La frazione di Les
Arnauds celebra la sua festa patronale, dedicata a San Lorenzo, mercoledì 10
agosto, ma già dalla sera del 9 si è svolta la processione con flambeaux dalla chiesa
parrocchiale alla Croce di San Lorenzo, sita sulla parte alta della frazione.
La giornata festiva è
iniziata alle ore 9 con l’allestimento del mercato artigianale, durato fino al
tardo pomeriggio. Alle ore 11 è stata celebrata, presso la chiesa parrocchiale,
la S. Messa con la presenza dell’Arcivescovo di Spoleto-Norcia, Mons. Renato
Boccardo.
I momenti più salienti del rito liturgico sono
stati scanditi dalle note della Corale di S. Ippolito. Con grande soddisfazione
del Parroco don Paolo Di Pascale, al termine è stato evidenziato il recentissimo
restauro della croce lapidea cimiteriale sita nel minuscolo sagrato della
chiesa. La Croce, di pregevole fattura e risalente al diciottesimo secolo, è
simile a quella di Plampinet, situata all’ingresso della chiesa di S.
Sebastiano e a quella di Briançon nel cimitero Vauban.
Luisa Maletto
Luisa Maletto
S.E. Mons. Boccardo
presiede la Messa patronale. (foto G. Alimonti)
S. Lorenzo: la benedizione del pane. (foto G. Alimonti)
IL RESTAURO DELLA
CROCE LAPIDEA DI SAN LORENZO
La croce lapidea prima del restauro
Restaurata |
Giunti nella
determinazione di restaurare la croce, il delicato lavoro è stato affidato al Consorzio
San Luca di Torino, il quale è autorizzato a simili interventi, disponendo di tecnici
preparati a questi restauri. È naturalmente stato necessario il nulla osta
della Soprintendenza e qui i tempi si sono dilatati, anche per il cambio della
persona addetta a questo ufficio. Giunto finalmente il nulla osta, il
restauratore prof. Michelangelo Varetto ha compiuto il lavoro, restituendo alla
croce stessa la bellezza originale.
Nella festa di San
Lorenzo abbiamo potuto inaugurare l’opera compiuta con la comune soddisfazione.
Questa croce è simile a quella che si trova davanti alla chiesa di Plampinet,
per la quale la tradizione dice che si trovava un tempo a Melezet e venne
asportata dagli abitanti di Plampinet in una notte senza luna. Tutte e due le
croci risalgono al secolo XVIII.
Anche il lampadario che
si trova al centro del presbiterio della nostra chiesa aveva bisogno di un
intervento di restauro per le cattive condizioni in cui si trovava.
Anche per questa opera
il Consorzio San Luca ha dato il suo intervento con personale specializzato. Il
lampadario, probabilmente di inizio 1800, è stato portato a Torino e, dopo gli
interventi opportuni, tra cui il rifacimento dell’impianto elettrico, è
ritornato a fare bella mostra di sé e a solennizzare le nostre funzioni.
Questi interventi di
restauro sono stati pagati con i fondi della chiesa.
La nuova fontana sulla strada per iniziativa del Comune. Opera di Massimiliano Vachet. |
LA MESSA DEL
SABATO DEI BIMBI DEL
CATECHISMO DELLE FRAZIONI
Sono ormai diversi anni
che i bambini del catechismo delle elementari e medie delle frazioni di
Millaures, Les Arnauds e Melezet animano la Messa prefestiva del sabato alle ore
18 presso la chiesa di San Lorenzo di Les Arnauds.
La loro partecipazione è
attiva come chierichetti, con le letture nonché con i canti.
Questo coinvolgimento
diretto e comunitario li aiuta nel compiere il loro cammino vicino a
Gesù.
Ringraziamo don Paolo e
tutta la comunità presente per la pazienza nell’aiutarci a vivere come
protagonisti questo importante momento dell’Eucaristia alle volte anche un po’ rumorosi,
con il canto non sempre a tempo o il chierichetto che fa confusione nel suonare
la campanella...
Grazie anche a tutti i
bambini e ragazzini che con impegno partecipano alla mensa del Signore con la
voglia di incontrare e scoprire Gesù e portarlo nel loro cuore.
Laura Silvestro
A 100 anni dalla Grande Guerra
IL FIGLIO CARLO
RACCONTA LA STORIA DI SUO PADRE ERNESTO LANTELME GRANDE
INVALIDO DI GUERRA
Ernesto Lantelme, il grande mutilato, con la consorte Teresa. |
Ernesto Luciano Lantelme
è nato l’8 dicembre del 1892 a Les Arnauds, allora Comune di Melezet, ed è
morto nel 1969, undici mesi dopo sua moglie Teresa. Fino all’età di 23 anni la
sua vita era stata caratterizzata dalla vita nei campi, non era praticamente
mai uscito dal suo paese, se non per spostamenti prossimi allo stesso, e viveva
con la sua famiglia numerosa. Viene chiamato una prima volta per combattere
nella Prima Guerra Mondiale, e per lui la vita cambia, anche se prova dentro di
sé un forte orgoglio di poter combattere per la Patria. In un primo momento viene
rinviato, ma verrà poi richiamato e mandato a combattere.
