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A.V.I.S. COMUNALE DI BARDONECCHIA GITA SOCIALE
GRUPPO CARITAS
GRUPPO CARITAS
G.I.S. - GRUPPO di INTERVENTO SOCIALE
CROCE ROSSA ITALIANA - BARDONECCHIA 1993-2013: VENT’ANNI DI CROCE ROSSA
ARRIVEDERCI AL NOSTRO AMICO GINO FERRERO
I vent’anni del CORETTO SANT’AGNESE
SCUOLA MATERNA I MESTIERI DEI GRANDI
Un anno con I NOSTRI GIOVANI
GRUPPO SCOUT
O.F.T.A.L.
ASSOCIAZIONE NAZIONALE CARABINIERI - Alta Valsusa
ASSOCIAZIONE NAZIONALE POLIZIA DI STATO
MUSEO CIVICO
ANGOLO FILATELICO
A.V.I.S. COMUNALE DI
BARDONECCHIA GITA SOCIALE
Gita sociale dell’AVIS a Villa Taranto. [foto S. Medail] |
Primo obiettivo è stata la visita alla celebre “Villa
Taranto” di Verbania-Pallanza, che con la sua variopinta fioritura e le sue
piante esotiche ed ornamentali ha catalizzato l’attenzione e l’interesse di
tutti. Purtroppo i violenti temporali di agosto ne hanno compromesso la loro
bellezza per molti anni! Al termine della “passeggiata botanica”, però, “Giove
pluvio” ci ha fatto la poco gradita doccia, anche se ampiamente prevista viste
le previsioni meteorologiche della vigilia. Poiché era comunque giunta l’ora di
raggiungere il ristorante, la presenza di un fumante piatto di pasta al
forno alla bolognese, preceduto e seguito da altre gustose portate servite
presso il “Lido Hotel Palace”, ci hanno fatto scordare la doccia fuori programma!
Al termine del pranzo la comitiva si è divisa in due parti.
Una, a bordo di motoscafi fatti confluire appositamente al Lido dell’Hotel, ha
raggiunto la nota “Isola Bella” per una fugace visita al Palazzo ed al celebre
giardino botanico. L’altra si è invece portata a Stresa ove, sempre sotto la
pioggia battente, ha visitato la parte antica della cittadina. Occasione questa
per effettuare acquisti di souvenir, consumare qualche buon gelato o, a bordo
del trenino, visitare i luoghi più pittoreschi e suggestivi di Stresa.
All’ora prefissata tutti si sono ritrovati all’imbarcadero
per salire sui pullman e fare ritorno a casa felici e soddisfatti per il buon
esito della gita, anche se “bagnata”. Il Direttivo
GRUPPO CARITAS
“COME VI HO AMATO” Riunione generale delle Caritas di Piemonte e Valle d’Aosta
Sabato 19 maggio 2012 si è tenuta al Colle Don Bosco (AT) la riunione di tutte le Caritas parrocchiali delle due Regioni. Il Convegno è stato molto interessante ed è durato dalle 10 alle 17, con la pausa pranzo. Dopo gli arrivi alle 9,30, noi delegati abbiamo ricevuto il materiale per il Convegno e abbiamo seguito, dalle 10 alle 11, la Celebrazione Eucaristica all’interno del suggestivo Santuario di Don Bosco. Presenti circa 250 persone. Dopo la Santa Messa sono iniziati i lavori.
Sabato 19 maggio 2012 si è tenuta al Colle Don Bosco (AT) la riunione di tutte le Caritas parrocchiali delle due Regioni. Il Convegno è stato molto interessante ed è durato dalle 10 alle 17, con la pausa pranzo. Dopo gli arrivi alle 9,30, noi delegati abbiamo ricevuto il materiale per il Convegno e abbiamo seguito, dalle 10 alle 11, la Celebrazione Eucaristica all’interno del suggestivo Santuario di Don Bosco. Presenti circa 250 persone. Dopo la Santa Messa sono iniziati i lavori.
Il primo relatore è stato don Roberto Davanzo, il tema del dibattito è stato “Consolare quelli che si trovano in ogni genere di afflizione con la consolazione con cui noi stessi siamo consolati da Dio”.
Lo Stato in questo momento non ha risorse quindi conta sempre di più sul volontariato: lo stato di povertà nelle nostre Regioni sta avanzando e sempre più persone chiedono aiuto (pacco di viveri, indumenti, pagamento bollette luce e gas, ecc.). Vengono alla Caritas perché non trovano un aiuto nell’assistenza dello Stato, che in seguito alla crisi sta tagliando tutti i fondi per non-autosufficienti, servizi per l’infanzia, inclusione dei migranti. Tagli drastici anche per famiglia, casa, giovani. Allora molte, moltissime persone si rivolgono alla Caritas per avere non solo assistenza materiale, ma sopratutto solidarietà.
Don Davanzo è Presidente della Caritas Ambrosiana di Milano, ed ha quindi ben presente la situazione nelle grandi città, dove la nostra Associazione rappresenta la sentinella d’allarme per capire le difficoltà, sostenere le iniziative, senza la presunzione di rispondere a tutte le problematiche.
Don Davanzo è Presidente della Caritas Ambrosiana di Milano, ed ha quindi ben presente la situazione nelle grandi città, dove la nostra Associazione rappresenta la sentinella d’allarme per capire le difficoltà, sostenere le iniziative, senza la presunzione di rispondere a tutte le problematiche.
