18/02/07

Gruppi e Associazioni (2006)

O.F.T.AL. - Gruppo di Bardonecchia
I nostri ragazzi Iniziative in Oratorio
Un campo al mare: S. Margherita Ligure 2006
Gruppo Scout
A.V.I.S. Bardonecchia
Associazione Nazionale Carabinieri
Cinquantesimo della Bocciofila Frejus
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O.F.T.AL. - Gruppo di Bardonecchia
Ornella e Giuseppe Vietti
Ida Vachet, Cristina Tournoud, Nicola Avantaggiato,
Cristina Mainardi, Piera Machello: Pellegrinaggio di ottobre 2006.
Anche quest’anno i nostri pellegrinaggi di maggio, settembre e ottobre hanno avuto buona partecipazione sia  di ammalati che di pellegrini con le nostre dame ed i nostri barellieri. Sono stati per tutti giorni molti intensi  di preghiera nei quali abbiamo ricordato la nostra Bardonecchia ed in modo particolare gli ammalati che, purtroppo, qui sono sempre tanti.
Nel pellegrinaggio di ottobre hanno fatto la loro prima esperienza Cristina Tournoud e la giovanissima Cristina Mainardi le quali sono rientrate, forse un po’ stanche, ma entusiaste.
Nel pellegrinaggio di settembre, sull’esperienza di volontariato compiuto dalle dame e barellieri, siamo stati molto toccati dalla testimonianza di una giovane coppia, Vincenzo e Leila, che desideriamo qui riproporre:
«Se avessi ascoltato i consigli di amici o conoscenti che erano tornati da Lourdes con valutazioni negative, mai di mia iniziativa avrei fatto la scelta di andarvi. A volte i casi della vita ti portano a decisioni che non avresti mai pensato di prendere. Io sono un ragazzo di trentaquattro anni, mia moglie Leila ha un anno meno di me.
Mesi fa la nonna di mia moglie ebbe un ictus. L’unica cosa che potevamo fare era pregare e sperare nell’aiuto divino.
L’amore è la vera corazza della vita e la preghiera è la sua arma. Durante la riabilitazione, la nonna migliorava sempre di più; eravamo in un centro di rieducazione funzionale sulla collina di Torino. Qui abbiamo conosciuto persone stupende ed abbiamo avuto un primo approccio con il volontariato.
Un giorno ho conosciuto una signora particolare... era sulla sedia a rotelle perché aveva subito due gravi operazioni all’anca in seguito ad una brutta caduta. Era un po’ triste, così le chiesi se potevo accompagnarla verso la sua stanza e lei ringraziandomi disse che solitamente era abituata a prestare lei assistenza agli ammalati e che ora si sentiva tanto a disagio nell’averne bisogno.
Abbiamo parlato di tante belle cose, e ad un tratto sento pronunciare da questa gentilissima signora, ora non più triste ma con una bella luce negli occhi, la parola “Lourdes”.
Lei da molti anni fa parte di una grande organizzazione chiamata OFTAL, che accompagna gli ammalati ed i disabili in quel luogo chiamato Lourdes. A quel punto io le dissi subito, bene, “veniamo anche noi”!
È cosi che iniziò la mia avventura e quella di mia moglie, un’avventura piena di tante conferme spirituali naturalmente!
Molte volte avevamo pensato di portare la nonna in pellegrinaggio .. ma non sapevamo a chi rivolgerci. Avevamo quasi perso le speranze. Questo era il momento. Riusciamo a prendere una settimana di ferie (una vera impresa, visto che ero stato appena assunto e lavoravo nello stesso ufficio di mia moglie). Così si parte! Non sembra vero... il sogno si sta avverando!
Già alla stazione di respira un’aria di gioia indescrivibile. Una notte in treno e finalmente siamo a Lourdes.
È stupefacente come non si vedano facce tristi, ma solo sguardi gioiosi e pieni di speranza. E le impressioni tendenzialmente negative che mi avevano trasmesso i conoscenti? Come è stata grande la nostra meraviglia! Lourdes è un luogo stupendo, non solo dal punto di vista spirituale, ma anche dal punto di vista paesaggistico.
CI CHIEDIAMO perché le parole in difesa della vita vengano accolte con nervosa irritazione da parte di alcuni gruppi d’opinione ideologicamente schierati. L’amore alla vita non è un’ideologia, ma per l’appunto un amore. La vita non è un’idea astratta, ma il volto concreto dell’essere umano vivente, la realtà dell’incontro con “uno di noi”. Ogni ideologia è secondaria, deve piegarsi di fronte al fondamento nativo della dignità di ogni essere umano.
