Miei carissimi
parrocchiani,
abbiamo appena terminato una Quaresima che si è rivelata
assai pesante, che ci ha “segnato” dentro e che ricorderemo a lungo. Ora siamo
giunti a Pasqua che, per noi cristiani, è l’appuntamento più grande e sacro dell’anno,
in quanto rinnoviamo l’annuncio storico di Gesù che esce vincitore dal
sepolcro. È la Pasqua di risurrezione che dà a ciascuno di noi il senso di
eternità all’esistenza, alimenta la speranza e ci dona fiducia.
Una Pasqua,
ringraziando Dio, priva di sovrastrutture. L’avete notato anche voi? Quest’anno
non siamo stati tempestati dalla pubblicità televisiva delle uova e colombe
pasquali. C’è stato, a questo riguardo, silenzio e rispetto davanti al dolore
di tanti e la preoccupazione di tutti. Non si è riscontrato nessun aspetto
commerciale ad offuscare l’autentico significato di questa giornata.
Però, com’è vuota
oggi Bardonecchia …. quando, solitamente a Pasqua è vivace, festosa e gremita
di gente. Anche la nostra Chiesa si presenta triste: mancano le celebrazioni, i fiori, gli addobbi, le luci
e, soprattutto, mancate voi. Tutto è grigio. L’unico segno pasquale presente è
il Cero di Pasqua, acceso con semplicità nella Veglia di ieri sera e posto,
come sempre, davanti all’Altare, dove resterà fino a Pentecoste. Anche oggi la
celebrazione Eucaristica avviene in forma privata, senza la presenza dei
fedeli. È ancora necessario restare in casa per qualche giorno, affinché la
terribile pandemia che scuote il mondo, venga allontanata. Siamo, però, finalmente
sulla buona strada.
Io celebrerò la
Messa alle ore 9 – a porte chiuse – e, più tardi, alle ore 11, celebrerà sua
eccellenza Monsignor Alfonso Badini Confalonieri, Vescovo emerito di Susa il
quale a mezzogiorno uscirà sul sagrato della Chiesa ed impartirà la Benedizione
pasquale con il SS. Sacramento a tutte le famiglie del paese, mentre il festoso
scampanio delle campane a distesa diffonderanno il messaggio: CRISTO è RISORTO.
In quel momento, nelle vostre case, accogliete forte nell’animo l’annuncio
pasquale, per avere fiducia nel Signore che ama il suo popolo. Fate almeno un
segno di croce e, dove è possibile, recitate in famiglia la preghiera prevista
dal Benedizionale:
“BENEDETTO SEI TU, SIGNORE CHE NELLA PASQUA CI HAI DONATO TUO
FIGLIO, CROCEFISSO E RISORTO, COME VERO AGNELLO IMMOLATO PER NOI, PER LIBERARCI
DAL MALIGNO E COLMARCI DEL TUO SPIRITO. BENEDICI LA NOSTRA FAMIGLIA E ALLIETA
TUTTI NOI CON L’ESPERIENZA VIVA DEL TUO AMORE. PER CRISTO NOSTRO SIGNORE.
AMEN”.
Qualcuno, nelle
settimane passate, aveva proposto di celebrare la Messa da S. Ippolito in
streaming. Dopo avere riflettuto, non ho ritenuto di doverlo fare, per evitare
del protagonismo, in quanto tutte le Celebrazioni dei riti del triduo pasquale
e della Pasqua saranno assicurate da Rai 1, Canale 5, TV 2000 e, da Torino, le
celebrazioni dell’Arcivescovo verranno trasmesse in streaming. Tutte
ottimamente curate e predicate.
Ricordo che, pur non
essendo consentito celebrare la Messa con la presenza dei fedeli per “evitare
gli assembramenti”, come recita il Decreto del Ministero degli Interni, è però possibile recarsi in Chiesa privatamente “… a un
numero limitato di fedeli, garantendo le distanze minime tra loro ed evitando i
raggruppamenti”. A questo riguardo mi fa piacere constatare che ogni giorno
ci sono persone che si recano in Chiesa per qualche minuto di preghiera.
Davanti all’Altare del SS. Sacramento e della Madonna è ben visibile la
preghiera composta dall’Arcivescovo Mons. Cesare Nosiglia per implorare la fine
della pandemia. La preghiera è molto ben fatta e costituisce una grande forza
che abbiamo a disposizione.
Sono riconoscente
verso molte persone che nei giorni scorsi hanno pensato a coloro che vivono in
ristrettezze economiche e, in occasione della Pasqua, hanno donato alla Caritas
dei generi alimentari, destinati a coloro che ne hanno bisogno. Anche per il
futuro domando cortesemente di segnalare alle volontarie Caritas le situazioni
famigliari per le quali è necessario intervenire. Nessuno verrà trascurato.
