ROCHEMOLLES
IL SALUTO
DEL PARROCO NELLA FESTA DI S. PIETRO
(26 giugno 2005)
La Messa di S.E. Mons. Vescovo. |
Dopo quella mia prima esperienza, ho avuto il lungo ed anche
esaltante periodo del mio ministero a Sestriere,
poi il ritorno a questi posti che sono sempre stati nel mio pensiero e nel mio
cuore. Sin dalla festa di San Pietro di tre anni fa, promisi di fare tutto il possibile
per restaurare questa nostra chiesa. Non è questo il momento per fare una
dettagliata relazione dei lavori compiuti che hanno restituito all’antico
splendore il soffitto ligneo, il coro, che hanno portato alla scoperta e al
restauro di importanti affreschi sull’arco del presbiterio e nella cappella
laterale di S. Sebastiano: è stupenda questa Annunciazione e sono significativi gli affreschi nella cappella. Così pure sono
stati rifatti gli intonaci nell’abside e nelle pareti della navata centrale.
Voglio qui pubblicamente ringraziare quanti hanno reso possibile
questo importante restauro, con l’impiego di somme non indifferenti: anzitutto
la Compagnia di San Paolo, senza il suo contributo non avremmo mai potuto
affrontare queste opere. Devo poi ringraziare l’architetto dott. Francesco
Novelli che è stato tecnico capace ma soprattutto appassionato delle nostre
chiese e i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Un grazie sentito alla Ditta Fabricarestauri di Giorgio Perino di
Torino, che con le sue bravissime restauratrici ci ha restituito un patrimonio
incomparabile negli affreschi, nella ripulitura del soffitto ligneo e il
restauro del coro con il paziente Enrico. Grazie ai responsabili della
Soprintendenza che hanno vigilato perché tutto fosse compiuto al meglio in un
lavoro delicato e impegnativo con il dott. Claudio Bertolotto e l’ing. Gennaro Napoli.
Così oggi la nostra chiesa di San Pietro Apostolo in Rochemolles
spalanca le sue porte a tutti voi, come uno scrigno prezioso di bellezza e ci
invita ad entrare non solo per ammirare queste opere d’arte, ma perché esse ci
guidino ad un incontro sempre più vivo con il Signore.
Essa, per fare riferimento ad una felice immagine di Papa Giovanni
XXIII, vuole ancora essere la vecchia fontana del villaggio alle cui acque
salutari tutti possiamo dissetarci.
A tutti: ancora grazie e buona festa!».
Don Paolo
L’interno della chiesa dopo i restauri: molto bello l’affresco dell’Annunciazione sull’arco trionfale.
L’interno della chiesa dopo i restauri: molto bello l’affresco dell’Annunciazione sull’arco trionfale.
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Parrocchia di S. Pietro Apostolo - ROCHEMOLLES
Domenica 26 giugno 2005
LA FESTA
DI S. PIETRO CON IL VESCOVO
LA
BENEDIZIONE DEL PARAVALANGHE
Con una solenne cerimonia, domenica scorsa, in occasione della
festa patronale dei Santi Pietro e Paolo, il paravalanghe di Rochemolles ha
ricevuto la benedizione dal Vescovo di Susa, Alfonso Badini Confalonieri.
Finalmente dopo 44 anni la frazione bardonecchiese torna a vivere. Con la
realizzazione dell’opera cadono tutte le restrizioni legate all’abitabilità.
Grazie ad una variante del Piano regolatore si potranno sviluppare diversi tipi
di intervento edilizio: dal recupero al risanamento conservativo, dalla ristrutturazione
completa dell’edificio preesistente sino al cambio di destinazione d’uso.
Il paravalanghe, collaudato nell’agosto dello scorso anno, si
presenta come una gran de muraglia di terra, lunga circa 400 metri, compatibile
con l’impatto ambientale, avente lo scopo di “deviare” la possibile valanga.
