01/12/19

Gruppi e Associazioni (2018) I 70 Anni della Cantoria di Sant'Ippolito



Quest’anno ricorrono i 70 anni di fondazione della nostra Cantoria Parrocchiale e vogliamo ricordare questo anniversario con un articolo che ripercorra la sua storia. È stato molto interessante riscoprire nomi e abitudini delle persone che hanno tenuto vivo il nostro Coro; non è stato facile: la maggior parte dei cantori più fedeli e affezionati è ormai entrata a fare parte della “Cantoria del Cielo”; i ricordi, per chi resta, cominciano a sbiadirsi e spesso, nei vari Bollettini Parrocchiali, si registrano per la maggior parte notizie sintetiche di cronaca ordinaria al riguardo.
Nella nostra chiesa di Sant’Ippolito è sempre esistito un Coro liturgico, di carattere popolare o polifonico a seconda dei periodi storici, delle persone e dei musicisti che hanno dedicato tanto o saltuario tempo all’animazione liturgica della nostra Parrocchia.
Mons. Francesco Bellando divenne Parroco nel 1946: “aveva ricevuto Bardonecchia ferita, mortificata dalla guerra. Anche la chiesa parrocchiale recava i segni dei bombardamenti ed egli contribuì fattivamente a rimarginare quelle ferite, adoperandosi a restaurare, non solo i danni materiali, ma soprattutto quelli spirituali, a ricreare quell’atmosfera di unità, di consapevolezza delle proprie radici civili e religiose anche con la ripresa di antiche tradizioni”. (1

Anno 1948 - Peregrinatio Mariae -
Il Parroco don Francesco Bellando al centro;
don Angelo Rivetti a sinistra;
don Serafi
no Chiapusso a destra, con i chierichetti e i paggetti.
Uno dei progetti di questo rinnovamento che stavano più a cuore a Mons. Bellando, dato il suo interesse per la cultura e per la musica, era la rinascita della Cantoria Parrocchiale; infatti, a causa degli sconvolgimenti della Seconda Guerra Mondiale, la Cantoria esistente si era sciolta e il novello Parroco si adoperò per gettare le basi di un nuovo Coro che potesse eseguire anche un repertorio impegnativo. Il primo esordio della nuova formazione fu la Messa di Natale del 1947, ma l’avvenimento che la mise davvero in luce, nell’organico in cui la conosciamo oggi, fu la grande Peregrinatio Mariae del 23-24 maggio 1948. Questa è quindi la data che è stata scelta per ricordare i suoi anniversari di fondazione.  Per celebrare il suo 70° abbiamo voluto raccogliere la maggior quantità possibile di notizie utili a tracciare le vicissitudini della nostra Cantoria.


PRIMA DEL 1948
Come in molte altre parrocchie, anche a Sant’Ippolito le Messe solenni venivano accompagnate da un Coro maschile che eseguiva canti in latino. Nel maggio1940, il Parroco Don Eulalio Coda (Parroco di Sant’Ippolito dal 1933 al 1944), istituì una piccola scuola di canto gregoriano per le ragazze della Parrocchia. Le prove venivano fatte in sacrestia e le giovani facevano servizio alle Messe di settima e di trigesima per i Defunti, su richiesta dei parenti degli scomparsi. Le giovani cantavano nella cappella di Sant’Antonio, al lato destro dell’altare, oggi Cappella del Santissimo.
Come già detto, durante la guerra le abitudini del paese e della Parrocchia furono del tutto annientate.
Anche la vecchia Cantoria maschile non esisteva più.
“In occasione del Natale 1947 si presenta ufficialmente alla popolazione la Cantoria Parrocchiale.
Proveniente da Roma, dopo gli studi svolti al Collegio Capranica, Don Francesco aveva manifestato subito il desiderio di solennizzare e arricchire le Messe delle Festività più importanti con la presenza di un Coro. Erano nate, inizialmente, due Cantorie separate, una maschile e una femminile, con prove distinte, accompagnate all’organo dalla signorina Nuccia Mariani.

1 Da Il decennale della morte di Mons. Francesco Bellando, pp. 5556, Bardonecchia e le sue frazioni anno
2002, Echi di vita parrocchiale.

ANNI 1948 -1949
“Mons. Bellando fu un appassionato della Liturgia, per averne respirato la profondità e la bellezza a Roma negli anni della formazione del suo primo ministero. Fu fondamentale l’amicizia con [...] i Maestri delle Cerimonie Pontificie, la partecipazione alle funzioni papali, ancora circondate da un cerimoniale e una corte che oggi non esistono più. Da tutto questo trasse la convinzione che le funzioni liturgiche devono avere la loro parte di bellezza esteriore, nelle cerimonie, nel canto, come fossero un pallido riflesso dello splendore della liturgia celeste.
Consapevole che la liturgia deve essere anche espressione di vita e di cultura di una popolazione, aveva ripristinato le antiche usanze locali.
Nel 1948 si ebbe la predicazione straordinaria per la Peregrinatio Mariae tenuta da Don Angelo Rivetti e Mons. Mario Falaguerra.(3 [...]
La Peregrinatio Mariae è una devota usanza di traslare un’effige mariana lungo un itinerario che tocca varie località di una Diocesi o di un territorio più ampio. Ha un significato di missione, si accompagna alla predicazione evangelica, alla somministrazione dei Sacramenti allo scopo di ottenere la conversione delle persone per intercessione di Maria. I pellegrinaggi dell’immediato dopoguerra rivestirono particolare importanza.

