Nel tardo autunno è andato in porto il restauro del campanile
della chiesa parrocchiale di S. Pietro Apostolo. Da anni era un’opera necessaria,
rimandata per la cronica mancanza di fondi. L’architetto Mauro Mainardi, sempre
attento e sollecito per i problemi delle nostre chiese, ne aveva redatto il
progetto comprendente il rifacimento della copertura e il restauro delle
facciate ammalorate dalla pioggia che scorreva sulle pareti.
L’opera è stata affidata alla Ditta Sirio Costruzioni s.r.l.,
che lo ha compiuto con comune soddisfazione. È stato montato il ponteggio a norma
di legge, smantellata la copertura esistente, rifatto il tavolato in larice, montato
un telo antivapore, montati frontalini in rame e copertura in lose di Luserna
con relativi colmi. Il tutto per una spesa di 12.000 Euro.
La precedente Amministrazione Comunale aveva già deliberato il
contributo per coprire la spesa e l’attuale lo ha confermato, per cui il debito
è saldato. Siamo grati per l’attenzione ai nostri problemi. Una tradizione di
cui non ho trovato valide conferme direbbe che il campanile aveva una guglia
come quelle dei campanili delfinali, guglia abbattuta poi da una valanga.
Sarebbe bello trovare qualche documento in merito. Sul campanile si trovano tre
campane. Le campane, prima di venire installate vengono benedette con solenne
funzione e ogni campana ha una madrina. La campana maggiore reca la scritta:
«Sancta Emerentiana ora pro nobis. Sit nomen Domini benedictum - Christus
regnat-imperat
- JPH DURAND
SYNDIC- JPH PARRAIN - M.IE CATH. GARCIN MARRAINE AUG. -
VALLORY PETRUS CURÈ - MIGLIARA FECIT TAURINI ANNI 1846».
La campana ha un diametro di 94 cm. e l’altezza di 80 cm.
La campana mezzana reca la scritta:
«GLORIATIBITRINITAS - Anno 1853».
Il diametro è di 65 cm., l’altezza di 50 cm.
La terza campana, la più piccola, ha la scritta:
«MATER DOLOROSA ORA PRO NOBIS - PARRAIN PIERRE SOUBEIRAN ADIOINT.
MARRAINE THERESE SOUBEIRAN - ANNO 1808».
Diametro cm. 50, altezza cm. 42.
(dallo studio dell’arch. Mainardi)
Il “Presepe diffuso” bissa il successo dell’anno passato
LE NOVITÀ ORGANIZZATE DALL’ASSOCIAZIONE “VIVI ROCHEMOLLES”
Se l’anno passato il successo del “Presepe diffuso” poteva
essere scaturito, almeno in parte, dalla scarsità di neve che ha spinto i
villeggianti a cercare soluzioni alternative allo sci, quest’anno, nonostante
le piste affollate di gente, l’affluenza di pubblico a Rochemolles ha di gran
lunga superato quella dell’edizione precedente. Dall’8 dicembre al 31 gennaio
il “Presepe diffuso”, visitato da una quantità impressionate di turisti,
allestito vestendo con i costumi locali manichini a grandezza naturale e
posizionandoli in tutto il paese, ha portato per mano i visitatori a scoprire
una delle perle di Bardonecchia: Rochemolles. Questo successo è dovuto alla
crescita dell’Associazione e all’impegno sempre maggiore profuso dai soci non
solo per organizzare ed ampliare il “Presepe diffuso”, ma anche per presentare
e promuovere una serie di manifestazioni che hanno attirato molto pubblico nella
borgata, pubblico che ha preso coscienza di due fattori importanti: Rochemolles
è viva, e mantiene il fascino del borgo antico vero.
Su questi due cardini ha agito l’Associazione:
si è lavorato sulle tradizioni e sul passato millenario, con
l’importante collaborazione di Alberto Trivero, attento ricercatore e studioso
della storia di Rochemolles. Sono nati nuovi appuntamenti per turisti e residenti,
che hanno animato il borgo raccogliendo un ottimo successo, testimoniato anche
dai commenti più che positivi apparsi sui social network.
Il 31 ottobre, la Festa di Santi, come era vissuta tradizionalmente
dagli abitanti di Rochemolles, con una interessantissima visita notturna
guidata da Alberto Trivero che ha illustrato le varie tipologie di abitazioni,
tracciando un profilo storico delle famiglie che le abitarono. La notte ha
favorito l’instaurarsi di un’atmosfera intrigante su come era vissuta, dagli
abitanti di Archamoura (Rochemolles in patois), la ricorrenza dei morti. A
Capodanno, Ballando sotto le Stelle, una festa fuori dalle righe,
all’aperto, che ha accomunato turisti e residenti per l’inizio del nuovo anno,
animata fin dall’inizio da un buon numero di presenze a cui, dopo la mezzanotte,
si sono aggiunte numerose persone arrivate dopo il cenone e il classico
brindisi.
