24/11/13

UTRECHT 1713. IL TRATTATO CHE COINVOLSE ANCHE BARDONECCHIA



Le dispute ancora oggi accese tra Regno Unito e Spagna a proposito della sovranità sulla Rocca di Gibilterra? (fig.1). Il trattato di Utrecht del 1713 che assegnò definitivamente Gibilterra alla Gran Bretagna. Le mai sopite spinte   separatiste del Québec   francofono dal   Commonwealth canadese?

Fig.1  francobollo emesso da Gibilterra per
commemorare il Trattato di Utrecht(1)
Sempre riconducibili  ad Utrecht, ove la Francia poneva termine definitivamente alle ambizioni di supremazia nel continente nordamericano e, rinunciando al sogno di congiungere la Luisiana ai possedimenti canadesi, ripiegava attorno alle fortificazioni di Louisbourg nell’isola di Cape Breton (Nova Scotia)(fig.2). E che dire poi dell’effimero e velleitario G.A.D. (Group Anciens Dauphinois) che nel 1946 ai “fratelli” separati dell’antico Grande Escarton (fig.3) prometteva una  riduzione delle tasse ed una restituzione parziale dei danni di guerra in cambio della annessione alla Francia? Sempre Utrecht che aveva “spezzato” l’unita politico-economica e la contiguità territoriale della cosiddetta Repubblica degli Escarton  assegnandone tre ai Savoia e due alla Francia.

Fig.2  francobollo emesso da St. Pierre & Miquelon per commemorare il Trattato di Utrecht2 

Il Trattato o meglio i trattati di Utrecht (1713) e Rastadt (1714) ponevano fine ad una guerra durata un quindicennio, la prima grande guerra combattuta sul suolo europeo e non solo  per la  spartizione dei vasti possedimenti spagnoli. Durante il regno di Luigi XIV    (incominciato nel 1643 e conclusosi il primo settembre 1715 con la sua morte) il più lungo della storia di Francia, il Re Sole fa del suo regno la principale potenza europea, caratterizzato da molteplici guerre. Le ostilità, meglio conosciute come guerra di Successione Spagnola, scoppiarono nel 1701 e perdurarono fino al 1713-14 e con un’appendice fino al 1720. Vide schierati, da una parte e in una prima fase la Francia, la Spagna, il ducato di Savoia, il principe elettore di Baviera Massimiliano II Emanuele e l’arcivescovato di Colonia. Dall’altra  l’Inghilterra, i Paesi Bassi e l’Austria e gli altri stati tedeschi del Sacro Romano Impero, uniti nella Grande Alleanza dell’Aja (7 settembre 1701).





Fig.3  I nuovi confini del Grande Escarton dopo il 1713
Fig.4  stemma del Delfinato

I primi appoggiavano la candidatura di Filippo d’Angiò, mentre i secondi quella di Carlo d’Austria. Ma per comprendere come si era arrivati alle ostilità bisogna risalire al 1 novembre 1700, con la morte di Carlo II di Spagna, da tempo malato e senza eredi e la proclamazione cinque giorni dopo, per disposizione testamentaria dello stesso re, del duca Filippo d’Angiò, nipote di Luigi XIV, quale nuovo re di Spagna col nome di Filippo V. Già da tempo, ancor prima che il vecchio re morisse, le dinastie europee, che già vantavano parentele con il re moribondo,  avevano messo gli occhi sull’immensa eredità, soprattutto l’Inghilterra e le sette Provincie Unite (l’attuale Olanda):  possedimenti in America, Asia ed Africa, la Sicilia, Sardegna e Napoli, Ducato di Milano e lo Stato dei Presidii, le Baleari, Gibilterra e i Paesi Bassi (l’attuale Belgio). L’infanta di Spagna, Maria Teresa, moglie di Luigi XIV, avrebbe potuto succedere a Carlo II, ma vi aveva rinunciato prima di morire nel 1683. Rinuncia respinta dal re di Francia che perciò appoggiava le pretese della sua discendenza, il figlio Luigi, Delfino di Francia (fig.4) ed il nipote Filippo, colui che poi sarà designato nel testamento di Carlo II.

