Alcune notizie sul registro
della contabilità della
Confraternita del Santissimo Sacramento
ricerca e trascrizione di Guido Ambrois
ricerca e trascrizione di Guido Ambrois
Il
registro è composto da 119 fogli ed è è provvisto di una copertina in
cartone rigido chiudibile dai tre lati con nastri allacciati. Nel libro è presente un foglio volante,
attualmente posizionato in testa al volume. Su un suo lato è stato compilato un
indice, nell’altro lato, a volte sovrapposti a parole molto sbiadite ed
illeggibili, compaiono varie scritte e numerosi conteggi in lire, soldi e
denari, di cui non è possibile dare una interpretazione. La prima pagina del
registro è stata eliminata e ne rimane solo più un frammento. Anche il foglio 17° è stato asportato
completamente.
Le
annotazioni coprono l’arco di tempo dal 1711 al 1797. Non tutte le
pagine sono state scritte completamente; alcune recano solo alcune frasi,
alcune sono rimaste in bianco.
L’impiego del registro non segue un ordine sequenziale né cronologico.
Probabilmente le varie persone susseguitesi nel tempo lo hanno utilizzato
seguendo criteri diversi. Le annotazioni sono
effettuate dai procuratori della Confraternita che periodicamente effettuano il
rendiconto al Parroco ed alle principali cariche della Confraternita. A titolo
di esempio si riportano un paio di verbali (la trascrizione segue fedelmente la
disposizione del testo).
Ce
8e juin 1777 par devant nous curè soussignè
se sont presentes
assemblès le recteur et principeaux
de la
Confrerie des penitens pour dechargèr jeanbaptiste
faure de la
procure qui reste acquittè de tout le
passeè
par le moyen
de neuf livres deux deniers quil a Comptè
le meme jour a
antoine Tournoud feu jeanbaptiste
elu procureur
en foy Bardonneche
Pierre Suspize
Curè Antoine tournoud procureur
joseph
agnès recteur hippolite Gerasrd vieu
recteur jean Bte faure vieu recteur
hippolite folcat maitre de sermonie
joseph antoine moutoux assistant
Charles
guionay cancelier
________
Ce dix
huitieme juillet mille sept cent septante neuf
par devant nous Curè soussignè se sont
presentes antoine
Tournoud feu jeanbaptiste procureur de la
Confrerie
des Penitens assistè des principeaux de la
Confrerie
savoir hyppolite Bompard feu antoine
Recteur.
antoine Bourbon feu jean sousrecteur.
hyppolite
folcat feu hyppolite, jouseph ponchier,
Consellier
pour verifier le Compte de susdit
procureur, dont
la reception se monte a deux cent quarante
cinq
livres une sols huite deniers et la depence
deux
cent septante six, six sols dix deniers et
par
conseguence la ditte Confrerie reste
redevable au
procureur de la somme de trente une livre
cinq sols deux deniers. en foy nous sommes
signès
ce dix huitieme juillet 1779 hyppolite
Bompard feu antoine Recteur
antoine Bourbon sousrecteur hippolite
folcat
vis recteur joseph ponchier
P Suspixe Curè
(Per l’equivalenza delle
varie monete si veda la nota 1)
Sfogliando il libro si
evidenziano diverse singolarità.
La numerazione è, per la maggior
parte, per singolo foglio (sul recto, in alto a destra) tranne un gruppo di
pagine numerate singolarmente, ad
iniziare dal foglio 21. Il suo verso, infatti, è numerato col 22. Nella pagina
seguente compaiono tre numeri: 23-22-24. Tale anomalia si riscontra ancora per
la pagina 26 che reca anche il numero
27. La numerazione per pagina continua sino alla 48. Riprende quindi, dal 49,
la numerazione per foglio tranne che per le pagine 51 e 52. Risultano così
numerati “52” sia la pagina verso della 51 che il foglio successivo.