Il 6 gennaio, la Festa della Befana, dedicata in modo
particolare ai bambini, con la Befana che ha distribuito caramelle, panettone e
cioccolata calda, e per i meno piccoli vin brulé.
Novità di quest’anno, la discesa tirolese dal campanile, curata
dalle guide alpine di Bardonecchia, che sono particolarmente sensibili al
fascino di Rochemolles, della Befana e di una trentina di piccoli coraggiosi. Anche
in questo caso grande partecipazione di pubblico, in modo particolare di
famiglie.
Possiamo affermare, senza tema di smentita, che l’obiettivo, tra
i molti che l’Associazione “Vivi Rochemolles” si era prefissata, di far
rivivere il paese anche nel periodo invernale si sta concretizzando in modo
entusiasmante. L’afflusso di persone che visitano la borgata sta crescendo,
come anche quello degli scialpinisti e ciaspolatori che frequentano la valle.
Se da un lato questo ci inorgoglisce un po’, dall’altro ci
spinge a migliorare ancora per i prossimi appuntamenti a cui, naturalmente, siete
tutti invitati.
Angela
Ventricelli
51º MOTO RADUNO “STELLA ALPINA” E 85º ANNIVERSARIO DEL PICREAUX
Nella Valle di Rochemolles si è svolto un doppio evento: il 51º
Moto Raduno “Stella Alpina” e l’85º anniversario del Picreaux. Tale località,
sita su un falso piano dopo la diga, è divenuta un luogo commemorativo per la
tragedia abbattutasi su un gruppo di Alpini impegnati in un’esercitazione,
travolti da una serie di valanghe tra il 26 e 27 gennaio del 1931.
Alle 15 di sabato 9 luglio è stato allestito un Campo Base al
Picreaux, dove si è tenuto un pomeriggio di grigliata e musica, mentre alle 20
il gruppo musicale “I Fafiuké” si è esibito in concerto.
Alle 9,30 di domenica 10 luglio, presso la chiesa di S. Ippolito
è stata impartita la benedizione alle moto intervenute per il Raduno, seguita
da una sfilata per le vie del paese, che si è conclusa con la salita al Colle
del Sommeiller.
Alle 11,30 presso il cippo del Picreaux si è tenuto un momento
celebrativo a ricordo degli Alpini periti nel 1931; a seguire polentata per
tutti a cura del Gruppo Alpini bardonecchiese.
Luisa Maletto
Festa patronale, domenica 3 luglio: il gruppo in costume con il
Vicesindaco prof.ssa Chiara Rossetti. La Messa patronale del 3 luglio: il sig.
Amprimo di Bussoleno ricorda don Filiberto Vallory.
Nella notte tra il 2 e il 3 gennaio del 1706 a Rochemolles,
allora Comune, cadde una serie di valanghe che seppellì quasi i due terzi del
paese. Coloro che si salvarono si recarono in chiesa per implorare Dio di
arrestare quel flagello che ancora minacciava per le continue ed abbondanti
nevicate. Tutti i presenti promettevano di perpetuare un voto solenne a Santa
Emerenziana, segnata in calendario il 23 gennaio, giorno in cui cadde un’altra valanga.
Questo voto fu formalizzato con un atto pubblico dall’allora
Sindaco Francesco Vallory, dal Parroco Jean Faure e da ben 56 capifamiglia.
L’atto, scritto in francese, fu consegnato a Monseigneur George
Fantin,Abbé et Prevost de St. Laurent d’Oulx. I nativi di Rochemolles non si
sono dimenticati di questa promessa e sabato 23 gennaio è stata celebrata la
festa votiva, presso la chiesa parrocchiale di S. Ippolito, alle ore 10,30 con
la Santa Messa, la lettura del Voto e la distribuzione del pane benedetto. Priore
dell’anno erano le signore IreneMedail e Emanuela Barra Guillaume, le quali, con
lodevole iniziativa, hanno voluto dare lustro alla funzione indossando il
costume antico di Rochemolles, e non solo il foulard rosso, come si faceva gli
scorsi anni.
L’iniziativa
ha riscosso naturalmente il più vivo consenso e speriamo si possa ripetere nei prossimi
anni.
l.m.
