TROMBA D’ARIA SU
MELEZET
La prima settimana dell’anno per la conca di Bardonecchia
non è iniziata sotto buoni auspici.
Sin dai primi giorni del 2012 è stata flagellata da gelide
raffiche di vento, culminate il 5 gennaio in una eccezionale tromba d’aria che
ha sconvolto in parte la frazione di Melezet.
Verso le 19, infatti, la inaudita furia del vento ha
provocato numerosi danni. Tetti scoperchiati e sfondati, abeti spezzati e
sradicati, tegole volate nel le strade, finestre distrutte.
Fortunatamente non si sono regi strati danni alle persone.
«Si è sentito un boato fortissimo, poi la furia del vento.
Tutto che volava, veramente impressionante ».
«Da parecchi anni vivo a Melezet ma non avevo mai assistito
ad un fenomeno del genere – ha commentato Roberto Clozza –. Sul mio garage si è
abbattuto un palo, tutta la strada era piena di tegole e lamiere». «Tanti anni
di sacrifici e di lavoro, poi in un attimo tutto scompare – ha amaramente
constatato la proprietaria di una casa col tetto scoperchiato –. Ieri sera ho
avuto tanta paura, mai così in vita mia».
«La furia del vento è riuscita ad aprire le finestre della
mia mansarda – ha raccontato un altro residente – e ho ritrovato alcune pietre
sotto un armadio».
«Le finestre di casa sono completamente distrutte – ha
sottolineato il maestro di sci Claudio Giacoma –, incredibilmente l’auto invece
posteggiata in strada si è salvata». Grazie al tempestivo intervento dei Vigili
del Fuoco, gli effettivi di Susa ed i volontari locali, e dei cantonieri
comunali, nella frazione si è ristabilito l’ordine già in serata. Hanno sgomberato le
strade e hanno cercato di mettere in sicurezza provvisoriamente l’abitato. Danni anche alla seggiovia quadriposto, sulle cui
funi sono caduti dei larici. Ma già nel corso della mattina del 6 gennaio gli
operai della Colomion hanno rimesso in sicurezza l’impianto. Sfondato anche il
tetto di un ricovero di mezzi e attrezzature della società. Problemi anche
sulla strada che porta a Rochemolles. Un gruppo di turisti, a cena, quella sera,
presso il ristorante «’l Fouie», ha potuto scendere verso Bardonecchia solo verso
l’una di notte. Sulla strada, infatti, erano caduti una quantità impressionante
di alberi, alcuni decisamente sradicati altri spezzati. Anche in questo caso i
Vigili del Fuo co, impegnati su due fronti, sono riusciti a sgomberare la
strada solo dopo alcune ore. Ma il vento non ha dato tregua nemmeno il giorno
dopo. Ed il 6 gennaio ha provocato danni anche in Bardonecchia, abbattendo
alcuni alberi sul viale Capuccio. A distanza di una settimana gli
abitanti della sfortunata frazione di Melezet si sono rimboccati le maniche.
Con la collaborazione dei cantonieri comunali ed imprese private la situazione
è quasi tornata alla normalità.
[Luisa Maletto]
In questo anno tre classi di bambini e ragazzi di varie età
provenienti dalle frazioni di Bardonecchia hanno frequentato il Catechismo a
Melezet per conoscere meglio questo grande Amico che è Gesù attraverso la viva voce
del nostro Parroco don Gian Paolo Di Pascale e il libro di Catechismo. Per
attirare maggiormente la loro attenzione, sono stati proiettati dei video
inerenti alle lezioni, si è preparata la recita di Natale tenutasi il 23
dicembre nella chiesa di Melezet e ci si è dedicati anche ai canti. L’anno si è
inaugurato con una S. Messa alla Cappella di S. Sisto a Pian del Colle.
Adriana Ugetti-Mainardi, instancabile animatrice
dei bambini: a lei un grosso grazie!
