Mons. Claudio Jovine con il Card. José Saraiva
a Babano di Cavour per il XXV di Ordinazione.
(foto Archivio)
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SCRIVERE dei
25 anni dall’Ordinazione Sacerdotale di mons. Claudio Jovine è riandare a quella domenica 12 giugno 1983 quando, nella
solennità incomparabile della Basilica Vaticana, il Papa Giovanni Paolo II gli
imponeva le mani, trasmettendogli con il gesto apostolico il carattere
sacerdotale.
Chi ha avuto
la grazia di partecipare personalmente a quell’evento non può certo
dimenticarlo e tutto, di quel memoorabile giorno, è impresso nella memoria e con
servato nel cuore. A 25 anni di distanza possiamo ricordare tanti eventi nella
vita del giovane sacerdote che aveva volut o rispondere alla chiamata del Signore,
superando molte difficolt à, sicuro che Chi l’aveva chiamato non lo avrebbe lasciato solo nel cammino. Non
Martins, a Babano di Cavour per il XXV possiamo dimenticare il servizio
pastorale svolto in
Diocesi: a S. Ambrogio, a Condove, poi la cura delle parrocchie della Valgravio,
Mocchie e Frassinere, quindi Rubiana, ovunque lasciando un segno non effimero e
soprattutto conservando un affetto che non si è spento nel passare degli anni.
Ma il Signore
lo guidava per altre vie e, chiamato a Roma, diventava il giovane e dinamico
segretario del Card. Alberto Bovone che, poco dopo aver ricevuto la porpora, il
Signore chiamava al premio dei Cieli.
«Introibo ad Altare Dei...». (foto Lidio Tancini) |
Officiale
della Congregazione per le Cause dei Santi, si meritava la stima del nuovo
Prefetto, il Card. José Saraiva Martins, che lo voleva pure come suo
segretario. Così, al quotidiano lavoro d’ufficio, unisce l’esperienza di
numerosi viaggi in Italia e nei vari Continenti, sempre accompagnando il
Cardinale che va a proclamare nelle loro terre d’origine i nuovi Beati.
La Valsusa gli
è però sempre nel cuore, non solo per vincoli familiari, ma anche per i
numerosi servizi che rende alle nostre parrocchie sia nelle vacanze natalizie e
pasquali, come nel periodo delle ferie estive.
Priori e Priori emeriti di S. Ippolito in attesa della Messa (foto Lidio Tancini) |
La sua parola
è sempre ricca di spunti che trae dalle vite dei Santi che per il suo ufficio conosce
molto bene e per questo reca sempre una nota particolare che ci porta a questa
fioritura di anime grandi che non mancano mai nel vasto campo della Chiesa e
recano fiducia e speranza in questo nostro tempo che di queste virtù ne ha
immenso bisogno.
Così, dopo 25
anni, Bardonecchia che lo annovera tra i suoi figli più in vista, lo ha accolto
domenica 29 giugno, per una intima e solenne celebrazione giubilare. Le
celebrazioni erano già iniziate domenica 15 giugno a Babano, frazione di
Cavour, sua parrocchia di nascita, con una bella cerimonia alla quale era presente
anche il Card. Saraiva.
Offertorio pubblico.(foto Lidio Tancini) |
Nella nostra
chiesa, oltre a tanti bardonecchiesi, hanno voluto stringersi attorno a don Claudio tan ti amici provenienti dalle
parrocchie della Valle dove, nei primi anni di ministero, aveva prestato
servizio. All’inizio della Messa, vengono letti i messaggi augurali inviati dal
Card. José Saraiva Martins e da Mons.Alfonso Badini
Confalonieri, Vescovo di Susa. All’offertorio,
mentre la Cantoria esegue il “Tu est Sacerdos”, vengono presentati alcun i doni
al festeggiato.
Il Sindaco Francesco Avato presenta gli auguri a nome anche
dell’Amministrazione Comunale. (foto Lidio Tancini) |
Sono i Priori
di S. Ippolito e i Vicepriori dell’anno ad aprire il corteo e a
consegnare una preziosa pergamena autografa di Benedetto XVI che recita: «A Monsignor
Claudio Jovine, nella fausta ricorrenza del 25º di Ordinazione presbit erale rivolgo
fervidi auguri e, nell’invocare sul suo ministero sacerdotale, auspice la
Vergine Maria, una
rinnovata effusione di doni del Signore, gli imparto la Benedizione Apostolica, che
volentieri estendo a quanti si uniscono alla sua spirituale letizia». Seguono i
Priori emeriti Aldo Francou e Gemma Rousset Ferrero – Priori in carica alla
Messa dell’Ordinazione – che gli consegnano un pregevole “grappolo” della
scuola di intaglio di Melezet, opera dello scultore Angelo Vachet, ed una
macchina digitale donata dagli ex-compagni della scuola elementare e presentata
dalla sua maestra Augusta Gleise.
La sorella di mons. Jovine, Paola presenta gli auguri al festeggiato.(foto Lidio Tancini) |
Durante
l’omelia don Jovine ha ricordato l’inizio del suo percorso sacerdotale: «Per spiegare
la mia vocazione l’allora Parroco don Bellando utiliz zò delle immagini molto significative.
Ad esempio quella dei fiori alpini sulle rocce e degli alberi che la tormenta dei
giorni invernali sembra voler schiantare, ma che si risollevano più forti
contro ogni avversità». Al termine
della celebrazione, che è stata concelebrata dal Parroco don Franco Tonda, dal Parroco di
Melezet don Paolo Di Pascale e da don Antonello Taccori, hanno preso la parola
il Sindaco di Bardonecchia Francesco Avato, il quale ha pure consegnato una
targa a nome dell’Amministrazione Comunale, e la sorella Paola che ha avuto
parole dense di commozione e di affetto.
Conclusa la
liturgia il festeggiato è stato calorosamente salutato, nel
corso di un ricco ricevimento servito sull’ampia piazza della chiesa
predisposto dall’Azione Cattolica e dall’Associazione Commercianti.
Ad multos
annos!
Al termine della Messa, le donne con il costume tradizionale
servono un ricco buffet preparato sulla piazza della chiesa. (foto Lidio Tancini) |
Auguri... Auguri!!!.(foto Lidio Tancini) |
Alla solenne
giornata si sono certamente rallegrate nel Signore le anime elette di coloro
che hanno avuto una grande parte nell’aiutarlo a realizzare la sua vocazione:
mons. Francesco Bellando, padre Raimondo Spiazzi, il Card. Alberto Bovone... e
dovremo aggiungere altri che ancora lo accompagneranno negli anni futuri, verso
le mete che il Signore gli prepara.
Con i Priori di SantiIppolito (foto Chiara Marino) |
d.P.