LETTERA DI PADRE ANTONIO
CAPPELLA DI COTERLAU
CAPPELLA DI S. ANNA
FESTA DELLA FIENAGIONE
MOSTRA FOTOGRAFICA
ARRIVEDERCI, PADRE ANTONIO
SANT’ANDREA APOSTOLO
PRIME COMUNIONI A MILLAURES
PRESEPE 2005
FESTA DI SAN SEBASTIANO (Rochas, 21 gennaio 2006)
LA NUOVA TELECABINA DELLA JAFFERAU
* * *
Parrocchia
di S. Andrea Apostollo
M I L L A
U R E S
LETTERA
DI PADRE ANTONIO
Anche lontano da noi, Padre Antonio non dimentica Millaures, e in
occasione delle feste natalizie ci ha inviato una lettera che non è solo di
augurio, ma anche di riflessione sul grande mistero del Figlio di Dio che si fa
uomo per la nostra salvezza.
CONVENTO S.
MARIA GLORIOSA O.F.M. Conv.
32034
PEDAVENA (BL)
Via S.
Antonio, 7 - Tel. e fax 0439.318062
Natale
2005
Carissimi,
Dio ha scelto di farsi conoscere all’umanità, immersa nelle
tenebre più fitte, e di illuminarla con la sua Luce, con la sua Sapienza, con
la sua Parola. Le rivela tutto il suo Amore, donandole il Salvatore, lo stesso
suo Figlio, che assume una carne umana nel grembo della beatissima Vergine
Maria. Egli, invocato e atteso per secoli, viene ancor oggi a nascere nel
nostro cuore. Sant’Antonio di Padova scrive: «Questo Dio si è fatto per noi bambino per molte ragioni, ma per
brevità ne illustro una sola. Se fai un’ingiuria a un bambino, se lo provochi con
un insulto, se lo percuoti, ma poi gli mostri un fiore, una rosa o qualcosa del
genere, e mentre gliela mostri fai l’atto di dargliela, non si ricorda più
dell’ingiuria ricevuta, gli passa l’ira e corre ad abbracciarti. Così, se
offendi Cristo con il peccato mortale e gli fai qualsiasi atto ingiurioso, ma
poi gli offri il fiore della contrizione o la rosa di una confessione bagnata
dalle lacrime – le lacrime sono il sangue dell’anima – egli non si ricorda più
della tua offesa, perdona la colpa e corre ad abbracciarti e a baciarti».
C’è sempre bisogno di rinnovarci, di diventare ed essere uomini
nuovi, figli di Dio nel Figlio.
L’amore di Dio può giungervi anche attraverso queste parole, che
poi non sono proprio mie. Vi ricordo e vi raccomando alla Bontà misericordiosa
del Signore per mezzo dell’Immacolata sua Madre. Crescano in noi la Fede, la
Speranza e la Carità! E con esse la Gioia, la Giustizia e la Pace. Siamo tutti
scritti nel Libro della Vita (Ap 21,27). Quanto a me non posso che ringraziare
il Signore: il barometro segna sereno.
Tanti auguri di ogni Bene e un sicuro e sereno Anno Nuovo.
Frate Antonio
Siamo grati a Padre Antonio per il suo affettuoso e costante
ricordo e rinnoviamo il sincero dispiacere per la sua partenza che ha provocato e provoca non
poche difficoltà alla nostra parrocchia, poiché non è più stato sostituito,
come non avessimo bisogno del prezioso ministero che i Frati Conventuali di
Susa per anni ci hanno dato.
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Parrocchia di S. Andrea Apostolo - MILLAURES
CAPPELLA
DI COTERLAU
Anche quest’anno il 2 luglio, in una splendida giornata di sole, si
è svolta la processione dedicata alla Visitazione della Vergine Maria. Durante
il breve percorso, che ha inizio dalla biforcazione con la strada che porta
allo Jafferau e che termina alla Cappella di Coterlau, si è recitato il Rosario
e si sono fatti canti in onore della Madonna. Arrivati alla Cappella, Padre
Gianpiero ha celebrato la S. Messa, conclusasi con la distribuzione del pane
benedetto e seguita da una piccola bicchierata offerta da chi si prende cura
della custodia della Cappella.
