GRUPPO CARITAS
«L’amore
del prossimo radicato nell’amore di Dio è anzitutto un compito per ogni singolo
fedele, ma è anche un compito per l’intera comunità ecclesiale, e questo a
tutti i suoi livelli: dalla comunità locale alla Chiesa particolare fino alla
Chiesa universale nella sua globalità» (cfr. DCE, 20).
La
Caritas parrocchiale è l’organismo pastorale istituito per animare la
parrocchia con l’obiettivo di aiutare tutti a vivere la testimonianza, non solo
come fatto privato, ma come esperienza comunitaria, costitutiva della Chiesa.
L’idea stessa di Caritas parrocchiale esige, pertanto, una Parrocchia “comunità
di fede, preghiera e amore”. Questo non significa che non può esserci Caritas
dove non c’è “comunità”, ma si tratta piuttosto di investire, le poche o tante
energie della Caritas parrocchiale nella costituzione della “comunità di fede,
preghiera e amore”. Come se la testimonianza comunitaria della carità fosse
insieme la meta da raggiungere e il mezzo (o almeno uno dei mezzi) per
costruire la comunione. Un esercizio da praticare costantemente.
Cosa
ci si aspetta dalla Caritas parrocchiale?
Ogni
Parrocchia, che è volto della Chiesa, concretizza la propria missione attorno
all’annuncio della Parola, alla testimonianza dell’Amore, all’aiuto materiale e
umano alle persone che ne facciano richiesta. È esperienza comune che ci siano,
in Parrocchia, una o più persone che affiancano il Parroco nella cura e nella
realizzazione di queste tre dimensioni. Sono gli “operatori” pastorali, coloro
che “fanno” (operano) concretamente qualcosa.
Dopo
il Vaticano II, la pastorale si arricchisce di una nuova figura: “colui che fa
perché altri facciano”, a meglio, “fa, per mettere altri nelle condizioni di
fare”. È l’animatore pastorale. La Caritas parrocchiale, presieduta dal
Parroco, è costituita da figure di questo tipo: un gruppo di persone che
aiutano il Parroco sul piano dell’animazione alla testimonianza della carità
più che su quello operativo di servizio ai poveri. L’obiettivo principale è
partire da fatti concreti – bisogni, risorse, emergenze – e realizzare percorsi
educativi finalizzati al cambiamento concreto negli stili di vita ordinari dei
singoli e delle comunità o gruppi, in ambito ecclesiale e civile (animazione).
Bardonecchia,
rispetto alle altre località della Valsusa si differenzia per alcuni aspetti:
la crisi economica in atto non ha colpito ancora così duramente le famiglie
locali. Al momento le famiglie assistite con i viveri e con l’abbigliamento
sono circa 25, un numero basso rispetto alla media della Valle. La vocazione
turistica del nostro territorio probabilmente offre ancora posti di lavoro,
anche se stagionali, cosicché la disoccupazione non raggiunge i livelli che si
evidenziano in media e bassa Valle.
Attualmente
la nostra Caritas si occupa di vari aspetti: distribuzione di viveri alle
famiglie suddette e poveri di passaggio, distribuzione di abiti usati, vendita
presso il “negozietto” di Via Grandis di articoli artigianali, raccolta e
donazione di mobili e suppellettili, allestimento
mercatini estivi, raccolta di indumenti nel mese di ottobre, i cui proventi
sono destinati alla Caritas diocesana per opere umanitarie.
Questo
fine anno 2013 ha visto un rinvigorimento del nostro Gruppo, in cui sono
entrati nuovi volontari, carichi di entusiasmo e di idee. Grazie.
Un
altro grazie è destinato al sig. Aldo Comotti, che realizza e offre
innumerevoli oggetti in legno, tanto apprezzati soprattutto dai turisti.
Purtroppo
dobbiamo registrare la perdita della carissima Maria Vallory che per noi ha creato
tantissimi centrini a uncinetto molto richiesti durante i mercatini. Grazie,
Maria!
Nadia
Tria
G.I.S. - GRUPPO di INTERVENTO SOCIALE
Un’immagine dei “mercoledì insieme”. |
Da
evidenziare nell’anno 2013 sono sicuramente i lavori eseguiti all’interno dei
garage in Regione Courbe presi in affitto già dalla fine dell’anno 2012.
Infatti, alcuni nostri volontari, con molto impegno e dedizione, hanno voluto
rendere i locali più confortevoli, sia per l’ottima sistemazione
dell’attrezzatura (sedie a rotelle, letti per disabili, ecc.) sia per
l’eccellente collocazione dei tre pulmini. Hanno provveduto, avvalendosi della
preziosa collaborazione di alcune Ditte specializzate del paese, alla
risistemazione del portone d’ingresso, all’imbiancatura totale delle pareti, ad
un’adeguata contro-soffittatura con telo ignifugo e ad altri lavori di
manutenzione.
Come
anticipato, si è provveduto a sostituire il Ducato “222”, con ormai più di
170.000 km., con un nuovo pulmino Ducato d’occasione, andando così a garantire
un trasporto più sicuro e agevole.
Anche
quest’anno abbiamo registrato: 535 trasporti percorrendo oltre 55.000 km.;
circa 650 presenze ai “mercoledì insieme”; oltre 100 persone presenti alla
“serata pizza”; più di 300 volontari impegnati in visite per semplice compagnia
e per accompagnamento passeggiate. Sono stati elargiti 12.000 Euro a sostegno
di famiglie bisognose, dando un concreto aiuto nel pagamento di utenze domestiche,
affitti, assicurazioni auto, rate
del mutuo, acquisto di beni di prima necessità, come a noi segnalati
dall’assistente sociale e dal servizio socio-sanitario comunale.
È
quindi nostro dovere ringraziare quanti nel silenzio hanno aiutato la nostra Associazione
e continuano a farlo donando gratuitamente del loro tempo e collaborando con
delle donazioni volontarie di denaro, affinché si possa proseguire a sostenere
coloro che vivono in un periodo di disagio sia fisico che economico.
La segreteria
CANTORIA di SANT’IPPOLITO
Il
mio cammino in Cantoria ha avuto inizio lo scorso 26 febbraio 2013. Da alcuni
mesi desideravo farlo e, in qualche modo, prendere il posto del mio caro nonno
Gino, che con la sua morte ha lasciato in me un grande vuoto. Non riuscivo ad
immaginarlo dietro a una fredda lapide di marmo. Desideravo trovarlo presente
in altri luoghi, nelle cose di cui era appassionato, in particolare nel canto.
Con il passare del tempo ho compreso che quel seme che lui aveva gettato tanti
anni fa stava per produrre frutto anche in me. Già mi aveva introdotta,
parecchi anni fa, a cantare con lui, nella Corale Ensamble d’Harmonies, che poi
avevo lasciato.
Fabrizio, Cristina
e Stefania.
Ora
un nuovo entusiasmo è entrato in me e la “sua” Cantoria di S. Ippolito è
diventata per me, ogni volta che salgo accanto all’organo, come “un momento di
Paradiso”. Là il sorriso non mi manca mai e, ogni volta, sento la sua
invisibile presenza e assaporo un’atmosfera di amicizia.
Con
gli altri membri del Coro, con i quali mi sono subito affiatata, condivido
l’obiettivo di offrire il nostro canto al Signore, imparando ogni volta qualche
brano nuovo e integrando a casa, con un po’ di esercizio, per cercare di stare
al passo con gli altri cantori più esperti di me.