Altra stranezza è la presenza di
un gruppo di pagine, non numerate, che sono state scritte col libro capovolto
(alto/basso, destra/sinistra). Queste pagine sono comprese tra il verso del
foglio 68 ed il verso del 71. In esse sono registrate le somme incassate dal
procuratore Antonio Tournour dal 1777 al 1781. Non emerge alcun motivo per cui
il Tournour abbia adottato tale scelta.
La
scrittura col libro disposto in modo normale riprende dal foglio 72. Tra i
fogli 76 e 77 è presente un foglio non numerato.
Probabilmente, a registro quasi
esaurito, sono state utilizzate parti rimaste precedentemente in bianco. Si
possono così riscontrare annotazioni con date fortemente in disaccordo. Ad es.
la prima registrazione del foglio 3 reca la data 1733 mentre la nota che
compare nel suo verso è del 1799.
Inoltre,
nella pag. 22 è riportato, in calce ad incassi relativi agli anni 1750, un
contratto di affitto datato 1791.
Nella parte iniziale del volume
sono annotate, verosimilmente riportate da un precedente libro, le fondazioni
per la celebrazione di messe a suffragio di defunti, datate tra il 1711 ed il
1733. Più oltre sono registrate altre fondazioni con date comprese tra il 1748
ed il 1762.
In genere, le cifre stanziate per
testamento a tale scopo non venivano subito pagate ma gli eredi versavano annualmente l’interesse derivante
da tale somma. Ogni foglio è intestato ad una singola fondazione e, nelle righe
seguenti sono registrati i vari pagamenti annuali.
Compaiono anche annotazioni di
obbligazioni e/o prestiti coi relativi pagamenti degli interessi annuali. Sia
per le fondazioni che per i prestiti veniva di solito praticato un tasso del 4%
con un massimo del 5% (negli anni 1723-27-32-53) ed un minimo del 3,5% (nel
1771 e 1779).
La Confraternita disponeva di alcuni terreni, in
particolare alla Rho, ai Serres ed al Chaffau oltre che a S. Anna, che venivano
dati in affitto. I contratti più vecchi, con durata di quattro-otto anni, sono
riportati prevalentemente al fondo del volume, ma quelli più recenti compaiono
anche in altre parti.
Il compenso per l’utilizzo dei
terreni è stabilito a volte in denaro a volte in natura: “emine” oppure
“setier” (nota 2) di grano o segale che venivano poi rivendute. Il pagamento
doveva avvenire il 30 novembre (S. Andrea) ma tale data il più delle volte non
era rispettata.
Nei contratti in alcuni casi è
precisata la superficie del terreno (in tese quadre - nota 3); in quasi tutti
si riportano i suoi confini, e in tutti si ribadisce che l’affittuario deve
averne cura “come un buon padre di famiglia”.
Curioso è il fatto che in uno di
questi contratti, in data 1791, l’affittuario è individuato come “Sig.” Lorenzo
Bompard, mentre nella registrazione del pagamento del 1794 è indicato come
“cittadino” Bompard, indice delle mutazioni politiche a seguito della
Rivoluzione Francese e dell’occupazione del Piemonte. Nella stessa pagina si fa
specifico riferimento ad un nuovo registro che purtroppo è andato perso,
probabilmente a seguito della diatriba di inizio novecento quando i
responsabili della Confraternita, a seguito della richiesta del Parroco e del
Vescovo, si rifiutarono di presentare i conti.
Anche se sovente i pagamenti
degli affitti erano in ritardo, si trova un solo caso di ricorso al giudice.