CAPPELLA
DI S. ANNA
Numerosi i partecipanti alla Messa del 26 luglio per festeggiare S.
Anna nella Cappella a lei dedicata presso la Borgata Medail. Durante l’omelia
Padre Antonio ha voluto ricordare con commozione Vallory Ezio e la vedova
Margherita, grandi assenti per la prima volta dopo tanti anni alla funzione
alla quale tenevano tanto. Per molto tempo Ezio si è dedicato alla custodia
della Cappella e con impegno ogni anno faceva tutti i preparativi per
allestirla al meglio in occasione della festa del 26 luglio.
Speriamo di poter celebrare la prossima festa di S. Anna in una
Cappella risanata e con il tetto rifatto come da desiderio della vedova
Margherita in ricordo dell’amato Ezio.
Anna Maria Blanc
Il taglio
della “Carità”, il pane benedetto. (foto
A. M. Blanc)
Gaia e
Riccardo assaggiano il pane benedetto. (foto
A. M. Blanc)
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Parrocchia
di S. Andrea Apostolo - MILLAURES
Cronache a
cura di Marilena Bellet-Blanc
FESTA
DELLA FIENAGIONE
Si setacciano le bacche di ginepro per preparare il liquore. (foto M. Blanc) |
La prima domenica di agosto, rituale ricorrenza della festa della
fienagione a Horres. Ridente borgata- balcone su Bardonecchia, una volta era
alpeggio estivo, ora luogo ricercato, con le sue case per lo più ristrutturate,
in sintonia con il paesaggio e con la tipologia locale.
La giornata era un po’ fredda e incerta, cosicché Padre Antonio ha
celebrato la S. Messa all’interno della Cappella dedicata a S. Andrea e S.
Giacomo Apostoli. Da alcuni anni la Messa era celebrata sul retro di
quest’ultima; era gremita di persone, villeggianti e non che sono saliti da
Bardonecchia e Millaures per questa ricorrenza. Tutti, in allegria, poi siamo
corsi alla polentata con lotteria e giocolieri per grandi e piccoli; gara delle
torte e delle bocce.
Una giornata diversa
in allegria per tutti.
(foto
M. Blanc)
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Parrocchia
di S. Andrea Apostolo - MILLAURES
MOSTRA
FOTOGRAFICA
Quest’anno, la mostra fotografica estiva tenuta nell’atrio della
chiesa parrocchiale di Millaures, era intitolata “Erbe e piante officinali”.
L’importanza e l’influenza della medicina popolare ha avuto rilevanza di primo
piano nella storia dell’uomo.
Le proprietà curative delle erbe medicinali erano note fin
dall’antichità, ma per secoli hanno influito sulla cura dei malati.
Alcune erbe erano considerate magiche, infatti, oggi si sa che
alcune di esse erano allucinogene, tossiche, sedative, ma non erano magiche. Vi
erano rituali apposta per la raccolta, occorreva rispettare le lune, i mesi
dell’anno, ecc. I primi orti botanici, sorsero nel Medioevo e le erbe vennero
chiamate “semplici” ed erano utilizzate a scopo salutare.
Questa
esposizione di foto, mostra una piccola parte delle erbe spontanee del
territorio con qualche accenno al loro impiego. La mostra dà un’idea di come
venivano e vengono ancora utilizzate queste piante medicinali per coadiuvare nella
guarigione di alcune malattie.
Si setacciano le bacche di ginepro per preparare il liquore. (foto
M. Blanc)
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Parrocchia di S. Andrea Apostolo - MILLAURES
ARRIVEDERCI,
PADRE ANTONIO
Il 28 agosto 2005, noi parrocchiani di Millaures abbiamo salutato
Padre Antonio, che dopo cinque anni ci ha lasciati dal seguirci nel nostro
cammino religioso per svolgere un altro incarico, forse ben più gravoso di
quest’ultimo.