2 Da Grazie Don Serafi no, pp. 5859, Bardonecchia e le sue frazioni anno 1992, Echi di vita parrocchiale.
3 Da Sintesi di 46 anni di ministero parrocchiale a Bardonecchia, pp.5059, Mons. Francesco Bellando parroco di Bardonecchia, marzo 1993, Opera Diocesana Buona Stampa, Torino.

 “Non si era calcolata tanta gente, dalle parrocchie vicine e anche da Oulx, Savolux, Beaulard, erano accorse frotte di fedeli. [...] E la Madonna si spostava lentamente in tutte le strade fino alla Cime d’ la Viére, trasformata in un viale di frasche e di luci, attraversava i campi odoranti di erbe e di fiori in uno spettacolo più unico che raro. Era un’eco di canti e una rugiada di benedizioni ovunque, l’atmosfera era diventata morbida nel cuore della notte, le vecchie campane suonavano le gioie e i lutti delle nostre case, cantavano senza posa il trionfo di Maria come sospese nell’aria della notte lunare.
[...] Ricordo un bambino che tirando per il braccio la sorellina gridava, con lo sguardo estasiato: ‘vieni a vedere, vieni a vedere che bello!’, quasi che l’oro dei paramenti sacri, il fumo dell’incenso, il capo coronato di Maria evocassero l’Oriente della Storia Sacra e la mirra dei Re Magi!
Per due notti la Chiesa adorna come una sposa, fu gremita all’inverosimile. Le Messe della Mezzanotte diedero al sensazione di vari conviti d’anime! [...] È stato qui che il misterioso richiamo di Maria si è fatto maggiormente sentire.
Il Prof. Don Angelo Rivetti, missionario della Madonna, fu per noi davvero l’angelo che ha fatto vibrare per due giorni e due notti i nostri cuori. La Cantoria, diretta da Don Chiapusso e da P. Davide, accompagnata dalla sig.na Mariani all’organo, ha avvinto con la sua lirica profonda e tuffato le anime in un’onda di mistica devozione”.(4
Questo è un breve stralcio del lungo articolo di Mons. Bellando del Bollettino 1948 che descriveva, con grande fervore, questo bell’avvenimento, così sentito e largamente partecipato. Tutte le donne del paese avevano partecipato alla solenne processione indossando il costume tradizionale e la stessa Cantoria, prendendo vita nuova, si era fusa in un unico gruppo maschile e femminile. Secondo questa cronaca la preparazione del Coro fu una collaborazione tra Padre Davide Formiglia e Don Serafino Chiapusso. Padre Davide era un attivo Francescano che rimase per un decennio presso il Convento di Bardonecchia. Tra le altre cose, a lui si deve, per esempio, la realizzazione della bella fontana di San Francesco in Viale della Vittoria. Nel Bollettino Parrocchiale del 1949 si riporta una sua lettera del 12 maggio dello stesso anno, indirizzata a Mons. Bellando: Padre Davide, da appena tre giorni in missione in Cina presso Chang-Sha, ricorda con affetto Bardonecchia e soprattutto i suoi cantori, citandoli varie volte e chiudendo la missiva con la frase “dica a tutti i membri della Cantoria che, seppur lontano 15.000 km, sono sempre in mezzo a loro”.
Fra i cantori presenti allora si ricordano Piero Romano, Livia Pascal, Romana Mariani (sorella dell’organista), la Sig.ra Agnolotti, Anna Maria Bompard Franceschini e Nella Bompard Vincenti, scomparsa il 2 gennaio 2019. Come novello Parroco, Mons. Bellando aveva chiesto che il Vescovo di Susa, Mons. Ugliengo, gli inviasse un viceparroco che fosse in grado di seguire la Cantoria Parrocchiale e il Vescovo gli mandò Don Serafino, giovane sacerdote che aveva studiato musica in Seminario. Egli iniziò con passione e dedizione quell’attività collaterale alla sua missione sacerdotale e mantenne fedelmente la direzione della Cantoria per quarant’anni, fino al 1992.
“Don Serafino nacque a Novalesa nel 1923, compì i suoi studi presso il Seminario di Susa fra le difficoltà della guerra; venne ordinato sacerdote nella Cattedrale di San Giusto il 22 giugno 1947 da Mons. Umberto Ugliengo. [...] Seguiva, al termine dell’estate, la designazione a viceparroco di Bardonecchia.
[...] Divenne inoltre insegnante di Religione presso la locale Scuola Media; mantenne questo ruolo per trent’anni. Anche la Cantoria Parrocchiale, che era nata poco prima, ebbe in Don Serafino il suo maestro, con la valente Nuccia Mariani in Orcellet e il complesso fu parte importante nella vita liturgica della Parrocchia”.(5

4 Da La Peregrinatio Mariae della statua della Madonna del Rocciamelone, Bollettino Parrocchiale “Bardonecchia”, p. 2, anno 1948).
5 Da Don Serafino Chiapusso, 55 anni di sacerdozio a Bardonecchia, pp. 52-54, Bardonecchia e le sue frazioni - anno 2002, Echi di vita parrocchiale.