Desidero
da queste righe ringraziare Fabrizio, il Maestro del Coro che, con pazienza, mi
ha già insegnato parecchi canti, e Stefania, che ci accompagna all’organo
durante le celebrazioni, e tutti i cantori che mi hanno accolta con simpatia e
affetto.
Non
tutte le parrocchie hanno la fortuna d’avere una Cantoria che invece è un bene
prezioso. Dove c’è, come a Bardonecchia, va portata avanti, inserendo voci
nuove, in modo che il lavoro svolto dai nostri nonni non vada smarrito.
Cristina Mainardi
Virgilio Soldi.
Sarebbe
bello, anche se impegnativo, poter santificare anche con la presenza della
Cantoria tutte le domeniche dell’anno, ma la nostra Corale si accontenta di
partecipare ai momenti più importanti della Liturgia: Pasqua, Natale,
Ognissanti, la Commemorazione dei Defunti al Cimitero e alcune feste dedicate
alla Madonna. Poi ci sono le feste dei Santi: Sant’Ippolito il patrono, San
Rocco per la Commemorazione votiva di metà Quaresima e Santa Cecilia, Patrona
della musica sacra.
Siamo
poi calorosamente accolti da don Paolo per le feste patronali delle Frazioni:
Sant’Antonio Abate, San Pietro e San Lorenzo, quando è possibile diretti da
Fabrizio e Stefania, altrimenti ricorrendo alla disponibilità di Francesco
Avato e a qualche organista “di fortuna”, come don Paolo e Gianni Becchis.
Ahimé,
quest’anno la festa di San Francesco non si è fatta: il Convento è chiuso,
padre Mauro è stato trasferito e ci resta nel cuore il Cantico delle Creature,
con le soavi note del “Dolce Sentire”, proprio quest’anno che avremmo potuto
dedicarlo a Papa Francesco, che del Santo di Assisi ne porta il nome.
Lo
scorso anno, per San Francesco, al Convento c’era ancora Virgilio Soldi, come
sempre lieto di unirsi alla Cantoria che per tanti anni aveva frequentato e, a
volte, anche “diretto”, con passione e spirito di servizio: te ne sei andato
portando con te il bel sorriso, ma lasciando la tua amicizia. Grazie, Virgilio.
Per te abbiamo intonato “Signore delle cime”, perché il Signore ti accolga tra
i cantori del Paradiso.
Giorgio Malavasi
CORETTO SANT’AGNESE
Nell’anno
2012 il Coretto Sant’Agnese celebrava il suo ventesimo anno di attività con una
bella festa culminata alla “Genzianella”.
Da
quell’avvenimento un altro anno è passato e il Coretto prosegue a guidare i
fedeli nell’esecuzione dei canti durante le celebrazioni liturgiche alla Messa
prefestiva e in tutte le principali solennità dell’anno.
Il
mio vuole essere un ringraziamento a tutti coloro che in questi anni hanno
fatto sì che il Coretto restasse compatto per continuare a tenere vivo
l’entusiasmo che lo ha caratterizzato fin dalla sua nascita.
Innanzitutto
grazie al Parroco don Franco che stimolò la fondazione del nostro gruppo, che
ha avuto fiducia in noi e ci ha sempre sostenuti e incoraggiati.
Grazie
ad Antonello, Claudia, Cristina, Giuliana, Stefano e Tanja: fin dall’inizio
insieme, abbiamo creduto nel Coretto e non ci siamo mai scoraggiati neanche nei
momenti più difficoltosi.
Grazie
a coloro che nel corso degli anni si sono uniti e danno il prezioso contributo:
Beatrice, Camilla, Chiara, Eralda, Sandra e la famiglia Bompard al completo con
Andrea, Chiara, Marco e Simonetta.
Grazie
ai nostri “piccoli” aiutanti: Beatrice, Daniele, Federico, Giorgia, Giorgio,
Marianna e Martina.
Nel
ricordo di quella ormai lontana domenica di vent’anni fa, il Coretto continua
la sua attività e attende nuovi arrivi che siano disposti a dare il loro
contributo nell’esecuzione dei canti, tenendo conto che: «I fedeli che si
radunano nell’attesa della venuta del loro Signore, sono esortati dall’apostolo
a cantare insieme salmi, inni e cantici spirituali (Col. 3,16). Infatti il
canto è segno della gioia del cuore (At. 2,46). Perciò dice molto bene Sant’Agostino:
“Il cantare è proprio di chi ama”, e già nell’antichità si formò il detto “Chi
canta bene, prega due volte”» (da: Ordinamento Generale del M.R., n. 39).
Lisa Procopio
SCUOLA MATERNA
Alunni, insegnanti e personale della Scuola Materna in visita alla chiesa parrocchiale. |
L’offerta
formativa elaborata dalla scuola per l’anno scolastico si completa attraverso
la proposta di uscite didattiche ed attività diverse.
• • •
Per
festeggiare l’autunno, i bambini della Scuola dell’Infanzia “Bellando”, hanno
intrapreso, con le loro maestre, due piccoli viaggi, uno a fine ottobre tra i
reperti romani di Susa e l’altro nel mondo della fantasia sul palco del Palazzo
delle Feste mercoledì 13 novembre. Per alcuni bimbi è stata, nel primo caso, la
prima vera gita senza la guida dei nonni e dei genitori e, quindi, il primo
passo verso la consapevolezza del mondo al di fuori delle mura familiari; nel
contesto dello spettacolo i più piccoli, alcuni dei quali hanno compiuto da
poco 3 anni, hanno conosciuto il mondo dell’interazione tra coetanei in
un’atmosfera surreale, quella del palco e dell’interpretazione, vestiti da
foglie, cantando canzoni.
Le
maestre e i genitori ringraziano le bravissime cuoche Vickj e Sara che, a conclusione
dello spettacolo autunnale, hanno concesso a grandi e piccini un buonissimo
sfogo culinario! [MTV]
Un anno con I NOSTRI GIOVANI
In
occasione della Domenica delle Palme, Papa Francesco ha rivolto ai giovani un
grido molto forte: «Giovani, non lasciatevi rubare la speranza». Questa frase è
rimasta impressa in molti ma, a guardar bene, questa speranza ha un nome e un
volto che è quello di Gesù Cristo. È lui che, se accolto nella nostra vita, la
riempie di ogni significato e dona la vera felicità perché rende la vita
pienamente realizzata. Trasmettere questa verità alle giovani generazioni non è
sempre facile, infatti il contesto in cui viviamo ci porta lungo strade opposte
e i modelli propinati dalla stampa e dai mass media propongono stili di vita
diametralmente opposti a quelli del cristiano. Oggi è più facile non essere
cristiani che, invece, esserlo fino in fondo. Ma, anche se queste sono le
premesse, non ci stanchiamo di proporre ai nostri giovani quella speranza che è
Gesù Cristo, perché sia il solido punto di riferimento per la loro vita.
Da
alcuni anni mi dedico a questa pastorale e ho potuto notare che è importante,
anzi fondamentale, che le famiglie incoraggino i loro figli a fare delle
esperienze che vadano oltre il catechismo, perché possano sperimentare che la
fede non si limita a qualcosa di cerebrale, di cognitivo, ma è un'esperienza
ricca di gioia, perché è stare con Dio e con i fratelli attraverso uno stile di
vita.
Per
questo motivo ormai da vario tempo si propone un’esperienza estiva che
quest’anno è stata realizzata a Pinarella di Cervia. Si tratta di due settimane
in cui, attraverso la vita comunitaria, è stato possibile gustare come la vita
cristiana sia ricca di gioia e, attraverso il contributo di tutti, bella e
affascinante. Inoltre i momenti di preghiera e di dialogo permettono di
crescere e di intessere amicizie che portano in sé la volontà di continuare
questo percorso anche durante l’anno pastorale.