Dopo il pranzo fraterno presso il Ristorante “Mamma Margherita”, il nostro piccolo gruppo di Bardonecchia ha fatto una visita alla casa di Don Bosco e al museo. Nel pomeriggio i lavori hanno trattato il tema delle tre possibili esperienze per migliorare il welfare in Italia. I relatori – Raffaella Vitale, Paolo Pezzana e Pierluigi Do - vis – hanno proposto tre diverse soluzioni per ovviare alla situazione di disagio dilagante nelle nostre Regioni: 1) l’amministrazione pubblica dovrebbe essere più attenta alle necessità dei più deboli e collaborare a tutto tondo con le Caritas e le altre associazioni di Volontariato; 2) la creazione di uno Stato del ben-essere, in cui quest’ultimo consista non solo nei beni materiali, ma soprattutto in quelli spirituali; 3) la collaborazione tra le varie Caritas per la creazione di una rete di solidarietà fra vari Comuni/Regioni. Questa giornata di riflessione e soprattutto di ascolto dell’esperienza di personaggi veramente importanti ed autorevoli della Caritas ci ha dato tanti spunti e idee per andare avanti nel nostro cammino.
Tria Nadia
Tria Nadia
G.I.S. - GRUPPO di
INTERVENTO SOCIALE
Con grande entusiasmo e volontà il G.I.S. continua nella sua
opera umanitaria, che svolge da ben 21 anni. È un’attività sempre in crescita,
che impegna ben sessanta volontari, di cui venti autisti. Ogni giorno dell’anno, a volte anche
festivo, svolge servizi sociali a favore della comunità bardonecchiese e non solo. I trasporti, verso
strutture mediche lontane dalla residenza e non agevoli da raggiungere per un
anziano o un disabile, rappresentano la cifra più consistente. Quest’anno si sono totalizzati 770 viaggi e sono in aumento, se si
pensa che nel 2011 sono stati 642 e nel 2010, 510. I tre mezzi, dunque, di cui
dispone il gruppo, viaggiano ogni giorno, accumulando molti chilometri. Già uno
dei pulmini, che sembra ancora nuovo, avrebbe bisogno di essere sostituito,
avendo raggiunto i 170.000 km. Il Presidente Claudio Bugatti prevede per il
2013 un cambio.
Dalla fine del 2012 i mezzi hanno, ormai, trovato un adeguato
ricovero. Il G.I.S., infatti, ha stipulato un contratto di affitto con la ditta
Bellando per un capiente garage, dove vengono parcheggiati due mezzi, presso
l’area dei capannoni. Il terzo viene rimessato presso la sede della Croce
Rossa.
Come di consuetudine il Gruppo non si limita solo ad offrire
un servizio di trasporto, ma si avvicina anche alle famiglie bisognose sia
locali che dell’Alta Valle, grazie all’aggiudicazione di un bando provinciale,
d’intesa con il Conisa e con l’assessore comunale Pierangela Cicconi. La cifra
aggiudicata per il 2012 è stata di 12.000 Euro, come nel 2011. Paradossalmente
il G.I.S. ha dovuto anticipare tale cifra, mettendo a rischio la solidità del
piccolo bilancio. Avendo perciò ricevuto dalla Provincia solo il 50% di tale cifra, quest’anno il Direttivo ha deciso di attendere il
saldo prima di erogare altri aiuti. Solo nel caso di famiglie bardonecchiesi il
Gruppo viene incontro subito all’occorrenza, anche grazie al puntuale
contributo annuale elargito dal Comune. Anche quest’anno ad ottobre si è svolta
la serata in amicizia, a scopo benefico, con la partecipazione della Compagnia
teatrale La Tor di Oulx, che con il suo simpatico cast ha offerto qualche ora di sana allegria. E il 26 novembre
presso il Ristorante Il Laghetto più di cento persone hanno aderito alla serata
della pizza, terminata con una grande lotteria a premi.
Sempre da parte dei volontari continuano le visite agli
anziani e l’incontro del mercoledì pomeriggio presso la sala del terzo piano
del Palazzo delle Feste, messa a disposizione dal Comune.
Luisa Maletto
CROCE ROSSA ITALIANA
- BARDONECCHIA
Mi sembra ieri quando si parlava con un gruppo di amici
della necessità di avere anche a Bardonecchia un servizio per aiutare la popolazione,
in caso di necessità, a raggiungere il lontano ospedale di Susa.
Eppure sono passati già 20 anni!
In quel lontano 1993 un gruppo di persone animato da tanta
buona volontà incominciò a frequentare il primo corso indetto dal Comitato
Provinciale C.R.I. di Torino per diventare
volontari della Croce Rossa Italiana e dopo qualche mese, precisamente dal 1º
agosto 1993, incominciarono i primi servizi di emergenza su una vecchia
ambulanza “Fiat 238” ricevuta in prestito. Ne abbiamo percorsa di strada da quel momento.
Molti altri corsi sono stati organizzati e tanti altri
volontari si sono uniti al primo gruppetto, un nuovo corso è stato indetto
anche quest’anno. Sono state acquistate altre ambulanze anche grazie all’aiuto
del Comune di Bardonecchia e di Oulx e della Società SITAF.
Dal mese di dicembre 1998 – in collaborazione con il 118 –
abbiamo incominciato a prestare servizio anche sulla postazione di Oulx con
un’ambulanza di soccorso avanzato con medico a bordo, dove si alternano sia
volontari che dipendenti del nostro Comitato.
Da una statistica, effettuata dall’ASL, è emerso che dal
1993 al 2008 il tasso di mortalità nell’Alta Valle di Susa è diminuito del 13%
grazie alla nostra presenza.
Quest’anno – ricorrendo il ventennale di fondazione del
nostro Comitato Locale ed essendo stato riconfermato Presidente con regolari
elezioni avvenute nel mese di dicembre 2012 – ho pensato fosse importante
organizzare una grande festa, probabilmente la prima domenica di luglio,
coinvolgendo tutta la cittadinanza.
Vorrei, inoltre, preannunciare a tutta la popolazione che
vorremmo promuovere una sottoscrizione, atta a recuperare dei fondi per
l’acquisto di una nuova ambulanza, poiché i mezzi in dotazione, purtroppo, hanno
percorso ben più di 150.000 chilometri.