Anno 1948 - Peregrinatio Mariae - La statua della Madonna del Rocciamelone con
un folto gruppo di donne e ragazze con il costume del paese
.
Don Serafino fu inoltre nominato Parroco di Rochemolles nel 1954. Nel 1960 dovette lasciare la cura della Parrocchia di Rochemolles per subentrare come Rettore della chiesa di Maria Ausiliatrice in Borgonuovo, al posto del Canonico Alfonso Fontan, il quale aveva rinunciato per motivi di salute e di età. Diede vita a numerose iniziative e detenne la Rettoria fino al 2002, poco prima della morte.
Don Serafino poté contare sulla bravura e la preparazione dell’organista: Nuccia Mariani lo aiutò ad affinare la sua preparazione musicale e a costruire il repertorio polifonico che ancora oggi possiamo ritrovare nel ricco archivio della Cantoria. Anche il canto gregoriano era tenuto in grande considerazione
grazie al grande amore che Don Serafino nutriva per esso.
La Professoressa Anna Maria Mariani (Nuccia) era nata a Torino nel 1916. Era sfollata a Bardonecchia con i genitori e la sorella Romana a causa della guerra. Era una valente pianista e insegnante di pianoforte. Fu per molti anni professoressa di Musica della Scuola Media di Bardonecchia. Accompagnava
le corali parrocchiali già sotto la direzione di Don Fumero. Inoltre prestava il suo servizio di pianista per gli eventi che si svolgevano presso il Palazzo delle Feste e per i piccoli spettacoli allestiti dalle suore presso la Scuola Materna. Nel 1954 aveva sposato Pino Orcellet, con il quale viveva in Borgonuovo, nella zona del Sottopassaggio, verso l’attuale poliambulatorio. Anche Pino Orcellet fu affezionato cantore per molti anni.
Il 1949 registra il regolare servizio della Cantoria durante l’anno liturgico: la Messa cantata per la festa di San Giuseppe il 19 marzo, la solennità di San Pietro a Rochemolles il 29 giugno, occasioni di cui si fa cenno nel Bollettino di quell’anno. In precedenza la festa Patronale di Sant’Ippolito 1948: “la Messa solenne, cantata da Mons. Borello, venne eseguita dalla Cantoria Parrocchiale diretta da Don Chiapusso con musiche di Perosi e di Nebbia [...]; la Cantoria si fa onore con esecuzioni accurate e sentite”.(6

6 Dalla cronaca della vita parrocchiale, Bollettino Parrocchiale “Bardonecchia”, p. 14, anno 1948.

Don Serafino Chiapusso per vari decenni direttore della
Cantoria.

In inverno le prove ordinarie della Cantoria si svolgevano in casa parrocchiale con l’utilizzo di un harmonium; solo le prove antecedenti le Messe venivano svolte sulla vecchia tribuna, a causa della mancanza di riscaldamento in chiesa.
I brani più solenni eseguiti erano la Messa Hoc est a tre voci di Mons. Lorenzo Perosi e la Messa Te Deum laudamus a due voci, sempre di Perosi. Il repertorio comprendeva poi musica gregoriana e mottetti polifonici in latino, come il plurieseguito “Fecisti nos Deus ad te” di Dei, su testo di S. Agostino.
I cantori cantavano a memoria o con l’utilizzo di manoscritti composti pazientemente dal direttore e dall’organista (non c’era la comodità delle fotocopie!). Alcuni brani possedevano copie stampate per i coristi, acquistate presso qualche casa editrice. Un lusso, dopo la guerra. Un’altra difficoltà era rappresentata dall’utilizzo dell’organo a canne, in tribuna, il quale non disponeva di un motore elettrico per la ventilazione dei mantici e quindi per la produzione del suono. Era necessario che l’organista fosse coadiuvato da un aiutante che girasse continuamente una ruota per alimentare i mantici dell’organo per tutta la durata delle varie esecuzioni. Si trattava di un’attività piuttosto faticosa e prolungata, che veniva svolta, secondo le testimonianze, da alcuni ragazzi e uomini a turno.

ANNI 1950
Anno di grande svolta per il servizio liturgico Parrocchiale, con un’innovazione tecnologica che per molti potrebbe sembrare un piccolo particolare: l’organo viene dotato di motore elettrico. Finalmente l’organista si libera dal dover dipendere da aiutanti per utilizzare lo strumento, potendolo suonare comodamente e senza restrizioni tecniche. “Il nostro organo, dopo il restauro di due anni fa, si è rimodernato quest’anno con motore elettrico a marcia silenziosa con valvola regolatrice automatica.
La spesa è stata di L. 87.000 […], il sig. Veggezzi-Bossi, dell’antica fabbrica di Centallo, ha eseguito il lavoro. Era un’opera necessaria, adesso che ci siamo abituati ad accompagnare la funzioni con il suono dell’organo quasi tutto l’anno”.(7
Da queste parole traspare l’orgoglio per questa innovazione e l’importanza che aveva assunto nella Parrocchia il servizio liturgico musicale.
Possiamo inoltre riflettere sull’importanza che avevano le novità, l’entusiasmo e la grande voglia di ambire al Bello dopo la guerra.
Il 22-23-24 Maggio 1950 si tenne il Triduo per la prima festa solenne del Borgonuovo nella chiesetta di Maria Ausiliatrice. La Cantoria partecipò eseguendo la Messa di Perosi a tre voci.
Venivano solennizzate molte feste liturgiche o di Santi, nonché feste più popolari come la festa dei coscritti, anche con la preziosa partecipazione della Cantoria, la quale “[...] ne accresce la bellezza con un’ottima esecuzione [...]”. Si citano spesso esecuzioni di opere di Perosi ed altri autori che tutt’ora vengono interpretati dal nostro Coro. Brani di non facile esecuzione venivano cantati perfino durante le Messe alle Cappelle di Montagna (Visitazione al Monserrat il 2 luglio, vedi Bollettino 1950), con l’accompagnamento dell’harmonium: testimonianza di bravura, tenacia, partecipazione e fervore religioso. Anche questo ci fa riflettere e ci porta a fare dei confronti con i nostri sentimenti di oggi.

