un articolo di Luisa Maletto
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1 luglio 1956 - La Consacrazione |
Quando dieci anni fa festeggiò i suoi 50 anni di sacerdozio, Don Paolo Di Pascale presiedeva ben sei parrocchie ed i suoi parrocchiani lo chiamavano affettuosamente l'esarca. Il tenace e semplice parroco si accinge a festeggiare i 60 anni e di parrocchie ne ha ancora quattro: Melezet, Les Arnauds, Rochemolles e Millaures. Per le altre due è subentrato un sostituto. Festeggerà questo straordinario traguardo domenica 26 giugno, alle 18, presso la Chiesa di S. Ippolito, dove concelebrerà con Don Franco e molti altri sacerdoti che arriveranno da tutta la Valle per la solenne cerimonia.
Don
Paolo, originario di Melezet, entra in Seminario nel settembre del 1950 e, dopo
sei anni, esattamente il 1° luglio 1956, riceve in S. Ippolito l'Ordinazione
Sacerdotale dal vescovo Mons. Giuseppe Garneri. Svolge il suo servizio per i
primi quattro anni a Condove come viceparroco, poi fino al 1971 a Bardonecchia,
come viceparroco a S. Ippolito e parroco a Rochemolles.
E qui trova il tempo
anche di dedicarsi al Soccorso Alpino. Nel '71 con grande dispiacere dei suoi
parrocchiani viene trasferito a Sestriere in qualità di parroco, dove rimarrà
per 31 anni. E nella rinomata località sciistica prende anche la tessera dello
Sci Club Sestriere.
agosto 2012 - Gli auguri per l'ottantesimo compleanno |
Una
vita sacerdotale, costellata da numerosi avvenimenti, il più delle volte
tristi, nei cui ricordi emerge la tragedia del febbraio '61, provocata dalla
valanga, caduta a Rochemolles. Don Paolo, da poco parroco della frazione, fu
uno dei primi a portare soccorso e, a suo malgrado, si trovò a dover compiere
il rito funebre delle quattro vittime.
Don
Di Pascale, non è solo uomo di chiesa, è anche uno storico di grande valenza. A
lui si devono centinaia di notizie, frutto di minuziose ricerche e studi
compiuti in tutta la Valle e soprattutto a Bardonecchia. Oltre a figurare come
co-autore del libro uscito in cinque edizioni “Bardonecchia e le sue Valli”, il
suo nome lo si trova spesso in calce a molte pubblicazioni, quali “Dai Bardi a
Bardonecchia Cristiana” e numerose altre, a cui hanno attinto, come fonte
bibliografica, studiosi e scrittori. Da quando è tornato a Bardonecchia, sempre
sorretto da una notevole forza di volontà, ha dedicato gran parte delle sue
giornate all'allestimento del Museo di arte Sacra di Melezet, dove ogni anno
organizza insieme alle volontarie Valeria Bonaiti e Daniela Ferrero esposizioni
religiose di alto pregio artistico. Più recentemente si è impegnato in prima
persona al restauro della Cappella di San Pietro, tra le frazioni di Les
Arnauds e Melezet. Ora si sta occupando di una corposa ristrutturazione: l'area
circostante la chiesa di S. Pietro Apostolo a Rochemolles, comprensiva di
campanile.
Ma
nel suo cuore alberga un grande assillo: il restauro della Cappella del Thabor.
Il piccolo edificio, sito a 3178 metri proprio sulla cima del monte, si trova
in condizioni precarie, in quanto stanno cedendo le fondamenta che per una
parte poggiano su una roccia molto friabile. Essendo il lavoro di
consolidamento molto costoso Don Paolo è alla ricerca di finanziamenti, che si
augura arrivino per la maggior parte dai Comuni di Nevache, Modane, Valmenier e
Bardonecchia.
Nonostante
la sua non più giovane età, che appare sulla carta d'identità, ma non nel suo
cuore e mente, (ad agosto scoccano 84 anni), Don Paolo utilizza quotidianamente
il computer, che “smanetta” con la destrezza di un ragazzino.
L.M.