LA MESSA DI PRIMA COMUNIONE
Domenica 21 maggio abbiamo
celebrato la Messa della Prima Comunione, data attesa e preparata nel corso di
tutto l’anno catechistico.
La S. Messa è stata
solennizzata dai canti dei giovani, preparati e guidati da Adriana Ugetti che
con l’altra catechista Laura Silvestro ha gestito il non facile compito del
catechismo nel corso dell’anno scolastico.
Qui di seguito i nomi dei 14
comunicandi e la loro foto:
Bigi Lodovica, Campasso Federica, Clataud Vittoria, Curioso Lelia, Curto Amelia, Corradin Mirko, Gallione Alice, Giannini Davide, Marre Sebastiano, Nosenzo Benedetta, Ramberti Mauro, Roude Benedetta, Sibille Luca, Vachet Emilie.
Bigi Lodovica, Campasso Federica, Clataud Vittoria, Curioso Lelia, Curto Amelia, Corradin Mirko, Gallione Alice, Giannini Davide, Marre Sebastiano, Nosenzo Benedetta, Ramberti Mauro, Roude Benedetta, Sibille Luca, Vachet Emilie.
22 luglio 2017
FESTA DELLO SCAPULAIRE
Sabato 22 luglio, in una bella giornata di sole, la parrocchia di Melezet ha festeggiato la solennità dello Scapulaire in onore alla Madonna del Carmine.
Sabato 22 luglio, in una bella giornata di sole, la parrocchia di Melezet ha festeggiato la solennità dello Scapulaire in onore alla Madonna del Carmine.
Come ogni anno, si è portata in
chiesa la statua del 1858 raffigurante la Madonna del tabor, alla quale sono
devote tante generazioni del nostro paese. Inoltre oggi abbiamo avuto l’onore
di vedere per la prima volta nella nostra chiesa, su invito del nostro Parroco,
la Cantoria di Sant’Ippolito e il Coretto di Sant’Agnese, diretti da Lisa
Procopio, uniti insieme per lodare con il canto il Signore, accompagnati alla
tastiera dal nostro caro don Paolo, lodato alla fine della funzione per la sua
intelligenza e il suo buonsenso e per essere sempre molto attivo nelle sue
comunità parrocchiali nonostante l’età.
La S. Messa è stata presieduta
da don Gianluca Popolla, Direttore del Centro Culturale Diocesano, sono anche
intervenuti il diacono permanente Antonio Piemontese, le Autorità Comunali, in
particolare l’Assessore Piera Marchello con la fascia tricolore, la Consigliera
Carola Scanavino e una delegazione dell’Assomont. Nei primi banchi era presente
anche qualche ragazza con il consueto costume antico, al fine di non perdere le
tradizioni del nostro paese che si tramandano da generazioni.
Al centro dell’omelia è emersa
la figura materna della Madonna, vista non solo come Santa Vergine o come
bellezza esteriore, ma rappresentata come madre, donna sofferente che ha dovuto
vedere morire suo figlio sulla croce. Don Popolla ha concluso con un pensiero
sulla preghiera, che deve essere un momento di riflessione e introspezione e
non solo un mezzo per chiedere favori.
Durante la Preghiera dei fedeli
si è fatto accenno all’acqua, soggetto della mostra “L’acqua nei riti e nella
vita”, inaugurata al termine della S. Messa nel Museo di Arte Religiosa Alpina,
preparata con cura dalla volontaria Daniela Ferrero, grazie all’intervento di
alcune persone che hanno imprestato o donato al museo dei loro oggetti personali
inerenti a questo tema. Le vetrine sono state arricchite da numerose
acquasantiere di epoche e materiali diversi, caraffe da Battesimo, aspersori. La
ricerca ha toccato temi come i fonti battesimali, le benedizioni, i canali, le
alluvioni, i maceratoi della canapa e altro ancora. Si è ricordato che il museo
è dedicato a don Masset e che quest’anno ricorre il trentennale dalla sua scomparsa.
La festa è proseguita nella
sede dell’Assomont con un generoso rinfresco e tra le vie di Melezet tra
bancarelle e degustazioni.
Monsignor Iovine celebra la Messa di S. Antonio,
accanto don Sergio Blandino.
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Questo giorno di festa ha pur
sempre qualche cosa da insegnarci! Nei miei ricordi questo giorno è sempre
stato allietato da uno splendido sole, ma
quest’anno Sant’Antonio ha voluto fare eccezione alla regola e ci ha dato una
giornata che più invernale non si sarebbe potuta nemmeno immaginare!
Il maltempo però non ha spaventato
i sacerdoti che hanno voluto partecipare alla nostra festa patronale: mons.
Claudio Iovine, don Franco e don Sergio, né ha spaventato i cantori della
Cantoria di Bardonecchia che, come sempre nelle grandi occasioni, ha voluto
essere con noi.
Siamo particolarmente grati per
la presenza di don Claudio che per molti anni – lasciando i suoi impegni a Roma
presso la Congregazione per le Cause dei Santi – ha voluto essere presente in
mezzo a noi specialmente nelle grandi solennità di Natale e di Pasqua: di
questo noi ti saremo sempre riconoscenti e non finiremo mai di dirti grazie!
Grazie anche per aver lasciato per questo giorno la tua parrocchia di Condove.
Nell’omelia don Claudio ha
saputo ben illustrare la figura della personalità di S. Antonio, la sua pronta
adesione all’invito di Gesù “... lascia tutto poi vieni seguimi”, e il suo
ritirarsi nel silenzio del deserto per sentirsi sempre più unito a quel Gesù
che aveva accettato di seguire. Agli episodi della sua vita che don Claudio ha
voluto ricordare, quello che mi ha particolarmente colpito è stato l’incontro
con il calzolaio superiore a lui nella santità per l’amore verso il prossimo.
Per finire teniamo presente che
la festa del nostro Patrono avviene nei primi giorni del tempo Ordinario a
ricordarci che S. Antonio è sempre vicino a noi in ogni giorno della nostra
vita ordinaria anche se non sempre noi ci ricordiamo di lui.
Che Sant’Antonio ci protegga
sempre!
Vittorio Massignan
Hanry Lantelme durante una sua visita a Melezet.
Una figura speciale la sua, ha tenuto con i suoi fratelli legami stretti e anche con tutti i parenti di Melezet e Les Arnauds; tornando ogni anno a Melezet non mancava mai la visita al cimitero e alla scuola dove il suo papà aveva insegnato.
Una figura speciale la sua, ha tenuto con i suoi fratelli legami stretti e anche con tutti i parenti di Melezet e Les Arnauds; tornando ogni anno a Melezet non mancava mai la visita al cimitero e alla scuola dove il suo papà aveva insegnato.
Nel tempo, per ben tre
generazioni ha seguito e agevolato le vicissitudini familiari di tutti noi,
informandosi sempre sulla salute di tutti, felicitandosi per ogni nascita e
matrimonio; seguiva di volta in volta i percorsi di studio e lavoro di ognuno.
In questo modo ha mantenuto i legami con quelle che lui chiamava le sue radici.
Benefattore della parrocchia di
Melezet e molto legato alla Cappella del Tabor di cui aveva sempre sentito
parlare dal suo papà.
Lascia il ricordo di una
persona dolce e profonda, sicuramente un esempio da seguire. Ci salutava sempre
dicendo: abbiate cura di voi. È mancato in florida (U.S.A.), dove era emigrato,
alla vigilia dei cento anni di vita.
Melezet l’ha ricordato con una
S. Messa di suffragio.
Bosc Valeria