01/04/06

ROCHEMOLLES Parrocchia di S. Pietro Apostolo (2005)

Parrocchia di S. Pietro Apostolo
ROCHEMOLLES
IL SALUTO DEL PARROCO NELLA FESTA DI S. PIETRO
(26 giugno 2005)
La Messa di S.E. Mons. Vescovo.
Voglio qui riportare le parole di saluto che ho pronunciato all’inizio della Messa di San Pietro, la domenica 26 giugno 2005: «Eccellenza reverendissima, sig. Sindaco, Onorevoli Autorità, cari amici: è con profonda gioia che porgo a tutti il più cordiale benvenuto a Rochemolles. In modo tutto particolare a S.E. Mons. Vescovo che conosce bene queste montagne fin dalla sua fanciullezza e che oggi riceviamo ufficialmente per la prima volta a Rochemolles con la dignità di Vescovo di Susa. Ho atteso questo giorno per invitarlo perché oggi non solo festeggiamo il nostro Patrono, l’Apostolo San Pietro, ma inauguriamo pure i restauri della nostra antica chiesa. In questo momento il mio pensiero va indietro negli anni, al mattino di quel 5 febbraio 1961, quando ai miei occhi di giovane Parroco si mostrava la visione di questa chiesa e di tutto il paese sepolto dalla gigantesca valanga che era precipitata nella notte. Allora sembrava che questo triste evento, non nuovo per questo paese, segnasse la fine della sua storia plurisecolare. In effetti segnava la fine di un modo di abitare la montagna, legato essenzialmente alla civiltà contadina. Ma Rochemolles fu ancora una volta più forte degli eventi contrari e pian piano rinacque, per la forte volontà di non lasciare disperdere un patrimonio acquisito nei secoli con tanti sacrifici. Oggi inauguriamo pure il paravalanghe, espressione forte della pubblica amministrazione di tutelare questo paese.
Dopo quella mia prima esperienza, ho avuto il lungo ed anche esaltante periodo del mio ministero a  Sestriere, poi il ritorno a questi posti che sono sempre stati nel mio pensiero e nel mio cuore. Sin dalla festa di San Pietro di tre anni fa, promisi di fare tutto il possibile per restaurare questa nostra chiesa. Non è questo il momento per fare una dettagliata relazione dei lavori compiuti che hanno restituito all’antico splendore il soffitto ligneo, il coro, che hanno portato alla scoperta e al restauro di importanti affreschi sull’arco del presbiterio e nella cappella laterale di S. Sebastiano: è stupenda questa Annunciazione e sono significativi gli affreschi nella cappella. Così pure sono stati rifatti gli intonaci nell’abside e nelle pareti della navata centrale.
Voglio qui pubblicamente ringraziare quanti hanno reso possibile questo importante restauro, con l’impiego di somme non indifferenti: anzitutto la Compagnia di San Paolo, senza il suo contributo non avremmo mai potuto affrontare queste opere. Devo poi ringraziare l’architetto dott. Francesco Novelli che è stato tecnico capace ma soprattutto appassionato delle nostre chiese e i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Un grazie sentito alla Ditta Fabricarestauri di Giorgio Perino di Torino, che con le sue bravissime restauratrici ci ha restituito un patrimonio incomparabile negli affreschi, nella ripulitura del soffitto ligneo e il restauro del coro con il paziente Enrico. Grazie ai responsabili della Soprintendenza che hanno vigilato perché tutto fosse compiuto al meglio in un lavoro delicato e impegnativo con il dott. Claudio Bertolotto e l’ing. Gennaro Napoli.
Così oggi la nostra chiesa di San Pietro Apostolo in Rochemolles spalanca le sue porte a tutti voi, come uno scrigno prezioso di bellezza e ci invita ad entrare non solo per ammirare queste opere d’arte, ma perché esse ci guidino ad un incontro sempre più vivo con il Signore.
Essa, per fare riferimento ad una felice immagine di Papa Giovanni XXIII, vuole ancora essere la vecchia fontana del villaggio alle cui acque salutari tutti possiamo dissetarci.
A tutti: ancora grazie e buona festa!».
Don Paolo
L’interno della chiesa dopo i restauri: molto bello l’affresco dell’Annunciazione sull’arco trionfale.