Tutta la comunità parrocchiale di Millaures lo ricorda per le sue
corse da Susa, dove risiedeva nel convento francescano, per arrivare in tempo
alla Messa domenicale, per la sua disponibilità anche nelle feste campestri o
infrasettimanali e quando era necessario. Padre Antonio teneva a far
approfondire la conoscenza dei Vangeli, usando le omelie domenicali, e ancor
prima con l’incontro alla catechesi, che tenevamo il venerdì sera dopo cena
nelle nostre case e poi nella sede del consorzio di Millaures.
Da ricordare ancora, il suo libro “La bella notizia”. È costituito
dal Vangelo di Luca riscritto come commento preghiera in modo comprensibile e
piacevole per far conoscere la vita di Gesù.
Grazie, Padre Antonio, per tutto il tempo dedicatoci, anche negli
avvenimenti belli e brutti della vita quotidiana, quali funerali, matrimoni,
battesimi, comunioni e quant’altro; per ricordarci seppur lontano con una
telefonata in occasione della festa patronale di S. Andrea Apostolo.
Come dice l’ultima canzone, cantata da noi tutti e suonata dalla
chitarra di Betta: «Ora vado sulla mia strada con l’amore Tuo che mi guida, o
Signore resta accanto a me». Per usare il suo saluto: Pace e Bene anche a lei
Padre Antonio.
SANT’ANDREA APOSTOLO
Quest’anno il 30 novembre cade di mercoledì. È la festa patronale
di Millaures.
Tutti coloro che hanno potuto rimediare un giorno di ferie, vi
hanno partecipato.
Alle ore 11 c’è stata la Santa Messa, celebrata da don Franco, vi
hanno partecipato vari frati e preti dell’Alta Valle. La sua bella omelia ha esortato la comunità nel continuare a
mantenere questa tradizione con le ragazzine Francesca e Silvia, vestite in costume
locale della frazione, i bei canti ben preparati nelle settimane precedenti con
Betta e la chitarra. Ancora una volta abbiamo addobbato il “chantè”; alla fine
della celebrazione abbiamo potuto partecipare ad un semplice rinfresco offerto
dal Consorzio di Millaures.
La nostra festa è poi continuata nelle nostre case con i propri
invitati.
Il sabato successivo, cena e tombolata presso l’albergo Bellevue e
la domenica durante la S. Messa delle ore 17 abbiamo ricordato cantando la
festa patronale per coloro che erano assenti.
Arrivederci al
prossimo anno.
Parrocchia di S. Andrea Apostolo - MILLAURES
Francesca e Silvia nell’antico costume. (foto
M. Blanc)
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PRIME
COMUNIONI A MILLAURES
Dopo un anno di vuoto, l’8 maggio 2005 si sono celebrate le Prime
Comunioni dei cuginetti Alessia e Federico Bellet, nella chiesa
parrocchiale di S. Andrea Apostolo in Millaures. I bambini, dopo un percorso
catechistico svolto con i loro compagni di scuola a Bardonecchia, si sono
presentati al loro importante appuntamento accompagnati dalla catechista Alba
Siclari, da alcuni compagni venuti ad assistere alla celebrazione, dai loro
genitori, mentre don Paolo ha celebrato la S. Messa. Tutta la chiesa era
gremita da amici e parenti e dai parrocchiani di Millaures che con gioiosi
canti preparati in precedenza e scelti proprio dai due comunicandi, hanno
voluto accompagnarli alla loro festa.
Alessia e Federico Bellet. (foto M. Blanc)la |
Per la nostra qui a Millaures è proprio così. Buona festa a tutti
e due.
PRESEPE
2005
Il presepe nel ’700 era uno status symbol che i nobili sfoggiavano nelle
case. Oggi lo si fa di terracotta, di pane, di legno, di vetro, di plastica, persino
subacqueo.
Il presepe resta una tradizione per molti. Da dove viene questa tradizione?
Anche se la Natività veniva raffigurata fin dai primi secoli del cristianesimo,
i predecessori sono più che altro sacre rappresentazioni legate alle liturgie
che nel Medioevo si tenevano per il Natale. A queste si collega il presepe
vivente voluto nel 1223 da San Francesco: fece portare una mangiatoia, un bue,
un asino e venne celebrata la Messa di Natale. I primi veri presepi si diffusero nel ’400 e ’500 con
grandi statue collocate nelle chiese e permanenti. Dal ’600 il presepe entrò
nelle case dei nobili con statue più piccole.