Ci chiediamo perché le parole della fede a riguardo della vita suonano così fastidiose ai gruppi di militanza laicista. La fede non è un vestito mentale scelto al supermercato delle opinioni. La fede è un amore, è fede in un Amore. C’è dentro la fede un fondamento teologale dell’amore alla vita. È un lampo di luce che dà ragione trascendente al comandamento umano del “non uccidere” sul quale la società consiste, inquadrandolo nel “comandamento nuovo” rivelato da Cristo. La difesa della vita resta un tema qualificante, irrinunciabile, e la coerenza di chi ama la vita non può cedere ai versanti di morte, a quelli che spezzano la vita.
(da “Avvenire” del 6 aprile 2006)
Come potrei descrivervi il bellissimo lavoro che con tanto amore svolgono le dame ed i barellieri, come potrei trasmettervi le sensazioni che si provano davanti e dentro la Grotta? La risposta è “provate e capirete”! Insomma, se non ci avete ancora pensato, fatelo e partite da volontari, c’è solo da trarne vantaggio.
Il pellegrinaggio attraverso il servizio agli ammalati ed ai disabili ci fa conoscere il significato della vita, ci fa crescere non fuori ma dentro.
Il prossimo anno cercheremo di esserci di nuovo, certe esperienze sono da ripetersi sempre, non si è mai sazi!
Ringrazio di cuore Maria Luisa, l’OFTAL, i volontari e tutte le persone che abbiamo conosciuto e che ci hanno insegnato davvero tanto, in questa nostra prima esperienza di dama e barelliere!».
Grazie e un arrivederci ai prossimi pellegrinaggi.
Dame e barellieri di Bardonecchia
Nicola Avantaggiato con don Grua (Accueil Notre Dame - ottobre 2006).
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I nostri ragazzi
Iniziative in Oratorio
DA DOVE INCOMINCIARE? Fu questa la prima domanda che mi feci quando arrivai a Bardonecchia; non conoscevo nessuno e la realtà in cui stavo per immergermi era un’incognita. Mi ero sforzato di immaginare come sarebbero andate le cose, avevo stabilito degli obiettivi da inseguire, avevo abbozzato un bel progetto trascurando che il Signore sogna infinitamente più grande dei nostri sogni migliori e aveva già preparato tutto per me.
Oggi, passato qualche mese da quel giorno, inizio a cogliere i primi frutti. Tra questi l’Oratorio che, pian piano, sta prendendo vita grazie alla collaborazione di un gruppo di giovani, nel ruolo di animatori ed aiuto, che regalano del loro tempo ai più piccoli. Mi preme molto sfatare i pregiudizi che spesso vengono associati a questa realtà, considerata erroneamente un qualcosa di vecchio, noioso e forse non abbastanza trendy per le nuove generazioni. Mi rivolgo soprattutto a chi di voi ne ha solo sentito parlare ma non ha mai osato avvicinarsi e dare un’occhiata a cosa combinano nei locali parrocchiali un “povero” vice parroco ed i suoi giovani amici. Ogni sabato e domenica cerchiamo di procedere sul cammino iniziato insieme, tutti hanno qualcosa da offrire e come colorati tasselli di un mosaico siamo legati da alcuni ingredienti base: l’entusiasmo, la semplicità, la gioia di stupirsi ed un Amico che non ci nega mai la Sua presenza. La nostra avventura è iniziata con la presentazione di un filmato, da noi creato, che è voluto essere il premio alla fine di un’intera giornata di giochi e per non cadere nell’abitudinario di tanto in tanto proponiamo dei momenti particolari come lo sono stati “la castagnata” e “pizzaiolo per un giorno”, che hanno riscosso un grande successo. Il mio desiderio è che l’Oratorio diventi per voi una seconda casa dove possiate sentirvi sempre
accolti senza provare il peso della discriminazione tra piccolo e grande, ricco e povero, bianco e nero... dove possiate scoprire i veri valori della vita, i valori che ci insegna il Signore.
“Pizzaiolo per un giorno”.