A
partire da questa iniziativa, che nel 2013 è arrivata alla decima edizione, si
sono ulteriormente rafforzate le attività per i ragazzi delle scuole superiori.
Ad
oggi ci sono due diverse esperienze per loro: la prima riguarda i ragazzi del
biennio, tenute a Bardonecchia e Sauze d'Oulx, con cadenza quindicinale,
riflettendo su come sia possibile essere protagonisti della propria crescita,
cercando di conoscere se stessi in profondità e nel proprio carattere: «Io
posso rispondere in modo consapevole alle suggestioni positive o negative che
mi succedono oppure posso fuggire attraverso quelle strade che mettono a
repentaglio la vita fino a sprecarla completamente, come il fumo, le droghe,
l'alcool, l'abuso di social network, la pornografia dilagante ed altro». Sono
previsti anche momenti di festa, altri di preghiera, come la preparazione e la
partecipazione alla Via Crucis diocesana. Un solo problema voglio rendere
presente: purtroppo i gruppi sono numericamente piccoli, in quanto parecchi
cresimati di questi ultimi anni hanno declinato l'invito, forse pensando che,
ormai, ricevuta la Cresima, il cammino a proposito della vita di fede sia da
considerarsi terminato. Ma, se questo fosse il ragionamento, non sarebbe forse
andare contro il senso del Sacramento che, invece, invita ad essere testimoni
di Cristo e membri attivi della Chiesa?
L'altra
esperienza è riservata per i giovani del triennio delle scuole superiori.
Questi, che superano la quindicina, si ritrovano presso la parrocchia di
Savoulx per confrontarsi sul tema dell'Uomo. Si tratta di un percorso che
partendo dalle idee dominanti nella nostra società del Ventunesimo Secolo,
passando attraverso la filosofia e le altre religioni, arriva a confrontarsi
sulle caratteristiche della visione cristiana dell'uomo. Si tratta di una bella
realtà che potrebbe coinvolgere altri giovani nel cammino di approfondimento
del tema molto dibattuto anche fuori dai nostri ambienti.
Inoltre
continua per gli universitari la lettura e il commento del catechismo dei
giovani, a cadenza mensile. Il tema trattato quest'anno è quello dei
Sacramenti.
Da
questa sommaria presentazione si può constatare che le proposte ci sono ma
fanno fatica ad essere accolte. A questo riguardo vengono in aiuto le parole
evangeliche nelle quali Gesù invita a seminare senza attendere frutti e anche
ad andare sempre in cerca della pecora smarrita. In altre parole noi ci siamo e
speriamo – ne siamo certi – che il Signore susciti la nostalgia della sua Casa.
Don Giorgio Nervo
GRUPPO SCOUT
Noi
LUPETTI di tutti i paesi della Valle di Susa ogni anno celebriamo il “San
Francesco” e facciamo un sacco di giochi. A maggio siamo andati a Bussoleno, in
un prato grandissimo. Quando sono arrivati tutti gli altri Lupetti abbiamo
affrontato tante prove, come ad esempio riconoscere degli oggetti dalla loro
forma, perché erano dentro un sacchetto, e molte altre cose. Dopo aver mangiato
e dopo altri giochi, Baloo ha celebrato la Messa e poi abbiamo salutato tutti e
siamo tornati verso Oulx e Bardonecchia.
[Giulia Saitta]
I Lupetti e “le
spade nella roccia”.
* * *
Le
Vacanze di Branco vengono fatte d’estate e durano 6-7 giorni. In quelle di
luglio 2013 ci siamo ispirati alla storia della “Spada nella Roccia”. Abbiamo
soggiornato ad Almese dopo un viaggio in treno e un bel po’ di ore di cammino!
[Nota dei Capi: i nostri lupetti camminano con vera grinta ed ogni anno
raggiungiamo a piedi il luogo del campo].
I Lupetti e il
bagno nelle pozze del Rio Messa.
Durante
le giornate di solito giocavamo a giochi vari, anche con la palla, o andavamo a
fare il bagno nel fiume lì vicino, dove c’erano pozze d’acqua bellissime.
Alle
VdB non si portano telefoni, Nintendo e giochi vari, perché i giochi li
costruiamo noi! Quest’anno abbiamo costruito strumenti musicali, spade di
legno, dipinto medaglioni e fatto la carta marmorizzata.
All’interno
della casa c’erano due camere (Lupetti e Lupette), una cucina collegata alla
camera dei vecchi Lupi ed al grande giardino, i bagni, una sala ed una
cappelletta.
Una
sera ci ha raggiunti Baloo ed un’altra sera Fratel Bigio. Baloo ha celebrato la
Santa Messa per tutti noi che l’abbiamo animata cantando e suonando. Fratel
Bigio invece ci ha raccontato una storia che parlava di San Martino. È stata
una storia della buona notte, perché quando Fratel Bigio la raccontava eravamo già
tutti a letto ed è stata seguita dal canto dell’Ula Ula.
Il
penultimo giorno siamo saliti a piedi alla Sacra di San Michele che abbiamo
visitato con la guida. Lì abbiamo giocato, mangiato la pasta al forno cucinata
da Kaa e dormito nei sacchi a pelo nella foresteria.
L’ultimo
giorno sono venuti i genitori ed abbiamo giocato e mangiato tutti insieme nel
giardino. Nel pomeriggio siamo tornati a casa felici di questa bellissima
esperienza.
[Andrea
De Marchi]
Come
ogni anno il REPARTO “Barba di Fuoco” parte in estate per il campo estivo!
Quest’anno il campo si è tenuto a Rhuilles in Val Thuras, un paesino
accerchiato da montagne e silenzio. Nel cammino per arrivare al luogo del campo
abbiamo incontrato tanti personaggi: dei pirati e una donzella avevano perso
una mappa che abbiamo aiutato a ritrovare e sulla quale abbiamo scritto le
nostre qualità, ovvero cosa portavamo noi sulla nave pronta a prendere il
largo!
Tutti
pronti a salpare allora! Il veliero c’è, il capitano è presente e anche la
truppa con tutti i mozzi. Tra sfide per trovare gli oggetti persi durante il
viaggio, feste e giochi si scopre che qualcuno tenta di sabotare la nave!
Nessuno se lo aspettava ... ma alla fine si scopre chi è: l’aiutante del capitano.
Tutti insieme uniti lo si sconfigge e finalmente la nave riprende il largo alla
ricerca del tesoro. Il tesoro finalmente si trova, lo si apre e dentro c’era
quella mappa dove avevamo scritto le nostre qualità! Eccolo lì il nostro tesoro
... Le nostre qualità da conservare bene perché sono una cosa unica.
Il Reparto al
campo.
Giochi,
attività, riflessioni, canti, allegria, suonate con la chitarra e risate di noi
ragazzi che semplicemente siamo quel che siamo, senza maschere che ci fanno
apparire diversi, senza travestimenti e senza trucco. Non abbiamo bisogno di
nulla per essere quel che siamo in un gruppo dove non ci sono segreti, dove si
cerca di aiutarsi a vicenda, di farsi forza per evitare quella nostalgia che
ogni tanto sale e viene su, qualche lacrimuccia scende dal nostro viso ma
sappiamo che abbiamo dei capi e soprattutto dei compagni pronti a tutto pur di
farci venire un sorriso!
