Nel nostro Bollettino del 2009 alcune pagine sono state dedicate al culto di San Rocco e sue origini, illustrandole con le Cappelle che al Santo sono dedicate sul nostro territorio: alle Manne, Melezet, Millaures, Rochemolles; citandone poi alcune altre dell’Alta Valle: Oulx, Royéres, Chiomonte, Bousson. A queste mi permetto aggiungere un’altra chiesetta dedicata a San Rocco, seppur lontana dalla nostra Valle, ma che ha una sua particolare caratteristica ed una sua storia. Trattasi della chiesetta campestre di San Rocco di Garlenda (Savona). Una chiesetta molto più vicina al Mar Ligure che alle nostre montagne, ma una ennesima conferma della universalità del culto di questo Santo.
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(foto: t.col. G. de Franceschi) |
Principale caratteristica di questo San Rocco è il pulpito collocato all’esterno, su un angolo della facciata. M’ero trovato lì in occasione di un matrimonio, e tra un preparativo e l’altro l’indaffarato Parroco don Mauro Marchiano me ne diede la spiegazione: alla festa di San Rocco – il 16 agosto – erano centinaia e centinaia i fedeli che accorrevano a parteciparvi, ma la capienza della chiesetta è di poche decine di persone; altre decine riuscivano a sostare all’ombra della plurisecolare quercia antistante la facciata; poi a centinaia e centinaia i fedeli occupavano i prati circostanti, come testimoniano le foto d’epoca. Ben pochi potevano seguire la Messa direttamente, ma il pulpito esterno, dove al momento giusto il celebrante si spostava, consentiva a tutti di ascoltare almeno la “predica”, fin dove almeno poteva giungere la voce del sacerdote, ché un tempo gli “altoparlanti” non li avevano ancora inventati.
L’attuale aspetto della chiesetta (recentemente restaurata da don Mauro) risale al 1890, distrutto da un terremoto il precedente oratorio; comunque da documenti parrocchiali ed antichi Statuti, in zona il culto di San Rocco si può far risalire al 1586...
Qui il 29 maggio 2010 si sono sposati Andrea De Giorgi e Stefania Martucci. E mentre la famiglia della sposa ha in zona la tenuta “Bosco di Carlo”, dove si sono poi svolti i festeggiamenti nuziali, Andrea ha anche radici in Bardonecchia.
Andrea ora è docente di Archeologia e Lettere Antiche alla Case Western University di Cleveland (Ohio - USA), ma infanzia e giovinezza le ha trascorse a Bardonecchia, durante le vacanze estive ed invernali nella casa di famiglia. Casa che ormai i genitori, Eli e Gloria, frequentano poco, ma ci pensano figli e nipotini...
Giuseppe de Franceschi
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«Credi per comprendere: comprendi per credere» (Sant’Agostino)
Dal “Compendio” n. 29