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Nel Mercoledì delle Ceneri si è iniziato insieme il cammino
della Quaresima. Durante la Settimana Santa, le classi hanno animato la
celebrazione del Giovedì Santo dove si è ricordata l’ultima cena del Signore ed
alcuni bambini in questa occasione hanno rappresentato gli Apostoli attraverso
il rito della lavanda dei piedi.
Domenica 13 maggio, nella chiesa di S. Antonio Abate, undici
ragazzi hanno ricevuto il Bardo_2013_imp 10-06-2013 20:56 Pagina 167 Sacramento
della Cresima: Allemand Daniel, Allemand Federico, Bianchi Mauro, Bocco
Daniele, Cassolini Pietro, Duò Matteo, Lantelme Lorenzo, Lantelme Si mo ne,
Mallen Veronica, Nosenzo Giorgia, Tosti Federico. La domenica seguente le
stesse classi hanno animato la S. Messa di Prima Comunione per sei bambini
nella parrocchia di San Gregorio Magno a Savoulx sempre celebrata da don Gian
Paolo. L’anno catechistico si è concluso l’ultimo giorno di maggio con una S.
Messa cantata alla Cappella del Coignet in onore alla Visitazione della Beata
Vergine Maria, dove in questa occasione i bambini si sono recati sul luogo
facendo una passeggiata insieme, approfittando della bella giornata. Durante l’omelia abbiamo potuto ascoltare dalla viva voce del nostro
Parroco la descrizione accurata dei preziosi affreschi conservati in questa Cappella
e, per chiudere serenamente l’anno catechistico, in seguito, abbiamo gustato una
merenda in compagnia dei genitori e della gente del paese. Ora non ci resta che
ringraziare infinitamente il nostro Parroco don Gian Paolo che con amore,
pazienza e grande impegno continua a seguire passo dopo passo questi bambini nel
loro cammino di fede.
[Cristina Mainardi]
BILANCIO POSITIVO AL
FONDO DI PIAN DEL COLLE
Bilancio positivo per lo sci di Fondo di Pian del Colle,
nonostante il bizzarro meteo che quest’anno ha influenzato un po’ tutta la
stagione sciistica nel suo complesso.
«L’affluenza agli anelli di fondo è stata buona – sottolinea
Elsa Begnis, Presidente dell’Assomont, gestore dello Chalet e di tutta
l’attività dello sci di fondo –, sebbene alcuni siti web abbiano fornito una
cattiva informazione sull’accessibilità alle piste, siamo riusciti a svolgere
lezioni di fondo e garantire fino a qualche settimana fa una buona sciabilità».
Come previsto dalla convenzione firmata con il Comune alla
fine del 2010, l’Assomont nell’anno 2011 ha indetto un avviso pubblico per dare
in gestione il bar dello Chalet, ma la gara è andata deserta così, per garantire
al pubblico un servizio di ristoro, sono state assunte due dipendenti, fino
all’eventuale arrivo di un gestore esterno interessato all’attività.
Tutta ancora in alto mare la questione del golf: «Questo
Chalet di proprietà comunale è circondato da terreni privati – prosegue la presidente
–, e senza il consenso dei proprietari non possiamo decidere nulla sulla fattibilità
di un campo da golf che comunque per la sua continua e costante manutenzione, dovrebbe
essere dato in gestione. Il fatto non è di semplice soluzione. L’idea sarebbe di
aprire un campo pratica e tre buche e per ora stiamo valutando varie opzioni».
Per intanto il bilancio di oltre un anno di gestione dello
Chalet ha dato buoni risultati. È accogliente, sia nella stagione invernale che
estiva. Oltre al normale servizio di ristoro, fornito agli sportivi, è in grado
di ospitare conferenze e piccoli pranzi di lavoro.
«Ritengo che questo luogo di sosta sia utile un po’ per
tutti gli appassionati di Valle Stretta, ma anche un punto di appoggio per i
francesi che scendono dal Colle della Scala; e poi mi auguro di risolvere bene
la questione “golf” che offrirebbe una vera seconda stagione della località»,
conclude la Presidente.
