENZA AMICA
L’estate 2006 è stata rallegrata nei mesi di luglio e agosto da
una presenza amica per tutti noi di Millaures, ovvero don Edoardo Grua.
Alloggiava presso l’hotel Bellevue; ogni giorno celebrava la S. Messa nella
cappella di San Claudio e lì incontrava molti conoscenti e amici, che dopo aver
partecipato alla Messa si intrattenevano con due parole. Sembrava di essere
tornati ai vecchi tempi, con un sacerdote a tempo pieno presente nella nostra
frazione a disposizione della comunità.
Ci è particolarmente amico perché ha sposato noi più giovani, ha
battezzato i nostri figli, ha impartito loro la Prima Comunione, la Cresima;
accettava volentieri i nostri inviti a pranzo per poter scambiare due parole,
sempre rivolte ad affidarci alla Vergine Maria.
Nonostante la sua malattia, che lo ha costretto ad allontanarsi
dalle nostre montagne, è ancora una volta riuscito con la sua forza d’animo, il
suo impegno a rallegrarci. Con parole semplici ha saputo raggiungere il nostro
cuore per cercare di farci vivere da veri figli di Dio.
Ti auguriamo un buon anno in corso ed un arrivederci a presto
M.B.
HORRES 2006
Ci sarà o no la festa? Dopo le prime incertezze, si stila il
programma. Santa Messa celebrata ben volentieri, da don Edoardo Grua, sul retro
della cappella dedicata ai Santi Giacomo e Andrea Apostoli per poter accogliere
tutti i partecipanti alla celebrazione; poi polenta per tutti, lotteria, gara
di bocce, delle torte, e –
novità di quest’anno – caccia al tesoro per i bambini.
Tutto si è svolto nel migliore dei modi grazie al tempo, e
all’impegno degli organizzatori.
CORPUS DOMINI
Domenica 18 giugno, in un assolato pomeriggio, si è svolta la
breve ma partecipata processione del Corpus Domini [nella foto di Anna Maria
Blanc], con i bambini che gettavano petali colorati e profumati di fiori
davanti al Santissimo.
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LA CAPËLLETTE DU
BRUA
Un piccolo pilone molto antico, 1737, data incisa su una pietra
della facciata, dedicato alla Madonna del S. Rosario, come testimonia la
piccola e molto bella statua in ceramica che si trova all’interno, accanto ad
esso una croce in legno piantata in una
bella pietra levigata che porta incisa la data 1804 e le iniziali del
proprietario del terreno e costruttore del pilone: Douphin Allemand.
Quando si facevano le processioni delle Rogazioni era una delle
tre mete, perché situato nei campi più grandi e fertili, coltivati a segale e
grano; il Parroco benediceva questi campi, mentre i fedeli invocavano
l’intercessione dei Santi e la Provvidenza Divina, affinché benedicesse quelle
coltivazioni che dovevano assicurare il pane per tutto l’anno alle famiglie:
“Ut fructus terrae dare et conservare digneris” e l’anziano capo dei coristi
aggiungeva “et moltiplicare” provocando i sorrisi impertinenti dei più giovani,
che adesso
invece ricordano con tanta nostalgia.
Dimenticato da tanti anni, era caduto in rovina; un parrocchiano
ne ha avuto pietà e nei ritagli del tempo libero ha incominciato a pulire,
togliere le sterpaglie e i cespugli che lo circondavano, a scrostare gli
intonaci deteriorati e a rifarli, l’idea è giunta gradita ai responsabili del
Consorzio Agricolo, che hanno voluto farsene carico ed estendere l’opera ai
restauri anche del pilone dedicato al Sacro Cuore, posto lungo la stradina (Vie
du Andriou) che porta alle Gleise, alla strada carrozzabile.
“La Capëlle du Galüstre”, la Cappella del Gallo: questo è il nome
con cui è conosciuta e mappata, perché sulla sommità del tetto vi era un gallo
in metallo (purtroppo anch’esso trafugato) certamente a ricordare il monito di
Gesù alla presunzione dell’Apostolo Pietro.
E se Dio vorrà, nel corrente anno il restauro si vorrebbe
estendere anche al grazioso pilone di S. Anna, posto sul bivio delle Borgate
Andriou e Rivaux, che ne ha vera necessità.
E.B.
