02/06/09

LETTERA DEL PARROCO (2008)

(Bollettino 2008) 
Carissimi,
l’anno 2008 si è rivelato ricco di avvenimenti particolarmente festosi per la vita della nostra Parrocchia.
Sicuramente il momento più toccante, vissuto con gioia e gustato da tutti, è stato la celebrazione del Giubileo Sacerdotale di mons. Claudio Jovine, illustre nostro concittadino che, pur compiendo il suo ministero a diretto servizio della Santa Sede come Officiale della Congregazione per le Cause dei Santi, torna volentieri a Bardonecchia ogni volta che gli è consentito dai suoi impegni. Abbiamo così rivissuto, domenica 29 giugno, il giorno della sua prima Messa a S. Ippolito, di venticinque anni fa, appena una settimana dopo aver ricevuto la Sacra Ordinazione, nella Patriarcale Basilica di San Pietro, dalle mani di Sua Santità Giovanni Paolo II.
Un buon ricordo lo hanno pure lasciato le iniziative intraprese per festeggiare il 60º di fondazione della Cantoria Parrocchiale, cominciando dall’87º Convegno della Federazione Cantorie Valsusine, svoltosi a Bardonecchia l’8 giugno, proprio con l’intento di sottolineare, in modo del tutto speciale, il compleanno di diamante della nostra benemerita corale. Festeggiamenti proseguiti e conclusi con la festa di Santa Cecilia, anticipata alla domenica 16 novembre.
Desidero ricordare anche la data del 28 dicembre che ha visto il solenne Rito della Dedicazione della chiesa e dell’Altare di Maria Ausiliatrice in Borgonuovo, al termine degli imponenti lavori di ristrutturazione ed ampliamento eseguiti. Si è rivelata una celebrazione grandiosa, ricca di gesti e di simboli, alla quale hanno preso parte molti fedeli incuriositi dalla singolarità della liturgia. Per risalire ad una precedente celebrazione della Dedicazione di una chiesa in Bardonecchia bisogna
andare al 14 luglio 1833, quando l’allora Vescovo di Susa Mons. Antonio Cirio compì il solenne Rito per la nuova chiesa parrocchiale di S. Ippolito, in quanto la Cappella dell’Ausiliatrice, il 18 luglio 1938, da Mons. Umberto Ugliengo, venne solamente benedetta e non consacrata.
A riguardo della vita cittadina sottolineo le corpose celebrazioni indette per il primo secolo di attività della Scuola Materna “Mons. F. Bellando”, ed anche per il centenario di fondazione dello Sci Club Bardonecchia. Di tutto si parla diffusamente nelle pagine di questo Bollettino.
Mentre per quanto concerne la vita della Chiesa in generale, il momento più forte, lo vorrei indicare nel XII Sinodo dei Vescovi, celebrato a Roma dal 5 al 26 ottobre 2008, ripreso dal Convegno Diocesano di Susa nei giorni 17-19 novembre, dal tema: “La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa”, conclusosi con le “Proposizioni” dei Padri Sinodali presentate al Papa. Tra l’altro, nel loro Documento, i Vescovi chiedono a noi Sacerdoti di avere a cuore e di curare con diligenza la celebrazione domenicale della Messa ed in particolare i contenuti dell’Omelia, affinché la Parola di Dio, nutrimento della nostra fede, sia conosciuta ed apprezzata dai fedeli in tutta la sua ricchezza.
L’invito, più che legittimo dei Vescovi, si scontra, talvolta, con la frettolosità e la formalità, ancora presenti in tanti cristiani, verso la Messa domenicale, accolta, non sempre, e non da tutti, come l’incontro con Gesù e con la Sua Parola che salva, bensì considerata, magari inconsciamente, come un dovere di coscienza, un’abitudine acquisita e un po’ banalizzata a guisa di una tassa da assolvere. Disposizioni d’animo che non permettono al Vangelo, quindi a Gesù Cristo, di sedimentare ed entrare in profondità per trasformare ed arricchire il cuore e la mente.
La Messa se vissuta con gli occhi puntati sull’orologio, magari scalpitando per la fretta, si riduce a un “fast-food” che assai difficilmente porta frutti di autentica maturazione spirituale.
È lodevole, quindi, il richiamo dei Padri Sinodali che mira alla serietà e alla maturità nell’ascolto della Parola di Dio. A noi è chiesto di raccogliere i loro accorati consigli a “farci del bene”, nella certezza che 45-50 minuti di Eucaristia domenicale sono, di per sé, il tempo minimo per dare una veste di serietà alla nostra formazione spirituale.
È tempo speso bene. Tempo usato per conformare il nostro ragionare al ragionare di Cristo e, all’opportunità, per saper dare alle nostre coscienze un giudizio critico e bene soppesato circa il pensare del mondo, spesso così distorto, ingannevole, che va a discapito della dignità dell’uomo.
Con viva cordialità.
IL PARROCO
don Franco Tonda