[L.M.]
INCONTRO GEMELLAGGIO SCUOLE ELEMENTARI
Settantaquattro bambini frequentanti le ultime classi delle
scuole elementari di Modane e di Bardonecchia si sono incontrati lunedì 26
marzo al Pian del Colle per trascorrere una giornata insieme. L’iniziativa, promossa
dal Gemellaggio, aveva lo scopo essenziale dell’aggregazione e dell’amicizia. Con
tanti timori creati dal meteo, i bambini francesi hanno lasciato la loro città
avvolta dalla neve, ma hanno trovato una Bardonecchia illuminata dal sole.
Giunti alla scuola bardonecchiese, si sono uniti ai bambini italiani e tutti
insieme hanno effettuato con le racchette da neve una salutare e allegra camminata
in Valle Stretta. Per la pausa pranzo sono ridiscesi al Pian del Colle e
nell’accogliente giardino dello Chalet del Consorzio Assomont hanno consumato
il loro picnic.
Secondo il programma previsto i bambini a gruppi hanno
presentato reciprocamente un piccolo spettacolo recitato nelle opposte lingue,
presso l’ampio locale al primo piano dello Chalet. Gli allievi hanno interpretato alcune favole di Esopo e di Jean
de La Fontaine. Altrettanto buone le recitazioni in italiano dei bambini
francesi, che hanno fatto sfoggio anche di una canzone sia in italiano che in
inglese.
Visto che il meteo ha fatto dono di una bella giornata di
sole, dopo il laboratorio teatrale il nutrito gruppo si è scatenato a giocare nei
prati ancora un po’, fino all’arrivo del pullman che li ha riportati nelle
rispettive residenze.
Molto soddisfatti gli insegnanti e i promotori del
Gemellaggio. Reciprocamente si sono ripromessi un’altra giornata di incontro,
ma questa volta a Modane con una data ancora
da definire. [L.M.]
IN PORTO IL CAMPO DA GOLF AL PIAN DEL COLLE
«Da oltre venticinque anni si parla del campo da golf a
Bardonecchia – così ha esordito il consigliere comunale Guido Grisa nel corso di una
conferenza stampa, svoltasi martedì 27 marzo in sala consiliare –, purtroppo
non ne è mai stato realizzato uno vero. Oggi possiamo dire che, grazie ad Assomont,
ci stiamo attivando per realizzare tre buche regolari, secondo i canoni
golfistici ». E così da agosto il Pian del Colle può connotarsi come sito del golf.
«Abbiamo trovato un accordo con i proprietari dei terreni –
ha dichiarato Elsa Begnis, Presidente Assomont –, con loro è stato siglato un
contratto di affitto con vincolo breve. Per ottenere una buona qualità del
lavoro di sistemazione ci siamo avvalsi della collaborazione dell’ing. Piero
Cora, Presidente del Golf Torino. Per ora è l’Assomont che si occupa della
gestione, ma presto vorremmo trovare l’appoggio di un’associazione dilettantistica».
«Finalmente – hanno dichiarato gli addetti ai lavori – Bardonecchia veramente potrebbe avere due
stagioni sportive senza interruzioni, l’attività golfistica potrebbe già
iniziare a giugno e prolungarsi fino all’arrivo della prima neve». E aggiunge
Guido Grisa: «È nostra intenzione realizzare per il futuro un campo con nove
buche regolari e considerando che nella vicina Briançon manca e la strada per
raggiungerlo è abbastanza breve, il campo potrà assumere un ruolo
internazionale ».
[L.M.]
LA CAPPELLA DI VALLE STRETTA
La Cappella di S. Giacomo in Valle Stretta è stata oggetto
di lavori di rifacimento della copertura nella scorsa estate. Il tetto è stato rifatto
come quello originale, in scandole di legno e l’opera manuale è stata compiuta
da volontari di Melezet e Les Arnauds, di cui diamo di seguito i nomi: Sergio
Gho, Silvano Roude, Carlo Marengo, Emiliano Roude, Enrico Vachet, Daniele e
Michele Bertessa, Walter Ronconi, Manuel Bosc, Giulio Alimonti, sotto la
direzione dell’Assomont, con la guida di Marco Vachet.