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Parrocchia di S. Pietro Apostolo - ROCHEMOLLES

Domenica 26 giugno 2005
LA FESTA DI S. PIETRO CON IL VESCOVO
LA BENEDIZIONE DEL PARAVALANGHE
Con una solenne cerimonia, domenica scorsa, in occasione della festa patronale dei Santi Pietro e Paolo, il paravalanghe di Rochemolles ha ricevuto la benedizione dal Vescovo di Susa, Alfonso Badini Confalonieri. Finalmente dopo 44 anni la frazione bardonecchiese torna a vivere. Con la realizzazione dell’opera cadono tutte le restrizioni legate all’abitabilità. Grazie ad una variante del Piano regolatore si potranno sviluppare diversi tipi di intervento edilizio: dal recupero al risanamento conservativo, dalla ristrutturazione completa dell’edificio preesistente sino al cambio di destinazione d’uso.
Il paravalanghe, collaudato nell’agosto dello scorso anno, si presenta come una gran de muraglia di terra, lunga circa 400 metri, compatibile con l’impatto ambientale, avente lo scopo di “deviare” la possibile valanga.
«È frutto di tanti anni di studio, di lavoro, di sforzi da parte di varie Amministrazioni. comunali, ha sottolineato il Sindaco Francesco Avato nel corso dell’inaugurazione, «ed in particolare quella che mi ha preceduto, del Sindaco Mario Ambrois, sostenuto dal suo col- laboratore Marco Ghirardi, dalla Comunità Montana Alta Valle e dalle risorse pervenute dalla Regione Piemonte. E con soddisfazione annuncio l’arrivo di un ulteriore finanziamento di circa un milione di euro che verrà destinato alla messa in sicurezza dell’abitato».



 Il 21 giugno S. Luigi apre  le celebrazioni alle Cappelle. 
Grazie alla fam. Morassi-Simiand  per la cura della festa






La celebrazione del 2 luglio non si può tenere per la pioggia incessante: peccato! La festa del 5 agosto è ben partecipata: si deve celebrare all’esterno.


Un pensiero alla tenace gente dì Rochemolles è stato espresso dal Presidente.della Comunità Montana, Mauro Carena: «Tutta la valle trae esempio da questa piccola comunità che, di fronte alla tragedia della valanga assassina, non ha voluto cedere ed ora diventa simbolo di una montagna rinnovata, rivolta soprattutto al mondo dei giovani».
Durante la S. Messa officiata dal Vescovo presso la chiesa di S. Pietro Apostolo, sono stati inaugurati anche gli affreschi, riportati alla luce nel corso di un eccezionale restauro realizzato in poco meno di un anno sotto la guida del sovrintendente Bertolotto. Si tratta di opere quattrocentesche nascoste per alcuni secoli sotto un consistente strato di intonaco.
«Grazie ai contributi della Compagnia S. Paolo e all’impegno di numerose persone», ha commentato il concelebrante, nonché Parroco don Paolo Di Pascale, «questi tesori rappresentano per tutti noi grande motivo di orgoglio».
Illuminata e riscaldata da un bellissimo sole, la festa è poi continuata con un ricco rinfresco, offerto dal consorzio Asso Agri, con giochi e animazione nel pomeriggio e con un gran ballo finale, protrattosi a tarda notte.
Luisa Maletto
Da “Luna nuova”

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Parrocchia di S. Pietro Apostolo - ROCHEMOLLES

MONS. MARIO BONACCHI
CELEBRA LA FESTA DELLA MADONNA DEL PONTE
E BENEDICE L’ARTISTICO MEDAGLIONE
Il prezioso medaglione, dono di Mons. Bonacchi.