Come
in un lampo è già ora di ritornare e di smontare tutto, le tende, gli angoli e
il veliero piano piano spariscono, i mozzi non ci sono più e uno a uno vedi che
vanno via con le macchine con gli zaini dentro. Con noi resta soltanto il
ricordo di un campo spettacolare con persone uniche! [Matilde Dominici]
I
ragazzi più grandi dei Gruppi Scout di Bardonecchia e Susa da un paio di anni
svolgono le loro attività insieme: servizio, dibattiti su diversi temi,
autofinanziamenti, uscite e giochi.
Il
servizio è molto importante nella vita di CLAN, e consiste nell'aiutare il
prossimo. C’è dunque chi aiuta i capi più anziani durante l’anno, e chi invece
svolge altre mansioni, come per esempio il tutoraggio di alcuni ragazzini con
difficoltà a scuola, o l’aiuto più “manuale” a chi non ha tempo o possibilità
di fare alcuni lavori. Fanno parte della vita di Clan anche i dibattiti. Questi
possono riguardare diversi temi: dall'attualità (ad esempio la liberalizzazione
delle armi negli U.S.A.) alla fede, ponendosi domande del tipo “a cosa serve
pregare?”, e molto altro. L’autofinanziamento è invece un’attività che ha lo
scopo di raccogliere fondi da utilizzare durante le attività, le uscite o la
Route.
Il Clan di
Bardonecchia gemellato con il Clan di Susa.
La
Route è il momento culminante dell’anno, e consiste in un campo mobile durante
il quale di giorno si cammina, e la sera ci si accampa con le proprie tende e
ci si sofferma su alcuni temi scelti appositamente per il momento. L’anno
passato il Clan ha fatto due Route: una più breve durante il ponte delle
vacanze di Natale, e la seconda d'estate, partendo da Condove e terminando sei
giorni dopo a Ferrera Cenisio. È stata un'esperienza faticosa, ma allo stesso
tempo ricca di gioia e spensieratezza.
Per
la prossima estate è in programma un grande evento atteso da tutti gli Scout
italiani: la Route nazionale. Decine di migliaia di Scout provenienti da tutta
l’Italia si incontreranno in una riserva in Toscana per passare quattro giorni
di campo fisso, dopo aver trascorso i precedenti sei in cammino.
È
un evento che permetterà a tutti di mettersi in gioco, a partire dall’impegno
necessario per accumulare il denaro necessario a partire, fino ad arrivare a
conoscere nuovi amici Scout da tutta Italia. [Simone Calvisio]
Convegno Nazionale M.A.S.C.I.
Dal
18 al 20 ottobre Bardonecchia è stata la sede della XXVI Assemblea Nazionale
del MASCI (Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani).
Il
MASCI è un Movimento di Scout adulti uniti dall’idea che lo scoutismo sia una
strada di libertà per tutte le stagioni della vita e che la felicità sia
servire gli altri a partire dai più piccoli, deboli ed indifesi. La proposta
del Movimento è valida per ogni persona che non consideri l’età adulta un punto
di arrivo, ma voglia continuare a crescere per dare senso alla vita ed operare
per un mondo di pace, più libero e più giusto.
Oltre
800 adulti scout – provenienti da tutta Italia e ospitati presso il Villaggio
Olimpico – si sono ritrovati per dar vita
all’evento nazionale sotto il titolo “Oltre il ponte ... in cammino con la
storia”, organizzato dalle Comunità MASCI del Piemonte. Il nutrito gruppo di
volontari-organizzatori piemontesi ha trovato ospitalità presso la Colonia
Astigiana “Porta Paradisi” e presso la struttura del Convento Francescano.
Le
tre intense giornate hanno preso il via con l’intronizzazione della Parola di
Dio guidata dal Vescovo di Susa Mons. Alfonso Badini Confalonieri, e sono
proseguite con incontri, dibattiti e con l’elezione del nuovo Presidente e del
Segretario nazionale, oltre ai membri del Consiglio. Ricco di significato,
coinvolgente ed emozionante è stato l’incontro del venerdì pomeriggio presso
l’accogliente Palazzo delle Feste, che ha visto gli interventi del Ministro per
l’integrazione Cécile Kyenge, del fondatore del SerMiG Ernesto Olivero e del
magistrato Camillo Losana.
Particolarmente
toccante la serata di sabato, quando gli adulti scout hanno “invaso” le strade
di Bardonecchia in processione con canti e preghiere, con tappe al Villaggio
Olimpico e nel piazzale antistante il Palazzo delle Feste, dove è stato
alimentato un suggestivo focolare. La serata di preghiera si è conclusa nella
chiesa di Sant’Ippolito stracolma, con la celebrazione della Santa Messa
officiata, tra gli altri, dall’Assistente ecclesiastico nazionale del MASCI
padre Francesco Compagnoni e coordinata dal Parroco di Bardonecchia don Franco
Tonda.
Marco Mellano
ASS.
NAZIONALE CARABINIERI - SEZIONE “ALTA VALSUSA”
Attività
svolta nel 2013
L’annuale
celebrazione della “Festa Sociale” ha rappresentato, per l’anno 2013, il
momento più importante e di aggregazione per i soci della Sezione “Alta
Valsusa”.
In
concomitanza con la celebrazione del 199º di fondazione dell’Arma, la Sezione,
unitamente alla consorella di Susa e all’Arma in servizio, si sono date
appuntamento per festeggiare, tutti insieme, l’importante ricorrenza. Questa si
è svolta appunto a Susa, anche per volontà del comandante della locale
compagnia, Capitano Stefano Mazzanti, il quale, dopo sei anni di servizio in
Valle Susa, talvolta “particolarmente impegnativo” per la situazione
dell’ordine pubblico, aveva meritatamente ottenuto il trasferimento al comando
della Compagnia di Treviso.
Nel
corso delle festa sono stati consegnati riconoscimenti ai soci anziani ed a
quelli che hanno superato il 20º anno di iscrizione all’Associazione.
• Il 20 ottobre si è svolta l’ormai
irrinunciabile gita sociale. Meta della medesima la “Fiera del tartufo” di
Moncalvo, nell’Astigiano. Sebbene le condizioni atmosferiche non fossero
ottimali – a tratti cadeva infatti una lieve pioggerellina – l’esito è comunque
stato per tutti i partecipanti di piena soddisfazione.
• Domenica 24 novembre l’Arma ha
celebrato la sua Patrona, la “Virgo Fidelis”. Nella Cattedrale di Susa, con il
rito religioso officiato da S.E. il Vescovo Mons. Alfonso Badini Confalonieri,
si sono trovati uniti i militari in servizio ed in congedo ed una folta
rappresentanza di Sindaci dei Comuni della Valle. Il nuovo comandante della
compagnia, Tenente Flavio Pieroni, ha ricordato un fatto d’armi avvenuto in
Africa il 21 novembre del 1943. La deposizione della corona d’alloro al
Monumento ai Caduti ha chiuso la solenne celebrazione.
M.S.
ASS.
NAZIONALE POLIZIA DI STATO - GRUPPO DI BARDONECCHIA
Al 17º Raduno – tenuto venerdì 24 maggio 2013 – si è registrata la presenza del Dirigente del Commissariato di P.S. di Bardonecchia il dr. Francesco Destro, dell’Isp. Capo Michele Perera dell’Associazione Anps di Domodossola, del Presidente dell’Avis di Bardonecchia Fabrizio Bortolotti, del Maresciallo della Guardia di Finanza Francesco Bocco del Commissariato Binazionale di Modane, nonché di colleghi in servizio e pensionati giunti da altre località, tra cui Como, Sangano (TO), Sanremo (IM), Guarene d’Alba (CN) e Masera (VB). Un plauso particolare è rivolto a coloro che sono giunti da lontano e non hanno voluto mancare all’appuntamento.
