LETTERA DI
INDIZIONE DELLA VISITA
PASTORALE
Del vescovo di Susa Cesare Nosiglia
Ai sacerdoti, diaconi,
religiosi e religiose,
fedeli della Chiesa di Susa, uomini di buona volontà
Cari
amici,
dopo
oltre un anno dalla mia venuta
tra voi sento il
desiderio di avviare la visita
pastorale alla Diocesi. È una decisione che ho preso perché la visita
è il dono ed il compito primario di un vescovo che vuole stare con la
sua gente, ascoltare il suo popolo, camminare insieme sulle vie che il Signore indica
mediante la luce del suo Spirito.
Negli
incontri che ho avuto modo di avere con voi, sacerdoti e fedeli, giovani e comunità, ha ammirato la vostra fede e la generosità con cui vi spendete per la testimonianza del Regno di Dio nelle realtà e negli ambienti di vita. La società in cui viviamo
sembra meno attenta ai valori dello Spirito e distratta da tanti messaggi contradditori che suscitano atteggiamenti e comportamenti
lontani dalla tradizione cristiana; dense nubi sembrano addensarsi sul mondo e sull'umanità suscitando timori e paure che ci fanno guardare al futuro con comprensibile
preoccupazione.
In noi credenti risuona però costantemente la fede di Pietro che accoglie l'invito di Gesù a gettare le reti in mare aperto, anche se ha ·pescato tutta la notte e non ha preso niente.
Sì, il Signore risorto cammina con la sua chiesa··e con l'umanità, e
non cessa di invitarci ad avere speranza nella evangelizzazione Egli ama questo mondo, per il
quale ha dato sé stesso, e vuole
che ogni uomo si salvi. È Lui la fonte prima della fede che mai deve venire meno,
neppure di fronte ai fatti più negativi o tragici. Egli sa trarre il bene anche dal male ed inquietare i cuori più chiusi, affinché si aprano alla verità, al perdono e alla pace.
È con questa convinzione che vengo a trovarvi, nelle
comunità, nelle famiglie, nei gruppi e negli ambienti della vita di
ogni giorno: per confermare la vostra fede, che è già grande, per dirvi la gioia di essere con voi
cristiano e per voi vescovo,
per invitarvi a operare sempre con fiducia, confidando
non nelle nostre deboli forze, ma nel Signore e nella sua costante azione di grazia.
La missione è il
primo scopo della Chiesa e di ogni cristiano. Annunciare Gesù Cristo e viverlo con una convinta ed efficace testimonianza
di amore verso ogni uomo è il nostro impegno.
Vorrei
che la mia visita fosse come quella di Giovanni Battista che a tutti proclamava: «in mezzo a voi c'è uno che non conoscete;
è Lui l'agnello di Dio, che toglie i peccati del mondo; accoglietelo e seguitelo». Non il vescovo deve stare al centro della visita ma Cristo. A Lui dobbiamo
guardare per aprirgli il cuore, la vita, la porta delle nostre case, delle nostre parrocchie,
degli ambienti di lavoro, di studio, di sofferenza e di esistenza
quotidiana.
Una visita che ci deve far crescere in fraternità,
per fare della Chiesa una famiglia dove ci si accoglie e ci si ama teneramente e profondamente, di vero cuore; dove nessuno ritiene di essere
superiore agli altri e punta il dito contro il fratello; dove i piccoli
e i poveri sono i prediletti non solo a parole, ma nei fatti concreti che, se anche costano sacrificio, danno gioia al cuore.
Attendo
con gioia di incontrarvi. La certezza che il vescovo, verrà alimenti il desiderio
di accoglierlo mediante un intenso cammino di fede, di preghiera e ricco di positive esperienze di amicizia.
Vi
chiedo di pregare per il buon esito di questa visita e vi porto tutti davanti
alla dolce immagine della Madonna del Rocciamelone, alla quale affido questa
tappa della vita diocesana, perché sia per tutti feconda di frutti.
Preghiera per