Il costo, indicativamente, del mezzo è di circa 90.000 Euro,
e la sottoscrizione verrà estesa anche a tutti i cittadini residenti nei Comuni
dell’Alta Valle, fruitori anch’essi del nostro servizio.
Colgo l’occasione per ringraziare anticipatamente tutti
coloro che aderiranno all’iniziativa con l’augurio sincero che, pur sapendo che
noi ci siamo, nessuno debba avere bisogno di noi.
Il Presidente:
Carlo Florindi
CANTORIA di
SANT’IPPOLITO
Il 2012 è stato un anno ordinario ma positivo per la nostra
Cantoria: sono stati compiuti tutti i servizi alle Sante Messe delle feste più
importanti dell’anno, con le relative prove di preparazione.
Tenori e Soprani. [foto G. Allia] |
Dobbiamo ringraziare Francesco Avato, don Paolo Di Pascale e
Gianni Bechis che hanno prestato la loro collaborazione per sostituire gli
impegnati neo-genitori in alcuni appuntamenti, nonché il Coretto Sant’Agnese,
che ha volentieri accolto l’invito di cantare alla S. Messa di Mezzanotte, con
la collaborazione di una parte dei cantori.
Bassi e Contralti. [foto G. Allia] |
È in suo onore che abbiamo cantato commossi “Chiesetta
alpina”, il brano da lui prediletto e che intonava ogni anno, su richiesta di
tutti noi, alla fine del pranzo, quando iniziava l’esecuzione, a più voci, di
canti di montagna e popolari.
Il 22 settembre 2012 Luigi Ferrero – che tutti chiamavamo
Gino – è partito per il Cielo, lasciandoci colmi di nostalgia per il suo
sorriso aperto e affettuoso. La malattia, relativamente breve ma intensa, lo
ave va consumato, di giorno in giorno, nel fi sico, lasciandolo però lucido
fino alla fine.
Da 62 anni Gino faceva parte con or goglio della nostra
Cantoria Parrocchiale. In occasione di Santa Cecilia 2010 avevamo avuto la
triplice gioia di festeggiare i suoi 90 anni, splendidamente portati; i 60 anni
di partecipazione, sempre attiva e entusiasta, al nostro Coro; nonché la nomina
a Cavaliere della Repubblica, consegnandogli, in quell’occasione, al termine
del pranzo, una pergamena ricordo.
Con la sua solita modestia aveva accolto commosso queste
manifestazioni di affetto e di stima nei suoi confronti. Gli occhi vivaci e
sinceri lasciavano trasparire riconoscenza e felicità per l’amicizia
manifestata.
Parlare di Gino non è facile. Ci sarebbero tante cose da
dire. In fondo, però, la sostanza è semplice. È stato una persona trasparente,
onesta, amante delle cose genuine, affettuosa e coerente. Ha prediletto la
famiglia, la montagna, la musica.
Era nato e cresciuto a Mombasiglio nel monregalese, in una
famiglia genuina e numerosa dove Gino ha assimilato l’amore per il canto.
Talvolta amava ricordare, di quei tempi, le serate passate a intonare brani a
più voci con i genitori e i fratelli e sorelle e si intuiva il grande
attaccamento e la dolcezza di quei ricordi vivi.
Bisognerebbe accennare anche dell’esperienza in guerra come
alpino, dei due anni da partigiano, del lavoro in ferrovia, della sua figura di
marito, papà e nonno, del suo amore per la montagna, dei numerosi concerti con il Coro Ensamble d’Harmonies e altro ancora.
La tua assenza, Gino, lascia un grande vuoto per la tua
personalità “speciale”. La presenza della tua figura diritta, alta e snella
manca nel gruppo dei “Bassi” e in tutta la Cantoria. Non intervenivi quasi mai
con commenti o opinioni alle prove, non per timore ma per spirito di servizio e
disponibilità. Eppure tutti sentivamo che “c’eri”, per la tua bella voce e per
il piacere di metterla a disposizione. Rimani ancora con noi. Grazie per la tua amicizia. Ciao, Gino.
“Continuerò a cantare nel Coro degli Angeli”.
S. e F.
I vent’anni del
CORETTO SANT’AGNESE
I 20 anni del Coretto Sant’Agnese: è il momento della torta! [foto G. Bompard] |
Domenica 18 novembre, in occasione della festa di S.
Cecilia, il Coretto Sant’Agnese ha festeggiato i suoi primi vent’anni di
fondazione. Al termine della S. Messa parrocchiale, il Coretto, assieme al
Parroco don Franco, si è ritrovato per il pranzo alla Genzianella.
Tra le varie portate ognuno dei presenti ha avuto modo di
ricordare come avvenne la nascita del gruppo.
Il tutto risale all’anno 1991, quando si era considerata la
necessità di formare un gruppo di “giovani cantori” per guidare i fedeli
nell’esecuzione dei canti durante le Messe.
Fin da subito, un primo gruppetto di ragazze si è ritrovato
per provare i canti che venivano proposti. Antonello Bava, Silvia Ambrois e
Roberto Maria Grassi, a turno, ci accompagnavano all’organo e Stefano Bompard
con Carlo Rossetti, ci davano gli “attacchi”.
Intanto, nel 1992, giungeva a Bardonecchia la professoressa
di canto e musica Elisabetta De Maria, che generosamente si offriva nella
direzione del gruppo. È con lei che nacque ufficialmente il Coretto e ci siamo
divisi in voci soprane e contralti. Le prove erano fissate ogni sabato
pomeriggio in casa parrocchiale dov’era un vecchio harmonium.
Purtroppo Elisabetta, dopo pochi anni, si è trasferita da
Bardonecchia e, subito dopo, già nel 1993, ha chiesto a Eugenio Ingribelli di
dirigerlo. Stefania Balsamo, entrata anche lei a fare parte del Coretto, prima
in veste di corista, ha poi cominciato ad affiancare Antonello
nell’accompagnamento dei brani all’organo.