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Il mio invito è rivolto anche ai più grandi, alla fascia di giovani e giovanissimi a cui non basta il gioco. Con loro è avviato un percorso parallelo che ha come perno la discussione ed il confronto su temi d’attualità e di fede; credo quest’ultima sia paragonabile ad un impianto elettrico che per portar luce va alimentato, così il
Signore va conosciuto e ricercato per poter essere testimoniato nel mondo. Il primo mezzo potrebbe essere parlare della vita di quegli uomini che hanno avuto il coraggio di rischiare tutto perché Lui divenisse il tutto ed apprendere che non si tratta di alieni, di mostri con super poteri o strane pozioni ma ragazzi molto vicini a noi, che con le loro debolezze hanno scelto di testimoniare il Vangelo in questa difficile realtà, ognuno in modo diverso, ognuno secondo il progetto assegnatogli, rincorrendo la santità. L’ultima scommessa, la più impegnativa, è quella di far fiorire un gruppo di animatori missionari all’interno della nostra comunità, per concretizzare il concetto di Chiesa universale e spingere lo sguardo al di là del nostro giardino, verso le condizioni difficili di fratelli lontani.
L’Oratorio, dunque, come “fontana dei villaggio” dalla quale tutti possano attingere, in modo diverso, per vivere con il Signore un’avventura senza fine. Un miraggio? Io ci credo!
don Antonello
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Oratorio estivo 2006
Riprendiamo da dove c’eravamo lasciati: puntuali come ogni anno, nel mese di giugno riapre l’Oratorio estivo; questa volta c’è un’animatrice nuova, Francesca.
Come consuetudine i bambini dai 6 ai 12 anni possono trascorrere tutti i pomeriggi, dalle 14,45 alle 17,45, in allegria ed amicizia, nel campetto della Parrocchia. È una fantastica occasione di incontro fra residenti e villeggianti che scoprono di avere molti giochi in comune e soprattutto la voglia di stare insieme.
Nel mese di luglio si raggiunge il record di presenze: ben 25 ragazzini carichi di entusiasmo ed instancabili “giocatori”.
Pomeriggio tipo: ingresso, saluti, scelta gioco, formazione squadre, assegnazione campi e... via al sano divertimento; verso le ore 16,30 meritata pausa gelato; appena terminata la ricarica di energia, via ancora per un ultimo bel gioco prima del ritorno a casa.
E così, senza perder tempo, ci ritroviamo alla fine di agosto: l’estate è passata in fretta, in allegria, lasciando un pizzico di nostalgia per gli amici in partenza per altre città. Complimenti ai più assidui frequentatori: Beatrice, Isabella e Alessandro; ...e per i “camminatori” ai pellegrinaggi alle cappelle di montagna, Erica e Federico. Arrivederci alla prossima estate.
Francesca Durand
Giochi per i bambini nella festa di Sant’Ippolito. [foto G. Elia]
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Un campo al mare:
S. Margherita Ligure 2006
Era l’estate del 2004, quando ad alcuni dei ragazzi del Dopo Cresima che avevano appena contribuito alla realizzazione della prima esperienza estiva a Bar Cenisio con i ragazzi della parrocchia di Sestriere, era fatta la proposta di fare un campo al mare. Questa sembrava destinata ad essere solo un sogno, invece attraverso una serie di cause e concause il sogno si è realizzato e il campo al mare è diventato una realtà. Infatti, dal 30 giugno all’8 luglio 2006 abbiamo vissuto nove giorni nel luogo incantevole di S. Margherita Ligure, in una struttura che era appena stata inaugurata per iniziative d’accoglienza di gruppi per campi parrocchiali. Raccontare il campo fa certamente venire in mente momenti vissuti insieme, giochi, passeggiate, spiaggia e mare in cui tuffarsi, e magari mettere in ammollo il proprio cellulare e renderlo inutilizzabile. Si tratta però sempre di un tempo per vivere concretamente il proprio essere cristiano, che non fanno nulla di straordinario ma nella semplicità fanno emergere le caratteristiche di una convivenza basata sull’attenzione all’altro, sull’aiuto vicendevole, sulla capacità di comprensione dell’altro, sul volerci bene anche quando l’altro non fa nulla per rendersi benevolo nei nostri confronti, sulla capacità di perdonare e far fronte ai piccoli diverbi che caratterizza la vita insieme con altri.