ANCORA UNA VOLTA UNA
CAPPELLA PRESA DI MIRA DAI
LADRI
La conca bardonecchiese, così ricca di antiche cappelle, un tempo
custodi di preziosi oggetti sacri, è sempre più nel mirino dei ladri. A
distanza di appena cinque mesi dall’ultimo furto avvenuto nelle chiese parrocchiali
di Melezet e Millaures, ecco che questa volta i ladri hanno scelto una
cappella, fino ad ora rimasta inviolata. È la cappella di S. Eldrado nella
frazione “Le Gleise”. Nella notte tra sabato e domenica 17 maggio sono state
rubate quattro cornici di quadri, risalenti al 1600, di cui una di grande
dimensione, ed un leggio di messale. I profanatori sono entrati dall’unica finestrella,
forzando l’inferriata e rompendo il vetro.
«Sono veramente costernato per tanto scempio – ha affermato don
Paolo Di Pascale, Parroco di tutte le frazioni bardonecchiesi –, non sappiamo
più come difendere le nostre cappelle e chiese. Abbiamo già tolto tutto ciò che
ritenevamo prezioso e portato in salvo presso il nostro Museo di Melezet, ma
non possiamo togliere i quadri dell’altare o gli arredi necessariamente utili
allo svolgimento delle funzioni. E non possiamo pensare di lasciare solo i
muri! Oltre al furto, già di per sé un fatto esecrabile, i malviventi compiono anche
un atto vandalico, lo scenario, che quasi sempre si presenta dopo la
violazione, è desolante.
Questa volta interessavano solo le cornici. Le tele sono state
gettate a terra, danneggiandole, l’inferriata divelta, i vetri della finestra
sparsi dappertutto e la serratura del portone sconquassata».
«Come accade per tutte le piccole comunità – prosegue il Parroco
–, anche per questa, di Gleise, esiste, da parte dei suoi abitanti, un
particolare legame affettivo al Santo ed il fatto è stato appreso con tanto
rammarico. Di solito si celebra una S. Messa al 13 marzo, anniversario del
Santo e una o due durante l’estate. Secondo le mie conoscenze, questa è l’unica
cappella in Alta Valle dedicata a S. Eldrado. Come si sa Eldrado, abate di
Novalesa nella prima metà del IX secolo, viene riconosciuto fautore della
rinascita dell’Abbazia in età carolingia».
Luisa Maletto
Il quadro, dopo il furto della cornice, ne ha
una nuova,
dono della fam. Bassi e di alcuni
sottoscrittori.
193
TELECABINA JAFFERAU.
PRIMA SETTIMANA DI
APERTURA: GRANDE ENTUSIASMO
Alle ore 9 del 1° gennaio 2006 il comprensorio dello Jafferau ha
voltato pagina. I primi sciatori del nuovo anno, al posto della seggiovia tanto
temuta per la salita di ben 20 minuti a gelide temperature, hanno trovato una
veloce e confortevole telecabina a otto posti. Un impianto tanto desiderato ed
atteso da ben dieci anni. Grazie ai finanziamenti delle opere connesse alle
Olimpiadi e a quelli legati da una convenzione sottoscritta dal Comune di
Bardonecchia, dalla società Gleise e dalla Transmontagne, attuale proprietaria degli
impianti di risalita, la struttura, che ha una portata oraria di 1.780 persone,
ha cambiato volto allo Jafferau.
Come accade per ogni località inserita in un centro abitato, anche
lo Jafferau vanta una sua storia, custodita nel cuore dei bardonecchiesi. E la
sua storia inizia nel Natale 1957, quando la famiglia di Enrico Bassi inaugura
l’albergo Jafferau a 1.933 m. di altitudine (loc. Fregiusia), per la cui
costruzione si era resa necessaria l’installazione di una teleferica, l’antenata
della nuova telecabina. Nel 1959 si inaugura la seggiovia monoposto con partenza
dal piazzale, su cui ora passa l’autostrada. Accanto viene realizzato uno
chalet, che prende il nome di “Bar Seggiovia Jafferau”, gestito dalle sorelle
Nevina e Nilde Ambu, che si occupano anche della biglietteria e dividono
l’edificio con l’attività di noleggio e riparazioni sci di Plinio Bortoluzzi,
personaggio emblematico per il comprensorio. Lo chalet gode di fama e di
prosperità fino al ’76, anno in cui viene abbattuto per poter costruire il
Traforo autostradale del Frejus. Anche la seggiovia subisce la stessa sorte. Per un anno cessa il
collegamento tra Bardonecchia e Fregiusia. Allo Jafferau si arriva solo in
auto, attraverso una strada sterrata. Nel ’77 si ripristina la
seggiovia con partenza sotto il piazzale Frejus, qui rimane per qualche anno.