Dopo Eugenio la direzione del Coretto passò alla
sottoscritta.
In questi anni più recenti, rispetto ai primi anni, il
numero dei coristi si è ridotto, in quanto parecchie ragazze, per vari motivi,
hanno dovuto lasciare il gruppo e altre ne hanno fatto parte solo per un breve
periodo. Per coloro che oggi ne fanno parte, la Santa Messa prefestiva è un appuntamento
atteso.
Antonello Bava, Stefano Bompard, Claudia e Giuliana Canale,
Cristina Florindi e la sottoscritta abbiamo vissuto tutte le tappe del Coretto
di questi vent’anni e abbiamo vivi i ricordi che lo hanno caratterizzato: la
bella celebrazione per l’ingresso del Parroco don Franco; la S. Messa di Natale
a Beaulard nel 1992; la S. Messa trasmessa in televisione nel 1993: la S. Messa
al santuario di Mompantero per la novena della Madonna del Rocciamelone il 29
luglio 1998, per citare solo alcuni eventi tra i più significativi.
In anni più recenti si sono uniti Tanja Cerruti nel 2001,
Camilla Mocci nel 2005, Simonetta, Marco, Chiara e Andrea Bompard nel 2009 e, ormai
da più di un anno, contiamo sulla presenza di Alessandra Paulissich, Beatrice
Guasti, e delle piccole Marianna, Bava, Martina Bompard e Beatrice Bertessa.
In questi anni il Coretto non ha dimenticato le sue origini.
È nato innanzitutto per guidare i fedeli nei canti durante la liturgia. È per
questo che la maggior parte del nostro repertorio è attinto dal libretto “Nella
casa del Padre”. A volte, ci fa piacere fare qualche cosa di nuovo, soprattutto
in occasione delle festività principali dell’anno, ma sappiamo di essere prima
di tutto un coro-guida, affinché tutti possano unirsi nel canto.
Il Coretto Sant’Agnese, oltre alle Sante Messe prefestive di
ogni sabato, presta servizio per i Riti della Settimana Santa e in tutte le
feste dell’anno. È diventato anche un appuntamento fisso, al quale siamo
legati, la “Meditazione musicale” che precede e prepara la S. Messa di
Mezzanotte di Natale. In questa occasione si alternano canti e brani della
Scrittura. È un momento di raccoglimento vissuto con intensità, complice anche l’atmosfera
natalizia che fa da cornice.
Noi continueremo così, facendo del nostro meglio, con lo
stesso spirito che ci ha animato quella domenica di vent’anni fa, e chissà se
con il nostro entusiasmo non si riesca a coinvolgere anche qualche altro amico
animato dai nostri stessi ideali.
Vi aspettiamo!
Lisa Procopio
Quest’anno abbiamo voluto coinvolgere i bambini e le
famiglie in una programmazione incentrata sulla vita quotidiana. Mai come oggi,
infatti, i genitori impiegano necessariamente molte ore della loro giornata
nello svolgimento delle attività lavorative e non sempre i bambini hanno gli
strumenti per comprendere l’importanza del tempo che i genitori dedicano al
lavoro.
L’idea è stata quella di creare l’occasione di avvicinare i bambini
al mondo degli adulti, in una maniera divertente e originale, facendo prendere
coscienza ai più piccoli dell’importanza del lavoro (di alcuni mestieri) nella
nostra società e ottenendo, di rimando, che i genitori conoscano più da vicino
il punto di vista dei bambini sul mondo dei
grandi.
Abbiamo dato loro la possibilità di sperimentare direttamente alcuni mestieri sensibilizzandoli al rispetto del valore degli stessi.
Abbiamo dato loro la possibilità di sperimentare direttamente alcuni mestieri sensibilizzandoli al rispetto del valore degli stessi.
La festa delle Scuole Cattoliche: le Scuole dell’Infanzia di Bardonecchia e Salbertrand in Oratorio.
[foto Scuola Materna]
A partire dal mese di ottobre, ogni settimana sono state organizzate attività ri guardanti il mestiere da conoscere. Noi insegnanti abbiamo scelto di far vivere a tutti i bambini esperienze dirette organizzando visite programmate sui posti di lavoro di alcuni genitori, oppure invitando a scuola altri rappresentanti di professioni significative quali, ad esempio, il pittore, il musicista, il saltimbanco-giocoliere, l’odontoiatra, il veterinario, il giardiniere, il muratore...
Durante le attività di sezione i piccoli hanno potuto
riprodurre ciò che hanno appreso grazie alle “esperienze sul campo”.
Inoltre sono state proposte uscite didattiche, parti
integranti del progetto educativo, attinenti alla programmazione quali: il
Castello di Rivoli, la visita dal dentista, lo spettacolo delle bolle, la
visita al Gran Bosco di Salbertrand e la visita all’agri-gelateria di Pianezza.
Anche per le festività di calendario la scelta del mestiere
e delle attività proposte è stata, quanto più possibile, inerente alle stesse.
I bambini hanno lasciato delle tracce delle esperienze
vissute durante l’anno che sono state raccolte e date alle famiglie come tesori
preziosi!!!
Un anno con I NOSTRI
GIOVANI
Educare alla fede è stata una sfida che la Chiesa ha sempre
avuto, oggi più che mai ci rendiamo conto quanto sia importante, ma nello
stesso tempo quanto sia complesso e difficile. Educare alla fede e nella fede
vuol dire nello stesso tempo educare l’uomo a essere veramente uomo, a
rispondere della sua chiamata profonda a essere immagine e somiglianza di Dio,
inserito in una molteplicità di relazioni che lo rendono individuo veramente
unico ed irripetibile nel formare la variegata realtà umana che non è una
semplice somma di individui ma è chiamata ad essere una comunità ben
strutturata dove l’uno è a servizio dell’altro. Far vivere tutto questo ai
nostri ragazzi e ai giovani è fondamentale, così come è importante invitarli a
fermarsi a riflettere su ciò che gli circonda e su ciò che compone le loro
giornate, le loro speranze, il loro mondo.