La scommessa di un campo al mare era nata perché vivendo già in montagna tutto l’anno, fare ancora il campo estivo sembrava proprio non voler cambiare, invece la proposta del mare è sicuramente più accattivante soprattutto per i più indecisi. Infatti venerdì 30 giugno quando siamo partiti il pullman che ci ha portati a S. Margherita vedeva la presenza di ben 43 persone più 2 che seguivano in auto. Il numero era certo elevato.
Per non nascondere nulla bisogna dire che il campo non è stato facile, alcuni elementi non presi in considerazione fin dall’inizio lo hanno reso molto faticoso: al mare fa caldo, sia di giorno che di notte (abbiamo preso la più calda settimana di tutta l’estate) e di conseguenza si fa fatica a dormire arrivando ad addormentarsi molto più tardi dei soliti campi in montagna; la non conoscenza approfondita del luogo non ci ha permesso di occupare bene tutti i pomeriggi; i grandi giochi non si sapeva dove farli perché il luogo in cui eravamo è una cittadina di 10.000 abitanti e la struttura da noi utilizzata è al centro del paese; infine con il caldo era improponibile poter fare delle attività nel primo pomeriggio.
Anche il fatto di essere un bel numero di adolescenti dell’età delle scuole medie superiori, ben 14 persone che aiutavano nelle attività della vacanza, in alcuni casi ha creato un po’ di problemi: faccio io o lasciamo fare agli altri, così capitava che sempre i soliti si davano da fare, mentre altri stavano volentieri solamente a guardare.
Accanto a questi aspetti, se vogliamo negativi, dobbiamo certamente tener presente tante belle esperienze fatte insieme: le mattinate passate al mare che permetteva a tutti di prendere il sole in spiaggia e fare tanti tuffi dal bellissimo scoglio, tante belle nuotate e divertirsi in un bel pezzo di mare ligure molto pulito; i giochi fatti insieme; il torneo di calcetto; le serate passate insieme a cantare, scherzare e ridere, felici di vivere nella semplicità, nonostante alcuni reclami dei vicini di casa che ci hanno costretto a fare delle autentiche saune serali; la visione delle partite dei Mondiali di calcio in Germania che ci hanno portato ad esultare delle prestazioni della Nazionale italiana che si avviava a vincere il Mondiale. Tutto questo ha creato grandi legami che hanno fatto sì che i ragazzi avessero ancora voglia di trovarsi tra loro.
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Questi nove giorni inoltre sono stati occasione per ricercare i doni del Signore, in particolare abbiamo riflettuto brevemente su come vivere i sette Doni dello Spirito Santo: in questo modo abbiamo compreso che il Signore ci accompagna e ci dà ciò di cui abbiamo bisogno per essere rinnovati affinché a nostra volta siamo capaci di amare. Ci ha accompagnato in questo cammino la Beata Vergine Maria che abbiamo invocato ogni giorno di sera con la recita della decina del Rosario.
Il Signore ci ha veramente protetto in questi nove giorni anche se purtroppo uno di noi ha fatto l’esperienza di essere ricoverato all’Ospedale Gaslini di Genova dopo esser caduto dal letto a castello durante il sonno notturno ed essersi rotto un braccio. Al termine del nostro discorso posso dire che è stata un’esperienza positiva che ha bisogno di essere perfezionata: per questo motivo si è decisa di riproporla quest’estate dal 6
al 14 luglio 2007.
don Giorgio Nervo
CARI GIOVANI, non è facile riconoscere ed incontrar l’autentica felicità nel mondo in cui viviamo, in cui l’uomo è spesso ostaggio di correnti di pensiero, che lo conducono, pur credendosi “libero”, a perdersi negli errori o nelle illusioni di ideologie aberranti. È urgente “liberare la libertà”, rischiarare l’oscurità in cui l’umanità sta brancolando. Gesù ha indicato come ciò possa avvenire: «Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e vi farà liberi» (Gv. 8,31). Il verbo incarnato, Parola di verità, ci rende liberi e dirige la nostra libertà verso il bene. Cari giovani meditate spesso la Parola di Dio, e
lasciate che lo Spirito Santo sia il vostro Maestro. Scoprirete allora che i pensieri di Dio non sono quelli degli uomini; sarete portati a contemplare il vero Dio e a leggere gli avvenimenti della storia con i suoi occhi; gusterete in pienezza la gioia che nasce dalla verità. Sul cammino della vita, non facile né privo di insidie, potrete incontrare difficoltà e sofferenze e a volte sarete tentati di esclamare con il Salmista: «Sono stanco
di soffrire» (Sal. 118,107). Non dimenticate di aggiungere insieme con lui: «Signore, dammi vita secondo la tua parola... La mia vita è sempre in pericolo ma non dimentico la tua legge» (Ibid. v. 107-109). La presenza amorevole di Dio, attraverso la sua parola, è lampada che dissipa le tenebre della paura e rischiara il cammino anche nei momenti più difficili».