La giornata è iniziata con la celebrazione della S. Messa in suffragio dei tanti colleghi defunti e il momento più commovente è proprio la lettura dei loro nomi. In 24 sono sepolti a Bardonecchia, altri 24 in altri cimiteri. Tutti avevano prestato servizio nel locale Commissariato. Un particolare ricordo è per l’Appuntato dei CC Mario Simeone, mancato in questo ultimo anno. Nel corso della celebrazione il Parroco ha voluto ricordare anche i colleghi anziani che, per motivi di salute e di anzianità, non hanno potuto essere presenti fisicamente ma, certamente, con il loro cuore. Hanno fatto seguito le foto ricordo e la deposizione dei fiori al Cimitero. Il ritrovo è poi proseguito presso l’Hotel Ristorante “La Quiete”, in un’atmosfera di grande amicizia e con il proposito di ritrovarsi l’anno prossimo, se possibile, ancora più numerosi.
Al 17º Raduno – tenuto venerdì 24 maggio 2013 – si è registrata la presenza del Dirigente del Commissariato di P.S. di Bardonecchia il dr. Francesco Destro, dell’Isp. Capo Michele Perera dell’Associazione Anps di Domodossola, del Presidente dell’Avis di Bardonecchia Fabrizio Bortolotti, del Maresciallo della Guardia di Finanza Francesco Bocco del Commissariato Binazionale di Modane, nonché di colleghi in servizio e pensionati giunti da altre località, tra cui Como, Sangano (TO), Sanremo (IM), Guarene d’Alba (CN) e Masera (VB). Un plauso particolare è rivolto a coloro che sono giunti da lontano e non hanno voluto mancare all’appuntamento.
Il Maresciallo Giovanni Tacchino (al centro) festeggiato dai colleghi dell’Anps. Primo a destra il dr. Mario Sica, dirigente emerito del Commissariato di Bardonecchia. [foto collez. E. Burigo] |
La giornata è iniziata con la celebrazione della S. Messa in suffragio dei tanti colleghi defunti e il momento più commovente è proprio la lettura dei loro nomi. In 24 sono sepolti a Bardonecchia, altri 24 in altri cimiteri. Tutti avevano prestato servizio nel locale Commissariato. Un particolare ricordo è per l’Appuntato dei CC Mario Simeone, mancato in questo ultimo anno. Nel corso della celebrazione il Parroco ha voluto ricordare anche i colleghi anziani che, per motivi di salute e di anzianità, non hanno potuto essere presenti fisicamente ma, certamente, con il loro cuore. Hanno fatto seguito le foto ricordo e la deposizione dei fiori al Cimitero. Il ritrovo è poi proseguito presso l’Hotel Ristorante “La Quiete”, in un’atmosfera di grande amicizia e con il proposito di ritrovarsi l’anno prossimo, se possibile, ancora più numerosi.
Enzo
Burigo, Responsabile del Gruppo
• • •
Premiato
il Maresciallo Giovanni Tacchino
In
concomitanza con il “Giorno della Memoria”, il Maresciallo Giovanni Tacchino,
al Palazzo delle Feste di Bardonecchia, ha presentato il libro “Il silenzio
degli eroi”.
Poliziotti, Carabinieri e loro familiari presenti al 17º Rendez-vous. [foto DGWeb] |
Il Maresciallo Giovanni Tacchino (al centro) festeggiato dai colleghi dell’Anps. Primo a destra il dr. Mario Sica, dirigente emerito del Commissariato di Bardonecchia. [foto collez. E. Burigo |
Al
termine della guerra, reduce dai campi nazisti, si arruolò in Polizia,
prestando servizio per oltre quarant’anni, principalmente presso il settore
Polizia di Frontiera di Bardonecchia, fino all’anno 1986, meritandosi la stima
e l’apprezzamento dei superiori, colleghi e della cittadinanza. Attualmente è
uno dei soci Anps più anziani della Sezione di Susa.
Presente
all’evento, in veste di moderatore, il Vicesindaco dott. Salvatore Carollo.
Alla
domanda su cosa l’avesse indotto a rendere pubblica dopo settant’anni questa sua
esperienza, l’autore risponde: «Pensando ai giovani e alle future generazioni
affinché ricordino che la conquista della libertà e della democrazia è stata
ottenuta con il sacrificio ed il prezzo di tanto sangue e dolore delle genti
italiane, ma in particolar modo di tanti giovani. Ed anche per rinnovare la
Memoria di tutti coloro che sono stati dimenticati dai libri della storia, dal
pensiero comune, i tanti che hanno vissuto l’orrore della fame, della sete,
della sporcizia, dell’alienazione e molti, troppi, della morte nei famigerati
lager di sterminio. ... Credo che la Memoria non vada accantonata bensì
trasmessa».,
Particolare
affetto al Maresciallo Tacchino è stato espresso dalla Presidenza Nazionale
dell'Anps con il conferimento di un attestato di Benemerenza e stima,
consegnato dal Vicepresidente Nazionale Anps cav. uff. Antonio Guerrini e dal
Questore dr. Mario Sica, Dirigente emerito del Settore Polizia di Frontiera,
negli anni in cui il M.llo Tacchino vi prestava servizio. L’attestato va ad
affiancare la Medaglia d’Onore consegnatagli il 27 gennaio 2009 dal Presidente
della Repubblica, in riconoscenza degli anni di prigionia.
Alla
manifestazione erano presenti anche il V.Q.A. dr. Francesco Destro, attuale
dirigente del Commissariato di Bardonecchia, il Presidente Sez. Anps di Susa
cav. Angelo Pietracatella, il Vicepresidente Carmine Fusco, il Consigliere
Renato Brunelli, il Capogruppo Anps di Bardonecchia Enzo Burigo, il Presidente
dell’Ass. Naz. Carabinieri Sez. Alta Valsusa cav. Silvio Medail, e tanti
Poliziotti, Carabinieri e Finanzieri provenienti anche da L’Aquila, Sanremo e
Torino.
Al
termine l’Anps Sezione di Susa ha fatto dono all'Amministrazione Comunale di un
gagliardetto del Gruppo di Bardonecchia in segno di riconoscenza ed amicizia.
Enzo
Burigo
CROCE
ROSSA ITALIANA - COMITATO DI BARDONECCHIA
Ci
ritroviamo, come di consuetudine dopo un anno, per comunicare a tutta la
popolazione il consuntivo della nostra attività di volontariato su tutto il
territorio della Comunità Montana Alta Valle Susa.
Come
si può constatare dal grafico allegato gli interventi effettuati dalle nostre
ambulanze sono stati 938, di cui 382 su Bardonecchia, e credo che non sia
superfluo dire che siamo stati d’aiuto.
Il
2013 è stato l’anno in cui ci siamo veramente prodigati per acquistare una
nuova ambulanza in considerazione che il parco macchine stava diventando
vetusto.
I
canali da noi percorsi sono stati molteplici: abbiamo attivato una
sottoscrizione, abbiamo partecipato al concorso della Fondazione CRT, il quale
ci ha fruttato un cospicuo contributo di 50.000 Euro, inoltre il Comune di
Bardonecchia ci ha donato 20.000 Euro, la Sitaf 5.000, e 103 famiglie di
Bardonecchia 8.900 Euro. La somma prefissata è stata quindi raggiunta, così si
è potuto dar seguito all’ordine del mezzo che ci verrà consegnato nei mesi
marzo-aprile 2014.