7 Dal Bollettino Parrocchiale “Bardonecchia”, p. 7, anno 1950.

Il mantice per la produzione del suono dell’organo
La ruota per alimentare i mantici dell’organo.

Il 6 luglio 1950 si celebrò a Sant’Ippolito la prima Messa di Padre Diego Pavarino, originario di Bardonecchia e la Cantoria cantò per la prima volta l’Ecce Sacerdos di don Giovanni Alpe (già Parroco di Rochemolles dal 1932 al 1941), oltre alla già citata Messa Hoc est di Mons. Lorenzo Perosi e il Tantum ergo del Canonico Carlo Nebbia.
Sempre in questo anno la Cantoria si recò al Sestriere per solennizzare la posa e la benedizione della statua della Madonna patrona del Colle, nella cappella Regina Pacis (già costruita nel 1924) durante la festa a fine luglio.
Nel 1950, in occasione della Festa Patronale di Sant’Ippolito, la Cantoria ha cantato la Messa di Franco Vittadini e per la commemorazione dei defunti il 2 Novembre le esequie di Perosi.
Nel Bollettino 1950 si menzionano anche una piccola cantoria femminile e un coro di voci bianche maschili degli Aspiranti di Azione Cattolica, che cantavano in Parrocchia e nella Chiesa di Maria Ausiliatrice per alcune festività, come la solennità dell’Immacolata Concezione. Il coro femminile era formato dalle giovani che frequentavano l’oratorio presso le Suore Terziarie Francescane della Scuola Materna, che allora aveva sede all’ ultimo piano di un edificio sito al fondo di Viale Bramafam, quasi all’angolo con Viale della Vittoria. A quel tempo questo stabile ospitava anche il Municipio e le scuole elementari; oggi appartiene al complesso del Soggiorno Militare.
Sotto la guida di Suor Bernardetta e Suor Agata le ragazze partecipavano con il canto alla Messa domenicale delle 9.30 nella chiesa di Maria Ausiliatrice. Nel pomeriggio seguiva la frequentazione dell’oratorio femminile presso la Scuola Materna, in seguito le giovani venivano accompagnate dalle suore in Parrocchia per il canto del Vespro. Sr. Bernardetta fu Superiora a Bardonecchia dal 1948 al 1961; fu appassionata di canto gregoriano e organista. Si prodigò moltissimo per la cura dell’asilo,  dell’oratorio e della cantoria femminile.(8
Per la Messa solenne del Santo Natale si annota che la Cantoria parrocchiale “ha eseguito magistralmente la Messa di Perosi a tre voci, vari canti natalizi e la celebre Notte Santa a due voci con organo e violino. Il raccoglimento del Piccolo Clero e dei fedeli, tutto ha circondato di bellezza. [...] Parecchi forestieri hanno anticipato il loro soggiorno a Bardonecchia per assistere ad una funzione così bella e decorosa.
Dopo i Vespri solenni del pomeriggio, la Cantoria ha festeggiato il Natale in casa parrocchiale”.(9
Fin dalla sua rifondazione del 1948 la Cantoria celebrò la sua patrona Santa Cecilia con la Messa in suo onore e poi, a seconda degli anni, con il ritrovo dei componenti alla cena o al pranzo.

8 Dal Bollettino Parrocchiale “Bardonecchia”, pp. 47-48, anno 1992.
9 Dal Bollettino Parrocchiale “Bardonecchia”, p. 15, anno 1950.

Anno 1950 - La cantoria al Sestriere per la festa di Regina Pacis.
Si legge, nella cronaca desunta dai Bollettini parrocchiali, come nell’anno 1948 la cena si tenne all’albergo Italia Nuova, negli anni 1950-‘52-‘53 alla Colonia di Chieri, ospiti di Don Pavesio a mangiare la bagna caoda;
in altri anni alla Casa Alpina. Il 1969 è la data che segna l’inizio di un lungo periodo di pranzi all’Hotel Genzianella fino al 2016, con qualche partentesi a favore della pensione Villa Myosotis e al ristorante Smith.
Sempre dai vecchi Bollettini apprendiamo anche di alcune gite fatte dal Coro; nel 1950 a La Praz e St. Jean de Maurienne; nel 1952 al Santuario N.D. Du Laus con viaggio in pullman, solenne Messa celebrata da Mons. Bellando nel Santuario, lauto pranzo al sacco in grande allegria, amicizia, canti e visita a Gap.(10
1950. La Cantoria di Bardonecchia in Gita a Nevache canta la Messa. Don Serafino Chiapusso, direttore; Prof. Nuccia Mariani “infaticabile” organista. Oltre alla Prof. Mariani talvolta accompagnavano le celebrazioni anche altri organisti: Padre Davide Formiglia e il Canonico Giuseppe Francou. Il Can. Francou, di origine bardonecchiese, teologo e musicista, era Professore del Seminario di Susa ed organista diplomato al Conservatorio di Torino, titolare dell’ organo della Cattedrale di San Giusto e direttore-fondatore della Schola cantorum del Seminario. Ebbe molti allievi che portarono frutti musicali in tutta la Diocesi. Tornava volentieri a Bardonecchia e in quelle occasioni, suonava in Sant’Ippolito: sotto le sue mani il nostro organo prendeva una voce speciale, una musica celestiale grazie anche ad un sapiente uso dei registri.(11

Anno 1950 - La Cantoria di Bardonecchia in gita a Nevache: 1. Remo Cinico; 2. Ezio Guy; 3. Nuccia Mariani; 4. Giorgio Di Pascale; 5. (sconosciuto); 6. Achille Di Pascale; 7. Bortolo Bortolotto; 8. Giovanni Reviglione; 9. Gino Guiffrey; 10. don Angelo Rivetti; 11. Orcellet Giuseppe; 12. don Serafino Chiapusso.