Proprio con queste idee e soprattutto cercando di
valorizzarli, alcuni anni fa, e sono ormai nove, abbiamo dato inizio ad
un’esperienza estiva di una settimana di campo dove, attraverso la vita insieme
semplice, si cercano di trasmettere i valori del rispetto reciproco, della vita
di fronte al Signore, dello stare insieme, dell’aiutarsi vicendevole, della
collaborazione tra tutti.
Anche nel 2012 quest’esperienza si è tenuta a Marina di
Bibbona, come ormai dal 2008, con due campi distinti: uno per i ragazzi
dell’età delle Elementari e di prima Media; un altro per le Medie e i primi due
anni delle Superiori. Sono state due belle esperienze che hanno coinvolto in
tutto quasi un centinaio di ragazzi più una dozzina di ragazzi giovani più
grandi in qualità di animatori. Quest’esperienza è diventata sempre più significativa soprattutto da quando si è aperta a tutta
l’Alta Valle permettendo così un confronto molto più indicativo e soprattutto
tra i diversi paesi. Possiamo oggi dire che non c’è paese dell’Alta Valle che
non sia coinvolto da questa iniziativa.
Questa iniziativa avrebbe poco senso se fosse chiusa in se
stessa, ma acquisisce un significato molto forte perché permette di continuare
contatti ed esperienze anche durante l’anno, soprattutto per i ragazzi che
hanno terminato il cammino del catechismo. Infatti, dall’anno scorso sono nati
tre gruppi che si incontrano periodicamente che affrontano temi di fede e di
vita.
Il primo gruppo è quello dei ragazzi di prima e seconda
Superiore che, ogni quindici giorni, si ritrova per confrontarsi su temi di
vita e soprattutto sul rapporto con gli altri e sui problemi che si possono
incontrare. Vista anche l’età degli elementi questo gruppo è diviso in due
sottogruppi: uno si ritrova a Bardonecchia e l’altro si ritrova a Sauze d’Oulx.
Non mancano però i momenti in cui ci si ritrova tutti insieme. Quest’anno abbiamo iniziato la nostra riflessione sul tema
dell’Amicizia per giungere a scoprire che c’è un Amico particolare che si
chiama Gesù che non delude mai, che non giudica mai, che è disposto a prenderci
così come siamo.
Il secondo gruppo di terza, quarta e quinta Superiore si
ritrova, quest’anno mensilmente, a Sestriere per permettere di partecipare a
quest’iniziativa anche ad alcuni ragazzi che provengono dalla Val Chisone, che
abbiamo incontrato negli anni scorsi nell’esperienza al mare. In questo gruppo
il tema è ben chiaro: vogliamo approfondire il rapporto che esiste tra fede e
scienza. Non vogliamo nascondere le difficoltà del cammino ma ci sembra
importante confrontarci anche su temi così spinosi.
Il terzo gruppo di universitari si ritrova a Bardonecchia
tendenzialmente una volta al mese e, come già lo scorso anno, vuole
approfondire il Catechismo dei giovani che Papa Benedetto XVI ha consegnato
loro in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù di Madrid nell’estate
del 2011. Lo scorso anno il tema era stato quello dei Comandamenti, quest’anno
sarà il Credo, in linea con l’Anno della Fede.
Le proposte mi sembra che ci siano; chi partecipa
solitamente s’impegna a fare del proprio meglio, ma non tutti rispondono a
quest’invito.
Nel terminare non mi resta che dire grazie a chi ha
collaborato perché queste iniziative si realizzassero, soprattutto a chi si è
data disponibile per il volontariato in cucina per i campi estivi, ed infine
posso già annunciare che nel 2013 l’esperienza di Bibbona diventerà
l’esperienza di Pinarella di Cervia, poiché cambieremo località per il nostro campo.
Don Giorgio Nervo
GRUPPO SCOUT
Le attività del Gruppo Scout hanno visto incontrarsi ogni settimana circa 50 ragazzi presso la sede messa a disposizione dal Comune in piazza Don Vachet, potendo giocare anche nel bellissimo campetto della parrocchia.
Le attività del Gruppo Scout hanno visto incontrarsi ogni settimana circa 50 ragazzi presso la sede messa a disposizione dal Comune in piazza Don Vachet, potendo giocare anche nel bellissimo campetto della parrocchia.
Ecco le attività dei campi estivi raccontate da tre di loro:
• Per le VACANZE DI BRANCO 2012, noi Lupetti e Lupette siamo
andati nella casa alpina di Souchères Basses, una frazione di Pragelato, dal 23
al 29 luglio. Il tema che ha animato questo nostro campo è stato “Pomi d’ottone
e manici di scopa”, la storia di tre bambini di Londra che scappano dalla
guerra e vengono adottati da Miss Price, una strega un po’ sbadata che li
accoglie nella propria casa.
Di questo campo ci è piaciuto molto il calcio in versione
“Naboombu”, dal nome dell’isola degli animali che hanno rubato la stella
talismano: abbiamo fatto una divertentissima partita contro i capi che rappresentavano appunto il Leone re
dell’isola ed i suoi sudditi.