Spero
di poter invitare tutta la cittadinanza all’inaugurazione del nuovo mezzo, che
potrà prendere regolarmente servizio.
Base 530
Bardonecchia: 363 interventi. Tango 013 postazione di Oulx: 575 interventi.
Bardonecchia:
percorsi 24.727 km.
Oulx: percorsi
25.240 km.
Un
grazie anticipato alla Fondazione CRT, al Comune di Bardonecchia, alla Sitaf e
a tutti i cittadini che hanno contribuito e hanno creduto nella nostra
iniziativa.
Mi
dispiace di non aver potuto mantenere fede al programma dei festeggiamenti per
il ventennale di fondazione del nostro Comitato, ma mi è sembrato più razionale
e giusto, in questo momento di grande crisi, destinare la somma per l'acquisto
di un defibrillatore, utile per salvare vite umane.
Un
grazie di cuore a tutti i Volontari che, sottraendo del tempo prezioso alle proprie
famiglie, si prodigano con serietà e professionalità per mantenere sempre
attivo, funzionale e, sono sempre più convinto, essenziale questo servizio alla
Comunità.
Il Presidente:
Carlo Florindi
DONATORI
DI SANGUE A.V.I.S. - SEZIONE DI BARDONECCHIA
I Presidenti Fabrizio Bortolotti e Maurice Giraud
nell’omaggio floreale al monumento del donatore
|
Domenica
1º dicembre i membri e simpatizzanti della Sezione AVIS Comunale di
Bardonecchia si sono ritrovati per celebrare la Festa del Donatore. La
giornata, caratterizzata da uno splendido sole in una cornice di neve fresca, è
iniziata con la posa di omaggi floreali al monumento del donatore e al locale
cimitero. È proseguita, presso la chiesa di Sant’Ippolito, con la
partecipazione alla Santa Messa celebrata in suffragio dei defunti avisini da
don Franco Tonda.Durante l’omelia il Parroco ha ricordato il profondo senso
cristiano del dono del sangue, ha inoltre ricordato i nostri defunti donatori
ed in particolare si è soffermato sulla figura di Teresio Ugetti che ci ha
lasciati tre mesi fa: «Lui non era un donatore, ma ha fatto tanto per essi non
facendo loro mai mancare le sue brioches da gustare dopo ogni donazione».
La suggestiva manifestazione è stata qualificata dalla presenza delle
numerose autorità locali quali il Comune
di Bardonecchia rappresentato dall’assessore ing. Cicconi, le
Forze di Polizia rappresentate dai rispettivi Dirigenti e Comandanti, la Croce
Rossa Italiana, l’Associazione Nazionale Alpini, il G.I.S., nonché i Parroci
don Franco e don Paolo; dalla vicina Modane, in rappresentanza della gemellata
consorella, è intervenuto il Presidente Giraud Maurice
unitamente alla consorte.
La
giornata è proseguita presso il rinomato Ristorante “Faggio Rosso”, ove sono stati
ospitati i 150, tra donatori e simpatizzanti, che hanno deciso di continuare i
festeggiamenti. Nel corso del pranzo è stata consegnata l’onorificenza di
Cavaliere della Repubblica conferita dal Presidente della Repubblica Napolitano
al presidente uscente Giovanni Inverso; sono stati inoltre ricordati con la
consegna di una targa ricordo per il grande impegno sempre dimostrato e per la
promozione del dono del sangue il Cavaliere Ufficiale Silvio Medail e la sig.ra
Carla Tignone, componenti del precedente Direttivo. Sono stati simpaticamente
ricordati per la loro costante partecipazione alle operazioni di ristoro
durante le sedute di prelievo le signore Maria Erta, Maria Lopez e Paola
Inverso e il sig. Roberto Glarey.
La
festa si è conclusa con la magnifica e squisita torta preparata da Marina e
Franco Ugetti.
* * *
Il Presidente Maurice Giraud e il Vicepresidente
Francesco Bocco nell’omaggio floreale al cimitero.
|
Il
risultato che si è imposto il Direttivo è di raggiungere il donatore con un
mezzo più veloce, efficace ed economico quale l’e-mail o l’SMS.
Nel
corso del pranzo sono state consegnate le seguenti benemerenze:
– Diploma (3 anni iscrizione Avis e 6
donazioni, o 8 donazioni): Accordino Fabio, Di Sanzo Vincenzo, Gerard Livia
Maria, Gonella Patrizia, Miccichè Giuseppe, Nicotera Sina, Nocera Antonio,
Parasole Cinzia Rosaria, Raiteri Laura, Ravera Paolo, Ricca Ivana, Spada Doris,
Ugetti Irene, Vachet Maurizio, Vallory Jessica, Villani Mattia, Zurru Vincenzo,
Veltri Bice.
– Distintivo d’argento (5 anni
iscrizione Avis e 12 donazioni, o 16 donazioni): Abbà Luca, Ainardi Chiara,
Arlaud Sylva, Bompard Marina, Caccia Antonella, Cavagnero Silvio, Claretto
Giovanni, Dominici Gabriele, Ercolino Antonella, Fasano Piero, Ferrari Stefano,
Gambino Rosalia, Gonella Maurizio, Guiffre Maurizia, Lecis Maximiliano, Masset
Roberto, Morabito Domenico, Ozella Andrea, Parducci Silvio, Peloso Loredana,
Rochas Rita, Rusich Lucilla, Sarboraria Laura, Savastano Giacomo, Vachet
Emiliano, Vallory Davide, Vallory Paola, Veltri Massimo, Zedda Alessandro,
Mainardi Enrico.
– Distintivo d’argento dorato (10 anni
iscrizione Avis e 24 donazioni, o 36 donazioni): Allemand Elena, Ariusso Oscar,
Bava Beatrice, Bertessa Daniele, Bertessa Michele, Bortolotti Emanuela, Burigo
Francesca, Canagallo Laura, Caprioli Luigi, Cardinali Luciano, Cerrato Roberta,
Chiamberlando Daniele, Cinato Fabrizio, Colomb Lucia Stefanella, Franzini
Federico, Gautier Marco, Lantelme Roberto, Micai Elisa, Michelone Teresita,
Perini Roberto, Rango Fabrizio, Rossa Odilia, Roude Andrea, Scardanzan Enrico,
Teglia Andrea.
– Distintivo d’oro (20 anni iscrizione
Avis e 40 donazioni, o 50 donazioni): Bava Antonello, Blanc Andrea, Bompard
Stefano, Caccia Alessandra, Cerrato Cristina, Chareun Daniele, Chiaffrino
Franco, Costantino Luigina, Durand Rosa Iolanda, Perosino Alberto Luciano, Tignone
Carla Liliana, Vallory Danilo.
– Distintivo d’oro con rubino (30 anni
iscrizione Avis e 60 donazioni, o 75 donazioni): Bellet Giorgio, Bellone
Antonio, Cibonfa Roberto, Conti Pierluigi, Conversazioni Stefano, Guiffre
Carlo, Milic Antonella, Regazzoni Cesare, Vachet Marco, Inverso Giovanni.
– Distintivo d’oro con smeraldo (40 anni
iscrizione Avis e 80 donazioni, o 100 donazioni): Bocco Francesco, Pacchiodo
Marcello.
Fabrizio Bortolotti
GRUPPO O.F.T.A.L.