«È frutto di tanti anni di studio, di lavoro, di sforzi da parte
di varie Amministrazioni. comunali, ha sottolineato il Sindaco Francesco Avato
nel corso dell’inaugurazione, «ed in particolare quella che mi ha preceduto,
del Sindaco Mario Ambrois, sostenuto dal suo col- laboratore Marco Ghirardi,
dalla Comunità Montana Alta Valle e dalle risorse pervenute dalla Regione
Piemonte. E con soddisfazione annuncio l’arrivo di un ulteriore finanziamento di
circa un milione di euro che verrà destinato alla messa in sicurezza
dell’abitato».
La celebrazione del 2 luglio non si può tenere per la pioggia incessante: peccato! La festa del 5 agosto è ben partecipata: si deve celebrare all’esterno.
Il 21 giugno S. Luigi apre le celebrazioni alle Cappelle.
Grazie alla fam. Morassi-Simiand per la cura della festa
La celebrazione del 2 luglio non si può tenere per la pioggia incessante: peccato! La festa del 5 agosto è ben partecipata: si deve celebrare all’esterno.
Un pensiero alla tenace gente dì Rochemolles è stato espresso dal
Presidente.della Comunità Montana, Mauro Carena: «Tutta la valle trae esempio
da questa piccola comunità che, di fronte alla tragedia della valanga
assassina, non ha voluto cedere ed ora diventa simbolo di una montagna
rinnovata, rivolta soprattutto al mondo dei giovani».
Durante la S. Messa officiata dal Vescovo presso la chiesa di S.
Pietro Apostolo, sono stati inaugurati anche gli affreschi, riportati alla luce
nel corso di un eccezionale restauro realizzato in poco meno di un anno sotto
la guida del sovrintendente Bertolotto. Si tratta di opere quattrocentesche
nascoste per alcuni secoli sotto un consistente strato di intonaco.
«Grazie ai contributi della Compagnia S. Paolo e all’impegno di
numerose persone», ha commentato il concelebrante, nonché Parroco don Paolo Di
Pascale, «questi tesori rappresentano per tutti noi grande motivo di orgoglio».
Illuminata e riscaldata da un bellissimo sole, la festa è poi
continuata con un ricco rinfresco, offerto dal consorzio Asso Agri, con giochi
e animazione nel pomeriggio e con un gran ballo finale, protrattosi a tarda
notte.
Luisa Maletto
Da
“Luna nuova”
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Parrocchia di S. Pietro Apostolo - ROCHEMOLLES
MONS.
MARIO BONACCHI
CELEBRA
LA FESTA DELLA MADONNA DEL PONTE
Giovedì 11 agosto si è celebrata la festa della Cappella della
Madonna del Ponte che quest’anno ha avuto un motivo eccezionale di interesse e
di solennità. mons. Mario Bonacchi, il sacerdote – che durante l’ultima guerra
era a Rochemolles ufficiale medico e rischiò la fucilazione – ha voluto
lasciare al paese un ricordo di quell’evento, in ringraziamento alla Madonna
per averlo salvato: un artistico medaglione in ceramica, con una dolcissima
Madonna nello stile del della Robbia. Nel giorno della festa ha voluto
celebrare la S. Messa, con l’intervento di numerosi fedeli che in parte non
hanno potuto trovare posto all’interno.
Il Parroco ha salutato monsignore come un grande amico di
Rochemolles e ringraziato per il prezioso dono. Mons. Bonacchi, dopo aver benedetto
la sacra immagine, ha pronunciato commosse parole, ricordando quei terribili giorni,
con vivezza di particolari, attentamente seguito dai partecipanti. Ha ricordato
di aver ripetuto le parole che erano scritte sulla facciata della Cappella: “Sub
umbra alarum tuarun protege nos” – proteggici all’ombra delle tue ali – e
auspicato che queste parole siano nuovamente scritte, il che sarà fatto al più
presto possibile.
Ringraziamo ancora mons. Bonacchi e ci auguriamo di averlo altre
volte in mezzo a noi, lui che merita a pieno titolo di essere “Cittadino Onorario
di Rochemolles”.