Nel ’700 a Napoli esplose una vera passione, con presepi
spettacolari e preziosi.
I Vangeli canonici dicono poco sulla nascita di Cristo. Molti
elementi caratteristici del presepe derivano dagli apocrifi. I Re Magi li cita
Matteo come sapienti venuti da oriente con oro, incenso e mirra, non dice
quanti erano e come si chiamavano, ma sono entrati nella tradizione del
presepe. In esso approdano personaggi e ambientazioni non legate all’antica Palestina.
La vita quotidiana è sempre entrata nel presepe, ogni popolo ha adattato i
personaggi alla propria realtà.
Quest’anno, per il presepe fatto nell’atrio della chiesa
parrocchiale di S. Andrea a Millaures, si è usata la tecnica del collage in scatole
decorate a piacere con soggetti del presepe.
Potete ancora visitarlo per un po’. Buone feste.
FESTA DI
SAN SEBASTIANO (Rochas, 21 gennaio 2006)
Gli uomini cambiano... Dio
e San Sebastiano restano
Quest’anno la festa di S. Sebastiano è caduta nella settimana
dell’ottavario di preghiera per l’unità dei cristiani. Questa è stata una buona
occasione per unire la nostra preghiera a quella universale. Un’occasione
doverosa per ricordare i nostri cari che non sono più con noi, dai quali ci
sono state trasmesse le radici, le usanze, la cultura, le tradizioni e la
fede... fede che ormai da secoli ci riunisce per venerare il nostro Santo
protettore San Sebastiano. Ringraziamo quindi il buon Dio per avercelo
assegnato, per avere ancora un Parroco e dei sacerdoti che si prestano con amore al servizio
delle nostre anime.
Nella nostra Cappella ogni anno formiamo un piccolo cenacolo dove
alla presenza dell’Eucaristia preghiamo San Sebastiano per le persone che non
ci sono più materialmente (ricordiamo nonno Camillo, Sandro, Olga; nonna
Marcellina, Elvira; inoltre con affetto anche nonno Napoleone Doro, pioniere
dei nuovi arrivati della borgata Rochas). Anche quest’anno non è mancata la
presenza del carissimo Claude di Rochas, con Matias e tanti amici francesi, che nonostante la distanza non sono voluti
mancare a questa festa. Rochas è ormai una borgata multietnica, ospitiamo
persone provenienti d’oltre Oceano e d’Europa, viviamo rispettando culture e
religioni differenti; gioiamo nel vedere come i nostri fratelli stranieri si
mostrino rispettosi verso la celebrazione dell’Eucaristia e la venerazione di
San Sebastiano. Ascoltando le cronache dei nostri giorni, si potrebbe credere che
quest’armonia di persone con radici così diverse possa essere un miracolo!
La festa è proseguita come da tradizione in una delle case del
paese, quindi il Parroco don Paolo Di Pascale, i parrocchiani di Millaures, gli
abitanti della borgata e gli ospiti, si sono riuniti davanti al focolare di
Bruno Rochas.
In queste calorose feste anno dopo anno si stringono nuove
amicizie, conoscenze e fratellanze, segno di grazia e di amore verso Dio e San
Sebastiano. Cogliamo inoltre l’occasione per ringraziare Padre Gianpiero per
aver permesso a don Paolo di rimanere con noi. Ringraziamo il buon Dio per San
Sebastiano e ci auguriamo che queste tradizioni durino per sempre nei secoli
coinvolgendo le nuove generazioni di Rochas; e sperando che possano aiutare il
mondo ad essere migliore nel rispetto, nella carità e nella preghiera, valori
che non dovrebbero mai scomparire.
Con questo proposito preghiamo i nostri pilastri di fede i Santi,
San Sebastiano, la S.S. Madre di Dio che ci aiuteranno ad essere, come dice
Gesù, un solo ovile sotto un solo pastore. Così uniti ai nostri cari, che da
vicino pregano per noi, quali grazie otterremo dal cuore di Dio?