Proponiamo
alcune testimonianze avute da Dame e Barellieri circa le loro impressioni su
Lourdes
Partenza
in pullman dal paesello, con tante facce conosciute, poi il ritrovo in
stazione. Anche se manca poco più di un’ora alla partenza prevista (che
diventeranno oltre due per problemi al locomotore) la banchina è già piena di
gente con il sorriso in volto. Strette di mano veloci e subito dentro
l’ambulanza: saluti e battute con i fratelli e le sorelle dell’UNITALSI, con
cui condividiamo il viaggio (è il secondo anno insieme) e cominciamo ad
ospitare, al meglio possibile, chi deve viaggiare sdraiato per le oltre 22 ore
che ci attendono. Siamo in coda al convoglio sino a Tolosa e le scosse violente
in tutte le direzioni ce lo ricorderanno costantemente. Ma si accetta il tutto
perché la Lourdite (così l’ha chiamato un barelliere riferendosi alla voglia
pazza di tornarci) è forte dentro di noi.
Quest’anno
il tema pastorale è: Lourdes, una porta della fede. Cioè, si affrettano a
dirti, non è che qui sia l’unico posto dove sia possibile oltrepassare la
soglia ed avanzare nel tuo percorso... Sono certo che è così ma, forse solo per
il fatto di trovarti fuori dal tuo quotidiano, qui è comunque più semplice
trovare i tempi, sia durante le funzioni, piene di input su cui riflettere, che
nei momenti notturni, magari passati davanti a Lei, per guardarti dentro e
cercare di fare qualche passo in più. È comunque, come sempre, una settimana
intensa... e si rincontrano amici con cui ci si trova anche durante l’anno, si
rivedono persone care da cui hai appreso tanto, pensi spesso anche a chi, per i
motivi più diversi, quest’anno non è con noi (e ti manca), si trovano anche
volti nuovi e, in cuor tuo, speri che la nuova esperienza gli piaccia talmente
da aver voglia di ripeterla, nonostante il giungere sino qui (poi tornare a
casa), sia diventato, anno dopo anno, sempre più difficile e faticoso. Ma la
Lourdite è forte dentro di noi... e qualcuno ha già cominciato il conto alla
rovescia per il prossimo anno.
Grazie
per l’amicizia, la condivisione, la fratellanza che ci lega. ... [Beppe]
«A Lourdes non si sceglie di andare, ma si è chiamati... come è successo a me».
[foto collez. M. Gonella]
|
* * *
...
Lourdes è sempre un dono di Maria in ogni istante, in ogni mansione, in ogni
persona conosciuta e sconosciuta. Lourdes è anche nei cuori dei suoi visitatori
che la ripongono nel segreto della loro anima e la portano a casa sotto forma
di acqua, di immaginette, di corona del Rosario.
Da
Lourdes nessuno è partito. Siamo ancora tutti là che ci stiamo aspettando per
rivederci tra un anno, però nel gioco della vita, da Lourdes non si torna più a
casa. [Giuseppina]
* * *
...
Lourdes è ancora lì, più di 150 anni dopo, ad attenderci a braccia aperte. Chi
ci arriva per la prima volta è meravigliato da ciò che lo circonda, chi ci
torna dopo uno o trent’anni fa ugualmente scorta di fotografie mentali, da
riguardarsi e condividere una volta rientrati in Italia.
Il
pellegrinaggio è simile a molti altri, ma a suo modo unico. Sempre nuove sono
le emozioni che sa trasmettere, perché chi lo vive all’interno della grande
famiglia O.F.T.A.L. cresce e matura a poco a poco.
Purtroppo,
come sempre, passa tutto troppo in fretta, ed è già ora di tornare. I sorrisi e
i pianti di tutti noi però non sbiadiscono, e resteranno per sempre protetti
sotto al mantello della Bella Signora. Un altro pellegrinaggio è passato e
tante nuove sfide ci attendono. Gli anni corrono, si alternano veloci sui
calendari, ma la grande famiglia O.F.T.A.L. resta. Grazie a Dio. [Giancarlo]
* * *
Arrivederci
al prossimo anno, sempre uniti nella preghiera.
Dame e Barellieri
Sensazioni
Lourdiane
Sono
passati pochi giorni dal rientro dal pellegrinaggio e ancora non so
“quantificare” le emozioni provate.
«Quest’anno
devi venire con noi a Lourdes», mi avevano chiesto, ed io ho detto sì senza
pensare a quello che avrei vissuto.
«È
un’esperienza che devi vivere per te stesso, è tua, potrebbe anche non dirti
niente...»: non è andata così! È stato un crescendo di emozioni, sensazioni,
esperienze, condivisioni, da inglobare come combustibile nel mio cuore.
Sin
dalle prime ore vissute da volontario, il tempo non bastava mai, tanto da non
voler andare a dormire per non sprecare anche solo un’ora.
Ho
conosciuto il senso vero dell’amicizia, della spontaneità, del dialogo, il
calore degli abbracci, il significato del “ti voglio bene” detto con il cuore.
Ho
scoperto e condiviso: la capacità repressa di aprirsi e raccontare la propria
vita a persone che non conosci, ma che senti solidali; l’energia che ti dà
essere utile a qualcuno, che ricambia con un bacio o una poesia; la sensibilità
delle persone che hai accanto, e di cui non ti sei mai reso conto, anche se
abitano nel tuo stesso paese; le ore vissute, nel senso vero del tempo, che
durano sempre sessanta minuti, ma sono attimi intensi e gioiosi, anche nella
sofferenza della malattia; l’intensità emotiva di una Via Crucis, vissuta nel
raccoglimento più profondo, in unione con il raccoglimento altrui, in un
silenzio edificante, dove le parole, come una radiografia, scoprono la tua vita
e sembrano essere dette per te e solo per te; e poi... l’intimità e
l’introspezione davanti alla Grotta, luogo magico, dove i pensieri si
cancellano e lasciano spazio alla serenità che ti pervade.
«Ricordatevi
che a Lourdes non si sceglie di andare, ma si è chiamati a recarsi», così ci è
stato detto all’inizio del pellegrinaggio.
Voglio
umilmente pensare che sia così e l’augurio che faccio a tutti è di essere
chiamati ad andare, com’è successo a me, il resto verrà da sé...
Maurizio Gonella
L’ANGOLO FILATELICO 2013
In
altra parte del Bollettino potete leggere la cronaca di quella stupenda
giornata che è stata il 18 maggio, con l’arrivo di tappa del Giro d’Italia allo
Jafferau. Qui invece solo una segnalazione sul risvolto filatelico che quel
momento ha generato. L’annullo speciale, che per l’occasione avrebbe ben meritato, non c’è stato per le oramai
note vicende legate all’utilizzo “postale” dei loghi di proprietà di terzi, in
altre parole: se lo vuoi paghi ed anche profumatamente. Si è provveduto
comunque ad allestire una cartolina ricordo che ha ripreso nell’illustrazione
il bel manifesto d’antan preparato dal Comune di Bardonecchia. Affrancata con
il francobollo emesso da Poste Italiane per il Giro d’Italia, ha ricevuto
l’annullo ordinario dell’Ufficio postale di Bardonecchia. Disponibile per tutta
la giornata presso gli uffici turistici di piazza De Gasperi 1/a, essa ha
ricevuto il gradimento da parte di numerosi appassionati filatelisti e fan del
Giro.
Cartolina del Giro
d’Italia con annullo speciale della tappa Cervère-Bardonecchia del 18-5-2013.
Cartolina
realizzata con gli elaborati di Arianna Gasperin e Marta Sgrò per il “3º
Centenario del Trattato di Utrecht 1713” con annullo speciale a Bardonecchia,
19 dicembre 2013.