Giovedì 11 agosto si è celebrata la festa della Cappella della Madonna del Ponte che quest’anno ha avuto un motivo eccezionale di interesse e di solennità. mons. Mario Bonacchi, il sacerdote – che durante l’ultima guerra era a Rochemolles ufficiale medico e rischiò la fucilazione – ha voluto lasciare al paese un ricordo di quell’evento, in ringraziamento alla Madonna per averlo salvato: un artistico medaglione in ceramica, con una dolcissima Madonna nello stile del della Robbia. Nel giorno della festa ha voluto celebrare la S. Messa, con l’intervento di numerosi fedeli che in parte non hanno potuto trovare posto all’interno.
Il Parroco ha salutato monsignore come un grande amico di Rochemolles e ringraziato per il prezioso dono. Mons. Bonacchi, dopo aver benedetto la sacra immagine, ha pronunciato commosse parole, ricordando quei terribili giorni, con vivezza di particolari, attentamente seguito dai partecipanti. Ha ricordato di aver ripetuto le parole che erano scritte sulla facciata della Cappella: “Sub umbra alarum tuarun protege nos” – proteggici all’ombra delle tue ali – e auspicato che queste parole siano nuovamente scritte, il che sarà fatto al più presto possibile.
Nonostante la giornata grigia, possiamo dire di aver vissuto un momento di luce e la nostra Cappella, proprio al centro del paese, da quel momento ci è ancora più cara.
Ringraziamo ancora mons. Bonacchi e ci auguriamo di averlo altre volte in mezzo a noi, lui che merita a pieno titolo di essere “Cittadino Onorario di Rochemolles”.
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Parrocchia di S. Pietro Apostolo - ROCHEMOLLES
L’Asso-Agri di Rochemolles ha curato il restauro di questa Cappella con il rifacimento del tetto e la tinteggiatura della facciata.

RINGRAZIAMENTO
Mons. Bonacchi con il Parroco, dopo la celebrazione.
Per la grande giornata che abbiamo vissuta la domenica 26 giugno desidero, anche dalle colonne del Bollettino, rinnovare il ringraziamento a tutti numerosi partecipanti e in modo particolare alle Autorità: a S.E. Mons. Vescovo, al Sindaco Francesco Avato, al Presidente della Comunità Montana Alta Valle di Susa avv. Mauro Carena, alle Autorità militari, ai Consiglieri del Comune di Bardonecchia, con il Consigliere della Frazione geom. Marco Ghirardi, al Coro di Millaures che, accompagnato da Betta Sussetto, ha eseguito i canti della Messa, alle Priore sigg.re Giuliana Canale Bompard e Claudia Canale, all’Associazione Asso Agri con la Presidente sig.ra. Mirella Simiand Morassi che ha predisposto tutto per la migliore riuscita della festa e offerto il rinfresco... e se ho dimenticato qualcuno prego segnalarmelo, perché si tratta di dimenticanza assolutamente involontaria.

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Parrocchia di S. Pietro Apostolo - ROCHEMOLLES

1706-2006: 300 ANNI DAL VOTO A S. EMERENZIANA

Nella festa di S. Emerenziana, lunedì 23 gennaio 2006, celebrata nella chiesa parrocchiale di S. Ippolito in Bardonecchia, abbiamo ricordato i tre secoli dal voto solenne fatto alla Santa Martire romana.
Nella chiesa che il Parroco don Franco Tonda aveva preparato con cura, don Paolo ha celebrato la S. Messa, durante la quale è stato letto il documento del Voto. Nel primo banco erano le Priore della festa: Garcin Maria e Vallory Maria, con le Priore entranti: Guiffrey Maria e Richiero Ines, le quali hanno offerto il pane che è stato benedetto e distribuito al termine della Messa.
Penso bene, per commemorare l’evento, riprodurre sia una cronaca dell’epoca che il documento stesso del Voto.
* * *