BENEDETTO XVI
(dal Messaggio per la XXI G.M.G. 2006)
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Gruppo Scout
LO SCOUTISMO mondiale compie quest’anno 100 anni. Un secolo fa il nostro amico B.-P. (Baden-Powell) ebbe l’intuizione di rendere i ragazzi protagonisti della loro crescita e di chiedere ai ragazzi stessi (“Ask the boys”, “chiedetelo ai ragazzi” è il titolo del suo primo libro) di prepararsi ad una vita felice, in cui l’esperienza di comunità e le competenze acquisite fossero alla base della scelta di donarsi agli altri.
Lo Scoutismo a Bardonecchia compirà l’anno prossimo 50 anni. Mezzo secolo di fazzolettoni marroni al collo di tanti ragazzi e dei loro capi, che con tenacia si sono susseguiti nel giocare e crescere con loro.
Qual è il bilancio di quest’ultimo anno di attività?
Dopo l’appassionante uscita di gruppo in bicicletta a giugno, che ha visto i ragazzi percorrere buona parte della valle (il Noviziato da Chiomonte, il Reparto da Bussoleno ed il Branco da S. Antonino, tutti in
sella fino a Ferriera lungo la Strada Antica di Francia), si sono svolti i campi estivi.
Le Vacanze di Branco, a Celle, hanno savuto i lupetti come protagonisti del bellissimo racconto di Ende “La storia infinita”: il giovane Atreiu e l’Imperatrice bambina, aiutati da molti buffi personaggi e dai lupetti sono riusciti a salvare l’ultimo granello del regno di Fantasia dal “nulla”: sono poi stati la fantasia ed i sogni dei bambini a farlo rinascere nuovamente.
Il campo di Reparto in Valle Argentera ha avuto come temi l’internazionalismo e la fratellanza scout, scelti in vista del Jamboree (il raduno mondiale degli scout) del Centenario, che si svolgerà in Inghilterra nell’estate 2007 ed a cui prenderà parte anche uno scout di Bardonecchia. Tra le attività più significative l’uscita di squadriglia, l’hike (uscita avventurosa) per i futuri Novizi e l’uscita di reparto accompagnata da due guardie forestali. Il Noviziato ha fatto la sua route estiva  nei dintorni del lago di Como, spostando ogni giorno le tende e vivendo il cammino come un’occasione di confronto e riflessione.
La temperatura non è mai scesa al di sotto dei trenta gradi e non ha quindi favorito il lungo incedere dei nostri eroi. Loro però hanno tenuto duro e, dopo cinque faticosi giorni, sono tornati a casa, ovviamente stanchi ma, come sempre, anche molto felici. La ripresa delle attività in autunno ha regalato molti nuovi cuccioli al Branco, che ormai conta di un bel gruppo di fedelissimi lupetti provenienti per metà dalla zona di Oulx, segno che la proposta scout interessa un territorio che non si limita alla sola Bardonecchia.
Pra d’la Comba inoltre è stato terreno di caccia per tutti i Branchi della Valle durante l’incontro zonale di San Francesco che ha avuto quest’anno come tema la legalità: il saluto iniziale è stato dato dal Sindaco Francesco Avato, che ha invitato i bimbi ad agire senza paura come futuri cittadini.
“Avventura” è il tema dell’impresa che sta vivendo il Reparto. La prima realizzazione è stata quella di due slitte in legno, interamente costruite dai ragazzi che, malgrado la scarsità di neve, sono servite a durante l’uscita a Valle Stretta.
Inoltre è di nuovo pienamente attivo il Noviziato-Clan, composto da giovani dalla terza superiore in su. Si
tratta di un’esperienza particolarmente significativa perché propone a giovani in una importante fase di crescita un’esperienza forte fatta di Strada, Comunità e Servizio in preparazione ad una vita adulta basata su scelte mature ed esperienze condivise.
La Comunità Capi continua nel suo impegno e si è aperta ad alcuni importanti nuovi arrivi: don Antonello, con il suo entusiasmo contagioso, e Severino, nuovo capo clan ed importante punto di riferimento ad Oulx, che affianca Cinzia e don Giorgio.