La parrocchia di Melezet ha sostenuto la spesa per il
legname, tutto il resto (lavoro di due giorni) è stato offerto dai volontari.
Si ringrazia per quanto realizzato, con capacità e disponibilità, al fine di
conservare un bene e un segno di fede alle granges di Valle Stretta.
Si ringrazia pure la sig.ra Chiara Nervo, del Rifugio les
Roi Mages, che ha offerto il pranzo ai volontari, e la Ditta Marchello per aver
messo a disposizione il ponteggio.
Durante la festa di San Giacomo, il 25 luglio 2012, l’opera
è stata inaugurata e il Parroco ha pubblicamente ringraziato gli artefici.
Sulla facciata della chiesa c’erano due orologi solari, o
meridiane, di semplice fattura, del tutto uguali l’una all’altra. Durante i
lavori per il rifacimento del tetto erano state coperte, senza un particolare
motivo se non quello forse di rifarle completamente. Da tempo il Parroco
desiderava ripristinarle e finalmente si è giunti a compiere questo piccolo lavoro.
Il restauratore Franco Lussiana di Giaveno ha compiuto
l’opera in tempo record: non è stato infatti necessario restaurarle, ma è semplicemente
bastato scoprirle, liberandole dall’intonaco che le oscurava, Così ora esse sono
nuovamente visibili esattamente così come erano state disegnate, unica variante
la data segnata su una di esse: 2012 in numeri romani.
Ora si vorrebbero riportare le due statue che erano nelle
nicchie dell’atrio e sono attualmente al museo; sarà necessario vedere quali
permessi occorreranno per compiere questa operazione.
Così pure sarebbe bello poter rimettere la statua della
Madonna in alto nel timpano, ma quella originale (al museo) è irrecuperabile perché
guastata dalle intemperie; si potrebbe metterne una copia, oggi fattibile con materiali
indistruttibili: ce lo concederà la Soprintendenza?
La Cappella di S. Pietro al cimitero da anni versa in
condizioni precarie, già altre volte abbiamo parlato di questo sul Bollettino e
durante gli anni erano state ventilate alcune soluzioni al riguardo, senza
giungere ad una conclusione operativa.
Finalmente la Provvidenza ci ha pensato, con l’offerta di un
benefattore che provvederà alle spese per il restauro. Le pratiche relative sono
numerose e lunghe, ma da subito ci si è attivati per prepararle: l’architetto Mauro
Mainardi sta preparando il progetto relativo e l’Impresa Marchello effettuerà
il lavoro.
Si prevede il rifacimento del tetto, il risanamento dei muri
e il rinnovamento dell’interno risanando volta e pareti e il pregevole boisage
laterale. Purtroppo il quadro centrale è stato tagliato e non si trova una foto per pensare ad un rifacimento
della parte mancante. Si spera di poter avere i permessi relativi – dalla
Curia, dalla oprintendenza e dal Comune –
prima dell’inverno, in modo da poter ancora avviare i lavori. Un cartello che egnala il prossimo restauro è stato posto
sulla porta della Cappella, che sorge accanto al cimitero, ed è quindi ben
visibile in una via di intenso transito.
Nel frattempo i ladri hanno pensato di svuotare la Cappella
stessa di tutti gli arredi rimasti...
BENEDIZIONE LAPIDE IN VALLE STRETTA
Durante la benedizione della lapide: una pioggia battente sui presenti! |
Il giorno 29 settembre 2012 in Valle Stretta a lato della
Cappella di S. Giacomo, il Parroco di Melezet, don Paolo, ha benedetto una
lapide a ricordo di Carlo Leone e Filippo Vaccino, morti sul Monte Rosa
nell’anno 2010, e Federico Negri, morto sotto una valanga in Val
Pellice nell’anno 2008.
