Ad
un mese dall'apertura dell'Ostensione della Sindone, ben 160.000 pellegrini,
giunti da tutto il mondo, hanno sostato davanti al Sacro Lino.
I
numeri, che si registrano giorno per giorno attorno a questo grande evento,
sono impressionanti. Sfilano all'incirca seicento persone all'ora in un arco di
tempo che va dalle 7,30 alle 19,30 ogni giorno. Per raggiungere l'esposizione,
i pellegrini, mettendosi in coda, iniziano il percorso dal Viale dei Partigiani
(Giardini Reali). Dopo aver passato un metal-detector percorrono 850 metri
sotto tendoni bianchi areati. Poco prima dell'ingresso in Duomo assistono ad
una spiegazione del Lenzuolo e quando raggiungono l'esposizione ascoltano
ancora una breve lettura prima di poter concedersi un momento di raccoglimento
e di preghiera.
Altro
numero elevato è rappresentato dai volontari. Ben seimila hanno dato la loro
disponibilità per assistere i pellegrini. Per questa ostensione, rispetto a
quella del 2010, sono state mobilitate tutte le Forze dell'Ordine: Carabinieri,
Polizia di Stato e Municipale, Vigili del Fuoco, Guardia di Finanza, Protezione
Civile assolta dagli Alpini. “Finora”, dichiarano i volontari”, noi e i
pellegrini ci sentiamo tranquilli, ben protetti e siamo forniti anche di un
Pronto Soccorso immediato, supportato da un defibrillatore”.
L'ostensione,
che ha come motto “L'Amore più grande” è stata concessa dal Papa in occasione
dei duecento anni dalla nascita di San Giovanni Bosco. Oltre che al mondo
salesiano è dedicata un'attenzione particolare ai giovani, ai malati e ai
disabili. Infatti, già da questo primo mese di esposizione si sono svolti
momenti specifici dedicati proprio a loro. Come la Notte Bianca della Fede che
ha registrato la presenza di cinquemila giovani nella notte tra il 24 e il 25
aprile, iniziata alle 23 e terminata all'incirca alle 3. L'iniziativa
prevedeva, oltre la visita alla Sindone, anche alla Piccola Casa della
Provvidenza, fondata da Giuseppe Cottolengo e alla Chiesa di Maria
Ausiliatrice. Mentre domenica 17 maggio (come tante altre domeniche o giorni
infrasettimanali), è stata dedicata ai disabili. Tredici pullman provenienti da
tutto il Piemonte e dalla Valle d'Aosta hanno portato numerosi disabili con
accompagnatori in visita alla Sindone.
All'uscita
della visita, che termina in piazza Duomo, si percepisce un grande entusiasmo,
che traspare sui volti di questi pellegrini. I loro occhi esprimono una grande
serenità. Un gruppo giunto da Chioggia (Ve) si è così espresso con tanta
commozione: “Siamo partiti ieri dalla nostra città. Abbiamo, subito, visitato
il Santuario di Oropa. Avevamo già visitato la Sindone e anche il santo Volto
di Manoppello in provincia di Pescara. Questa occasione ci ha dato la
possibilità di riflettere maggiormente, nella consapevolezza di quella grande
sofferenza che si intravvede nel corpo martoriato del Cristo”.
Un
grande plauso va ogni giorno all'opera svolta dai volontari. Non c'è una
persona che nella sua esperienza non abbia parlato bene della loro
disponibilità. Sin dal primo approccio in coda questi volontari accolgono con
gentilezza i pellegrini e si distribuiscono lungo tutto il percorso, apportando
conforto spirituale e materiale, soprattutto a chi accusa qualche cedimento
nell'avanzare. L'organizzazione ha pensato anche ai non vedenti e un
volontario, a turno, con il linguaggio Braille accompagna alla lettura. Al
momento dell'esposizione sempre un volontario invita con una breve lettura alla
preghiera.
Non
tutti sono stati adibiti all'accoglienza, alcuni si trovano all'ingresso delle
chiese del centro storico, che grazie a loro sono state eccezionalmente aperte.
Cosicchè turisti, ma anche residenti possono ammirare le preziosità che
questi monumenti religiosi, purtroppo
sempre chiusi, custodiscono da secoli.
Con
tanta ammirazione i volontari evidenziano anche le migliaia di pellegrini
stranieri giunti da molto lontano, addirittura dallo Srilanka, dal Togo,
dall'Australia, dall'Asia, dagli Stati Uniti, tantissimi Russi, Polacchi,
Tedeschi, Inglesi, naturalmente Francesi (da Parigi, Marsiglia e Savoia). “Ho
visto piangere davanti alla Sindone” ha commentato Franco Di Marco, volontario
all'accoglienza. “Purtroppo nella massa c'è anche qualcuno refrattario, e
nonostante il nostro invito a non fotografare, in molti utilizzano il
cellulare”. Nessuna lamentela è stata registrata per l'organizzazione globale,
solo alcuni puntualizzano che il tempo permesso per sostare davanti al Sacro
Lino è troppo breve. I tre-quattro minuti concessi sono troppo pochi per una
preghiera.
Numerose
sono anche i centri di accoglienza, soprattutto per i disabili o per coloro che
non possono permettersi una camera d'albergo. Tra questi c'è il Sermig
(Servizio Missionario Giovani). Un
sodalizio nato nel 1964, su iniziativa di Ernesto Olivero, sua moglie e da un
gruppo di giovani, con l'obiettivo di concretizzare un sogno: eliminare la
fame e le grandi ingiustizie del mondo. Dal 1983 il Sermig risiede nel
vecchio arsenale militare, vicino a Porta Palazzo e, grazie all'aiuto di
migliaia di persone lo ha trasformato in Arsenale della Pace. Oggi è un
“Monastero Metropolitano”, abitato da una fraternità che vive nella preghiera e
nel servizio ai giovani e ai più poveri e sostenuto dalla generosità di tanta
gente di buona volontà. Domenica 17 maggio ha ospitato i numerosi disabili
piemontesi, già sopracitati, per il pranzo. E'
seguita la Celebrazione Eucaristica presieduta dall'Arcivescovo di Torino,
monsignor Cesare Nosiglia e concelebrata dai sacerdoti accompagnatori, presso
la grande chiesa, edificata da poco, all'interno dell'Arsenale. “Questa
giornata è una delle tante che abbiamo dedicato ai disabili” ha commentato con
entusiasmo l'arcivescovo, “Attendiamo con gioia l'arrivo del Papa, che il 21
giugno in piazza Vittorio Veneto celebrerà una Santa Messa per i giovani”.
Tutti
felici, perciò, per questo primo mese di ostensione. Un po' meno contenti i
commercianti che si aspettavano molta più affluenza nei loro esercizi. “Mi
ricordo”, ha dichiarato il proprietario del Caffè Garibaldi in via Garibaldi,
“che nella precedente ostensione del 2010 preparavo in continuazione tanti
coperti per numerosi gruppi anche per un intero pomeriggio..., ma non ci
lamentiamo perchè senz'altro sulla minore affluenza ha inciso la paura del
terrorismo e la crisi economica”. In effetti, a detta di altri, i grossi
gruppi, quelli giunti in pullman non sempre si fermano per passeggiare per le
vie del centro.
Luisa
Maletto