22/09/17

Parrocchia S.Lorenzo Martire - LES ARNAUDS (2016)

La frazione di Les Arnauds celebra la sua festa patronale, dedicata a San Lorenzo, mercoledì 10 agosto, ma già dalla sera del 9 si è svolta la processione con flambeaux dalla chiesa parrocchiale alla Croce di San Lorenzo, sita sulla parte alta della frazione.
La giornata festiva è iniziata alle ore 9 con l’allestimento del mercato artigianale, durato fino al tardo pomeriggio. Alle ore 11 è stata celebrata, presso la chiesa parrocchiale, la S. Messa con la presenza dell’Arcivescovo di Spoleto-Norcia, Mons. Renato Boccardo.
I momenti più salienti del rito liturgico sono stati scanditi dalle note della Corale di S. Ippolito. Con grande soddisfazione del Parroco don Paolo Di Pascale, al termine è stato evidenziato il recentissimo restauro della croce lapidea cimiteriale sita nel minuscolo sagrato della chiesa. La Croce, di pregevole fattura e risalente al diciottesimo secolo, è simile a quella di Plampinet, situata all’ingresso della chiesa di S. Sebastiano e a quella di Briançon nel cimitero Vauban.
Luisa Maletto
S.E. Mons. Boccardo presiede la Messa patronale. (foto G. Alimonti) 
S. Lorenzo: la benedizione del pane. (foto G. Alimonti)


IL RESTAURO DELLA CROCE LAPIDEA DI SAN LORENZO
La croce lapidea prima del restauro

Restaurata
La Croce in pietra che è nel sagrato della nostra chiesa parrocchiale, un tempo area cimiteriale, aveva bisogno di essere restaurata. Il degrado del manufatto era evidente per fenomeni di fessurazione, esfoliazione e perdita di materiale. Nel tempo erano stati compiuti interventi di restauro con materiali inadatti, come legno e cemento. La pietra era poi ricoperta da una patina biologica che doveva essere ripulita.
Giunti nella determinazione di restaurare la croce, il delicato lavoro è stato affidato al Consorzio San Luca di Torino, il quale è autorizzato a simili interventi, disponendo di tecnici preparati a questi restauri. È naturalmente stato necessario il nulla osta della Soprintendenza e qui i tempi si sono dilatati, anche per il cambio della persona addetta a questo ufficio. Giunto finalmente il nulla osta, il restauratore prof. Michelangelo Varetto ha compiuto il lavoro, restituendo alla croce stessa la bellezza originale.
Nella festa di San Lorenzo abbiamo potuto inaugurare l’opera compiuta con la comune soddisfazione. Questa croce è simile a quella che si trova davanti alla chiesa di Plampinet, per la quale la tradizione dice che si trovava un tempo a Melezet e venne asportata dagli abitanti di Plampinet in una notte senza luna. Tutte e due le croci risalgono al secolo XVIII.




IL RESTAURO DEL LAMPADARIO
Anche il lampadario che si trova al centro del presbiterio della nostra chiesa aveva bisogno di un intervento di restauro per le cattive condizioni in cui si trovava.
Anche per questa opera il Consorzio San Luca ha dato il suo intervento con personale specializzato. Il lampadario, probabilmente di inizio 1800, è stato portato a Torino e, dopo gli interventi opportuni, tra cui il rifacimento dell’impianto elettrico, è ritornato a fare bella mostra di sé e a solennizzare le nostre funzioni.
Questi interventi di restauro sono stati pagati con i fondi della chiesa.

La nuova fontana sulla strada
per iniziativa del Comune.

Opera di Massimiliano Vachet.

LA MESSA DEL SABATO DEI BIMBI DEL CATECHISMO DELLE FRAZIONI
Sono ormai diversi anni che i bambini del catechismo delle elementari e medie delle frazioni di Millaures, Les Arnauds e Melezet animano la Messa prefestiva del sabato alle ore 18 presso la chiesa di San Lorenzo di Les Arnauds.
La loro partecipazione è attiva come chierichetti, con le letture nonché con i canti.
Questo coinvolgimento diretto e comunitario li aiuta nel compiere il loro cammino vicino a
Gesù.
Ringraziamo don Paolo e tutta la comunità presente per la pazienza nell’aiutarci a vivere come protagonisti questo importante momento dell’Eucaristia alle volte anche un po’ rumorosi, con il canto non sempre a tempo o il chierichetto che fa confusione nel suonare la campanella...
Grazie anche a tutti i bambini e ragazzini che con impegno partecipano alla mensa del Signore con la voglia di incontrare e scoprire Gesù e portarlo nel loro cuore.
Laura Silvestro

A 100 anni dalla Grande Guerra
IL FIGLIO CARLO RACCONTA LA STORIA DI SUO PADRE ERNESTO LANTELME GRANDE INVALIDO DI GUERRA