Tre amici alpinisti vissuti con l’amore per la montagna e
specialmente per la Valle Stretta, che era per loro come una seconda casa: fin
da bambini hanno percorso i bei sentieri e da adulti scalato tutte le cime che
la circondano. È quindi più che giusto ricordarli in questo luogo a loro così caro.
[Carla Orgeas]
IL PRESEPIO
DALLA GROTTA DI GRECCIO ALLA GROTTA DI MELEZET
Mi torna alla mente la notte di Natale del 2006 quando con
tanto entusiasmo i nostri giovani, guidati dal bravo Manuel, hanno voluto stupirci
con il loro Presepio rinnovato.
Nella notte di Natale di quest’anno sono gli uomini, nelle
persone dei fratelli Sergio e Mario Gho, che hanno voluto farci il dono di un
Presepio completamente rinnovato, sfavillante di luci e con il sottofondo delle
dolci melodie che sempre ci commuovono.
Da quel lontano 25 dicembre dell’anno 1223, quando Frate
Francesco, tre anni prima della sua morte, volle rendere visivamente presente
la nascita del Divino Bambino nella Grotta di Greccio, il Presepio ha sempre
rappresentato un momento di riflessione e di meditazione sul grande mistero
della nascita del Fanciullo Gesù, quasi simile all’emozione che sempre proviamo
quando ci troviamo davanti ad un neonato che ci sorride ...è la vita che
nonostante tutto continua.
Dalla semplicità evangelica della Grotta di Greccio alla
luce sfolgorante della Grotta di Melezet è sempre il Divino Bambino che porta
la sua luce ad illuminare la nostra mente e che parla al nostro cuore e ci fa
diventare come bambini che si aprono alla speranza.
Davanti al Bambino viene spontaneo ricordare i momenti
salienti della vita di Gesù come li proclamiamo nella nostra Professione di
Fede: «... si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo ...
patì
sotto Ponzio Pilato ... il terzo giorno è risuscitato ».
Dall’umiltà della nascita piccolo e povero nella Grotta di Betlemme alla carità
e all’amore della passione e morte sino alla gloria della risurrezione.
Una preghiera ancora sorge spontanea davanti al Bambino
Gesù: porta la pace a noi e al mondo e fa’ che possiamo contemplarti e adorarti
un giorno nella gloria del Cielo.
[Vittorio Massignan]
* * *
COME UNA MAMMA HA VISTO IL PRESEPE
«Mamma ... ma nasce veramente Gesù Bambino?». «Sai, Gesù
Bambino nasce tutte le volte che noi apriamo il nostro cuore ai suoi
insegnamenti e quando riusciamo a viverli e a metterli in pratica nel nostro
cammino di tutti i giorni. ... Sai, il nostro cuoricino è come una piccola
casetta dove lo accogliamo ».
«Allora è come la capanna che mettiamo nel presepe...».
...E quest’anno nel Presepe di Melezet è avvenuto qualcosa
di speciale ...grazie all’aiuto di grandi e piccini in quella piccola grotta in
pietra nel sottoscala della chiesa parrocchiale, Gesù Bambino è rinato sotto un
cielo stellato fatto di mille lucine, con una stella cometa che lentamente si
muoveva per guidarci alla capanna. Potevi fermarti in silenzio ad ascoltare la
voce di Gesù accompagnata dalla lieve musica di un piccolo ruscello che
scorreva vicino ai pastori e alle pecorelle; un buon profumo di muschio ci faceva pensare di
essere in mezzo ad un bosco... e alle nostre spalle, incorniciato da rami di
larici, ecco che i nostri bimbi del catechismo delle frazioni hanno preparato con le loro manine e piccoli quadrati di carta
colorata campane, stelle, cuori e babbi natale.