Ad aprire la scatola dei
ricordi è il figlio Carlo Lantelme, che mostra foto dell’epoca, documenti
ufficiali, ma anche alcune lettere e cartoline; in una Ernesto, che spediva in
risposta ad un pacco ricevuto a Natale dalla sua famiglia, scriveva così
concludendo: «... non fatevi cattivo
sangue tanto è lo stesso»,
datata 29 dicembre 1916.
Ma il 5 giugno 1917
cambia per sempre la vita di Ernesto, e nei documenti dell’epoca risulta così
segnato: «Ferito alle mani e alla
faccia per lo scoppio di un petardo Thévenot sul monte Sbarbatal 5 giugno 917».
Ernesto perse le mani e
la vista, fu uno dei più grandi mutilati di guerra della Val di Susa e di tutto
il Piemonte.
Venne seguito e curato a
Firenze, lì conobbe la contessa Ebe Benso, che si occupava dei feriti di
guerra, molto più grande di lui, con cui si sposò.
Rimase a Firenze fino al
19 agosto 1923, poi ritornò a Bardonecchia e visse con la moglie nella casa in
cui ancora oggi Carlo ha accolto “La Valsusa” per l’intervista, a Les Arnauds.
Con loro da Firenze
venne a vivere la giovane Teresa Prospero, madre di due bimbi, loro governante,
che dopo la morte della contessa divenne la moglie di Ernesto.
Carlo ricorda così suo
padre: «Un uomo pieno di
spirito, non ha mai fatto pesare a nessuno la sua invalidità, siamo stati una
famiglia numerosa, 5 figli, e lui pur non avendoci mai visti è stato per noi un
punto di riferimento importantissimo.
Partiva da Les Arnauds
con il suo bastone attaccato al braccio e arrivava fino al Bramafam, pur non
vedendo, mia mamma gli metteva 100 lire nel panciotto del gilet e lui andava al
bar con gli amici».
I genitori di Carlo si
sono sposati a Les Arnauds, Ernesto un uomo carismatico e spiritoso, è stato
accolto di ritorno da Firenze con grande stima e affetto dai bardonecchiesi;
gli scontrini e le ricevute dell’epoca e una raccolta firme autografa
testimoniano che nel 1923 circa 50 famiglie bardonecchiesi hanno acquistato una
medaglia d’oro per onorarlo nel suo ritorno; una locandina dell’epoca
testimonia l’accaduto: «Cittadini! Allo scopo di raccogliere i fondi necessari
per offrire una medaglia d’oro (ricordo) al Grande Invalido di Guerra Lantelme
Ernesto (dell’Alta Valle di Susa) e perché la cerimonia di consegna sia degna
della grande occasione, domenica 19 agosto alle ore 21, nel Teatro Sofilba a
Bardonecchia, sarà rappresentato, dai filodrammatici locali, il capolavoro
rovettiano, in 4 atti Romanticismo (...). Presterà servizio l’orchestra del 3º
reggimento alpini ( ...)».
Impossibile non sentire
il cuore in gola leggendo queste righe, che riassumono la grandezza di una Comunità,
la grandezza di Ernesto, la grandezza di una famiglia e di un figlio, Carlo
Lantelme, che dopo tanti anni non può e non vuole dimenticare.
Maria Teresa Vivino (da
“La Valsusa”)
CONFERENZA: “IL
PRIMO SECOLO DI VITA DELLA PARROCCHIA DI LES ARNAUDS”
Sabato 30 luglio il prof.Valerio Coletto ha tenuto
nella nostra chiesa una interessante conferenza sul “Primo secolo di vita della
Parrocchia di Les Arnauds” sulla scorta di numerosi documenti di archivio,
facendo rivivere le vicende di quella che, nata come Cappella sussidiaria di
Bardonecchia, divenne poi parrocchia autonoma.
Il numeroso pubblico presente ha seguito con
vivo interesse l’esposizione, così ben documentata, rivolgendo al termine
domande di approfondimento al conferenziere.
Altro tema toccato nella conferenza è stato quello
della “Costruzione della cappella di San
Barduflo”, autentica novità per tutti,
essendo oggi conosciuta e officiata come Cappella di
Sant’Ubaldo. Anche qui tanta attenzione dai presenti
e vivi applausi all’oratore.
L’originale presepe
allestito da Marco Vachet.