A monsieur le juge de
Bardonneche
Expose humblement Louis
Chareun en qualitè
De procureur de la venerable confrerie des
penitens du
dt lieu disant que par ecriture du 9 may
1782 antoine
Tournour son predecesseur en la dite
charge a donne
En arrentement a antoine Bourbon du dit Bardonneche
plusieurs fonds designè par la dite
convention sous la Rente
annuelle de deux Setiers Bled Segle
mesure comble
payable a chaque fete de St Andrè que le
dt bourbon
inquis de delit Sest absentè des etats
Sans avoir payè
la Troisieme Rente montant a quatre setier
Segle
recourt a Votre authoritè a cequ’il vous
plaise
Monsieur Mander citter le dt antoine
Bourbon
a paroitre devant vous dans le terme
prescrit par les
Royalles Constitutions pour Se voir
Condamner
au payament Et Remission des dits quatre
Setiers
Bled de Rente Echue, ou En payer le prix
Selonqu’il
Sera Reglè par Experts En vers la dtte
Confrerie des pents
et En cas de Contumace Requiert etre
pourvu de un curateur
Enplaid pour la Son Condraditoire La Cause
Se devoir
poursuivre jusque a ordonnance definitise
Et Sera
justice Louis Chareun procureur
Gli affitti erano generalmente
compresi tra le 4 e le 6 lire tornesi annue che equivarrebbero a 6 – 9 euro. Per tentare un confronto colla
nostra epoca si può ricorrere a quanto riferisce Balzac. L’autore afferma che
nel secolo XVIII in Francia il reddito annuo di una famiglia di ceto
medio-basso si aggirava intorno alle 500 lire tornesi (775 euro), valore che
sicuramente era superiore al reddito dei nuclei familiari bardonecchiesi che
campavano di attività agicole montane.
Non è semplice stabilire il variare degli affitti nel tempo. Occorre anzitutto distinguere se si tratta di
campi o di prati e se questi si trovano presso le baite od in prossimità
dell’abitato di Bardonecchia. Sovente i contratti riguardano entrambi i casi
con un importo unico. L’esame è ovviamente limitato ai contratti in cui è
specificata la superficie degli appezzamenti, trasformando in moneta i
pagamenti in natura a seconda del loro prezzo di vendita negli anni
corrispondenti.
Per cercare di rendere omogenei i
confronti, tutti i canoni sono stati riferiti a 100 mq.
I prati in montagna, di una certa
estensione, rendevano nel 1762 circa 1 soldo ogni 100 mq che salivano a 1,3
soldi nel 1766 ed a 1,6 soldi nel 1796. Appezzamenti alla Rho nel 1752 erano
affittati a circa 17 soldi. Nel 1796 terreni al Chaffau venivano locati a 4,6
soldi. In Bardonecchia nel 1755 i ricavi degli affitti erano di 13 soldi,
salivano a circa 30 soldi nel 1770, per aumentare ancora a 42 ed a 54 soldi nel
1792. Un caso a parte è costituito dall’affitto alla stessa persona di terreni
a S. Anna (331 mq) ed alla Rho (926 mq). Il solo appezzamento a S. Anna nel
1770 era affittato a 30 soldi mentre i due terreni assieme rendevano circa 4
soldi nel 1760, 13 soldi nel 1776, per scendere a 5 soldi nel 1778 e nel 1790.
Notizie più dettagliate si
possono trarre per i ricavi della vendita delle granaglie dal pagamento in
natura degli affitti. Non disponendo del peso specifico apparente, i prezzi
sono stati trasformati in soldi per litro e non per Kg. L’emina infatti è una
misura di volume e non di peso. Nella seguente tabella si possono rilevare le
variazioni nel tempo.
Segale
Grano
1749 1,7 soldi/litro 1750 2,6
soldi/litro
1751 1,8
1753 1,7
1754 1,2 1754 1,1
1759 1,7
1757 1,7
1767 1,3
1758 1,7
1769 1,8
1759 1,6
1777 2,1
1761 1,1
1780 2,3
1762 0,9
1795 3,9
1763 1,0
1765 1,3 – 1,9
1766 1,9
1769 1,7
1771 1,8 – 1,9
1772 2,2 – 2,7
1773 3,2 – 2,1 – 1 5
1775 3,0
1779 2,6
Parti del libro, a gruppi di fogli,
sono state utilizzate per la registrazione delle entrate (da questue, servizi
funebri, elemosine, oboli di nuovi confratelli, affitti o prestiti) e delle
spese. Queste ultime comprendono sia i pagamenti di tasse dovute per la
proprietà dei terreni (taglie e decime) sia, per la maggior parte, gli esborsi
per l’esercizio del culto: retribuzioni al Curato od al Vicario per le messe
celebrate e per il pellegrinaggio annuale al Monserrato, compensi ai cantori,
spese per riparazioni di oggetti, acquisto di ceri o candele di cui è
specificato il peso, il costo e se si tratta di cera bianca, gialla o “di grasso”. I
costi per il loro acquisto sono abbastanza stabili nel tempo.