Inoltre, a dare una mano a Michele con i ragazzi del Reparto, salgono tutti i sabati da Ferriera due ragazze del Clan, Marta e Irene.
Silvia
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A.V.I.S. Bardonecchia
ANCHE QUEST’ANNO la Sezione AVIS Comunale di Bardonecchia si è distinta nella donazione del sangue. Abbiamo chiuso con gli stessi prelievi effettuati nell’anno precedente e cioè circa 470 donazioni fra sangue intero e plasma, perciò per noi è stato un anno più che positivo. A nome del Direttivo ringrazio tutti i donatori della nostra Sezione che hanno dimostrato ancora una volta la loro generosità nel donare il proprio sangue. Però possiamo dare di più! I donatori iscritti alla Sezione di Bardonecchia sono circa 280 e l’obiettivo sarebbe quello di raggiungere i 500 prelievi nel corso dell’anno. Possiamo farcela.
Rivolgo un accorato appello ai giovani donatori che si presentano per la prima volta. Dovrà essere vostro l’impegno per il futuro, perché siete voi destinati a sostituire i nostri anziani che tanto hanno dato e che sono ormai ai limiti di età.
Qualche giovane, ma sono pochi, si presenta per la sua prima donazione e passato l’entusiasmo della prima volta, molto spesso si dimentica della seconda donazione utile per l’iscrizione alla Sezione e delle altre successive.
Cari giovani, il mondo è vostro, è nelle vostre mani, sappiate gestire con cura il vostro vivere in questo vostro mondo. Il percorso della vita è breve e denso, perciò dovete approfittare nel prendere tutto ciò che di piacevole vi viene offerto, ma dovete anche dare qualcosa di voi stessi per bilanciare ciò che prendete. Vorrei rammentarvi che nel dare vi ricordaste di donare qualche volta il vostro sangue, vitale per coloro che nella vita non sono molto fortunati. Venite all’AVIS, abbiamo bisogno di voi, abbiamo bisogno di un ricambio generazionale, di nuova energia e nuova mentalità nella gestione, del nuovo nel proporci agli altri. Tanti di noi fra poco non saranno più idonei a donare il sangue e molti vivranno questo momento come un dramma e  con il rammarico di non aver fatto di più nella vita. Vi aspettiamo.
Anche quest’anno abbiamo vissuto dei momenti da ricordare con piacere, come la nostra gita alle grotte di Toirano. Eravamo in 106 fra donatori e simpatizzanti il giorno 8 di ottobre con due pullman carichi di persone gioiose. La visita alle grotte si è dimostrata più che piacevole, i nostri occhi hanno potuto ammirare delle vere meraviglie della natura.
Molto belle. Il pranzo, tutto a base di pesce, è stato servito all’aperto sotto una tettoia, la giornata di sole e un buon bicchiere di vino hanno contribuito a rendere ancora più piacevole la nostra giornata. Dopo una breve sosta a Loano e una breve passeggiata sul lungomare abbiamo ripreso la via del ritorno.
Nel 2007, come consuetudine, la festa sociale si celebrerà a Bardonecchia, non abbiamo ancora concordato il periodo e il ristorante. Sarà anche l’anno delle premiazioni come previsto dal nostro regolamento (dopo due anni e dopo tre anni in concomitanza dell’anniversario quinquennale della nascita della Sezione).
Ecco noi dell’AVIS non abbiamo la possibilità di fare molto ma quel poco che offriamo ai nostri donatori è il meglio delle nostre possibilità.
Vorremmo fare di più per i nostri donatori, aiutateci con le vostre idee e i vostri suggerimenti, saremo sempre pronti a confrontarle con i nostri proponimenti.
Il sangue è la vita, donare il sangue è dare una speranza del malato verso la vita!
Il Presidente: Giovanni Inverso
Associazione Nazionale Carabinieri
Sezione Alta Valsusa
Attività della Sezione nel 2006
Il 2006 per la Sezione “Alta Valsusa” dell’Associazione Nazionale Carabinieri con sede in Bardonecchia, va ricordato come il raggiungimento di un piccolo, seppur significativo, traguardo. Il compimento del 10° anno dalla fondazione.