Dal Bollettino Parrocchiale 1952, 27, 28, 29, anno 1952;
http://bardonecchiasantippolito.blogspot.com /2008/02/convegno cantorie valsusine 2008.
Anno 1953 - I cantori in gita al Santuario di N. D. du Laus.
ANNI 1960
Nelle cronache parrocchiali dei Bollettini di quegli anni viene registrato il regolare servizio della Cantoria che esegue brani polifonici e mottetti sacri. Con le riforme del Concilio Vaticano II (1962- 1965) si ebbero i ben noti rinnovamenti nella celebrazione della Messa con, tra gli altri, l’utilizzo della lingua italiana ed un maggiore coinvolgimento diretto dell’assemblea. Anche la Cantoria si aprì lentamente al cambiamento, includendo sempre più canti per la partecipazione dei fedeli su testi italiani.
Il latino, il gregoriano, il repertorio di Perosi continuarono e continuano tutt’oggi ad essere un tratto caratteristico della nostra corale.
In questi anni Mons. Bellando iniziò alcuni lavori di ampliamento della chiesa parrocchiale per accogliere il crescente numero di villeggianti che affollava le celebrazioni durante le stagioni turistiche.
Il primo intervento riguardò la balconata dell’organo che, viste le sue condizioni, necessitava comunque di una profonda manutenzione straordinaria.
La tribuna antica era di forme molto più contenute, rispetto ad oggi; aveva una forma rettangolare, posta totalmente in basso, sopra il piano della porta di ingresso della chiesa. L’organo, il cui corpo delle canne rimaneva sotto il cornicione della navata centrale e coperto da un cappello di legno, occupava gran parte della balconata. I cantori salivano sulla balconata da una scala posta nella parte bassa del campanile vecchio e si disponevano ai lati dell’organo, come capita ancora in alcune chiese della nostra Valle, che hanno mantenuto questa struttura ed hanno una Cantoria attiva.
Dal gennaio all’agosto 1964 la tribuna venne totalmente rifatta, in un primo tempo come una grande balconata piatta. Sorsero imprevisti: la necessità di vedere l’altare richiese la costruzione di una gradinata di legno e ferro, si dovette di conseguenza smontare tutto l’organo per rimontarlo a due metri sul piano di prima; la scala di accesso alla tribuna si dovette rifare verso il Battistero in muratura, pietra e ferro per maggior sicurezza e funzionalità, anche perché quella antica non era più fruibile a causa di queste modifiche. Tutt’oggi la Cantoria può godere di spazio e comodità grazie a questi interventi.

ANNI 1970 - 1980
Nel 1975 la Cantoria restò senza la sua preziosa organista: la Prof. Nuccia Mariani morì improvvisamente il 18 luglio all’età di 58 anni. Colei che per trent’anni tanto si era adoperata per far crescere il servizio liturgico e il repertorio della nostra corale lascia vuoto il suo posto all’organo. “La morte repentina non era però inattesa per la grave malattia che la tormentava. Trascorse la vita a Bardonecchia. Insegnante di musica nelle Scuole Medie, la nostra Parrocchia l’ebbe affezionata organista e maestra della Cantoria. [...] La Cantoria ha reso l’estremo omaggio di affetto con l’esecuzione di brano classici insegnati da Lei”.(12
Dal 21 giugno, intanto, si era proceduto al restauro e alla pulizia completa dell’organo, con il ripristino di antichi registri e della nuova pedaliera da parte dell’ organaro Giovanni Bai di Cantello (Varese).
Il lavoro si concluse con un concerto di inaugurazione del Prof. Paolo Davò, consulente dei lavori, il 21 agosto 1975.
Domenica 25 luglio 1976 la Cantoria si recò al Sestriere, per la festa della chiesetta Regina Pacis. Diresse Don Serafino con all’harmonium Don Paolo Di Pascale, eseguendo brani classici e moderni. Per la corale fu come un ritorno, poiché già nel 1950 partecipò alla solenne benedizione della statua della Madonna della chiesetta. La Cantoria partecipò fino al 1979 a questa festa con le sue esecuzioni, ospite di Don Paolo Di Pascale, intanto divenuto Parroco del Sestriere il 28 Novembre 1971.

L’organista e Direttrice del Coro Nuccia Mariani.
Don Paolo fu viceparroco di Bardonecchia e Parroco di Rochemolles dal 1961 al 1971. Durante quegli anni suonò talvolta in Sant’Ippolito. Dal 2002 a oggi, terminato il suo incarico al Sestriere e, tornato nella conca di Bardonecchia come Parroco di Melezet, Les Arnauds, Millaures e Rochemolles, Don Paolo si presta volentieri a collaborare come organista e come consulente storico-musicale, secondo necessità. La Cantoria può contare sul suo prezioso e affezionato contributo e di questo lo ringraziamo molto.
Don Angelo Bettoni divenne viceparroco di Bardonecchia e Parroco di Rochemolles nel 1971.
Appassionato di musica liturgica e di arte organaria, si occupò della Cantoria come organista accanto a Don Serafino fino al 1978, anno del suo trasferimento come Parroco a Clavière.
Negli anni ‘80 ci si avvalse anche della collaborazione occasionale di alcuni organisti professionisti, come i fratelli Bergamini di Pianezza. La Cantoria attraversò un periodo di difficoltà dovuta a questa situazione poco costante e un po’ alla volta Don Serafino preferì portare le esecuzioni ad un repertorio più semplice, abbandonando gradualmente la polifonia.