Fig.5 Vittorio Amedeo II, re di Sicilia (1713-1720) poi di Sardegna
Fig.6  La Cittadella, simbolo dell’assedio di Torino del 1706

La guerra ebbe inizio – come si è detto – nel 1701 con l’occupazione dei Paesi Bassi spagnoli da parte della Francia e la controffensiva da parte dell’esercito austriaco, comandato dal duca Eugenio di Savoia, con una serie di vittorie schiaccianti in alta Italia. L’anno seguente si unisce l’ Inghilterra che inizia le operazioni belliche contro la Francia sia in Europa occupando Liegi e il nord dei Paesi Bassi spagnoli, sia in America attaccando le postazioni in Florida. Il 1703 è un anno particolarmente critico per la Francia con gli inglesi che occupano Colonia e Bonn alleate di Luigi XIV e l’avanzata degli imperiali in Renania e Baviera. Nel mentre Il Portogallo dà la sua adesione alla Grande Alleanza e il duca Vittorio Amedeo II di Savoia (fig.5) rovescia l’alleanza passando nel campo degli imperiali, con l’occupazione di Casale Monferrato. Al posto di Filippo V l’arciduca Carlo d’Asburgo viene proclamato re di Spagna. L’anno seguente la prevedibile e prevista occupazione della Savoia da parte della Francia è cosa fatta mentre dall’altra parte inglesi ed imperiali infliggono due pesanti sconfitte ( Donauworth e Blenheim) ai franco-bavaresi in Germania e la flotta inglese occupa la rocca di Gibilterra. Nel 1705 un’altra flotta inglese occupa Barcellona e la Catalogna, l’Aragona e Valencia riconoscono Carlo d’Asburgo quale legittimo re di Spagna col nome di Carlo III. Barcellona ne diviene pertanto la nuova capitale. I rovesci militari di re Luigi XIV si intensificano nel 1706, “annus horribilis” per la monarchia francese.
Fig. 7  Re Luigi XIV di Francia
Gli inglesi, al comando del Duca di Malborough, sconfiggono sonoramente i francesi a Ramillies ed occupano tutti i Paesi Bassi  spagnoli mentre nella penisola iberica viene rotto l’assedio di Barcellona ed un contingente anglo-portoghese invade la Spagna ed occupa Madrid. In estate re Luigi XIV invade parte del Piemonte, puntando su Torino dove Vittorio Amedeo II, aiutato dagli imperiali del principe Eugenio, sbaraglia le truppe francesi nella famosa battaglia (7 settembre 1706) (fig.6). Le truppe francesi ripiegano nelle valli alpine portando lo scontro nell’Alta valle di Susa tra Exilles e Bardonecchia dando inizio ad un periodo di scontri con gli austro-sabaudi puramente in chiave difensiva perché i fronti maggiori erano altrove in Europa. La prima fase della guerra si conclude con un re Luigi XIV conscio che il conflitto non si sarebbe concluso positivamente per la Francia e pronto ad intavolare trattative di pace con la Grande Alleanza. Le clausole impostegli dalla controparte erano così eccessivamente vessatorie da indurlo a riprendere il conflitto.
Fig. 8    Francobollo emesso da La Poste francese
in occasione del tricentenario della battaglia di Denain3
Il 1707 si apre con un’Italia praticamente tutta in  mani austriache e dall’altra un recupero in chiave militare dell’alleanza franco-spagnola con Eugenio di Savoia rinunciatario nell’assedio di Tolone  e le truppe anglo-portoghesi sconfitte nella penisola iberica nella battaglia di Almansa. Gran parte della Spagna, ma soprattutto Madrid, ritorna nelle mani di Filippo d’Angiò. La controffensiva della Grande Alleanza non si fece attendere con la sconfitta dei francesi nei Paesi Bassi spagnoli e la conquista della città di Lilla e l’occupazione , da parte della flotta inglese, delle isole di Minorca e della Sardegna. Il re Luigi XIV (Fig.7), sotto l’effetto delle ultime sconfitte, riprende le trattative di pace all’Aja ma è costretto, viste le inaccettabili condizioni poste dagli alleati, ad abbandonare i negoziati. Gli scontri riprendono nei paesi bassi spagnoli con la conquista da parte degli anglo-imperiali della città di Tournai e, a seguito della battaglia di Malplaquet (11 settembre 1709) anche della città di Mons.
L’anno successivo i rovesci militari franco-spagnoli proseguono con la sconfitta a Almenara nella penisola iberica e la perdita di Port-Royal e della Acadia in Canada a favore degli inglesi. In Europa Carlo d’Asburgo rientrato a Madrid per prendere possesso del trono, viene nuovamente scacciato da Filippo d’Angiò a seguito della battaglia di Villaviciosa (10 dicembre 1710). Ma è un fatto inaspettato e non militare nel 1711 a cambiare le sorti della guerra. Muore a Vienna l’imperatore Giuseppe I e gli subentra il fratello e già pretendente al trono di spagna Carlo VI. Alcune nazioni belligeranti della grande Alleanza, temendo che gli Asburgo col possesso anche della corona spagnola, avrebbero aumentato a dismisura il loro potere in Europa, pensano di appoggiare il candidato d’Angiò. La Francia, - senza questi eventi imprevisti avrebbe capitolato rovinosamente -   viene invitata al tavolo dei negoziati che si aprono ad Utrecht nel 1712. Francia ed Inghilterra firmano una tregua e le Provincie Unite vi si associano dopo che le truppe austro-olandesi vengono sconfitti dai francesi nella battaglia di Denain  (24 luglio 1712) (Fig.8).
Carta dell'Europa dopo il 1713