Abbiamo anche imparato a fare i trucchi di magia con la carta, le monetine, le matite e molto altro che abbiamo insegnato ai papà ed alle mamme il giorno conclusivo del campo, la giornata dei genitori. Ma anche loro erano arrivati con una magia di famiglia e sono stati molto applauditi! [Alessandra]
Abbiamo anche imparato a fare i trucchi di magia con la carta, le monetine, le matite e molto altro che abbiamo insegnato ai papà ed alle mamme il giorno conclusivo del campo, la giornata dei genitori. Ma anche loro erano arrivati con una magia di famiglia e sono stati molto applauditi! [Alessandra]
• Dopo un anno passato fra giochi, uscite e varie attività
ed avventure, il Re parto Barba di Fuoco degli Scout di Bardonecchia si
incammina con lo zaino sulle spalle verso il CAMPO ESTIVO del 2012. È così che,
dopo un’oretta di cammino e un po’ di fatica, si arriva al luogo del campo:
Valle Stretta siamo arrivati! Anche se siamo a qualche chilometro da casa
sembra di essere in un altro mondo! Si comincia a montare l’accampamento: ogni
squadriglia monta la propria tenda e il proprio angolo, si tirano su il portale
e l’alzabandiera. Una volta che il campo è al completo iniziano le attività
vere e proprie: tornei, sfide, giochi notturni e giochi d’acqua, escursioni,
canti, bans e danze intorno al fuoco. Le squadriglie (orsi polari, aquile,
canguri e linci) gareggiano nei giochi e in particolare nella gara di cucina e
nel percorso “Hebert” per cercare di vincere la coppa campo e conquistare il
premio finale e la bandierina da attaccare al loro guidone.
Il Reparto e la squadriglia per qualche settimana diventano
quasi come una seconda famiglia, ci si conosce, si ride, ci si diverte e ci si
affeziona agli altri. È così che alla fine del campo alcuni si commuovono un
po’: persone care e simpatiche continueranno il loro cammino scout verso il
Clan lasciando il Reparto... ma alla fine tutti riescono comunque a sorridere
per qualche ricordo ed episodio divertente!
L’ultimo giorno viene infine passato in compagnia dei
genitori a cui vengono proposti balli e giochi imparati, mangiando e
chiacchierando. A fine giornata, saliti in macchina, non resta che pensare a
quanto trascorso, ai visi e ai sorrisi, alla fine anche se ci possono essere
stati litigi si ritorna sempre amici e c’è pur sempre qualcuno che nei momenti
di tristezza, anche se rari, riesce a rallegrarti! [Clara]
• Dal 28 luglio al 4 agosto di quest’anno, il Clan dei
gruppi scout di Bardonecchia, Susa e Bussoleno è andato in Albania nella
parrocchia di Vau I Dejes, piccolo paese nelle vicinanze di Scutari. La ROUTE (così
si chiama il periodo che la comunità di Clan trascorre insieme durante
l’estate) è stata di servizio: i ragazzi hanno animato per una settimana le
mattine di un gran numero di ragazzi, visitando nel pomeriggio alcuni
luoghi scelti da una guida d’eccezione, il Parroco di Vau I
Dejes don Gent, che oggi purtroppo non è più con noi, che li ha anche ospitati
durante il soggiorno.
L’esperienza ha permesso ai ragazzi di stare a contatto con
una diversa cultura, di vivere, anche se per un periodo molto ridotto, la
povertà in cui vive quella gente, e di farsi un sacco di nuovi amici nella speranza
di potersi, prima o poi, rincontrare. [Luca]
Come ogni anno la nostra Associazione, che ha il compito di
accompagnare gli ammalati e i pellegrini a Lourdes e altri Santuari Mariani, ha
organizzato i pellegrinaggi a Lourdes in febbraio, maggio, settembre e ottobre;
a Notre Dame de Banneaux nel mese di giugno, e a ottobre in Terrasanta, che è
certamente il più impegnativo. Chi c’è stato se ne è potuto rendere conto,
portando nel cuore buoni ricordi e solidi propositi per l’arricchimento della sua fede.
Lourdes ha un suo fascino particolare. L’anno pastorale 2012
è stato dedicato dai Santuari ad approfondire il tema del “Rosario con
Bernadette”, considerando come, colei che aveva dialogato con la Madonna, di
fronte alla prima apparizione, senza sapere ancora chi fosse quella persona che
le appariva misteriosamente nella Grotta,
avesse immediatamente preso nella sua tasca la corona che utilizzava ogni sera
per la recita in famiglia del Rosario.
Un sacerdote ci ha consigliato che, se a recitarlo non si è
in chiesa, sarebbe opportuno rivolgersi in irezione della chiesa a noi più vicina, per
sentirci maggiormente uniti a Gesù.
Nella giornata dell’8 dicembre abbiamo festeggiato il 35º
anniversario del Gruppo della Diocesi di Susa, rinnovando, in tale circostanza,
i ricordi dei pellegrinaggi, con la presenza dei pellegrini, degli ammalati e
del personale. In pari tempo abbiamo ricordato l’80º anniversario del
riconoscimento della nostra Associazione.
Il fondatore è stato Monsignor Alessandro Rastelli di Trino
Vercellese che, nel 1912, accompagnò il primo malato, adagiandolo sopra un materasso, servendosi dei treni
di linea, a seguito di una grazia che lui stesso aveva ricevuto nel 1910
quando, investito alle spalle da un locomotore vapore e ricoverato in ospedale,
venne subito dimesso. Da quel giorno l’Associazione è cresciuta e siamo
fiduciosi che possa proseguire a lungo la sua missione.
Ci rivedremo il prossimo anno ricordando che, chi volesse
partecipare ai nostri pellegrinaggi, potrà rivolgersi al Parroco don Franco
Tonda, trovando date e programmi esposti nelle locandine alla porta della
chiesa.
Dame e Barellieri
Dame e Barellieri O.F.T.A.L. del gruppo di Bardonecchia a Lourdes nel pellegrinaggio di ottobre. [foto collezione C. Mainardi]
Portiamo a conoscenza la toccante testimonianza di un nuovo Barelliere, vissuta nel pellegrinaggio interdiocesano di ottobre: Era diverso tempo che sentivo parlare di Lourdes da una mia collega. Tutti gli anni al rientro dal pellegrinaggio dell’O.F.T.A.L. raccontava con entusiasmo, gioia, serenità, fede e speranza la meravigliosa esperienza vissuta nei sei giorni trascorsi nel Santuario mariano francese.