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Parrocchia di S. Pietro Apostolo - ROCHEMOLLES
L’Asso-Agri di Rochemolles ha curato il restauro di questa
Cappella con il rifacimento del tetto e la tinteggiatura della facciata.
RINGRAZIAMENTO
Per la grande giornata che abbiamo vissuta la domenica 26 giugno
desidero, anche dalle colonne del Bollettino, rinnovare il ringraziamento a
tutti numerosi partecipanti e in modo particolare alle Autorità: a S.E. Mons.
Vescovo, al Sindaco Francesco Avato, al Presidente della Comunità Montana Alta
Valle di Susa avv. Mauro Carena, alle Autorità militari, ai Consiglieri del
Comune di Bardonecchia, con il Consigliere della Frazione geom. Marco Ghirardi,
al Coro di Millaures che, accompagnato da Betta Sussetto, ha eseguito i canti
della Messa, alle Priore sigg.re Giuliana Canale Bompard e Claudia Canale,
all’Associazione Asso Agri con la Presidente sig.ra. Mirella Simiand Morassi
che ha predisposto tutto per la migliore riuscita della festa e offerto il
rinfresco... e se ho dimenticato qualcuno prego segnalarmelo, perché si tratta
di dimenticanza assolutamente involontaria.
Mons. Bonacchi con il Parroco, dopo la celebrazione. |
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Parrocchia di S. Pietro Apostolo - ROCHEMOLLES
1706-2006:
300 ANNI DAL VOTO A S. EMERENZIANA
Nella festa di S. Emerenziana, lunedì 23 gennaio 2006, celebrata
nella chiesa parrocchiale di S. Ippolito in Bardonecchia, abbiamo ricordato i
tre secoli dal voto solenne fatto alla Santa Martire romana.
Nella chiesa che il Parroco don Franco Tonda aveva preparato con
cura, don Paolo ha celebrato la S. Messa, durante la quale è stato letto il
documento del Voto. Nel primo banco erano le Priore della festa: Garcin Maria e
Vallory Maria, con le Priore entranti: Guiffrey Maria e Richiero Ines, le quali
hanno offerto il pane che è stato benedetto e distribuito al termine della
Messa.
Penso bene, per commemorare l’evento, riprodurre sia una cronaca
dell’epoca che il documento stesso del Voto.
* * *
Parrocchia di S. Pietro Apostolo - ROCHEMOLLES
Nel mese di gennaio del 1706 Rochemolles fu colpita da una
terribile disgrazia. La neve, caduta in abbondanza sin dalla fine del 1705, continuava
in modo impressionante nel primi di gennaio dell’anno seguente. La popolazione
atterrita prevedeva qualche disgrazia e si deve certo a questo fatto se,
relativamente
alle case distrutte, pochi furono i morti. Difatti, verso la mezzanotte
del 2 gennaio una enorme valanga precipitava dalla montagna chiamata la Cote
Blave, abbattendosi sul paese.
Una cronaca dell’epoca ci rivela la drammaticità della sciagura:
«Oh spettacolo dolorosissimo e lacrimevole! Mentre la neve continuava a cadere
nella notte, con un freddo terribile, i superstiti si incontravano
semisvestiti, alcuni con la sola camicia, che mandavano grida pietose.
L’oscurità della notte non permetteva di conoscere la realtà della
disgrazia e il numero dei morti. Seguendo le grida delle persone rimaste
sepolte dalle macerie, si cominciò il salvamento, appena fu possibile. Oh
terribile impressione! La crudele valanga aveva lasciato dietro di sé una compagna,
non meno terribile, che arrivò il 3 gennaio, verso le 9 di sera, abbattendo e
distruggendo quello che la prima aveva riservato.