27 e
28 agosto 2016
“GLI ARTISTI A ROCHEMOLLES. UNA MONTAGNA DI ARTE, TRUCIOLI E
SAPORI” - 2ª EDIZIONE
Un successo, una conferma.
La manifestazione, proposta sempre dall’Associazione Vivi
Rochemolles, ha rinnovato il successo della prima edizione: grande partecipazione
di artisti e ancor più grande partecipazione di pubblico che ha affollato
allegramente la bella borgata nelle due giornate, ammirando l’attività degli
scultori, pittori, musicisti, fotografi e artigiani presenti. Domenica, il
ristorante itinerante, allestito in sette tappe, alla riscoperta dei sapori della
tradizione, nei cortili delle case messi a disposizione dai proprietari, ha
superato ogni ottimistica previsione costringendo gli organizzatori a chiudere,
con rammarico, le iscrizioni senza poter soddisfare tutte le richieste.
L’antico Comune di Rochemolles, oggi frazione di Bardonecchia,
si è dimostrato un palcoscenico ideale per una manifestazione che ha posto al
centro dell’attenzione sapori e attività legati alla montagna ed a suoi
abitanti. I piatti della tradizione culinaria locale hanno affascinato il
pubblico, che ha dimostrato un alto gradimento.
A questo punto non rimane altro da fare che aspettare la terza
edizione: l’Associazione Vivi Rochemolles assicura che “Gli Artisti a Rochemolles.
Una Montagna di Arte, Trucioli e Sapori” vi stupirà ancora.
a.v.
18º
RENDEZ-VOUS “4X4 PRIMA NEVE” AL COLLE SOMMEILIER
Puntuale come sempre, lo “Sporting Club Bardonecchia 2006” ha
organizzato per domenica 11 settembre il 18º Raduno di fuoristrada “4x4 Prima
Neve” oltre i 3.000 metri al Colle del Sommeiller. Il ritrovo è fissato a Campo
Smith alle ore 8,30 per la registrazione dei partecipanti e dei mezzi; partenza
alle ore 9. Il percorso si è snodato attraverso la Valle di Rochemolles fino a raggiungere
il Colle.
Un gustoso pranzo rustico si è consumato presso la Baita di
“Lele” in località Scarfiotti, dove si è tenuta anche la premiazione con la consegna
dei diplomi con l’altitudine raggiunta.
l.m.
Nel corso della riuscitissima festa del 31 ottobre a
Rochemolles, prima edizione de “Anche i Santi si divertono”, promossa
dall’Associazione “Vivi Rochemolles”, troneggiava insieme ai prodotti locali
dell’uva bianca! Incredibile! Uva a 1.619 metri? Sì, non è uno scherzo. Il
viticoltore è Domenico Pagnotto, originario del Cilento (prov. di Salerno), da
46 anni villeggiante nella piccola frazione. Nel 1975 acquistò una casetta nel centro
della frazione e da allora iniziò a ristrutturarla, creando anche un bel
giardino con frutteto. Naturalmente saliva a Rochemolles solo per le vacanze,
anche perché era occupato a Torino in ferrovia. Ma dal 2003, anno in cui a
Rochemolles tornò l’abitabilità con la realizzazione del paravalanghe,
Pagnotto, andato nel frattempo in pensione, iniziò a risiedere in maniera quasi
stabile anche in inverno.
Nella primavera 2014, forse stimolato dal cambiamento del clima,
l’intraprendente viticoltore piantò nel suo frutteto un vitigno di uva
bianca.Nel 2015 purtroppo i rami estremi della vite furono colpiti dal gelo. Ma
nella primavera di quest’anno la vite ha prodotto ben dieci grappoli, senza
alcun trattamento particolare.
Verso l’inizio di ottobre Pagnotto, per paura di una gelata
improvvisa, ha “vendemmiato”.
«Ho fatto bene a raccogliere i grappoli – racconta con
soddisfazione –, perché il 14 ottobre scorso è caduta tantissima neve. L’uva era
un po’ aspra, ma si poteva mangiare. Ne ho avanzato un po’ per esporla in
occasione della festa». Così, con lo stupore del numeroso pubblico accorso ai
festeggiamenti, l’uva è stata molto fotografata. Domenico Pagnotto, classe
1930, è un personaggio molto noto in Bardonecchia, non solo per la sua passione
per la montagna, ma è un componente del Gemellaggio
Bardonecchia-Modane-Fourneaux, ed essendo anche un ottimo fotografo, tutti gli
incontri transfrontalieri sono immortalati dai suoi scatti. Non ha mai mancato
ad una Marche Alpine.
l.m.