Prima di partire, mi sono fatto dare alcune informazioni di
massima, ma mai mi sarei aspettato di vivere un’esperienza così intensa e
profonda di emozioni.
Alle ore 10,30 mi passano a prendere a Susa, dove abito, con
un pulmino, ed insieme ad altre Dame, Barellieri e malati inizio questo mio
primo pellegrinaggio nel gruppo O.F.T.A.L. di Bardonecchia. Arriviamo a
Torino-Lingotto dove piano piano si unisco al nostro gruppo altri volontari.
Subito mi sento in famiglia, in un’atmosfera di amicizia, unione, fraternità.
Saliamo sul treno dove già vi sono numerose persone salite a Novara e Vercelli.
Ci fermiamo a far salire altri amici ad Alessandria, Genova, Savona, Albenga ed Imperia.
Arriviamo a Ventimiglia ed è ora di servire la cena, si
riordina, si aiutano i malati e pellegrini a sistemare i letti per la notte, si
fanno i turni di sorveglianza notturna e poi ognuno nel suo scompartimento per
riposare qualche ora. Alle ore 9,00 siamo alla stazione di Lourdes. Tutte le
Dame e i Barellieri hanno il loro compito assegnato.
Io sono addetto ai trasporti. Lascio la mia valigia ad una
Dama che soggiorna nel mio stesso albergo e vado a svolgere il mio servizio.
Accompagnamo i malati con i rispettivi bagagli in Accuille (struttura
che li ospita all’interno del Santuario) dove naturalmente vi è già il
personale preposto ad accoglierli. Nel pomeriggio la Santa Messa e
l’Accoglienza del Personale del 1º e 2º anno nella Basilica del Rosario. Il
Presidente, don Paolo, mi chiama per nome, mi avvicino all’altare e mi consegna
una medaglia di ringraziamento per voler far parte della grande famiglia
O.F.T.A.L. Si riaccompagnano i malati in Accuille, Riunione di servizio e
...un’altra giornata è trascorsa velocemente.
Ho la fortuna di essere presente alla Santa Messa Presieduta
da S.E. Mons. Brouwet, Vescovo di Lourdes, celebrata in occasione dell’80º anno
di pellegrinaggi dell’O.F.T.A.L. ed in ricordo del centenario del primo
pellegrinaggio, con un solo malato, del Fondatore Mons. Rastelli. Si susseguono
Celebrazioni Eucaristiche, Via Crucis, Processione Mariana “aux flambeaux”,
Lodi, Rosari, ed è già ora di ripartire.
Tante sono le cose che vorrei scrivere per trasmettevi cosa
ho provato nel vivere questa esperienza, ma mi è difficile traslare le emozioni
dall’anima alla carta. Una parola sola mi sento di aggiungere. Grazie.
Grazie, Madre Santa, che mi hai chiamato a Te e mi hai dato
la possibilità di pregare, di ascoltare, di conoscere e di vivere emozioni
indimenticabili.
Grazie per avermi fatto conoscere tanti amici. Grazie per avermi fatto conoscere, attraverso il servizio
agli ammalati e disabili, il vero significato della vita.
Grazie per avermi rinnovato il cuore.
Luca
ASSOCIAZIONE
NAZIONALE CARABINIERI - Alta Valsusa
L’Associazione Nazionale Carabinieri - Sezione “Alta
Valsusa”, come noto, estende il proprio territorio sui Comuni dell’Alta Valle.
Per tale motivo ogni due anni la “festa sociale” si svolge in un Comune
differente. Nel 2012 per tale ricorrenza è stata scelta Cesana Torinese.
Domenica 20 giugno i soci in congedo della “Benemerita” e
loro familiari si sono quindi dati appuntamento in quella bella località ove
erano ad attenderli il Sindaco, signor Lorenzo Colomb, con il gonfalone del
Comune, il Comandante della locale stazione dell’Arma, luogotenente Cacciatore,
con alcuni dipendenti, ed i soci in congedo della locale Sottosezione con il
responsabile s.ten. Francesco Casu.
Quando le campane della vicina chiesa hanno preso a suonare,
i convenuti si sono portati in corteo in chiesa ove il Parroco don Andrea
Gallizio ha celebrato il rito religioso. Egli, nella sua omelia, non ha mancato
di evidenziare i meriti passati e presenti della “Benemerita”.
La calda giornata di sole ha accompagnato il gruppo dalla
chiesa al ristorante “La Cabassa”, ove è stato servito il pranzo. Nel corso del
medesimo il Presidente s.ten. Silvio Medail ha consegnato targhe ricordo e
pergamene ai soci che hanno superato il ventesimo anno di iscrizione
all’Associazione. È così trascorsa in letizia una giornata fra amici anziani e
giovani e loro familiari.
Nel 2013 la “festa sociale” si svolgerà a Bardonecchia.
LUTTI
Nel 2012 la Sezione ha dovuto registrare la perdita di due
soci:
– il 25 luglio è mancato in ospedale, ove era già stato più
volte ricoverato per gravi problemi di salute, il socio effettivo appuntato
Mario Simeone, di 72 anni. Aveva prestato servizio nell’Arma, ove aveva
conseguito il grado di appuntato, fino al 1983, data nella quale si era
congedato stabilendosi definitivamente a Bardonecchia con la moglie e figli.
Figli che, con grande dolore, hanno dovuto dare l’addio
anche alla mamma solamente dopo circa un mese dal papà;
– il 16 agosto è mancato a Gad, frazione di Oulx, il socio
effettivo sig. Elio Plan, di 89 anni. Egli aveva trascorso alcuni anni della
sua vita nell’Arma, come carabiniere, nel corso del secondo conflitto mondiale,
al termine del quale era entrato a far parte delle FF.SS. in seno alle quali
aveva anche ricoperto l’incarico di capostazione ad Oulx.