Concorso di disegno
sul 3º Centenario del Trattato di Utrecht
In
collaborazione con l’Istituto Comprensivo “Luigi Des Ambrois” di Oulx e su
proposta dell’Associazione dei Circoli e sezioni filateliche di Torino e
provincia, in autunno si è tenuto un concorso di disegno sul tema del
tricentenario del Trattato di Utrecht che ha visto coinvolte gli allievi delle
Scuole medie con le classi 2ª C di Sestriere, 2ª C di Oulx, 2ª A e 2ª B di
Bardonecchia. Lo scopo del concorso è stato quello di individuare i migliori
elaborati per ricavarne la cartolina e l’annullo postale celebrativo.
I
lavori dei ragazzi sono stati eseguiti sotto la guida delle professoresse di
Arte e Immagine Sandra Pizzuti di Oulx e Sestriere, di Storia Cristina Ricagni,
Fiammetta Colli di Bardonecchia, Rita Mira e Concettina Tarantino di Sestriere,
docente referente la professoressa Annetta Fazio.
I
lavori, eseguiti durante le ore di tecnologia, sono stati esaminati e i disegni
prescelti sono stati quelli di Arianna Gasperin (2ª C di Sestriere) e di Marta
Sgrò (2ª C di Oulx); di quest’ultima è stato utilizzato il disegno anche per
illustrare l’annullo speciale impiegato il 19 dicembre in occasione della
Giornata della Filatelia.
Al
Palazzo delle Feste sono stati esposti i diciotto elaborati presentati dai
ragazzi partecipanti e visionati dalle classi che hanno partecipato alla Festa
che ha preceduto l’inizio delle vacanze natalizie.
Alle
classi e alle insegnanti sono stati consegnati cartoline e omaggi messi a
disposizione dalla Federazione fra le Società Filateliche Italiane e da Poste
italiane.
Per motivi di spazio non è possibile
pubblicare l’interessante articolo Storico a firma di Massimo Mancini:
«Utrecht, 1713. Il Trattato che coinvolse anche Bardonecchia». Si può trovare
sul blog della Parrocchia: www.bardonecchiasantippolito.blogspot.com
Ippolito, soldato
della legione Tebea
Attorno
alla figura di S. Ippolito, soldato romano della Legione Tebea, nei secoli è
fiorita, secondo l’agiografia cristiana, una storia difficilmente dimostrabile
con appropriata documentazione. Secondo il Vescovo di Lione Eucherio, questa
Legione era composta interamente da cristiani provenienti dall’Egitto.
Dislocata nel 300 ai confini centrali dell’Impero romano (Colonia e al di là
delle Alpi) la Legione Tebea supportava l’imperatore Massimiano nel suo sforzo
di difendere la Gallia dalle incursioni delle tribù germaniche del Reno. Quando
però l’imperatore ordinò alla Legione, comandata da Maurizio, di perseguitare
ed uccidere le popolazioni del Vallese convertitesi al Cristianesimo, questa si
rifiutò di obbedire e per questo ad Agaunum (oggi Saint Maurice nel Vallese)
subì il martirio.
L’annullo
speciale utilizzato da Poste Italiane il 13 agosto, festa patronale di
Bardonecchia, in un ufficio allestito sotto un gazebo a Borgovecchio, vuole
ricordare anche i 150 anni dell’organo della Parrocchia.
Festa patronale di
S. Ippolito, 13 agosto 2013.
Cartolina e annullo
speciale per il 150º anniversario dell’organo
parrocchiale.
Decisa
nel 1861 la costruzione di un organo, lo strumento venne realizzato, grazie
anche ad un contributo di Casa Savoia, nel 1863 ad opera della famiglia
organara dei Collino di Pinerolo, residenti a Torino: Alessandro (Pinerolo 1815
Torino 1880 ca.), Giuseppe Antonio (Pinerolo 1836 Torino post 1894) e Cesare
(Pinerolo 1844 Torino post 1894). Nella composizione fonica erano previsti
anche i registri di Cornetto 3 file soprani, Violoncello bassi, Campanelli
soprani, Rollante, più i registri percussivi della banda turca formata da Gran
Cassa, Sistro e Tamburo, poi eliminati negli interventi successivi. Lo
strumento venne restaurato e modificato più volte negli anni ’50, ’60, ’70 ed
anche in tempi recenti. Nell’intervento del 1975 da parte di Giovanni Bai di
Centallo venne ripristinato l’Ottavino nei bassi e nei soprani, ma non il
Cornetto soprani e il Violoncello bassi, ed al loro posto venne collocato il
registro violeggiante Viola Gamba bassi e soprani. Manutenzioni limitate da
parte dell’organaro Gustavo Anselmi di Torino. Tastiere: 1 di 58 tasti, ambito
Do 1 La 5, con prima ottava cromatica distesa. Pedaliera: diritta, non
originale, di 25 pedali, ambito Do 1 Do 3. Sul listello frontale della tastiera
l’iscrizione: «N. 196/Collino padre e figli/ 1863». La Cassa è priva del
soffitto dell’organo perché asportato in uno degli interventi del secondo
dopoguerra; di gusto eclettico, ha lesene con capitelli ionici ed intagli a
conchiglia, conformi a quelli dell’architrave. il Prospetto è ad una campata
con canne disposte a 3 cuspidi in n. di 9-11-9 canne. La Cantoria è stata
trasformata nel secondo dopoguerra e munita di nuove gradinate, che hanno
comportato un innalzamento dello strumento.
–
Nota: le informazioni relative all’organo parrocchiale sono tratte da
«Organalia: 60 organi della Provincia di Torino 1998 2004», volume edito dalla
Provincia di Torino e curato da Elena Ragusa, Direttore Ufficio Catalogo della
Soprintendenza per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico del
Piemonte.
Cartolina realizzata in occasione del Raduno MASCI a Bardonecchia. Sul retro l’annullo speciale del 19 ottobre 2013.
Il Movimento Adulti Scout Italiani (MASCI) ha scelto la conca della Perla delle Alpi per tenere la propria Assemblea nazionale tra il 18 e il 20 ottobre. L’incontro, ventiseiesimo della serie e per la prima volta a Bardonecchia, ha avuto il ricordo marcofilo grazie all’iniziativa presa dai dirigenti piemontesi. Un ufficio postale temporaneo, dotato di annullo speciale concesso da Poste Italiane, è rimasto operativo al Villaggio Olimpico per tutto il pomeriggio di sabato. Tutti i partecipanti all’Assemblea hanno ricevuto una cartolina celebrativa già affrancata che ha ricevuto l’annullo speciale in tema.
Il Movimento Adulti Scout Italiani (MASCI) ha scelto la conca della Perla delle Alpi per tenere la propria Assemblea nazionale tra il 18 e il 20 ottobre. L’incontro, ventiseiesimo della serie e per la prima volta a Bardonecchia, ha avuto il ricordo marcofilo grazie all’iniziativa presa dai dirigenti piemontesi. Un ufficio postale temporaneo, dotato di annullo speciale concesso da Poste Italiane, è rimasto operativo al Villaggio Olimpico per tutto il pomeriggio di sabato. Tutti i partecipanti all’Assemblea hanno ricevuto una cartolina celebrativa già affrancata che ha ricevuto l’annullo speciale in tema.
È
la seconda volta che un avvenimento scoutistico a Bardonecchia viene ricordato
con l’impiego di un annullo speciale, la prima fu nel 2009 quando si
celebrarono i primi cinquanta anni della costituzione del Gruppo Scout
Bardonecchia 1 (vedi Bollettino 2010).
(a
cura di Massimo Mancini)