Grazie all’impegno di tutti, Gesù Bambino quest’anno ha
trovato una grotta nuova e soprattutto ha potuto portare il suo messaggio di
pace e di amore a tutti coloro che passando davanti hanno voluto dedicare anche
pochi minuti per visitarlo. [Laura Genta Silvestro]
Al termine delle festività del Tempo di Natale ha inizio per
la Chiesa il Tempo chiamato “ordinario”, tempo cioè dedicato alla meditazione dei
Vangeli e alla consacrazione di ogni momento del nostro lavoro e di ogni
momento della nostra vita quotidiana.
Proprio nei primi giorni di questo tempo ordinario arriva
per noi la festa dedicata al nostro Patrono Sant’Antonio Abate, quasi a
ricordarci che il nostro Santo Patrono ci è sempre vicino in ogni giorno della
nostra vita ordinaria anche se noi qualche volta non ci ricordiamo di lui.
Anche quest’anno, nel giorno a lui dedicato, ha voluto regalarci una bella giornata
di sole anche se un po’ fredda, ma siamo pur sempre in inverno!
La Corale di Bardonecchia per la festa di Sant’Antonio. [foto Cristina] |
La giornata non poteva che cominciare con la S. Messa
solennemente concelebrata, presieduta da don Natalino Bertone, salesiano, che è
giunto in Valle a Oulx da pochi mesi, e che ha visto la partecipazione, tra gli
altri sacerdoti, del nostro Vicario zonale don Franco e di don Antonello che
ricordiamo, nel passato, sovente presente nella nostra chiesa. A rendere
particolarmente solenne la celebrazione ha contribuito la presenza della Corale
di Bardonecchia, diretta da Francesco Avato, e delle Autorità, con a capo il
Sindaco, l’Assessore Ciccone e la Presidente della nostra Associazione
Assomont, dott.ssa Elsa Begnis.
Nell’omelia don Natalino ha messo in particolare evidenza la
pronta adesione di Antonio all’invito di Gesù: «... lascia tutto, vieni e seguimi»,
e il suo ritirarsi nel silenzio del deserto.
Cosa che tristemente non ha potuto fare il giovane ricco a
cui Gesù aveva indirizzato lo stesso invito. Invito che ancora oggi Gesù
rivolge a tutti noi, ma in modo particolare ai giovani. Accogliamo l’invito di
don Natalino a pregare per il futuro dei nostri giovani, specialmente in questo
periodo così difficile e tormentato.
Dopo la S. Messa ci siamo ritrovati tutti nei locali della
Assomont per un incontro in allegria e in amicizia per riscaldarci e per un rinfresco
gentilmente offerto dalla stessa Assomont. La giornata si è così conclusa anche
se, per i più anziani, con un po’ di nostalgia ricordando nel passato i giorni
della festa in cui nel pomeriggio si svolgevano molti giochi anche sulla neve e
che vedevano la partecipazione di piccoli, giovani e adulti tra scherzi e
risate; alla sera la gara a tarocchi e la gara delle torte confezionate dalle nostre
brave Menagere. La giornata finiva poi con la cena che vedeva ancora una volta tutti
riuniti in fraterna allegria e amicizia.
I tempi cambiano e anche le persone, ma non cambia la
presenza continua di Sant’Antonio che è e sarà sempre il nostro Patrono pronto
a venire sempre in nostro aiuto. [V.M.]
DONI ALLA CHIESA
In questi ultimi mesi sono stati fatti alcuni doni importanti
alla nostra chiesa, che voglio qui ricordare, con il rinnovato “GRAZIE” ai
generosi benefattori:
– il pavimento del presbiterio è stato raschiato e lucidato
a nuovo, con un risultato ottimo: il dono è opera di un benefattore che vuole
restare anonimo;
– sempre il presbiterio della nostra chiesa si è arricchito
di un grande e prezioso tappeto: il dono è del sig. Gian Paolo Marin, padre della
sig.ra Tosti;
– le due testine d’angelo che sono alla base delle colonne
del retable, sono pregevole opera dello scultore Paolo Micai e il sig. Angelo
Vachet, con la sua capacità e maestria, le ha dipinte: sono l’esatta
riproduzione
di quelle che sono state rubate anni fa; – alla Cappella di
San Sebastiano la famiglia Bosc Livio,Valter, Elda e Valeria ha offerto il
lavoro di sistemazione del tetto, con para-neve e grondaie.