5 febbraio 1961: Luigi Vallory guarda sconsolato la chiesa e il cimitero sepolti da metri di neve. |
I superstiti si radunarono là dove il rifugio sembrava loro migliore:
si temeva una terza valanga. Il mattino el
4 gennaio, tutti sono radunati in chiesa, rimasta intatta. Il Parroco Faure Giovanni,
espone il SS.mo Sacramento e tutti, giovani e vecchi, uomini e donne, implorano
la misericordia di Dio, pregandolo di avere pietà del popolo peccatore». Quando
si poté procedere allo sgombero della neve, si constatò che 47 case erano state
distrutte, senza contare quelle che erano state danneggiate in varia misura. Nel
luogo detto “Plan” fu trovata Vallory Maria con i suoi 5 figlioli, tutti
schiacciati nel loro letto. Il numero delle vittime fu di 14 morti. Il
riconoscimento legale delle salme fu fatto dal notaio Gabriele Garcin,
castellano deputato e dal procuratore fiscale con due testimoni.
I cadaveri furono portati in luogo sicuro e riconosciuti pure dai
loro parenti. La constatazione della morte fu fatta da Simiand Pietro fu
Antonio, facente funzione di medico, al posto dell’autorità superiore, che non
poté venire a causa della neve.
In seguito a questa sciagura, la popolazione di Rochemolles fece
un voto pubblico e solenne a S. Emerenziana, la giovane romana morta martire
sotto una valanga di pietre, sorella di latte di S. Agnese.
Ecco il testo del Voto, tradotto dall’originale in francese:
«A Monseigneur l’Abbé George Fantin, Abbé et
Prevost de St. Laurent d’Oulx. Noi sottoscritti, Sindaco e Consiglieri di Rochemolles e
capi-famiglia, dichiariamo che nella notte dal 2 al 3 gennaio 1706, essendo
stati afflitti dalle valanghe che si precipitarono sul paese e seppellirono
sotto le medesime quasi due terzi del paese, rimanendo sepolte sotto la neve
pure parecchie persone che non fecero in tempo a salvarsi; tutti quelli poi che
si salvarono, si portarono sin dal mattino alla chiesa, per implorare la Divina
Misericordia di arrestare il flagello che ancora li minacciava, per la neve che
continuava a cadere abbondante e per altre valanghe che si rovesciarono sul
paese, oltre a quella della notte dal 2 al 3 gennaio. Tutti di un medesimo
sentimento e di comune accordo, dopo aver assistito al S. Sacrificio della Messa,
davanti al SS.mo Sacramento esposto, promettiamo alla presenza di Dio, di
riposare e di solennizzare per sempre ed in perpetuo, con voto solenne nella
nostra parrocchia, la festa di S. Emerenziana che cade il 23 gennaio, giorno in
cui altra volta la medesima valanga si era precipitata sul paese, e per questo
motivo già nel passato si offriva un pane benedetto.
È nostra intenzione in questo giorno, festa di S. Emerenziana,
fare memoria di San Bernardo, e di più ci obblighiamo a digiunare la vigilia
della festa a pane e acqua.
Inoltre promettiamo col medesimo voto di solennizzare la festa di
N. Signora della Pietà, il giorno in cui essa ricorrerà, per supplicare la
Misericordia di Dio, per la intercessione della B. Vergine, di S. Bernardo e di
S. Emerenziana, di preservarci da una così grande disgrazia in avvenire.
E per conformarci e sottometterci alla Chiesa e per rendere più
grato a Dio il loro voto, pregano V. S. Rev.ma di gradire, autorizzare e
ratificare il loro voto e di permettere loro di solennizzare le feste di N. S.
della Pietà e quella di S. Emerenziana, facendo in detto giorno pure memoria di
S. Bernardo.
Fatto in Rochemolles il 14 gennaio 1706.
Vallory Francesco, sindaco - Jean Faure, parroco - Antonio Garcin,
consigliere - Francois Masset, consigliere - D. Guillaume - Pierre Ollain
Michel Simiand - Epolite Lambert - Pierre Jousselme - Pierre Signaire - Esprit
Garcin - Jean Souberan - Dominique Durand - etc., etc.». (In tutto 56
capifamiglia).
Questo il Voto che Rochemolles ricorda ogni anno, rinnovando così
la solenne promessa dei padri che, firmandosi, dichiaravano di voler consegnare
questo loro atto di fede ai posteri: «Pour en laisser la mémorie et le souvenir
à toute la posterité».