Rinominato
e ristrutturato il rifugio Scarfiotti
Dopo 96 anni il Rifugio Camillo Scarfiotti, posto a 2165 metri in un’ampia conca del vallone di Rochemolles, cambia nome. Il locale, infatti, aperto nel 1923 e realizzato con il sostegno economico del citato benefattore, sarà poi identificato con la denominazione Scarfiotti-Crosetto. Il secondo cognome è di una giovane donna, morta l’anno scorso accidentalmente in Liguria, assalita da un animale inselvatichito. Silvia Crosetto era un pilastro del CAI Torino, un’appassionata alpinista con un attivo di 25 cime di oltre 4000 metri e infinite altre di oltre 3000 metri. Qualche anno fa Silvia, vittima di un incidente in montagna piuttosto grave, aveva manifestato, in caso di morte, il desiderio di dare il suo nome ad un rifugio o un bivacco. Purtroppo per gli inconsolabili genitori è giunto il momento di esaudirla. Con un finanziamento donato al CAI Torino, proprietario del rifugio, verrà realizzata una ristrutturazione. La cerimonia di intitolazione si è svolta domenica 7 luglio alla presenza di un nutrito pubblico di appassionati di montagna, del presidente del Club Alpino Italiano di Torino, Gian Luigi Montresor, del presidente della locale sezione bardonecchiese Agnés Dijaux, del presidente dell’intersezionale CAI Piero Scaglia, del vicesindaco bardonecchiese Chiara Rossetti e naturalmente dei genitori della sfortunata alpinista. Nel corso dell’incontro, inoltre, gli esponenti del CAI hanno presentato il progetto di ristrutturazione. Il locale sarà ampliato solo per il 20% della superficie nel rispetto di disposizioni urbanistiche, ma la volontà del CAI è soprattutto quella di creare un grande ambiente per l’accoglienza, in cui si possano tenere conferenze, proiezioni e altre attività legate alla montagna. Sorgerà anche un centro per la bici elettrica, attrezzato di tutto ciò che serve a chi arriverà al rifugio con tale mezzo ed un centro estivo per ragazzi. Con la collaborazione del Comune, già impegnato da sempre nella manutenzione della strada, il CAI ha manifestato la volontà di rilanciare la valle e valorizzarla, facendola conoscere per le sue caratteristiche naturalistiche e paesaggistiche e non come luogo di passaggi veloci di moto e di auto. La valle, infatti, è più conosciuta dai motociclisti per la strada più alta d’Europa, potendo raggiungere il Colle del Sommeiller a quota 3009 metri. Cercando di regolamentare il passaggio e stimolando di più escursionisti e ciclisti, il CAI auspica una svolta di qualità per la Valle. I lavori inizieranno nella prossima stagione. (Luisa Maletto)
Il magico e suggestivo borgo di Rochemolles
e le sue manifestazioni
nel 2019
Con la consueta vivacità Rochemolles ha celebrato la fine
dell’anno trascorso aggiungendo alla serie di manifestazioni puntualmente
ricorrenti ogni anno, alcune nuove stimolanti iniziative dando maggior impulso
alla musica e al teatro. Ciò a conferma dello spirito di rinnovamento che anima
questo borgo dove però la lontananza dall’abitato cittadino e la presenza delle
immutabili montagne, conservano intatte la mentalità e le abitudini
tradizionali.
L’organizzazione di tutte le manifestazioni è stata
possibile grazie alla disponibilità e alla collaborazione congiunta dei suoi
abitanti, dell’Amministrazione locale e della due Associazioni Assoagri e ViviRochemolles.
Si sono svolte quattro manifestazioni: “That’s Amore”, “Cattivissimi noi”, “Artisti a Rochemolles Una montagna di arte, trucioli e sapori” giunta alla sua quinta edizione in agosto, “Il presepe diffuso” in dicembre e gennaio, giunta anch’essa alla sua quinta edizione. Lo spettacolo “That’s Amore” ha portato nel borgo artisti di fama internazionale, Matteo Peirone e Linda
Festa di S. Pietro: esce la processione. |
I costumi antichi per la festa patronale di S. Pietro. |
Campanella che con le loro voci hanno fatto tremare le mura trecentesche della chiesa di Rochemolles, che li ha ospitati.
