FESTA DELLA SCAPULAIRE
MELEZET
Pur in un anno così travagliato, con gioia,
sabato 18 luglio, ho voluto essere presente, proveniente da Asti dove risiedo, alla
Messa della Madonna del Carmine, Festa della “Scapulaire”, nella parrocchiale
di Melezet, frazione di Bardonecchia, dedicata a Sant’Antonio Abate. All’altare
il parroco, don Gian Paolo Di Pascale, in chiesa alcuni fedeli debitamente
distanziati, con in prima fila l’assessore alle Politiche Sociali, Piera
Marchello, ed Elsa Begnis, Presidente dell’Assomont.
Significativa l’omelia, tutta mariana. Nel
Vangelo Cristo, dalla croce, affida alla Vergine l’apostolo Giovanni, “novello
figlio”, principiando così per Lei quella missione materna di mediatrice, di Madre
Celeste, Regina del cielo e della terra. “Siamo nella prova per questa pandemia
- ricorda il celebrante - e per tale motivo l’odierna festa rinuncia all’esteriorità
ma conserva intatto il valore. A Maria rivolgiamoci dunque affidandole tutte le
nostre intenzioni anche quella, comune a quanti amano questa valle, di salvare
dalla distruzione la storica cappelletta dedicata alla Madonna del Carmine sorta
secoli addietro sul monte Tabor”. Due volte la nomina don Gian Paolo in quanto
grave è la situazione. Infatti la montagna sulla quale è collocata sta
franando. Si stanno cercando rimedi ma la burocrazia rallenta come spesso
accade il cammino. La cappella infatti, pur proprietà italiana, è situata in
territorio francese, nel Comune di Nevache, e quindi i lavori, che sono urgenti,
riguardano anche le Belle Arti d’Oltralpe.
E dopo la benedizione finale e una foto scattata
con il parroco e le due autorità accanto alla statua della Vergine indossante
“la Scapulaire”, la mattinata si chiude con un sereno ritrovarsi sotto il
porticato esterno della chiesa per un gradito brindisi augurale.
Prof.ssa Patrizia Meumann Porcellana