Santa Maddalena al Chaffau |
Il piccolo pubblico di volontari ha esaminato in maniera particolareggiata i personaggi emersi dopo il bellissimo restauro, sebbene gli anni di abbandono della cappella abbiano minato, non poco, ciò che doveva essere lo splendore di quell'opera uscita dalle abili mani di un ignoto pittore.
Molto interessante è stato anche il racconto della vita di quella borgata che in passato contava più di trenta case abitate. Una vita dura, ritmata dalle stagioni e dalle giornate tutte uguali dedicate al lavoro dei campi e all'allevamento del bestiame.
E
dopo il sopralluogo, Emy Bompard ed il marito Renato hanno invitato il gruppo
nella loro pittoresca baita per condividere una ricca e genuina cena, da loro
definita con modestia merenda sinoira. Accolti da un piacevole calore,
non solo quello diffuso da uno schioppettante caminetto e da una poderosa stufa
a legna, ma soprattutto quello esternato dai proprietari, i volontari hanno
gustato numerosi piatti cucinati con ricette casalinghe e come, da poco, si usa
dire, utilizzando materie prime a km zero.