Ancora la gratitudine del Parroco e della comunità ai
generosi offerenti che contribuiscono al decoro della chiesa e delle Cappelle.
INCARICO DI RESPONSABILITÀ E PRESTIGIO PER MONS. IOVINE
Mons. Claudio Iovine è stato nominato dal Papa Benedetto XVI
Relatore per le Cause dei Santi. È un incarico di responsabilità e prestigio
nel Dicastero in cui lavora dal 1998.
Anche noi di Melezet ci uniamo agli amici di don Claudio,
riconoscenti per il prezioso servizio che da oltre dieci anni svolge nella nostra
parrocchia a Natale e Pasqua. Rallegramenti vivissimi e auguri: “a traguardi più alti”.
Il mondo dello sci piange l’improvvisa scomparsa di
Ferruccio Bonaiti, il Maestro dei Maestri di sci. Si è addormentato la sera del
3 gennaio e non si è più svegliato.
Come ogni giorno, venerdì aveva fatto lezione ai suoi
giovani allievi, che sabato mattina lo aspettavano alle 9 sulle piste, ma il suo
destino era segnato... Una morte senza 174 dolore... ma che ha lasciato nello
sconforto e nell’incredulità i suoi
familiari e tutto il mondo della neve, in cui ha sempre vissuto.
Maestro di Sci, da inizio anni Sessanta, Ferruccio, classe
1940, è stato una colonna portante dello sci a Bardonecchia, contribuendo, inoltre,
a migliorare le tecniche di insegnamento di questa disciplina in campo nazionale ed internazionale. Nella sua carriera ha preso
parte a sei edizioni dell’Interski, meeting quadriennale di confronto tra le tecniche
sciistiche a livello mondiale. Un vero luminare conosciuto ed apprezzato dai colleghi
per la metodologia e la dedizione applicate all’insegnamento di questo sport.
Numerosi sono stati gli allievi che ha preparato alle selezioni Maestri. Dispensava
sagaci consigli su come migliorare la tecnica di conduzione degli sci.
«Sapeva leggere e interpretare le discese meglio di ogni
altro perché lo sci era la sua vita», così è stato un corale commento dei suoi
colleghi. I metri di strada che lo separavano da casa alle piste erano proprio pochi ed i suoi giochi di bambino sono sempre stati
gli sci.
Ai funerali ha partecipato una folla immensa, muta,
incredula, commossa. La chiesa parrocchiale di S. Antonio Abate non è riuscita
a contenere tutti, molti hanno dovuto accontentarsi di seguire le esequie fuori, sulla strada. Un funerale particolare,
puntinato da tanti colori, quanti erano le divise delle varie scuole di sci.
Numerosi i rappresentanti sia di istituzioni politiche che sportive.
Tra questi, il Sindaco di Bardonecchia Roberto Borgis, il
Sindaco di Oulx Paolo De Marchis, la famiglia osticco fondatrice degli impianti di risalita,
l’ex Sindaco Francesco Avato, Luigi Chiabrera Presidente della Turin Marathon, Riccardo D’Elicio Presidente
del Cus Torino, Guido Grisa direttore della scuola di sci Spazio Neve, presso
cui Bonaiti insegnava, Franco Capra ex Sindaco di Claviere ed attuale
Presidente del Collegio Regionale Maestri Sci del Piemonte che così ha
commentato: «È stata una grandissima perdita per tutta la categoria, una figura
storica, un amico e un grande appassionato. Non lo dimenticheremo mai».
Due toccanti lettere sono state lette all’altare come ultimo
saluto, una dalla moglie, l’altra dalla cugina francese. Anche il Parroco don
Paolo Di Pascale, suo grande amico, ha lasciato trasparire nella sua omelia
commozione e al termine del rito ha augurato al grande maestro: «Una buona
sciata, sulle piste del cielo». [L.M.]