Ai familiari un affettuoso abbraccio da parte di tutti i
soci della Sezione.
S.M.
ASSOCIAZIONE
NAZIONALE POLIZIA DI STATO
L’Associazione Nazionale Polizia di Stato, Sezione di Susa -
Gruppo di Bardonecchia, assieme agli amici del Gruppo Carabinieri in Congedo,
venerdì 25 maggio si sono ritrovati per suggellare il 16º incontro
“Polizia-Carabinieri”, nel 160º anniversario di Fondazione della Polizia. A
questo raduno, iniziato con la celebrazione della S. Messa in Sant’Ippolito, per
suffragare i colleghi defunti, si è avuta la gradita presenza, oltre che del
dr. Mario Sica e del dirigente del Commissariato di P.S. di Bardonecchia dr.
Francesco Destro, anche dei numerosi colleghi in servizio e a riposo
provenienti da L’Aquila, Arcola (SP), Bruino, Guarene d’Alba, Latina, Masera
(Verbania), Sanremo e Susa. Un particolare ringraziamento ai “veterani”
dell’Arma – Antonio Zannier di anni 94, Carlo Baudino di anni 93, Augusto
Pirona di anni 90 – e della Polizia: Piero Scarsi, anche lui di anni 90.
Il Gruppo segnala altre due iniziative: nel mese di maggio, un periodo di dieci giorni, alle Terme in località Ischia (NA) e la gita a Praga dal 5 al 10 ottobre [foto a lato].
Nella Santa Messa, assieme agli altri colleghi defunti, si sono particolarmente ricordati quelli dell’ultimo anno: il 1º dirigente di P.S. dr. Giuseppe Bianco e l’assistente capo di P.S. Mario Tommasino. Il ritrovo è proseguito presso il Ristorante “Il Colibri” di Savoulx, in un’atmosfera di grande amicizia.
Enzo Burigo
Dopo trent’anni di attività, il 18 giugno 2012 l’Assemblea
dei Soci ha sciolto l’Associazione Museo Civico di Bardonecchia. I principali
motivi per cui l’Assemblea ha assunto questa deliberazione sono stati: la
persistente mancanza di soci tale da non consentire più la formazione del
Consiglio Direttivo, il bilancio di spesa annuale diventato quasi irrisorio
(circa 300 Euro) e la ormai completa realizzazione del Museo, come previsto dall’Atto
Costitutivo.
La storia del nostro Museo risale ben prima di questo ultimo
trentennio, infatti fin dal 1953, per opera del compianto Parroco mons.
Francesco Bellando, venivano esposti oggetti sacri in una Cappella laterale
della parrocchiale di S. Ippolito. In seguito il sig. Giuseppe Bompard Gendre
si fece promotore della raccolta di oggetti antichi della comunità di
Bardonecchia, donandone egli stesso una cospicua quantità. Fu quindi necessario trovare una collocazione più adatta che il
Sindaco di allora, cav. Gigi Natale Bosticco, individuò nell’attuale sede al
pian terreno del fabbricato in via Des Geneys 6 (piazza della chiesa), ex
ufficio postale Bardonecchia Borgo Vecchio. Il trasferimento avvenne nel 1958.
Grande è sempre stato l’interesse dimostrato dai visitatori
e la raccolta degli oggetti offerti gratuitamente dalla popolazione è andata
progressivamente aumentando di consistenza.
Purtroppo dal 1976 il Museo rimase chiuso al pubblico. Solo
nel 1979 un gruppo di volenterosi cittadini, con l’approvazione
dell’Amministrazione comunale, ridava nuova vita al Museo, attrezzando anche la
sala al piano superiore. Nel mese di agosto dello stesso anno fu registrata una
grande affluenza di visitatori (circa 2.500).
Il 27 ottobre 1982, tramite il notaio Ferraris, presenti
mons. Bellando, don Paolo Di Pascale e i sigg. Laura Bizzarri, Edoardo Allemand
e Paride Bruzzone, venne redatto l’Atto
Costitutivo dell’Associazione Museo Civico con relativo Statuto. In seguito
venne eletto presidente mons. Francesco Bellando, che mantenne la carica fino
alla data della sua morte (1992). Durante l’Assemblea del 21 gennaio 1993
assunse la carica di Presidente il Parroco don Franco Tonda. Nell’Assemblea del
17 giugno 2002 tale carica venne poi rilevata da don Paolo Di Pascale.
Durante questo ultimo trentennio, come previsto dallo
Statuto, l’Associazione ha provveduto alla conservazione dei materiali e dei
documenti inerenti la vita e l’ambiente locale, curandone l’esposizione al
pubblico. Ora i compiti di gestione rimangono affidati al Comune, il
quale, tramite la validissima collaborazione della Pro Loco, come già avvenuto
per il passato, continuerà a mantenere in vita questo prezioso bene culturale
della nostra città.
Noemi Pavese Grisa
* * *
– Nella gestione
dell’Associazione Museo Civico, dall’Atto Costitutivo a oggi (1982-2012), un
impegno costante, appassionato e illuminato è stato offerto dai coniugi geom.
Ernesto Grisa e Noemi Pavese Grisa, nelle cariche, rispettivamente, di
Tesoriere e Segretaria.
Li ringrazio di vivo
cuore per quanto hanno fatto. [d.F.T.]
ANGOLO FILATELICO
In altra parte del Bollettino potete leggere la cronaca
delle varie manifestazioni che hanno composto la prima edizione del Festival
dello Sport. Qui basterà accennare al risvolto filatelico con l’apertura il 25
aprile di un ufficio postale temporaneo presso i locali di Turismo Torino in
piazza De Gasperi 1/a, ove è stato impiegato un annullo speciale apposto sulla
cartolina appositamente preparata dal disegnatore e caricaturista Carlo Sterpone.
Massimo Mancini