Ernesto Lantelme,
il grande mutilato, con
la consorte Teresa.
Ernesto Luciano Lantelme è nato l’8 dicembre del 1892 a Les Arnauds, allora Comune di Melezet, ed è morto nel 1969, undici mesi dopo sua moglie Teresa. Fino all’età di 23 anni la sua vita era stata caratterizzata dalla vita nei campi, non era praticamente mai uscito dal suo paese, se non per spostamenti prossimi allo stesso, e viveva con la sua famiglia numerosa. Viene chiamato una prima volta per combattere nella Prima Guerra Mondiale, e per lui la vita cambia, anche se prova dentro di sé un forte orgoglio di poter combattere per la Patria. In un primo momento viene rinviato, ma verrà poi richiamato e mandato a combattere.
Ad aprire la scatola dei ricordi è il figlio Carlo Lantelme, che mostra foto dell’epoca, documenti ufficiali, ma anche alcune lettere e cartoline; in una Ernesto, che spediva in risposta ad un pacco ricevuto a Natale dalla sua famiglia, scriveva così concludendo: «... non fatevi cattivo sangue tanto è lo stesso», datata 29 dicembre 1916.
Ma il 5 giugno 1917 cambia per sempre la vita di Ernesto, e nei documenti dell’epoca risulta così segnato: «Ferito alle mani e alla faccia per lo scoppio di un petardo Thévenot sul monte Sbarbatal 5 giugno 917».
Ernesto perse le mani e la vista, fu uno dei più grandi mutilati di guerra della Val di Susa e di tutto il Piemonte.
Venne seguito e curato a Firenze, lì conobbe la contessa Ebe Benso, che si occupava dei feriti di guerra, molto più grande di lui, con cui si sposò.
Rimase a Firenze fino al 19 agosto 1923, poi ritornò a Bardonecchia e visse con la moglie nella casa in cui ancora oggi Carlo ha accolto “La Valsusa” per l’intervista, a Les Arnauds.
Con loro da Firenze venne a vivere la giovane Teresa Prospero, madre di due bimbi, loro governante, che dopo la morte della contessa divenne la moglie di Ernesto.
Carlo ricorda così suo padre: «Un uomo pieno di spirito, non ha mai fatto pesare a nessuno la sua invalidità, siamo stati una famiglia numerosa, 5 figli, e lui pur non avendoci mai visti è stato per noi un punto di riferimento importantissimo.
Partiva da Les Arnauds con il suo bastone attaccato al braccio e arrivava fino al Bramafam, pur non vedendo, mia mamma gli metteva 100 lire nel panciotto del gilet e lui andava al bar con gli amici».
I genitori di Carlo si sono sposati a Les Arnauds, Ernesto un uomo carismatico e spiritoso, è stato accolto di ritorno da Firenze con grande stima e affetto dai bardonecchiesi; gli scontrini e le ricevute dell’epoca e una raccolta firme autografa testimoniano che nel 1923 circa 50 famiglie bardonecchiesi hanno acquistato una medaglia d’oro per onorarlo nel suo ritorno; una locandina dell’epoca testimonia l’accaduto: «Cittadini! Allo scopo di raccogliere i fondi necessari per offrire una medaglia d’oro (ricordo) al Grande Invalido di Guerra Lantelme Ernesto (dell’Alta Valle di Susa) e perché la cerimonia di consegna sia degna della grande occasione, domenica 19 agosto alle ore 21, nel Teatro Sofilba a Bardonecchia, sarà rappresentato, dai filodrammatici locali, il capolavoro rovettiano, in 4 atti Romanticismo (...). Presterà servizio l’orchestra del 3º reggimento alpini ( ...)».

Impossibile non sentire il cuore in gola leggendo queste righe, che riassumono la grandezza di una Comunità, la grandezza di Ernesto, la grandezza di una famiglia e di un figlio, Carlo Lantelme, che dopo tanti anni non può e non vuole dimenticare.
Maria Teresa Vivino (da “La Valsusa”)

CONFERENZA: “IL PRIMO SECOLO DI VITA DELLA PARROCCHIA DI LES ARNAUDS”

Sabato 30 luglio il prof.Valerio Coletto ha tenuto nella nostra chiesa una interessante conferenza sul “Primo secolo di vita della Parrocchia di Les Arnauds” sulla scorta di numerosi documenti di archivio, facendo rivivere le vicende di quella che, nata come Cappella sussidiaria di Bardonecchia, divenne poi parrocchia autonoma.
Il numeroso pubblico presente ha seguito con vivo interesse l’esposizione, così ben documentata, rivolgendo al termine domande di approfondimento al conferenziere.
Altro tema toccato nella conferenza è stato quello della “Costruzione della cappella di San
Barduflo”, autentica novità per tutti, essendo oggi conosciuta e officiata come Cappella di
Sant’Ubaldo. Anche qui tanta attenzione dai presenti e vivi applausi all’oratore.



L’originale presepe allestito da Marco Vachet.