02/02/09

140 anni di Azione Cattolica (2008)

(fotografie omesse)
140 anni di Azione Cattolica

Azione Cattolica: l’Associazione laicale più conosciuta e più vicina alla Chiesa ha compiuto, nel 2008, centoquarant’anni. Per l’occasione ci sono stati convegni a Roma, iniziative nelle varie Diocesi, articoli sui giornali. Per molti possono essere state notizie come tante, ma per chi di questa Associazione ha fatto parte e ne ha condiviso gli ideali, non è stata solo una ricorrenza.
L’appartenenza all’Azione Cattolica è stata – e per molti dei suoi iscritti è ancora – una forma di vita, un modo di essere che dà alla stessa esistenza un’impronta e una prospettiva particolare. Viene in mente il suo sorgere come Circolo femminile, quando in una scuola di Milano ad un professore laico che, in modo
critico ed ironico, chiede ai suoi allievi: «C’è ancora tra voi qualche ingenuo che va alla Messa?», tra il silenzio degli studenti intimiditi due ragazze rispondono:
«Noi siamo quelle ingenue». Da questo episodio, si racconta, Armida Barelli prende l’iniziativa di formare la Gioventù Femminile (la Gieffe), un gruppo di ragazze convinte che vogliono diventare apostole per diffondere la loro fede senza timori e timidezze e rendere gli altri partecipi delle loro certezze interiori.
Il movimento poi si allargò, si estese, con i rami degli adulti, agli Uomini e Donne a alla G.I.A.C. (gioventù maschile).


Ciò che è certo è che gli iscritti all’Azione Cattolica sentivano veramente il desiderio di collaborare con la Chiesa, con il Papa ed i sacerdoti per la salvezza delle anime: era per loro una vera vocazione. Tornano in mente i Convegni, quando lunghe file di aderenti, con in testa le bandiere dei vari settori, quasi tutti
portando il distintivo con la croce o con il giglio, cantavano all’unisono: «Bianco Padre, che da Roma ci sei meta, luce e guida, in ciascun di noi confida, su noi tutti puoi contar ... a un tuo cenno, a una tua voce un esercito ha l’altar».
Era un esercito, non certo bellicoso, formato anche dal Movimento Maestri, dai laureati, dai Lavoratori, dalle Aspiranti, Beniamine, Piccolissime ed Angioletti a cui venivano trasmessi gli ideali del motto “Preghiera, Azione, Sacrificio”, che ciascuno cercava di vivere nell’Apostolato per far avvicinare al Vangelo le persone con cui si condivideva la vita.