12 Dai necrologi del Bollettino Parrocchiale “Bardonecchia”, anno 1975.

FINE ANNI ’80 - ANNI ’90
Ci si avvicina al 1992, anno in cui terminò il lungo ministero parrocchiale di Mons. Bellando. Il 7 ottobre 1992 chiuse la sua giornata terrena, dopo 46 anni come pastore di Bardonecchia. Finiva un’epoca e ne iniziava una nuova, il più possibile nella continuità, con l’alacre e zelante operato di Don Franco Tonda, accolto come Parroco il 10 gennaio 1993. Fin dal 1981 Don Franco era presente a Bardonecchia come viceparroco e Parroco di Savoulx.
Parallelamente alle vicende parrocchiali, tra la metà degli anni ‘80 e negli anni ‘90 si verificò in Bardonecchia un fermento musicale che avrebbe gettato le basi per un periodo successivo fecondo negli animi di diversi bardonecchiesi. La Banda Musicale di Bardonecchia godeva di un buon numero di partecipanti e di un’attiva scuola di musica teorica e pratica.
Dagli anni ‘50 fino alla fine degli anni ‘70 la Prof. Peppina Perego-Tripp insegnava privatamente canto e pianoforte a molti allievi. Nel bollettino del 1972 si segnala che la Prof. Tripp prestava servizio liturgico alla chiesa di Maria Ausiliatrice, coadiuvata dalla sua allieva Adriana Ugetti. Molti, negli anni ‘80 e ‘90 ricordano anche la figura della Sig.ra Banda, anche lei insegnante di pianoforte in Bardonecchia presso la sua abitazione.
Nella frazione di Melezet era sorta una preparata corale polifonica diretta da Padre Stefano Aimetta (recentemente scomparso a Torino), in quegli anni Francescano al Convento di Bardonecchia. La Cantoria del Melezet affiancava il servizio liturgico a una numerosa attività concertistica. Con il trasferimento di Padre Stefano questa corale con il tempo purtroppo si disperse, in parte confluendo poi nel Coro Ensemble d’Harmonies della Valle di Susa, diretto da Nives Michetti con l’organista Paolo Ainardi. Questa l’Ensemble ebbe per vari anni anche una sede in Bardonecchia:
anche molti elementi della nostra Cantoria entrarono a far parte di questa formazione che aveva finalità prevalentemente concertistiche.
Nel settembre 1987 l’Istituto Somis di Susa, in accordo con il Comune, avviò corsi di teoria, solfeggio e strumento presso i locali adiacenti il Palazzo delle Feste che formarono numerosi allievi.
Anno 1996. Le voci femminili.
A tali corsi, nel 1989 subentrò una scuola di teoria musicale e di canto a cura del soprano Giovanna De Liso Vaio, volto alla formazione di un Coro di voci bianche.
A fine 1991 Roberto Maria Grassi prendeva le redini di questo corso e di questo Coro e lo trasferiva in Sant’Ippolito, dove saltuariamente, suonava brani durante alcune Messe.
Nello stesso periodo, accanto alla Cantoria Parrocchiale di Don Serafino, prendeva vita quello che sarebbe diventato il Coretto Sant’Agnese, sotto la guida di Elisabetta De Maria, con all’organo Antonello Bava e Sivia Ambrois. Dalla fine degli anni ‘80 la Cantoria ebbe la fortuna di riavere due organisti sempre presenti, che offrivano anche il loro servizio liturgico continuativo in Parrocchia: Maurizio Pagella e il già citato Roberto Maria Grassi. Le sue doti di improvvisazione, grazie ai suoi studi di composizione, lo rendevano un ottimo organista, pronto in ogni esigenza liturgica. Queste capacità furono utili durante la trasmissione in diretta televisiva su RAI 1 della Santa Messa domenicale da Bardonecchia, l’8 agosto 1993. In quell’occasione il Coretto Sant’Agnese si unì alla Cantoria Parrocchiale, accompagnati all’organo da Roberto Grassi.
Don Serafino non se la sentì di accollarsi l’onere di un tale evento a causa della salute e dell’età; nella sua grande umiltà d’animo diede volontariamente le dimissioni come Maestro della sua amata Cantoria. Proprio in vista della Messa RAI fu individuato un nuovo giovane direttore, membro della Banda Musicale, serio, preparato ed energico: Francesco Avato.
Il suo debutto fu proprio in occasione della diretta televisiva.

