03/04/20

NOTIZIE SUI VIRUS - di Guido Ambrois


Alcune notizie sui virus
Ricerca di Guido Ambrois

Cosa sono i virus?
I virus (dal latino vīrus-i, "tossina" o "veleno") sono entità biologiche metabolicamente inerti, non respirano, non si muovono, non crescono, non reagiscono all’ambiente. I virus non si riproducono in modo autonomo ma hanno un codice genetico e possono riprodursi solo all’interno di una cellula (detta“ospite”) di altri organismi divenendo attivi; hanno quindi caratteristiche di parassita obbligato. Vengono quindi trasportati passivamente finché non trovano una cellula da infettare. Essi possono infettare tutti i tipi di organismi appartenenti a tutti i regni biologici: esistono infatti virus che attaccano altri virus, batteri, funghi, piante e animali, compreso l'uomo, e possono essere responsabili di malattie più o meno gravi. I virus sono perciò microorganismi patogeni di dimensioni piccolissime, visibili solo al microscopio elettronico, e sono la forma più sviluppata sulla terra. Il primo virus è stato individuato nel 1892; da allora, circa 5 000 specie di virus sono state descritte in dettaglio, anche se si ritiene che ve ne siano milioni di diversi tipi. 
Quando non si trovano all'interno di una cellula infetta o nella fase di infettarne una, i virus esistono in forma di particelle indipendenti e inattive.



Tutti i virus consistono di alcune strutture fondamentali:
- posseggono al loro interno un gene (DNA o RNA) detto genoma, che trasporta l'informazione   Ereditaria.
- posseggono, quando all'esterno della cellula ospite, una copertura costituita da proteine (detta   capside) che protegge i geni.
- presentano un rivestimento esterno fatta di grassi (lipidi) da cui sporgono delle glicoproteine che sono fondamentali per il legame del virus con le cellule in quanto servono a riconoscere la cellula
  adatta per moltiplicarsi. In natura esistono virus che non hanno questo rivestimento, e per questo sono detti "virus nudi”.
- alcuni posseggono un ulteriore rivestimento, che si chiama pericapside, che deriva dalle pareti della cellula che ha ospitato il virus. Essi vengono detti "virus rivestiti".
- alcuni posseggono strutture molecolari specializzate ad iniettare il genoma virale nella cellula ospite.


La trasmissione dei virus può essere verticale, cioè da madre a figlio (come per l’epatite B o la varicella), oppure orizzontale, il che significa da persona a persona. Quest’ultimo è il meccanismo più comune. La trasmissione può avvenire in molteplici modi; tramite insetti (ad esempio le zanzare), per vie oro-fecali e sono passati da persona a persona attraverso il contatto, entrando nel corpo con il cibo e le bevande, e per inalazione diffondendosi attraverso la tosse, gli starnuti o goccioline microscopiche di saliva.
La velocità di trasmissione delle infezioni virali dipende da vari fattori che includono la densità della popolazione, il numero dei soggetti suscettibili (cioè quelli che non sono immuni), il tempo.
A seguito del contatto tra il virus e il nostro organismo si possono verificare, dopo un periodo d’incubazione più o meno lungo, situazioni diverse: malattia letale, malattia acuta, malattie con sintomi minori o senza sintomi.

Il meccanismo generale di funzionamento è piuttosto semplice. Il virus si lega alla membrana della cellula e penetra nel suo interno. A questo punto perde il suo involucro liberando il suo DNA (o il suo RNA a seconda dei tipi di virus) che sfrutta le sostanze della cellula per produrre nuovi virus completi ed in grado di replicarsi a loro volta. Si conoscono virus in grado produrre in una cellula sino a cento nuovi virus. Completata la replicazione dei virus, la cellula in genere muore liberando i nuovi organismi che a loro volta infettano altre cellule.

Ruolo dei virus nel corpo umano
I virus sono responsabili di molteplici malattie, alcune molto gravi, che sono riassunte nella figura seguente.
Normalmente per combatterli si usano vaccini o farmaci antivirali (gli antibiotici non servono); nel caso di nuovi virus si assumono tutte le precauzioni per circoscriverlo ed evitarne la diffusione in attesa di trovare farmaci adatti o produrne il vaccino.

Aspetti relativi al corona virus
Il corona virus (COVID 19) è altamente patogeno ma, proprio perché nuovo, poco conosciuto. Si sa che, se presente su superfici inattive (come carta, legno, plastica, metalli) può conservare la sua virulenza per tempi variabili a seconda delle superfici, della temperatura e dell’umidità: da poche ore a 24 ore per il cartone, 42 ore per il metallo, 72 ore per la plastica. Di qui le raccomandazioni di lavare e disinfettare gli oggetti, lavare lenzuola e abiti, usare i guanti. Scuotendo tessuti od abiti, il virus si disperde nell’aria rimanendo attivo per circa tre ore e quindi può essere inalato. Il suo rivestimento (costituito da grassi) è facilmente aggredibile da saponi, alcool, candeggina (diluita 1 : 5 con acqua) o altri preparati disinfettanti. Rimuovendo questo rivestimento lo si rende inattivo perché non più in grado di legarsi alle cellule. Quindi è necessario lavarsi le mani, per almeno 40 secondi, con molta schiuma e con acqua molto calda.
Il caldo, la luce (UV), la scarsa umidità favoriscono la degradazione del virus, da cui: ambienti asciutti, caldi, luminosi, ventilati.
Le vie di penetrazione del virus sono: bocca, naso ed occhi (oltre alla pelle se non integra) quindi è necessario l’uso di una mascherina adeguata e di occhiali. Una volta inalato, il virus attacca le cellule polmonari provocando polmoniti e gravi difficoltà respiratorie. Il virus viene espulso dal corpo umano per via respiratoria attraverso le minuscole goccioline d’acqua che si emettono. Queste goccioline possono ricadere nell’ambiente, o essere respirate da altri, sino a due metri di distanza; di qui l’invito a mantenere tra le persone distanze adeguate. Chi è colpito dal virus DEVE usare la mascherina per non contagiare altri. Occorre tener presente che ci sono persone asintomatiche (che sono colpite dal virus ma non presentano alcun sintomo) quindi l’utilizzo della mascherina è consigliabile comunque.
Un’ultima considerazione: la situazione attuale ci mostra un modo insolito per manifestare il proprio “amore verso il prossimo”: considerarci “portatori asintomatici” evitando i contatti con gli altri per affrettare il più possibile l’uscita dal contagio.