Parrocchia di S. Pietro Apostolo - ROCHEMOLLES

Nel mese di gennaio del 1706 Rochemolles fu colpita da una terribile disgrazia. La neve, caduta in  abbondanza sin dalla fine del 1705, continuava in modo impressionante nel primi di gennaio dell’anno seguente. La popolazione atterrita prevedeva qualche disgrazia e si deve certo a questo fatto se, relativamente
alle case distrutte, pochi furono i morti. Difatti, verso la mezzanotte del 2 gennaio una enorme valanga precipitava dalla montagna chiamata la Cote Blave, abbattendosi sul paese.
Una cronaca dell’epoca ci rivela la drammaticità della sciagura: «Oh spettacolo dolorosissimo e lacrimevole! Mentre la neve continuava a cadere nella notte, con un freddo terribile, i superstiti si incontravano semisvestiti, alcuni con la sola camicia, che mandavano grida pietose.
L’oscurità della notte non permetteva di conoscere la realtà della disgrazia e il numero dei morti. Seguendo le grida delle persone rimaste sepolte dalle macerie, si cominciò il salvamento, appena fu possibile. Oh terribile impressione! La crudele valanga aveva lasciato dietro di sé una compagna, non meno terribile, che arrivò il 3 gennaio, verso le 9 di sera, abbattendo e distruggendo quello che la prima aveva riservato.
5 febbraio 1961: Luigi Vallory guarda sconsolato la chiesa
e il cimitero sepolti da metri di neve.
I superstiti si radunarono là dove il rifugio sembrava loro migliore: si temeva una terza valanga. Il mattino  el 4 gennaio, tutti sono radunati in chiesa, rimasta intatta. Il Parroco Faure Giovanni, espone il SS.mo Sacramento e tutti, giovani e vecchi, uomini e donne, implorano la misericordia di Dio, pregandolo di avere pietà del popolo peccatore». Quando si poté procedere allo sgombero della neve, si constatò che 47 case erano state distrutte, senza contare quelle che erano state danneggiate in varia misura. Nel luogo detto “Plan” fu trovata Vallory Maria con i suoi 5 figlioli, tutti schiacciati nel loro letto. Il numero delle vittime fu di 14 morti. Il riconoscimento legale delle salme fu fatto dal notaio Gabriele Garcin, castellano deputato e dal procuratore fiscale con due testimoni.
I cadaveri furono portati in luogo sicuro e riconosciuti pure dai loro parenti. La constatazione della morte fu fatta da Simiand Pietro fu Antonio, facente funzione di medico, al posto dell’autorità superiore, che non poté venire a causa della neve.
In seguito a questa sciagura, la popolazione di Rochemolles fece un voto pubblico e solenne a S. Emerenziana, la giovane romana morta martire sotto una valanga di pietre, sorella di latte di S. Agnese.
Ecco il testo del Voto, tradotto dall’originale in francese:
«A Monseigneur l’Abbé George Fantin, Abbé et Prevost de St. Laurent d’Oulx. Noi sottoscritti, Sindaco e Consiglieri di Rochemolles e capi-famiglia, dichiariamo che nella notte dal 2 al 3 gennaio 1706, essendo stati afflitti dalle valanghe che si precipitarono sul paese e seppellirono sotto le medesime quasi due terzi del paese, rimanendo sepolte sotto la neve pure parecchie persone che non fecero in tempo a salvarsi; tutti quelli poi che si salvarono, si portarono sin dal mattino alla chiesa, per implorare la Divina Misericordia di arrestare il flagello che ancora li minacciava, per la neve che continuava a cadere abbondante e per altre valanghe che si rovesciarono sul paese, oltre a quella della notte dal 2 al 3 gennaio. Tutti di un medesimo sentimento e di comune accordo, dopo aver assistito al S. Sacrificio della Messa, davanti al SS.mo Sacramento esposto, promettiamo alla presenza di Dio, di riposare e di solennizzare per sempre ed in perpetuo, con voto solenne nella nostra parrocchia, la festa di S. Emerenziana che cade il 23 gennaio, giorno in cui altra volta la medesima valanga si era precipitata sul paese, e per questo motivo già nel passato si offriva un pane benedetto.
È nostra intenzione in questo giorno, festa di S. Emerenziana, fare memoria di San Bernardo, e di più ci obblighiamo a digiunare la vigilia della festa a pane e acqua.
Inoltre promettiamo col medesimo voto di solennizzare la festa di N. Signora della Pietà, il giorno in cui essa ricorrerà, per supplicare la Misericordia di Dio, per la intercessione della B. Vergine, di S. Bernardo e di S. Emerenziana, di preservarci da una così grande disgrazia in avvenire.
E per conformarci e sottometterci alla Chiesa e per rendere più grato a Dio il loro voto, pregano V. S. Rev.ma di gradire, autorizzare e ratificare il loro voto e di permettere loro di solennizzare le feste di N. S. della Pietà e quella di S. Emerenziana, facendo in detto giorno pure memoria di S. Bernardo.
Fatto in Rochemolles il 14 gennaio 1706.
Vallory Francesco, sindaco - Jean Faure, parroco - Antonio Garcin, consigliere - Francois Masset, consigliere - D. Guillaume - Pierre Ollain Michel Simiand - Epolite Lambert - Pierre Jousselme - Pierre Signaire - Esprit Garcin - Jean Souberan - Dominique Durand - etc., etc.». (In tutto 56 capifamiglia).
Questo il Voto che Rochemolles ricorda ogni anno, rinnovando così la solenne promessa dei padri che, firmandosi, dichiaravano di voler consegnare questo loro atto di fede ai posteri: «Pour en laisser la mémorie et le souvenir à toute la posterité».