Coraggio, avanti! Così la vita è un Paradiso! Prendiamo esempio da
sua Santità Giovanni Paolo II che disse ai romani: «Vogliamoci bene!». Vorrei,
concludendo, notare che quest’anno abbiamo aggiunto alcuni elementi nuovi alla
nostra celebrazione: l’offerta e la benedizione del pane che al termine della
Messa è stato distribuito a tutti in segno di unità e di carità, e poi la
benedizione delle case della borgata perché la festa si prolunghi nella
rinnovata e continuata assistenza del nostro Santo patrono.
«La vita senza amore è un albero senza foglie!».
Carmela Rochas
Martinese
195
Parrocchia di S. Andrea Apostolo - MILLAURES
LA NUOVA
TELECABINA DELLA JAFFERAU
Il 18 gennaio è stata inaugurata ufficialmente dal Sindaco Avato la
telecabina per lo Jafferau, con l’iniziativa “telecabina a porte aperte”, in
cui i bardonecchiesi sono stati invitati a provare il nuovo impianto benedetto
dal Parroco don Tonda. Che però ha una lunga storia... tutto ha inizio alla
fine degli anni ’50.
È il Natale del 1957 quando la famiglia Bassi inaugura l’albergo
Jafferau a 1.933 metri in località Fregiusia. Una costruzione in altura di non
facile realizzazione, soprattutto per il trasporto del materiale. All’epoca si
pensò di ovviare al problema installando una teleferica:
l’antenata della nuova telecabina. Attorno all’albergo si sviluppa
tutto un movimento, e così si va a costituire, sotto forma di azionariato
popolare, la nuova società Jafferau; tra i promotori figurava anche il Sindaco
Manlio Gracco De Lay. Nasce così nel 1959 la seggiovia monoposto dello Jafferau
con partenza dal piazzale, oggi inglobato nel Traforo del Frejus. Alla partenza
viene realizzato uno chalet con la duplice funzione di bar e biglietteria: è il
“bar seggiovia Jafferau”, gestito dalle sorelle Nevina e Nilde Ambu. Non solo bar e biglietteria, ma anche attività di noleggio e
riparazione sci di Plinio Bortoluzzi. Seguono quindici anni ininterrotti di
attività. Sino a quando nel 1976 lo storico chalet e la partenza dell’impianto
vengono abbattute per consentire i lavori del costruendo tunnel autostradale del
Frejus. Per un anno la seggiovia dello Jafferau rimane inesorabilmente chiusa ma
è solo una chiusura temporanea. Un anno dopo, e siamo nel 1977, la seggiovia
viene ripristinata con partenza sotto il piazzale del Frejus.
Svolta storica nel 1981, quando la vecchia seggiovia monoposto
viene sostituita da una più moderna biposto e anche la partenza viene spostata
nell’area attuale. La società Jafferau viene poi assorbita dalla Colomion Spa
nel giugno 1985.
Altro cambiamento storico nel maggio 2004 quando la società
Colomion Spa viene acquistata quasi al 100% dai francesi della Transmontagne.
Si va così avanti sino all’appuntamento olimpico di Torino 2006. E qui la nuova
svolta. Il comprensorio dello Jafferau vede nascere il nuovo collegamento tra
Horres e la sciovia Challier.
Ma soprattutto la vecchia seggiovia cede il posto alla nuova
telecabina, con conse guente soppressione dell’intermedia di Horres e la
demolizione dello storico chalet di Fabiano Celano. Questa estate in soli 114
giorni di lavoro viene realizzata la nuova telecabina Bardonecchia-Fregiusia.
Una telecabina ad 8 posti ad ammorsamento automatico di ultima generazione, in
grado di trasportare 1.780 persone all’ora ed in grado di collegare la partenza
al piazzale Biovej con l’arrivo a Fregiusia in poco più di 5 minuti di
percorrenza.
Da
“La Valsusa” R.L.
196
Parrocchia di S. Andrea Apostolo - MILLAURES
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