Per
le candele di cera gialla oscillano tra i 27 ed i 30 soldi la libbra (circa 55
– 61 soldi al Kg). Quelle di cera bianca costavano generalmente 30/32 soldi la
libbra ( 61/65 soldi al Kg) con un minimo di 27 soldi la libbra (57 soldi al
Kg) nel 1770 ed un massimo di 35 soldi la libbra (72 soldi al Kg) nel 1777. I
ceri avevano un costo paragonabile alle candele in cera bianca in quanto
venivano acquistati mediamente a 28 soldi la libbra (57 soldi al Kg) con un
massimo nel 1765/66 di 38 soldi la libbra (78 soldi al Kg). Molto meno,
ovviamente, costavano i “ceri di grasso” per la maggior disponibilità della
materia prima. Le spese oscillano quasi sempre intorno agli 8/9 soldi la libbra
(circa 16 soldi al Kg) con un minimo di 7 soldi la libbra (14 soldi al Kg) nel
1762 ed un massimo nel 1775 di 13 soldi la libbra (27 soldi al Kg).
Negli
anni dal 1769 al 1780 sono registrate anche spese per l’acquisto di olio.
Presumibilmente non si tratta di un prodotto per uso alimentare ma per lampade
o lumini. La spesa è solitamente di 8 soldi la libbra (circa 16 soldi al Kg)
con punte di 10 soldi la libbra (20 soldi al Kg) nel 1780 e di 13 soldi la
libbra (27 soldi al Kg) nel 1773.
Le ultime pagine del registro
sono occupate dal riepilogo delle fondazioni e dall’indice dei debitori (che si
trascrivono mantenendo l’impostazione della pagina originale).
Fondation et Service de la venerable confrerie
des penitens blanc sous le titre de tres auguste
St Sacrement de l’autel erigès a bardonneche
Premierement
jacque chanoux
Service ordinaire
antoine rainaud pour le caresme
jacque margaillan six
____________________
mathieu gerard messes
basses
Antoine moutoux St
barthelemy
Jean desgenes St semon et ?
St andre
pierre arlaud St thoma
benoit rouge St estienne
Laurent Francou St jean
Les innocens
gabriel ambrois St mathias
Les deux festes de paque
pierre ambrois St jacque
et St philips
catherine folcat les deux
festes de pendecoute
pour deux
service
Me Bernard ambrois St pierre
St jacque
joseph vallory sieur jean degenes
pierre ambrois
pierre beraud
Sr hipolite morel
Repartoire Des chapitre
de ceux qui Doivent
fol 1
Elisabet pascal
+ fol 2
Mathieu baneaud et anne marie beraud
+ fol 3
pierre bompard
fol 4
jean francois beraud
fol 5
joseph f ambrois feu gabriel
fol 6
joseph gerard
fol 7
francois ponchier antoine et
mathieu moutoux
fol 8
simon blanc
fol 9
joseph gautier
fol 10
joseph guifray
fol 11
jean bompard feu barthelemy
et au mesmes feuillet
acquittee au moyen d’une terre au cottes
fol +12 jean andre de ravel
Rente des fond jean andre au mesme feuillet
il ya quittance
fol 13
joseph guiffray
fol 14
pierre garnier feu alexis
fol 15
jean bourbon
Guido Ambrois
_________________
La trascrizione
del libro sarà inserita prossimamente nel sito:
www.bardonecchiasantippolito.blogspot.com
Nota 1: All’epoca le monete
utilizzate erano le lire tornesi (abbreviate con lt), i soldi (s), ed i
denari
(d). Il loro rapporto è il
seguente: 1 lt = 20 s 1 s = 12 d.
