La Messa patronale di S. Pietro. |
I cantori di Bardonecchia per S. Pietro. |
Per parte nostra abbiamo fatto il possibile per
dare solennità alla ricorrenza con la S. Messa guidata dai canti della Corale
di Bardonecchia, accompagnata dall’organista Gianni Bechis.
In apposito banco erano l’assessore ing. Pierangela
Cicconi e la Presidente del Consorzio Monica Chareun (che sempre si impegna per
la migliore riuscita della festa).
Le due giovani Priore dell’anno, Giorgia Fiori e
Michela Traversi, hanno offerto il pane che, dopo la benedizione, è stato
distribuito ai presenti.
LA FESTA
ALLE GRANGES DU FOND
Lo stesso ritornello: “oggi piove” si è ripetuto il
2 agosto nel giorno della festa della Madonna degli Angeli alle Granges du
Fond. Per questo abbiamo dovuto riparare nella baita di Gabriele Allizond, sempre
così disponibile all’accoglienza, e in questo luogo si è celebrata la Santa Messa,
con don Giancarlo Biguzzi e il
Parroco.
Nell’occasione i sigg. Franco e Teresa Garcin,
custodi della Cappella, hanno presentato il quadro da loro fatto eseguire per riprodurre
l’opera rubata negli anni ’70. La giovane pittrice Tiziana Bianchi ha compiuto
un’opera ammirata da tutti, nella perfetta riproduzione
del quadro originale, la cui immagine era stata tratta da una foto eseguita da
Laura Bizzarri.
Li ringraziamo
per quest’opera che viene a completare la nostra Cappella e verrà
esposta ogni anno nell’occasione della festa.
NOSTRA SIGNORA DELLA NEVE A MOCHECUITES
Per gli affezionati di Bardonecchia ogni anno ci
sono degli appuntamenti a cui non si può mancare: uno di questi è la
partecipazione alle Sante Messe officiate nelle Cappelle di montagna. La
bellissima conca ne possiede numerose disseminate sui pendii o poste in mezzo
alle case.
Il 5 agosto è la volta della Cappella della Madonna
della Neve che si trova oltre Rochemolles, presso le Granges Mochecuites. La
Celebrazione Eucaristica è sempre al centro di queste feste, sia nelle grandi Cattedrali,
come nelle piccole Cappelle di montagna.
La Cappella della Madonna, ingentilita da un
grazioso campaniletto, è fra verdi pini sullo sfondo di montagne magnifiche
all’amore che il santo Papa Giovanni Paolo II aveva per i monti. Durante la sua
visita a Susa nel 1991 disse che nella nostra Regione la
bellezza della natura ricorda in ogni momento la potenza dell’azione del
Creatore.
Il quadro della Madonna degli Angeli, opera di Tiziana Bianchi |
Dopo i recenti restauri il piccolo edificio religioso
così ben integrato con il paesaggio, è denso di suggestione: ci parla della dolcezza
dellaMadonna. Guardando le abitazioni pensiamo alle fatiche delle generazioni passate
per vivere quassù. Sebbene la Cappella non sia antica, risalendo agli anni ‘30,
nel frattempo sono cambiati usi, costumi, modo di vivere,ma la religione
continua ad illuminarci, uguale lungo i millenni.
La S. Messa viene officiata da don Giancarlo all’aperto
e ci dice parole rasserenanti, adatte alla giornata. Diversamente dai giorni
precedenti, oggi non manca il sole. I presenti partecipano sentitamente, la
semplicità del luogo nulla toglie alla profondità del rito.
Il sacerdote benedice una grande forma di pane, che
verrà distribuito tra i presenti. È anche piacevole ritrovare persone che non
si sono più incontrate. Si è uniti da un sentimento di amicizia che si esprime
con le parole affettuose e oltre a condividere il pane
benedetto, c’è la generosità delle persone che offrono leccornie e un ottimo
vinello bianco. [Giulia Tonini]
SANT’EMERENZIANA
Come ormai da molti anni, Santa Emerenziana la celebriamo a
Bardonecchia, nella chiesa di S. Ippolito che don Franco mette a disposizione,
preparando tutto con l’attenzione che lo distingue. Così la “cappella invernale” accoglie un discreto numero di Rochemolles ed anche alcuni
di Bardonecchia per i quali la celebrazione è diventata ormai consuetudine. È
una celebrazione votiva, a seguito delle valanghe cadute sul paese (allora intensamente abitato) nel 1706. Per questo il
Parroco legge il testo del voto che tutti ascoltano con attenzione e qualche
fremito di commozione.
Nel primo banco sono le due Priore della festa: Maria Garcin-Erta e
Barbara Sogno Allizond, con il foulard rosso, in onore della santa martire.
Esse offrono il pane che viene benedetto e poi distribuito al termine, mentre i presenti sfilano al bacio della reliquia.
