28/03/20

5° Domenica di Quaresima - Miei carissimi parrocchiani


Miei carissimi parrocchiani,

vi scrivo anche oggi affinché non vi sentiate abbandonati, bensì pensati e sostenuti in questi momenti difficili. É trascorsa un'altra settimana "strana" a motivo della forzata e necessaria clausura cui siamo sottoposti. Bardonecchia e pressoché deserta e silenziosa. Nei fine settimana manca la spumeggiante presenza dei villeggianti più affezionati, che consideriamo parte del paese, che lo rendono più gioioso e vivo. Le informazioni che giungono dai notiziari ci fanno prendere coscienza che la ripresa di una certa normalità non è ancora dietro l'angolo. Nessuno di noi nella sua vita avrebbe mai immaginato di vivere una esperienza come questa. Restiamo tuttavia fiduciosi: passerà. Vi sono buone notizie per quanto riguarda la salute dei nostri concittadini sottoposti alle cure per contrastare e vincere il virus. Roberto è tornato dall'ospedale e questa è la notizia più confortante. Giunga loro il saluto, la forza della preghiera e l'augurio di una pronta e completa guarigione.
Mentre sfoglio l'agenda sulla quale segno gli impegni e le intenzioni delle Messe, vedo che da lunedì 24 a sabato 29 febbraio erano già state sospese le celebrazioni delle Messe con la presenza dei fedeli; poi riprese da domenica 1 a domenica 8 marzo; per essere nuovamente interrotte da lunedì 9 marzo in poi. Sono quindi fino ad ora, con oggi, tre le domeniche consecutive vissute senza potere venire in Chiesa (15-22 e 29 marzo). Si tratta di una rinuncia che ci pesa molto. Qualcuno mi confidava nel corso di una telefonata: "La Messa l'ascoltiamo in televisione... ma non è la stessa cosa".
Sempre sulla mia agenda leggo che già da tempo avevo appuntato i giorni per la distribuzione delle tuniche di colore rosso per i bambini di 4° e 5° elementare e per i ragazzi di 1° e 2° media da indossare il Venerdì Santo per la celebrazione della Passione e morte del Signore; le date della Prima Confessione per i bambini di 3°elemenatre e, nei prossimi giorni, le date per le Confessioni Pasquali previste per tutti i gruppi di catechismo. Tutto deve essere annullato. Stiamo vivendo una Quaresima anomala.
Quella di oggi 29 marzo è la 5° di Quaresima. Tra una settimana saranno "Le palme" e inizierà la Settimana Santa. Oggi nella Messa che ascolterete dalla televisione è previsto il Vangelo di Gesù che richiama alla vita l'amico Lazzaro, che si trovava già da tre giorni nel sepolcro (Gv.11,1-45). Lazzaro era il fratello di Marta e Maria. E quest'ultima che, prima del grandioso segno divino, rimprovera Gesù dicen­dogli: "Signore, se tu fossi stato qui mio fratello non sarebbe morto". Evidenzio queste parole perché esprimono il dolore che è nel suo spirito. É come se avesse detto con fede risentita: "...ma dov'è Dio?... perché non ha fatto qualcosa? ... perché non ha salvato mio fratello?” É una reazione molto umana quella di Maria che possiamo sperimentare anche noi davanti alle catastrofi e alle disgrazie che colpiscono le persone: "Se Dio esiste...se Dio c'è...perché tutto questo? Dov'è Dio? Può essere che pensieri simili si siano fatti largo nell'animo di qualcuno a riguardo di ciò che sta avvenendo. Dov'è Dio... perché tanti contagiati, tanti ammalati, tanti morti... nel mondo intero? É la reazione che può scaturire anche nelle esperienze personali, per la malattia o la morte di una persona cara. Non è raro che nasca una ribellione. Poi, con il tempo, tenuta a bada l'emotività, si comprende che la malattia è il segno più evidente della fragilità della natura umana. Una natura limitata e finita, di fronte a quella di Dio onnipotente e infinita. La fede è una ricchezza enorme. Ci dona la certezza che Lui c'è per mostrarci la luce oltre il buio. Già vari anni fa, in un momento difficile, nei corridoi di un ospedale, mi ero soffermato a leggere con attenzione delle parole di fede che mi avevano fatto del bene per comprendere che Dio, anche nei momenti più complicati, non ci abbandona. Le avevo trascritte, anche se in tempi successivi le avevo ritrovate in altre circostanze. Dicono così: "Questa notte ho fatto un sogno, ho sognato che ho camminato sulla sabbia accompagnato dal Signore e sullo schermo della notte erano proiettati tutti i giorni della mia vita. Ho guardato indietro e ho visto che ad ogni giorno della mia vita, apparivano DUE orme sulla sabbia: una mia e una del Signore. Così sono andato avanti, finché tutti i miei giorni si esaurirono. Allora mi fermai guardando indietro, notando che in certi punti c'era solo un'orma... Questi coincidevano con i giorni più difficili della mia vita; i giorni di maggiore angustia, di maggiore paura e di maggiore dolore. Quando pensavo d'essere stato lasciato solo. Ho domandato, allora: "Signore, Tu avevi detto che saresti stato con me in tutti i giorni della mia vita, perché mi hai lasciato solo proprio nei momenti più difficili?” Ed il Signore rispose: "Figlio mio, Io ti amo… e ti dissi che sarei stato con te e che non ti avrei lasciato solo neppure un attimo: i giorni in cui tu hai visto solo un'orma sulla sabbia, sono stati i giorni in cui ti ho portato in braccio".
Bello vero? É questo il momento per sentirci da Lui "portati in braccio". Non perdiamoci d'animo. In queste giornate trascorse in casa possiamo fare buon uso del tempo, seguendo le trasmissioni religiose di TV2000 e pregando di più e con più calma. Potremmo offrire la preghiera del Rosario per invocare la fine della pandemia, la guarigione degli ammalati, le grazie necessa­rie per i medici, gli operatori sanitari e i volontari, per le persone che sono impegnate perché non manchino cibo e medicine, e anche perché questa grande "prova" stimoli in tutti un aumento di fede. Ciò che sta capitando deve avere un senso. Percepisco questo ragionamento dal contenuto di tante telefonate che ricevo. Molti, infatti, leggono in questa epidemia un forte richiamo rivolto all'umanità, perché sappia fare sincero ritorno a Lui.
Intanto domenica prossima sarà la "Domenica delle palme", senza palme e senza ulivo. Io stesso quando celebrerò la Messa alle ore 9, a porte chiuse, come ogni giorno, userò una palma, ormai secca, dello scorso anno. Ma di questo vi scriverò domenica prossima. In settimana l'unico appuntamento particolare sarà quello di venerdì, quando prima della Messa, terrò la via Crucis quaresimale. Voi non ci sarete. Unitevi a me da casa con un pensiero e con la vostra preghiera. Vi penso e prego per voi.
Un caro saluto a tutti
don Franco Tonda, parroco

Bardonecchia, domenica 29 marzo 2020