L’avvenimento è stato festeggiato solennemente domenica 23 luglio. Al mattino, sulla piazza antistante il Comune, si è svolta la parte “militare” della cerimonia. Al discorso commemorativo del Presidente s.ten. Silvio Medail, fondatore della Sezione, sono seguiti quelli del gen. di brig. Franco Cardarelli, Ispettore Regionale dell’Associazione, e dei Sindaci di Bardonecchia Francesco Avato e di Salbertrand Piero Biolati. Erano presenti il ten.col. Claudio Piccinini, responsabile della Base Logistica di Bardonecchia, il m.llo Marco Guasti, della locale stazione dell’Arma, i rappresentanti delle Sezioni A.N.C. di Susa e Domodossola, nonché un folto gruppo di soci effettivi e simpatizzanti e loro familiari.
Sono stata premiati, con attestato e medaglia ricordo, i soci effettivi anziani: carabiniere Antonio Pompili, cl. 1910; appuntato Antonio Zannier, cl. 1910; appuntato cav. Augusto Pirona, cl. 1922; carabiniere Elio Plan, cl. 1923; i soci simpatizzanti: sig. Teresio Ugetti (cl. 1924), sig. Sergio Zucca (cl. 1923), sig. Agostino Polegato (cl. 1927) e sig. Giovanni Poggio (cl. 1931).
L’esibizione del Gruppo sbandieratori di Montechiaro d’Asti, giunti a Bardonecchia su invito della Sezione, ha chiuso la prima parte della cerimonia.
In corteo con in testa lo striscione della Sezione, sorretto da due signore in costume di Bardonecchia, accompagnati dalla Banda musicale dell’Alta Valle i numerosi partecipanti ed il gruppo sbandieratori hanno raggiunto, tra due ali di folla che assiepavano la Via Medail, il Monumento ai Caduti per la deposizione di una corona di fiori. I partecipanti hanno quindi raggiunto la chiesa parrocchiale per assistere alla S. Messa celebrata da S.E. il Vescovo di Susa, Mons. Alfonso Badini Confalonieri, invitato dalla Sezione.
Nel corso del rito religioso è stata data lettura della “preghiera del carabiniere” ed è stato fatto omaggio al Vescovo, da parte del presidente della Sezione, di un “Crest” con l’effige della “Virgo Fidelis”, patrona dell’Arma dei Carabinieri, e con la preghiera del carabiniere.
Il gen. Franco Cardarelli, ispettore regionale; s.ten. Silvio Medail, presidente; brig. Pietro Rossi, segretario. Il corteo in via Giolitti diretto alla chiesa parrocchiale per la Messa. Sulla sinistra i Carabinieri, sulla destra i soci della Bocciofila Frejus, uniti in festa, alla stessa Messa celebrata da Mons. Alfonso Badini Confalonieri.[foto Lidio Tancini]
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Al termine la corale di Bardonecchia, accompagnata all’organo dalla signora Stefania Balsamo e diretta dal valente Fabrizio Blandino, ha cantato, per la prima volta nella chiesa di Bardonecchia l’inno alla “Virgo Fidelis”, con assoli di tromba da parte di Daniele Gaido, orchestrale del Regio di Torino.
L’applauso dei fedeli ha chiuso la parte religiosa della manifestazione.
All’uscita, sul sagrato della chiesa, il gruppo sbandieratori di Montechiaro d’Asti ha nuovamente dato saggio della sua abilità, alla presenza di un folto pubblico plaudente. L’esibizione è poi stata ripetuta nel pomeriggio sulla Piazza Statuto. I partecipanti si sono quindi portati presso l’Albergo ristorante “Sommeiller” per il pranzo sociale .
Gita sociale
Domenica 19 novembre la Sezione ha effettuato la gita sociale in quel di Murisengo, in provincia di Alessandria, in occasione della “Fiera Regionale del tartufo”. Un appuntamento annuale al quale, oltre ai soci e loro familiari, si uniscono sempre più numerosi simpatizzanti attratti, oltreché dall’idea della gita “fuori porta”, dai menu a base di tartufo, sempre molto graditi.
Raduno nazionale
Il Raduno nazionale si svolgerà a Bologna domenica 20 maggio 2007.
Cinquantesimo della Bocciofila Frejus
Nelle domeniche 23 luglio e 5 agosto la Bocciofila Frejus ha celebrato il 50° di fondazione (1956-2006) con appropriate manifestazioni.
