(di seguito: l'articolo "La morte di PADRE DIEGO PAVARINO")
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Padre Gianpietro Accossato. (foto Lidio Tancini) |
un frate
semplice, generoso e
allegro
Un frate dev
oto, semplice e sempre disponibile, nativo di Cellarengo (AT). Negli anni
trascorsi al Convento di Bardonecchia, assieme a fra Stefano, ha saputo farsi
benvolere e cercare da tanta gente alla quale sapeva offrire speranza e, a
tutti, donare una buona parola di fede e di fiducia nelle difficoltà della
vita. Possedeva nel suo animo la gioia serafica, sull’esempio di San Francesco, che manifestava
attraverso il carattere allegro e sempre sorridente. Sentiva molto la stima
verso il Sacerdozio di cui era rivestito e, oltre alla celebrazione della Santa
Messa, sapeva rendersi utile alle anime aiutandole e invogliandole ad
accostarsi al sacramento della Confessione. Aveva forte in sé il senso di Dio
che benedice l’uomo, facendosi interprete di ciò, nell’elargizione di devote
benedizioni ai tanti fedeli che lo cercavano particolarmente per questo motivo.
Non di rado, nei momenti liberi dalle attività del Convento, lo si poteva incontrare
alla guida della “panda” rossa, diretto a far visita a qualche famiglia, oppure
salire in montagna, dove, dopo averla parcheggiata, proseguiva a piedi alla
ricerca di funghi e piante medicinali.
Padre Gianpietro in una concelebrazione in Parrocchia. Accanto a lui, in basso, fra Stefano. (foto Lidio Tancini) |
Il suo ricordo
andava spesso ai luoghi di missione in Bolivia, dove aveva speso gli anni più
intensi della sua vita a servizio di tanta povera gente. Da qualche tempo era
ricoverato all’infermeria dei frati a Torino, presso la parrocchia di San
Bernardino in Borgo S. Paolo, dov’è mancato nella notte di venerdì 16 gennaio
2009. Se ne è andato in punta di piedi, senza fare rumore, così com’era
vissuto. La sepoltura, presieduta dal Provinciale p. Gabriele Trivellin nella
mattinata di lunedì 19, ha visto la presenza di un nutrito gruppo di frati
concelebrare la Messa, di molti fedeli ed anche di una piccola rappresentanza
proveniente da Bardonecchia.
Aveva 81 anni.
Ora riposa nella tomba dei frati del Cimitero maggiore di Torino.Nella nostra chiesa di S. Ippolito lo abbiamo ricordato, con la S. Messa di trigesima, celebrata per lui e per padre Diego Pavarino, mancato a Casale Monferrato a pochi giorni di distanza.
Padre Diego a Sant’Ippolito. (foto t.col. de Franceschi) |
La morte di
PADRE DIEGO PAVARINO,
francescano
Lunedì 19
gennaio 2009 si è addormentato nel Signore, nel Convento di Casale Monferrato,
padre Diego Pavarino, francescano dei Frati Minori. Era figlio della nostra
Bardonecchia, dove era nato il 23 marzo 1922 da Giuseppe e Leonatti Margherita.
Aveva seguito la vocazione per l’Ordine francescano, colpito dalla
straordinaria personalità del padre Ruggero Cipolla, che negli anni della sua
giovinezza era presso il convento di Bardonecchia.
Padre Diego
Pavarino O.F.M. (foto t.col. de Franceschi)
Ordinato sacerdote a Torino il 9 luglio 1950,
aveva celebrato la sua prima Messa solenne tra noi il 16 luglio dello stesso
anno.
Il Bollettino
della parrocchia dava relazione della giornata: «La chiesa parrocchiale, parata
a festa come una sposa, in una sobria decorazione di fiori e di luci, accoglieva
festosamente alle 11 il novello sacerdote che appariva visibilmente commosso,
accompagnato dai parenti. All’altare, p. Diego, nella raccolta regalità della
casula antica, era assistito dal suo antico maestro can. Fontan, erano presenti
il Parroco don Francesco Bellando, il p. Ruggero, il p. Felicissimo Tinivella, Provinciale
dei Frati Minori e altri Padri».
Iniziava così
il suo ministero, che l’obbedienza chiamava a svolgere in varie Case
dell’Ordine, ovunque portando la generosità del suo impegno e l’apertura del
suo carattere, sempre disponibile e con una venatura di allegria. Bardonecchia gli
era però sempre nel cuore e non mancava mai di rendersi presente, soprattutto nelle
vacanze estive, lieto di portare il suo ministero alla cappella dei
Villeggianti, in quel borgo di Bardonecchia che gli era particolarmente caro
perché lì era nato e lì aveva vissuto gli anni della sua giovinezza.
Punto fisso
della sua presenza era la festa patronale di Sant’Ippolito, a cui non mancava
mai. Venne ancora la scorsa estate 2008, già visibilmente provato dagli anni e
dalle infermità. Non possiamo dimenticare la Messa che da vari anni cele- brava
al Campeggio “Bokky” al Pian del Colle, nel giorno della solennità
dell’Assunta. Così, fra le tante cose, è doveroso ricordare come fu presente
per vari anni alle celebrazioni dei Coscritti delle classi del “2”, a cui era
fiero di appartenere.
Ricordiamo
pure la sua Messa d’Oro, celebrata in S. Ippolito la domenica 9 luglio
dell’anno 2000, con un folto gruppo di parenti, nipoti e pronipoti. Il festeggiato
si commosse nell’omelia, ricordando gli anni della sua fanciullezza e le tante
persone che gli avevano voluto bene e lo avevano seguito, prima nella sua
vocazione e poi nel suo ministero. La celebrazione fu nello stesso tempo solenne
e familiare e concelebrarono il Parroco don Franco Tonda, con i padri Alessio,
Mario e Simone. Il Papa Giovanni Paolo II fu presente con un telegramma di
vivissime congratulazioni e con la Benedizione Apostolica.
Nella scorsa
estate vi fu il suo ultimo, breve soggiorno a Bardonecchia, quasi come un
silenzioso, inconscio staccarsi da luoghi e persone che gli erano nel cuore.
Il funerale si svolse a Casale Monferrato
giovedì 22 gennaio, presieduto dal Vescovo Mons. Alceste Catella, con
l’Arcivescovo di Vercelli Mons. Enrico Masseroni e il Vescovo emerito di
Fossano Mons. Natalino Pescarolo e oltre 50 tra frati e sacerdoti, con la
chiesa strapiena di fedeli. Fra questi ultimi erano i parenti, giunti da
Bardonecchia per un estremo saluto che, per tutti i credenti, si illumina di
speranza cristiana ma, soprattutto per un sacerdote, rifulge nella certezza – come
si esprime la preghiera nella Liturgia – che «Il Signore che ha servito nei santi
Misteri, lo renda partecipe della Liturgia celeste».
A Dio, Padre
Diego!
D.P.
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