La compilazione del registro è
posteriore all’annessione dell’alta Valsusa al Piemonte. Il
fatto che sovente sia però
specificato: lire “di Piemonte” lascia supporre che le due monete
fossero entrambe utilizzate.
Nel medioevo in Francia si
utilizzavano due “livre”: quella “parisis” nelle zone sotto il
diretto controllo della corona
francese, e quella “tournois” (di Tours) nella contea d’Angiò.
Col passaggio, nel 1204, della
contea sotto il controllo della corona francese si utilizzarono
entrambe le monete. A partire dal
1266 la lira tornese divenne l’unita di conto del sistema
monetario francese ed equivaleva a
80,84 g di argento.
Col tempo la lira si è
notevolmente svalutata, in particolare con l’adozione della carta-
moneta. Natalie de Wally nel 1857
ha calcolato che nel 1793 la lira
tornese equivaleva a
4,41 grammi di argento.
E’ stata effettuata una
correlazione approssimata tra lira tornese ed euro. Dai grafici si
ricavano i seguenti valori:
1 Lira tornese = 1,55 Euro
1 soldo = 8 centesimi circa 1
denaro = 0,7 centesimi circa
Nota 2: Le misure di capacità per
materie secche in uso erano:
Setier - pari a 46,109948
litri.
Emina - pari a 23,005556 litri. E’ suddivisa in 8
coppi o 16 mezzicoppi; il coppo in 24
cucchiai.
Quartiere - Equivalente a mezza
emina.
Javedons (in patuà giavidun) -
corrisponde a 5,75 litri (Augusta Gleise Bellet, ‘L caie d’la
meitre,
Alzani ed., 2000).
(fonte: “Tavole di ragguaglio
degli antichi pesi e misure degli stati di S.M. in terraferma
coi pesi e misure
del Sistema metrico decimale, Ministero di Agricoltura e
Commercio,
Torino, Stamperia Reale, 1849”)
Nota
3: Le misure di lunghezza e di superficie in uso erano:
Tesa – misura di lunghezza. Il suo
valore varia a secondo della località.
Bardonecchia: è pari a
2,273870 metri. E’ suddivisa in sette piedi; il piede in 12
pollici; il pollice in 12 linee.
Melezet. Millaures,
Rochemolles: è pari a 1,949037 metri . E’ suddivisa in sei piedi;
il piede in 12 pollici; il pollice in 12 linee.
Tesa quadrata – misura di
superficie. Il suo valore varia a secondo della località.
Bardonecchia: è pari a
5,170485 metri quadri. E’ suddivisa in sette piedi.
Melezet. Millaures,
Rochemolles: è pari a 3,798745 metri quadri. E’ suddivisa in sei
piedi; il piede in 12 pollici; il pollice in 12 linee.
Sestiere
(sétèrée) - misura agraria di 400 tese quadrate. Corrisponde a 12,768044 are.
Si
divide in due héminées e l’héminée in 8
boisseaux.
(fonte: vd. Nota 2)
In documento del 1699 è scritto
che per Bardonecchia “la tesa ….. attualmente è segnata in
modo poco esatto contro
l'architrave di un'apertura di una vecchia casa, in parte rovinata,
appartenente a monsignor Ambrois, curato del luogo.”
Nota
4: Le misure di peso in uso erano:
Libbra – per l’alta valle di Susa
la “Libbra di Francia” (detta di Marco). Il suo valore è
pari a 0,489506 chilogrammi. E’
suddivisa in 16 once; l’oncia in 8 gros; il gros in 3
deniers; il deniers in 24 grains.
Oncia – è la sedicesima
parte della libbra ed è pari a 30,594125 grammi.
(fonte: vd. Nota 2)