Anno 1996. Le voci maschili. Il nuovo direttore Francesco Avato.
Anno 1996. Festa di Santa Cecilia con il direttore Francesco Avato
La sua figura portò una ventata di freschezza nella corale e un nuovo rinnovamento. Il gruppo dei cantori era composto da anni pressoché dagli stessi elementi, spinti, al loro interno, da una grande passione per il canto, un senso di amicizia e al valore del servizio liturgico. Questo permise loro di seguire le direttive del nuovo maestro e di rimettere in piedi un repertorio polifonico in breve tempo, sia attingendo dall’archivio della corale, sia studiando brani nuovi, soprattutto in italiano. Appena dopo la Messa dell’8 agosto 1993 Roberto Grassi abbandonò l’incarico di organista per sopraggiunti impegni che lo porteranno, nel tempo, a fare una proficua carriera in Francia, dove attualmente vive ed è molto stimato; oggi è un affermato regista e autore televisivo e di teatro, nonché compositore e direttore d’orchestra.
Anno 1996. Festa di Santa Cecilia: il pranzo all’hotel Genzianella.
Si dovette quindi trovare con urgenza un organista per le imminenti festività di Sant’Ippolito e dell’Assunta. La scelta naturale cadde sulla giovanissima allieva di Roberto Grassi, Stefania Balsamo, organista da poco più di un anno, che a quattordici anni appena compiuti sedette sullo sgabello dell’organo per accompagnare la Cantoria e da allora non ha più cessato di farlo.
Nel 1994 la Parrocchia di Sant’Ippolito ospitò il 73° Convegno delle Cantorie Valsusine. Nella grandiosa Messa delle ore 11, celebrata dal Vescovo Mons. Vittorio Bernardetto, circa 150 cantori presero posto sulla tribuna sotto la direzione di Francesco Avato e con all’organo Stefania Balsamo. Nel 1999 Mons. Bernardetto, indisse una nuova Peregrinatio Mariae per il centenario della posa della statua della Madonna sulla vetta del Rocciamelone. L’effige del Santuario di Mompantero tornò a Bardonecchia dal 16 al 19 luglio, dopo 50 anni e fu nuovamente un evento sentito. Anche la Cantoria partecipò animando le celebrazioni.

ANNI 2000
Con il suo regolare servizio, la Cantoria accompagnò il passaggio al nuovo Millennio e l’apertura del Giubileo del 2000. Nuove voci si aggiunsero nelle quattro sezioni del Coro, sostituendo alcuni cantori defunti e altri che non poterono più partecipare per sopraggiunti motivi di salute. Fra i Bassi ci fu il notevole apporto della bella voce di Fabrizio Blandino, di Sant’Ambrogio, divenuto frattanto il marito dell’organista.
Nel 2001 il nostro direttore Francesco Avato raggiunse un importantissimo traguardo: fu eletto Sindaco di Bardonecchia, carica che detiene tutt’oggi per il terzo mandato, fatto che indica la stima dei bardonecchiesi nei confronti della sua persona.
Nel 2002 il novello sindaco decise di lasciare il posto di direttore a causa dell’accumularsi di numerosi impegni dovuti al suo ruolo, restando sempre legato alla nostra corale da vincoli di amicizia.
Anno 2000. Festa di Santa Cecilia.
Anno 2005. Festa di Santa Cecilia.
Anno 2007. Festa di Santa Cecilia
Anno 2007. Foto di gruppo con il 1° premio conseguito al Festival Liturgico di Oulx.
Anno 2008. Gita ad Oropa.

Fabrizio Blandino, reduce da una lunga esperienza di corista e solista in varie formazioni vocali, prese dunque il suo posto. La Cantoria ebbe ancora una volta il vantaggio di non trovarsi senza figure di riferimento. Egli è tutt’oggi il direttore della nostra Cantoria. La direzione di Fabrizio è sempre stata volta alla continuità col passato, costruendo miglioramenti vocali, di repertorio e creando occasioni di stimolo e di crescita.
Frattanto, nella notte fra il 26 e il 27 dicembre 2002 Don Serafino Chiapusso si addormentava nel Signore, dopo una lunga malattia. Fu sacerdote a Bardonecchia per 55 anni. La Cantoria rendeva omaggio al suo storico Maestro eseguendo la Missa pro defunctis in gregoriano e il Libera me Domine di Lorenzo Perosi alla Messa esequiale.
* * *
Anno 2008. Convegno Cantorie Valsusine a Bardonecchia.
Anno 2010. Festa di Santa Cecilia.

Ricordiamo brevemente gli eventi più importanti per la nostra Corale, in quest’ultimo ventennio.
• 1999: raduno delle Cantorie dell’Alta Valle in occasione di Santa Cecilia.
• 2004: Convegno delle Cantorie Valsusine a Melezet.
• 2006: esecuzione dell’Inno alla Virgo fidelis di Domenico Fantini per il 10° Anniversario di Fondazione dell’Associazione Carabinieri Alta Val Susa.
• 2007: Partecipazione al Festival Liturgico di Oulx e assegnazione del 1° Premio alla nostra Cantoria per l’esecuzione dell’Ave Maria di Jacques Arcadelt e del Libera me Domine dalla Messa da Requiem di Lorenzo Perosi.
• Su iniziativa del M° Fabrizio Blandino viene eletto un Direttivo annuale della Cantoria che lo possa coadiuvare nell’organizzazione del gruppo e delle prove. Esso consta di un presidente, un segretario e tre consiglieri.
• 2008: si celebra il 60° di fondazione della Cantoria. 1° maggio: Gita a Oropa e Reggia di Venaria, Santa Messa cantata nel Santuario della Madonna Nera di Oropa.
• 8 giugno: 87° Convegno delle Cantorie a Bardonecchia.
• 2010: 27 Marzo concerto nella chiesa parrocchiale di Sant’Antonino di Susa in collaborazione con la Filarmonica di Santa Cecilia e del coro Golden Star del M° Giovanni Votta.
• 2010: 19 luglio 60° di Fondazione della Colonia Astigiana. Partecipazione alla Santa Messa celebrata dal Cardinale Angelo Sodano in Sant’Ippolito. • 2011: 90° Convegno delle Cantorie Valsusine ad Oulx, pranzo al Palazzo delle Feste di Bardonecchia.
• 12 Giugno: Santa Messa cantata alla Sacra di San Michele; gita al Santuario N. S. di Lourdes
a Forno di Coazze.
• 2014: Gemellaggio con la Cantoria di Drubiaglio (fraz. di Avigliana - luogo di residenza del direttore e dell’organista). Santa Messa di Pentecoste cantata in Sant’Ippolito dalle due cantorie unite, sotto la guida di Fabrizio Blandino. All’organo Stefania Balsamo.
• 2015: Ritorno del gemellaggio con la Cantoria di Drubiaglio. Domenica 27 settembre Santa Messa cantata dalle due corali nella chiesa di Sant’Anna di Drubiaglio.
• 2018: 70° di Fondazione.