L’Azione Cattolica a Bardonecchia
Fondata nel 1868, l’Azione Cattolica si diffuse in tutto il territorio nazionale e, apprezzata dal Papa e dal Vescovi, venne istituita in tutte le Parrocchie.
Per la Diocesi di Susa, in alcuni documenti si legge che il 9 gennaio 1910, per invito del Vescovo Mons. Carlo Marozio, sorse il 1º Comitato Donne Cattoliche con Assistente mons. Michele Blandino, assai conosciuto e stimato soprattutto in bassa Valle di Susa. La Federazione della Gioventù di A.C. venne fondata nel 1918, l’Unione femminile nel 1920 e nel 1924 l’Unione Uomini Cattolici che, tra le prime Associazioni ebbe quella di Millaures.
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Non abbiamo notizie certe di quando l’A.C. sia istituita nella nostra Parroc- chia. Come già riporta il Bollettino del 1998, negli anni ’20 sorgono le associazioni giovanili: il Circolo maschile “Exurge” e quello femminile dedicato a Sant’Agnese. La bandiera che ancora si conserva e si espone nella varie festività, reca la data del 1921 e ne è stata madrina la mamma di don Paolo Di Pascale, Mariateresa Golzio, Presidente in quegli anni.
Probabilmente nel periodo dal 1930 al 1933, quando è Parroco mons. Agostino Rousset, futuro Assistente generale dell’A.C. femminile in Italia, si costituiscono i Gruppi di Uomini e Donne. Non ci sono persone viventi che ricordino la fondazione dei vari settori in Bardonecchia: fino a qualche decennio fa la signora
Claretto, mamma di Raffaella, ricordava il sorgere dell’Associazione Uomini. Precisava che per tale occasione era giunto da Susa l’allora Presidente Diocesano sig. Amedeo Martinacci, babbo di Maria Pia Bompard.
Un attestato recante il n. 10268, datato Roma 29 agosto 1952, ricorda con deliberazione della Presidenza Centrale l’iscrizione dell’Associazione San Giuseppe della Parrocchia Sant’Ippolito di Bardonecchia nell’Unione Uomini di A.C. È firmato da Fiorenzo Angelini, Vescovo e Agostino Maltarello, Presidente
Centrale.
Se qualche incertezza riguarda il sorgere dell’A.C. nella nostra Parrocchia, sappiamo che, andando indietro negli anni, la troviamo sempre presente e collaborativa in tutte le attività parrocchiali.
Fin dal primo Bollettino dell’anno 1947, il compianto Parroco don Francesco Bellando annovera la presenza dell’A.C., Uomini e Donne, all’adunanza del 4 novembre per l’apertura dell’anno sociale; della Gioventù Femminile nella celebrazione dell’Immacolata; dei Gruppi femminile e maschile per la festa dei loro Patroni S. Agnese e S. Sebastiano, e ricorda la cara Etilla Bauda, presidente delle giovani, deceduta proprio quell’anno.
I Bollettini parrocchiali degli anni seguenti sono un calendario preciso delle attività dei vari rami del l’Associazione. Si celebra l’inizio di ogni anno sociale con giornate di ritiro, predicate da validi oratori (allora i sacerdoti erano numerosi), la benedizione delle tessere avviene in modo solenne il giorno dell’Immacolata, le Associazioni sono sempre presenti alla festa del Parroco in onore di S. Francesco di Sales il 24 gennaio, promuovono spesso raccolte varie per le iniziative parrocchiali ed organizzano rappresentazioni sacre o recite. Frequenti sono anche le visite dei Presidenti e delegati diocesani che portano la voce del Centro Nazionale.
Gli associati accompagnano ogni festività, ogni funzione religiosa e sostengono, al termine delle attività annuali, un esame di cultura religiosa che comprende una parte più estesa sul catechismo e una più breve sulle finalità e l’organizzazione dell’A.C., con separate valutazioni finali. Più volte i nostri vari gruppi
sono premiati e si distinguono in campo diocesano per la preparazione. Scrive il Bollettino del 1962: «L’Esaminatore Regionale dei Giovani, dopo la prova si è vivamente rallegrato ed ha auspicato di perseverare per ritrarne dei frutti duraturi per il bene della Gioventù e di tutta la vita cristiana».
Colpisce il fatto che ogni festività è accompagnata dalla Comunione generale a cui partecipa tutta l’Associazione, a partire dalle Beniamine.
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È vivo il ricordo di Presidenti molto attivi, ora defunti: il dott. Freddi, anche vice-presidente diocesano, il maggiore A. Pegoraro che per i Giovani organizza oltre la formazione spirituale anche quella sportiva, il cav. E. Allemand ed il cav. O. Ambrois. Tra le figure femminili, ora scomparse, ricordiamo la maestra M.
Chareun, la prof.ssa Pacchiotti, Camilla Rousset Guiffre, Angela Massara, Felicina Sudati, Giulia Guiffre e Rosalia Ambrois.
Del dott. Freddi, un articolo sul Bollettino del 1957,con titolo “Chiarimenti sull’A.C.: l’Apostolato dei laici” ci meraviglia, a mezzo secolo di distanza, per l’attualità delle considerazioni sul compito del Laico-Apostolo.
Attraverso l’attività in parrocchia, possiamo ricostruire anche l’evolversi dell’Azione Cattolica e del suo Statuto in campo nazionale. Nell’aprile 1970, secondo le direttive centrali, viene eletto il nuovo Consiglio con Presidente unico, dei quattro rami, nella persona di Piero Rappelli, e nel periodo post-conciliare viene ribadita la scelta formativa e religiosa.
Il compito che ancora ci attende è ribadito dalle parole del S. Padre Benedetto XVI: «Auguro a tutta l’Azione Cattolica Italiana di camminare unita e spedita sulla strada di Cristo, per testimoniare nella Chiesa e nella società che questa vita è bella: è vero che richiede impegno, ma conduce alla vera gioia».
 M.R.
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Elenco dei Presidenti di A.C. dell’Associazione di Bardonecchia dalla riforma dello Statuto voluta dal Centro nel 1970, con Presidente Unico dei quattro rami:
- sig. Piero Rappelli dal 1970 al 1981;
- sig.ra Milena Re Rossetti dal 1981 al 1997;
- sig.na Paola Dessolis dal 1997 al 2004 ;
- sig. Stefano Bompard dal 2004 al presente.

