05/09/11

CONCERTO D’ALTURA E FESTEGGIAMENTI A LIVIO BERRUTI

Come sempre il concerto d’altura, promosso dal Cus Torino, ha riscosso domenica al Pian del Sole uno strepitoso successo. Più di cinquemila persone hanno applaudito con forza il Maestro Ovidiu Balan alla direzione dell’Orchestra Balkan Festival, che ha eseguito per un’ora e mezza numerosissimi brani classici spaziando da Verdi a Dvorak, da Puccini a Strauss.

Ospite illustre della manifestazione Livio Berruti, oro olimpico 1960 a Roma, e record mondiale per i mitici 200 metri in 20”5. Di fronte all’affollato auditorium all’aperto è stato ricordato e festeggiato da Riccardo D’Elicio, presidente del Cus Torino, affiancato dai Rettori degli atenei torinesi, dal Sindaco Francesco Avato e dall’assessore alla cultura Roberto Canu. «Non mi rendo conto di quanto tempo è passato – ha sottolineato Berruti –, mi sembra ieri. Ricordo che i miei più grandi sfidanti erano sempre francesi, ma li ho sempre battuti». Nel rievocare con nostalgia quei tempi lontani, l’ex olimpionico ha espresso qualche considerazione sull’odierna atletica: «Oggi in atletica tutto è programmato. C’è troppa tecnologia. Fondamentale è la figura del medico. L’atleta, come singolo, non conta più, è avvolto in un ingranaggio. Cinquant’anni fa si offriva una vera emozione allo spettatore. C’era entusiasmo e passione nell’atleta. Lo spettatore viveva le nostre stesse tensioni, eravamo un’unica entità. Ma tutto è cambiato. Lo sport in genere è diventato tecnologico. Anche i bambini che si avvicinano ad uno sport diventano presto delle macchine. E questo mi dispiace. Lo sport dovrebbe essere ancora considerato un’attività fisica, un’attività per i muscoli, un’attività che fa bene alla salute. A volte vedo bambini costretti dai genitori a svolgere una disciplina, magari non sono nemmeno portati. Trascinati sui campi di calcio o sulle piste di sci. Ma i loro figli devono vincere a tutti i costi, devono diventare qualcuno, ma poi perché? Perché non sono riusciti loro quando erano giovani?». [L.M.]