Desidero rivolgere gli auguri di
Buona Pasqua alle Autorità cittadine e alle Forze dell’Ordine, che continuano a
vigilare affinché il nostro Comune rimanga il più possibile indenne dai contagi
dell’epidemia.
Desidero altresì porgere gli auguri
ai nostri concittadini ancora ricoverati e a quelli che, già tornati a casa,
stanno portando a compimento le cure previste per la loro guarigione. Nei
giorni passati ho sentito qualcuno di loro al telefono, ancora stanchi e con la
voce flebile, anche se in ripresa. Ciò che hanno vissuto non è stata una
passeggiata. Il loro animo è provato. Sappiamo che sono circondati dalla nostra
amicizia e sostenuti dalla preghiera. Ringraziando Dio, Bardonecchia non ha
persone decedute a causa dell’epidemia, tuttavia per il numero assai elevato di
coloro che, in Italia e nel mondo, non ce l’hanno fatta, preghiamo per questa
Pasqua, perché il Signore Gesù, risorto dai morti, accolga le loro anime nella
sua gloria e conceda serenità ai familiari.
È inoltre mio vivo desiderio
esprimere gli auguri più sinceri, soprattutto in questi giorni di festa, ai
medici, agli operatori sanitari e volontari che sono in prima linea nella cura
di chi soffre affinché percepiscano la nostra immensa gratitudine e
ammirazione. È commovente considerare il notevole numero di medici e infermieri
che hanno risposto, da ogni parte d’Italia, all’appello loro rivolto per
mettersi a disposizione, pur coscienti dei rischi a cui sono esposti per la
propria salute. Penso ai giovani medici, appena laureati, che si sono messi in
gioco e chiamati bonariamente “medici ragazzini”. Non mi è però piaciuta questa
definizione, senz’altro affettuosa, ma che potrebbe essere intesa come
canzonatoria. Li guardo con rispetto perché, anche se giovani e ancora privi di
esperienza, manifestano con grande abnegazione il loro entusiasmo, il loro
altruismo e la loro disponibilità nei confronti di coloro che soffrono. È a
loro che il Papa ha voluto riferirsi, nella Domenica delle Palme, quando ha
affermato, rivolgendosi ai giovani, che “… gli autentici modelli da imitare,
non sono coloro che basano la vita sui soldi, sul successo o apparenza, bensì coloro
che si mettono generosamente al servizio degli altri.” Infine un pensiero
riconoscente è dovuto ai volontari della Croce Rossa di Bardonecchia in quanto
si sono messi a disposizione, tra l’altro, anche per consegnare la spesa e le
medicine a casa, per coloro che ne avevano necessità.
Desidero rivolgere gli auguri di una Santa
Pasqua a voi tutti, parrocchiani residenti e villeggianti, ai bambini della
Scuola materna e alle loro insegnanti, ai bambini e ragazzi dei gruppi di
catechismo e alle catechiste, alla gioventù che accompagno con speranza nella
preghiera, alle persone anziane nelle loro case che tornerò a trovare quanto
prima, ai miei chierichetti, ai membri della Cantoria e del Coretto
Ssnt’Agnese, alle volontarie/ri della Caritas e GIS, al gruppo di preghiera del
Rosario delle madri, all’Azione Cattolica, gli Scout …. e anche a chi, magari,
si sente ancora lontano dalla fede … a tutti l’augurio che l’annuncio della
Pasqua illumini i nostri animi e il Signore ci dia la sua pace. – “O Padre, che
in questo giorno, per mezzo del tuo unico Figlio, hai vinto la morte e ci hai
aperto il passaggio alla vita eterna, concedi a noi, che celebriamo la Pasqua
di risurrezione, di essere rinnovati nel tuo spirito, per rinascere nella luce
del Signore risorto. Amen”. (Preghiera di “Colletta” del giorno di Pasqua).
Con affetto e amicizia.
Don Franco Tonda – parroco –
Bardonecchia, 12 aprile
2020
Pasqua di Risurrezione.
* * *
Veglia Pasquale (Sabato Santo)
(a porte chiuse)
Benedizione del fuoco |
Accensione del cero pasquale
Lumen Christi
Deo Gratias
Lumen Christi
Deo Gratias
Lumen Christi
Deo Gratias
Gloria |
Alleluja Pasquale |
Benedizione dell'Acqua |
Canto Finale
Regína caeli laetáre,
allelúia.
Quia quem merúisti portáre,
allelúia.
Resurréxit, sicut dixit,
allelúia.
Ora pro nobis Deum,
allelúia.
allelúia.
Quia quem merúisti portáre,
allelúia.
Resurréxit, sicut dixit,
allelúia.
Ora pro nobis Deum,
allelúia.
Fotografie del 2019 (archivio)