È importante che il parroco e la comunità parrocchiale facciano sentire alle persone divorziate che, da una parte dobbiamo rispettare l’inscindibilità del Sacramento e, dall’altra, che amiamo queste persone che soffrono per noi. Il Cristo sofferente abbraccia in modo particolare queste persone e comunica con loro e soffre per loro.
(Dal Discorso ai sacerdoti aostani di Benedetto XVI)


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Fig ure di A zione Ca ttolica

Continuiamo sul nostro Bollettino il ricordo di persone iscritte all’Azione Cattolica che ci hanno lasciato un’eredità di fede vissuta e di zelo apostolico verso i fratelli.
Ricorrendo il 140º anno dell’Azione Cattolica, ci pare opportuno fare memoria dei coniugi cav. Amedeo Martinacci e Giuseppina Piana Martinacci (sopra nella foto).
Non sono bardonecchiesi, ma possiamo considerarli legati alla nostra Parrocchia per vari motivi.
Come già ricordato nell’articolo sull’Associazione parrocchiale, il cav. Amedeo venne ad istituire il settore Uomini di Bardonecchia negli anni ’30 ed una loro figlia, Maria Pia, è, con il marito Mario, fedele e convinta aderente dell’A.C.
La vita familiare dei coniugi Martinacci è l’esempio che vogliamo oggi ricordare: genitori di dodici figli, accolti ciascuno come un dono di Dio, hanno vissuto gli ideali evangelici prima di tutto nell’ambiente domestico e poi nel loro campo di lavoro. La signora Giuseppina è stata insegnante elementare a Condove, nella Scuola Buoncompagni di Torino ed a Giaveno. Il marito ha lavorato come ispettore del Dazio a Torino, dove era stimato per la sua integrità e preparazione.
Nella normale quotidianità della vita familiare, ciò che stupisce ed edifica, nella loro lunga vita insieme, è la costante volontà di vivere il Vangelo, di testimoniare l’amore di Dio, ricevuto e trasmesso ai fratelli, e di aiutare anche il prossimo a condividere gli stessi ideali. Con questo orientamento essi fanno parte dell’Azione Cattolica ed il sig. Amedeo, in quegli anni residente a Condove, ne è un Presidente
Diocesano attivo e zelante.
Ed è lo stesso orientamento che fa scrivere alla signora Martinacci, nella sua tarda età: «Il Signore in cui ho sempre creduto mi ha amata di un amore immenso certamente non meritato ... Chiedo umilmente perdono così potrò averlo dal grande Giudice a cui mi presenterò ... Ricordatevi che dovremo riunirci tutti un giorno nella casa del Padre. La vita della nostra famiglia dovrà essere un’onda sempre crescente di amore e di cristianità».
Sono parole che, insieme ad altre molto personali, ci lasciano stupefatti nella vuota superficialità della vita che a volte conduciamo nel confuso mondo d’oggi, senza guide orientative e valide mete da raggiungere. Il ricordo dei coniugi Martinacci ci sia protezione e guida anche nel vivere consapevolmente gli ideali dell’Azione Cattolica di cui facciamo parte.
 M.R.