LA STRADA DI ROCHEMOLLES
La strada che da Bardonecchia conduce a Rochemolles
è stata costruita prima della guerra, è un’opera dei militari e venne a
togliere dall’isolamento la frazione, prima accessibile solo attraverso un
sentiero sul versante opposto. Non ha subito grandi trasformazioni durante questi
anni, tranne l’asfaltatura. Oggi è una strada molto frequentata nella stagione
estiva, poiché conduce al paese e pure alla parte superiore della valle, così
bella con il lago artificiale e la valle di Fond, con il rifugio Scarfiotti,
proseguendo sino al ghiacciaio del Sommeiller dove negli anni ’70 venne
installata una stazione di sci estivo: oggi questo tratto è praticamente
abbandonato perché il ghiacciaio non esiste più.
Lo stato della rotabile Bardonecchia-Rochemolles è
andato progressivamente peggiorando negli ultimi anni. Passata alla Provincia,
questa strada è praticamente abbandonata!
Molti hanno chiesto al Parroco di farsi eco della
necessità di interventi e il Parroco ha scritto due lettere ai giornali che vengono
qui pubblicate. Non ci sono stati praticamente riscontri a queste doverose segnalazioni,
ma si spera che il problema non venga del tutto ignorato e per questo saranno
messi in atto altri interventi presso le autorità competenti.
Oggi le province sono state abolite, ma la città
metropolitana non sarà troppo lontana per i problemi di noi, in periferia?
– Al Sig. Dott. Fabio
Tanzilli
Direttore di “VALSUSA OGGI”
Gentile Direttore, seguo con interesse il suo
giornale on line e mi complimento con lei per la puntualità delle notizie e la
documentazione fotografica.
Ho letto così con attenzione il recente articolo sul
ripristino delle strade militari e la riapertura della galleria dei Saraceni,
per favorire il turismo.
Molto bene, però ... vorrei cogliere l’occasione per
sottolineare lo stato di abbandono in cui versano altre strade ex militari, in
particolare la strada Bardonecchia-Rochemolles.
Sono Parroco di Rochemolles e, per il mio ministero,
percorro sovente questa strada.
Sono certo di farmi voce di tutti gli utenti, nel
segnalare l’abbandono di questa rotabile molto frequentata nella stagione
estiva e il pericolo reale che rappresenta per coloro che la percorrono sia per
turismo che per altri impegni.
L’asfalto è ormai un ricordo e le buche non si
contano più. Alcuni tratti evidenziano frane a valle e nella stessa sede
stradale, i guard-rail sono rovinati e sovente poggiano sul vuoto, non vengono
rimosse le pietre che cadono dall’alto, alcuni alberi di non piccole dimensioni
minacciano di cadere sulla sede stradale... ecco una litania di inconvenienti che
rendono difficile e pericoloso il tragitto, senza contare le difficoltà
strutturali congenite, per le quali si era ventilata una soluzione che
purtroppo pare destinata al libro dei sogni.
Non si sa più chi deve provvedere in merito: pare di assistere ad un
ping-pong tra il Comune e la Provincia a cui spettava la manutenzione della
strada che ormai è completamente assente.
La mia denunzia non è per polemica, ma per sperare in qualche
intervento anche minimo che la metta in condizioni di sicurezza o dobbiamo
attendere che succeda qualche cosa di irreparabile per poi piangere sul destino
avverso e disputare sul dissesto idrogeologico.
La ringrazio per l’attenzione e porgo cordiali
saluti.
Bardonecchia, 6 agosto 2014
don Gian Paolo Di Pascale
– Spett.le SPECCHIO DEI TEMPI
Mi rivolgo a questa rubrica, così sensibile ai
problemi del territorio, per segnalare lo stato di grave degrado in cui versa
la strada Bardonecchia-Rochemolles.
Sono il Parroco di Rochemolles e per il mio
ministero percorro sovente questa strada, notando il progressivo abbandono della
medesima: vi sono buche innumerevoli nell’asfalto, in vari punti la strada
frana a valle, il guard-rail sovente poggia sul vuoto, c’è il pericolo
incombente della caduta di alberi di non piccole dimensioni sulla sede stradale...
ecco una litania di guai che tutti possono constatare.
Eppure nell’estate è una strada molto frequentata, dando
adito al paese e alla stupenda valle che lo sovrasta, con il bacino idro-elettrico, il
Rifugio Scarfiotti, ecc., ...
La strada dovrebbe essere in manutenzione alla
Provincia,ma da tempo non si è più visto neppure un cantoniere... Ci sono
certamente problemi economici, non si chiedono interventi eccezionali, ma
almeno l’ordinaria manutenzione per la sicurezza di chi viaggia.
Con questa lettera mi faccio voce di tante persone
che me l’hanno richiesta, che condividono la diagnosi e sperano in qualche
soluzione, prima che avvenga qualche fatto doloroso.
Grato per la pubblicazione, porgo distinti saluti.
Bardonecchia, 25 agosto 2014
Obl.mo don Gian Paolo Di Pascale