Nel ’81 viene rinnovata. Viene trasformata, infatti, in biposto e trasferita
nell’area soprastante l’autostrada. Da allora rimane tale.
È impresso nella memoria di qualche sciatore l’utilizzo di vecchie
coperte militari messe a disposizione dalla direzione per superare quel freddo
intervallo, prima di potersi riscaldare con un’energica sciata o semplicemente
con una bevanda calda sorseggiata nel mitico bar di Bassi.
Un’unica nota nostalgica permane fra gli affezionati frequentatori
dello Jafferau: la soppressione della fermata intermedia. Per quasi trent’anni
è stata impeccabilmente custodita da Fabiano Celano, addetto all’impianto e
divenuto giorno per giorno un punto di riferimento per tutti. Ora anche la
località Fregiusia è completamente cambiata. Proprio nello stesso edificio
dell’arrivo della telecabina la società Gleise sta realizzando un albergo a
quattro stelle, con 387 posti letto, piscina, palestra, sauna. Ma, dalla scorsa
settimana, è già in funzione un confortevole e grande bar ristorante self-service,
gestito da Marco Bronzino, l’ideatore del Bardosteria, gettonato locale di via
Medail.
I progetti futuri sono molti: l’albergo si troverà inserito in un
costruendo villaggio, collegato con l’antica frazione Gleise, anch’essa
ristrutturata; verranno rinnovati gli altri impianti di risalita, attualmente
costituiti da due seggiovie biposto e tre skilift.
Luisa Maletto
MARIA AUSILIATRICE
Lunedì 3 luglio, come ormai da tradizione, un piccolo gruppo di
fedeli si è radunato al bivio che conduce alla cappella di Maria Ausiliatrice,
dove alle ore 10,30 il Parroco don Paolo, accompagnato da un amico Parroco di
Merano, ha dato inizio alla processione con la recita del S. Rosario. Giunti
alla cappella prima di iniziare la S. Messa come da tradizione, è stato benedetto
il pane offerto dal Panificio Trombetta. Dopo la S. Messa, seguita con molta
partecipazione dai presenti devoti a Maria Ausiliatrice si è distribuito il
pane benedetto.
Terminata la funzione religiosa, alcuni fedeli delle Gleise hanno
offerto un piccolo rinfresco rinnovando con l’occasione gli auguri per il
cinquantesimo di Sacerdozio al nostro sempre disponibile e attivo don Paolo.
Maria Bassi - Silvana Guiffre
BENEDIZIONE RESTAURI
CAPPELLA S. ANNA
Mercoledì 26 luglio 2006 abbiamo inaugurato i restauri della
cappella di S. Anna alla Borgata Medail. Anche questa cappella è un segno della
fede dei nostri padri che hanno voluto la casa di Dio accanto alle loro case e
così sono sorte, nei secoli, le numerose cappelle che sono nelle nostre borgate
e delle quali si celebra ogni anno la festa titolare.
Erano necessari lavori non indifferenti per la conservazione di
questa cappella: soprattutto il rifacimento del tetto e il risanamento esterno,
togliendo la terra addossata alle pareti, sorgente di tanta umidità all’interno.
Questi lavori sono stati effettuati nella scorsa estate, grazie alla donazione
del defunto sig. Ezio Vallory che, durante la sua vita, aveva sempre amato
questa cappella e curato con le sue mani. Rendendosi interprete della sua volontà, la vedova sig.ra Margherita Erta ha disposto perché questi
lavori potessero compiersi nel più breve tempo possibile. Purtroppo oggi la
burocrazia, per una giusta tutela, chiede però tanti adempimenti anche per un semplice
restauro, così che abbiamo dovuto seguire tutta la trafila di progetti,
domande, ecc. Finalmente la sospirata licenza edilizia è giunta e l’impresa di
Guido Guiffre ha compiuto il lavoro progettato: rifacimento totale del tetto,
rivestito in lose di pietra e scavo di una intercapedine per preservare
l’edificio dall’umidità, il tutto compiuto con celerità e con grande
professionalità.
Proprio nella festa di S.Anna abbiamo avuto la gioia, nella scorsa
estate, di inaugurare questi restauri. Prima della S. Messa il Parroco ha
benedetto i lavori: quasi una nuova dedicazione della cappella stessa, con
l’aspersione delle pareti con l’acqua benedetta, al canto delle Litanie dei
Santi, richiamando nell’omelia i motivi della giornata.