Tutto aveva avuto il suo inizio dall’intraprendenza di un nutrito gruppo di appassionati nel gioco delle bocce. La neonata Bocciofila Frejus, in quell’estate del ’56, aveva eletto Presidenti Bompard Giuseppe e Malviso  Faustino, ed aveva come soci fondatori: Allemand Adolfo, Allemand Emilio, Ambrois Marco, Begnis Massimino, Blanc Silvio, Bompard Ernesto, Bompard Francesco, Bompard Oreste, Bompard Sergio, Cantone Antonio, Favario Quintino, Fazy Antonio, Gerard Aristide, Gerard Luciano, Giacomazzi Riccardo, Ginevra Augusto, Medail Emanuele, Savoldelli Santo, Ulliana Teresa, Vallory Roberto, alcuni dei quali sono già mancati. Costoro, con buona volontà e grande sacrificio, rimboccandosi le maniche, con “picco e pala”, avevano creato i primi giochi da bocce, migliorandoli gradualmente nel corso degli anni.
In vista del 50° di fondazione, l’attuale Presidente Lorenzo Nosenzo, con i Vice Presidenti Celestino Sussetto e Roberto Vallory, il direttore sportivo Enzo Blanc e tutti i consiglieri, hanno promosso il rinnovo dei locali della bocciofila di Via Modane, gestiti da Erica Villon e familiari.
Si è trattato di notevoli interventi di manutenzione e di abbellimento della struttura, effettuati in gran parte dal sig. Luigi Simiand, che si è fatto apprezzare per la sua esperienza nell’arte edilizia.
Domenica 23 luglio, dirigenti e soci, in apposite bancate, hanno preso parte alla Messa per i soci defunti, celebrata dal Vescovo di Susa Mons. Alfonso Badini Confalonieri, il quale ha rivolto loro parole di saluto e di cordialità. Erano presenti anche il Sindaco Francesco Avato, l’Assessore Roberto Canu, il Presidente della Federazione settore della Maurienne Roland Cava, il Presidente della Bocciofila di Modane Robert Gavietto, il Presidente della Federazione Italiana bocce Gianpiero Granero, gli arbitri Giuseppe Marchisio e Antonio Chiera ed altri invitati. Il pranzo sociale, per oltre 150 coperti, è stato servito nella struttura appositamente predisposta nei pressi della Bocciofila. I soci fondatori hanno ricevuto in premio una targa con dedica e il distintivo d’oro di benemerenza.
Le celebrazioni sono continuate domenica 5 agosto con un torneo internazionale di bocce tra Italia e Francia.
Si ringrazia in particolare il Comune di Bardonecchia per aver patrocinato l’iniziativa e tutti coloro che hanno collaborato per la sua buona riuscita.
Alcuni soci fondatori. Da sin.: Favario Quintino, Vallory Roberto, Allemand Emilio, Nosenzo Lorenzo (attuale presidente), Bompard Sergio, Blanc Silvio, Gerad Luciano (seduto). Il pranzo per il 50° di fondazione della Bocciofila Frejus. [foto Lidio Tancini]
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Domenica 11 giugno 2006 si sono radunati ad Oulx 18 gruppi folkloristici provenieni dal Piemonte, Lombardia e Valle d’Aosta. Il Gruppo di tradizioni popolari “Aoute Doueire” ha infatti organizzato il 6° Raduno Interregionale dei gruppi folkloristici appartenenti alle regioni nord-ovest d’Italia. Per tutta la giornata Oulx è stata invasa da musiche, danze, cultura, costumi e colori a partire dalla Messa all’Abadia, per proseguire in sfilata verso il Palatenda in Piazza Garambois per il pranzo e gli spettacoli dei singoli Gruppi. [Gisella Tancini]
Mercoledì 14 settembre 2005 il gruppo folkloristico di tradizioni popolari “Aoute Doueire”, di cui fa parte anche qualche elemento di Bardonecchia, ha partecipato, insieme a numerosi gruppi storici provenienti da varie parti d’Italia, all’Udienza generale del Papa in Piazza S. Pietro.
A Benedetto XVI è stato donato un cesto con prodotti tipici della Valle, prodotti e offerti dalla Comunità Montana Alta Val Susa, dall’azienda vinicola Sibille di Gravere, dal Centro Commerciale Le Baite di Oulx e dalla scuola di intaglio, unitamente ad un quadro eseguito con la tecnica del
decoupage riproducente il gruppo e la preghiera del folklorista. [Gisella Tancini]