“Cattivissimi noi” della “Accademia dei Folli” spettacolo
teatrale itinerante nelle antiche case del borgo e nei luoghi più suggestivi
del paesino abbinato alla degustazione di piatti tipici della gastronomia
montana.
In agosto i numerosi visitatori, giunti alla manifestazione “Artisti a Rochemolles Una montagna di arte, trucioli e sapori”, hanno potuto partecipare ad un percorso gastronomico itinerante di degustazione di pasti tradizionali che vede impegnati tutti gli abitanti che in numerose antiche case offrono via via piatti della tradizione a cui si è affiancata l’osservazione delle opere prodotte dai numerosi artisti e intagliatori del legno che hanno popolato le pittoresche vie del borgo. Gli artisti generosamente lasciano le loro opere e sculture al paesino di Rochemolles, nel quale trovano permanente collocazione, aumentando il fascino del borgo.
Le finestre e le porte delle antiche grange, ciascuna con
la sua “Losa” con
decorazione e antico nome della casa, sono d’estate un tripudio di fiori e di
colori mentre a Natale si adornano con caratteristici presepi illuminati. Le
creazioni magiche del “Presepe
diffuso”, con personaggi a dimensione naturale
abbigliati secondo gli antichi mestieri della vallata alpina, insieme alle
scintillanti luci natalizie, hanno richiamato molti turisti a passeggiare lungo
le stradine di questo incantevole borgo, che grazie al “Presepe diffuso” è stato riscoperto anche d’inverno. Inoltre, quest’anno
nella chiesa parrocchiale si è potuto ammirare il Presepe Fluttuante, ad opera
dell’Associazione di intaglio e scultura di Rivoli, ideato dal Maestro Enrico
Rimoldi.
È stata ricostruita nella parte iniziale della chiesa la
capannina di legno, all’interno della quale, sono state posizionate le statue
lignee rappresentanti la natività di nostro Signore. Appena al di fuori della
stessa ha trovato posto l’angelo con le sue magnifiche ali.
“Il Presepe Fluttuante” si è ben inserito nel contesto
del Presepe diffuso in un paese una volta di pastori, nella magnifica cornice
fatta di case di pietra e alte montagne piene di neve. Montagne che si
stagliano, in una giornata piena di sole nell’azzurro dove regna il silenzio.
Quel silenzio che segnato dal volo dell’aquila che ci sorvola in più ampi
cerchi, ci fa rivolgere lo sguardo verso il cielo.
La Processione di S. Pietro davanti alla Cappella del Ponte. |
Tra luci festose e gli allegri tavoli allestiti doviziosamente per i visitatori, le finestre infiorate con amorevole fantasia e i pupazzi nelle loro vesti pittoresche e artigianali, sparsi in suggestivi angoli del borgo, in pose sorprendentemente naturali, si è ricomposta quell’atmosfera di gaia serenità che diventa via via oggi un privilegio sempre più raro e che Rochemolles vanta come sua specialità. È ciò che trovano i vecchi e i nuovi turisti che arrivano sempre più numerosi e che avvertono imboccando la ripida salita, lasciando a valle il cumulo di ansie e tensioni che continua a crescere ovunque nelle grandi metropoli come nelle piccole città. (Olivia De Carlo Ventricelli Angela)
Il Presepe diffuso: le pecorelle verso la Cappella del Ponte. |
LAUREA
Silvia Borello si è laureata il 15 giugno 2019 presso la ED Business School di Barcellona. Ha conseguito 2 lauree: in Business Internazionale e in Sports Management. Le hanno conferito 2 attestati: uno come miglior studente, l’altro come migliore tesi di laurea.Ci rallegriamo vivamente con la nuova dottoressa per un risultato che è a coronamento di una preparazione seria e approfondita e le formuliamo i migliori auguri per la sua prossima attività.
Le Priore di S. Emerenziana 2020: Angela Ventricelli e Daniela Dorato.
La strada provinciale per Rochemolles: il
ponte dove l’alluvione l’aveva bloccata.