Ai due generosi donatori la nostra riconoscenza: ad Ezio nella
preghiera per la sua pace eterna ed a Margherita perché S. Anna le sia vicina
nella sua vita, in lunghi giorni di serenità.
MOSTRA FOTOGRAFICA
La consueta mostra
fotografica allestita dal Consorzio di Millaures nell’atrio della chiesa
parrocchiale di Sant’ Andrea Apostolo, è stata rimandata alla prossima estate
per via dei lavori di restauro del tetto e della facciata stessa. Al posto, per
Natale, è stata allestita una mostra fotografica che illustra i lavori eseguiti
nei mesi estivi.
Occorre ringraziare
sentitamente don Paolo per il suo interessarsi e adoperarsi, affinché i lavori
fossero terminati nel migliore dei modi per la festa patronale. Ancora una volta,
la cappella di San Claudio è stata la “succursale” della parrocchia per diversi
mesi come già era successo nell’antichità.
M.B.
La cappella restaurata.
PRESEPE 2006
Siamo agli sgoccioli, il tempo è tiranno, il Natale vicino, don
Paolo sempre attento alle attività che si svolgono nella nostra parrocchia di
S. Andrea a Millaures, intrattenendosi con noi più giovani, ci ricorda:
«Mi raccomando al presepe, so che anche quest’anno riuscirete a
farne uno particolare». Grazie per la fiducia reverendo, ma la cosa è sempre
più difficile.
Improvvisamente, detta ognuno la sua, l’idea si concretizza.
Il materiale usato sarà: pigne e cortecce. Prova e riprova,
bambini e adulti, ecco il risultato: potete giudicare voi stessi visitandolo nell’atrio
della nostra chiesa, con tetto e facciata rifatti a nuovo
M.B.
SAN SEBASTIANO
(20 gennaio 2007)
Anche quest’anno mi è stato chiesto di scrivere l’articolo per il
Bollettino, ed eccomi qua nella speranza di non annoiarvi.
La festa del nostro Santo Protettore è stata occasione di
dimostrazione di grande affetto cristiano, una bella giornata di sole ci ha accompagnato
e numerosi ci siamo raccolti intorno all’altare per celebrare la S. Eucaristia
in onore di San Sebastiano. Ed ecco allontanati i pensieri di poco conto!
Abbracciamo i sentimenti puri di amore verso il nostro prossimo con il quale
condividiamo i sentimenti di devozione e davanti a questo piccolo portico di
San Sebastiano ci riuniamo in preghiera davanti a Dio.
Un momento nel quale ci si stacca dalle preoccupazioni quotidiane,
per avvicinarsi e ricordarsi i valori cristiani.
Dopo l’incontro con la SS. Eucaristia, i festeggiamenti sono
proseguiti con la benedizione del pane, e delle case degli abitanti e degli
ospiti del Rochas.
Novità di quest’anno il gemellaggio con la nuova borgata del Cian
Furan, infatti dopo la S. Messa siamo tutti stati ospitati nel
bar-ristorante-pizzeria, dato dal geometra Grossato in gestione ad una
rocciasina (Anna Maria Rochas e Domenico). Qui abbiamo avuto una grande
accoglienza: Roberto, Andrea, Anna e Domenico avevano preparato di tutto
per riunire vecchi e nuovi amici abitanti della nuova borgata.
Anche qui è seguita una piccola celebrazione religiosa, infatti
don Paolo ha benedetto il nuovo paese, i suoi abitanti, chi sta ancora
lavorando per la sua realizzazione, e tutte le persone che ne saranno ospiti.
Mettendo nelle mani di Maria SS. di Lourdes questo paese la festa è proseguita
con affetto ed allegria.
Fuori in un cielo roseo, sopra la Guglia Rossa, la mezza luna e la
prima stella, la mano di Maria Santissima benediva Cian Furan!
Ringraziamo don Paolo per la spiritualità che anche quest’anno ci
ha dato, e tutti i presenti, in particolare don Antonello e il geom. Grossato. Con
l’augurio che questo paese sia un paese di pace e serenità, riposo spirituale
per tutti i suoi abitanti e ospiti.
Carmela Rochas-Martinese
Il Bambino Gesù al centro dell’altare maggiore, per le feste
natalizie.