Cippo in Alta Valle commemorativo dell’antico confine
 fra il Delfinato e la Savoia
Essa permette alla Francia di negoziare in  una condizione ben più favorevole di prima del 24 luglio. I trattati di pace vengono firmati ad Utrecht tra il marzo-aprile ed il luglio del 1713. Filippo, duca d’Angiò viene riconosciuto come Filippo V re di Spagna, ma i possessi spagnoli in Europa vengono distribuiti: Carlo VI riceve i Paesi Bassi spagnoli, il regno di Napoli e di Sardegna ed una parte del ducato di Milano; all’Inghilterra vanno Gibilterra e Minorca. La Francia dal canto suo cede alla corona inglese i territori della Compagnia della Baia di Hudson, Terranova e l’Acadia in Nord America, mantenendo solo l’Ile-Saint-Jean e l’Ile Royale. I Savoia si videro restituire Nizza e la Savoia, ricevendo la Sicilia – e con essa il titolo di re per Vittorio Amedeo II ed i suoi successori – il Monferrato, Alessandria, Valenza, Pinerolo e parte del ducato di Milano. Il nuovo regno di Sicilia incorporava anche tutte le alte valli di Susa, Chisone e Varaita, cedendo alla Francia la valle di Barcellonette (Fig.9). Dopo la firma dei Trattati pur tuttavia i francesi continuarono la guerra contro l’imperatore  Carlo VI ed il Sacro Romano Impero fino al 1714 quando cessarono le ostilità con i trattati di Rastadt e Baden. Il trattato di Madrid del 1715 sancì la fine delle ostilità tra Portogallo e Spagna, mentre bisogna attendere il 1720 per vedere quella fra l’Imperatore e la Spagna divenuta ora borbonica.
Massimo Mancini

 Note
1 francobollo emesso il 20 giugno 2013, disegno di S. Perera
2 francobollo emesso l’11 aprile 2013, disegno di J.J. Oliviero
3 blocco emesso il 12 maggio 2012, progetto dell’Atelier Didier Thimonier
 Riferimenti iconografici                                                                                                        
 filatelici: www.leportaildutimbre.fr, www.spmtimbres.com, www.gibraltar-stamps.com,
 storici: it.wikipedia.org