UN CAMMINO LUNGO 70 ANNI E OLTRE...
«A TE SIGNORE DONO LE MIE CORDE VOCALI»

Ora qualche significativa testimonianza.
• «Sono entrata in Cantoria perché desideravo farlo e prendere il posto del mio caro nonno, che con la sua morte ha lasciato in me un grande vuoto. Desideravo trovarlo nelle cose in cui era appassionato, in particolare nel canto. Ora la “sua” Cantoria è diventata per me, ogni volta che salgo accanto all’organo, come un “momento di Paradiso”. Là il sorriso non mi manca mai e assaporo un’atmosfera di amicizia. Non tutte le Parrocchie hanno la fortuna di avere una Cantoria, che invece è un bene prezioso. Dove c’è, come a Bardonecchia, va portata avanti, inserendo voci nuove, in modo che il lavoro svolto dai nostri nonni non vada smarrito». (Cristina Mainardi)
• «Nel lontano 1959, diciassettenne, mi sono introdotto, con mia sorella nel settore alberghiero. Non solo lavoro: la famiglia e la scuola salesiana mi avevano trasmesso la passione per il canto. Su invito dell’amico Quinto Cristofoli (che Basso!) sono entrato a far parte della Cantoria Parrocchiale Sant’Ippolito. Sono passati decenni: più o meno numerosa, la cantoria mi ha regalato emozioni profonde, quei canti, danno alla preghiera un valore ed un impegno speciale, che accomuna ed unisce i componenti. In questo percorso ho incontrato mia moglie, condividendone aspettative ed emozioni. Oggi non mi è possibile partecipare... spiritualmente però… ne sarò parte integrante per sempre ». (Piero Rappelli)
Anno 2018. Festa di Santa Cecilia e 70° di fondazione della Cantoria.

• «Nel 1984 sono entrata a far parte della Cantoria Parrocchiale di Sant’Ippolito, nata per iniziativa del Parroco don Bellando. Allora le prove si svolgevano in casa parrocchiale, diretti dall’allora viceparroco don Serafino Chiapusso e accompagnati da Don Angelo Bettoni. Noi in quel periodo eravamo 35 coristi, sempre molto affiatati, intonati e nonostante ci siano stati dei sacrifici, la Cantoria mi ha sempre reso molto felice. In questi settant’anni la Cantoria non ha mai smesso di prestare il suo prezioso servizio liturgico nelle principali festività dell’anno». (Rita Simiand Mulas)
• «Avrei così tante cose da confidare sulla Cantoria che non so da dove cominciare. A dispetto della mia età non avanzata ho la fortuna di poter vantare tanti e tanti anni di ricordi e di persone che porto con profondo affetto nel mio cuore. Tante esperienze sempre uguali e sempre diverse, in servizio durante i vari anni liturgici. La cosa che fin dall’inizio mi ha sempre coinvolto e attirato in Cantoria è la capacità di fare gruppo, cercando di superare le difficoltà. La costante fiducia dei cantori e il loro sprone nei miei confronti, mi hanno reso realizzata nel mio ruolo e mi hanno aiutata a vincere i momenti di insicurezza soprattutto nelle fasi iniziali del mio servizio, nonostante la mia giovane età.
Di questo sarò loro grata per sempre. Nella chiesa di Sant’Ippolito ho pian piano scoperto e coltivato il mio amore per la musica. Nella musica sacra poi ho trovato un modo profondo di pregare. E tutto questo l’ho imparato sul campo grazie ai nostri Parroci e ai nostri cari cantori, assidui e affezionati».
(La vostra organista, Stefania Balsamo)
«È sempre un bel momento quando mi reco a Bardonecchia per le prove, malgrado la distanza. Ci Sono sempre delle soddisfazioni quando un canto a più voci viene eseguito in modo corretto. Sono oramai 16 anni che ricopro l’ incarico di direttore, con le sue gioie e le sue fatiche. La cosa più bella è la passione per la musica che mi unisce ai cantori. A loro posso insegnare le note di un brano, ma anche come eseguirlo e questo mi realizza molto. La musica non è fatta di soli pentagrammi, ma anche di espressione, calore e colore: questo è quello che fa la differenza fra i vari modi di presentare un pezzo. Alle volte la distanza che mi separa da Bardonecchia, la sera, si fa sentire, però mi rendo conto che per avere certi risultati bisogna lavorare tutti insieme e ambire a migliorarsi sempre.
Mi dispiace molto che in questi anni la Cantoria abbia perso persone trainanti, a causa dell’età o per problemi di salute. Come in ogni Coro ognuno partecipa con la sua predisposizione musicale, ma è indispensabile che tutti diano il loro piccolo o grande contributo per formare un’unica voce il più possibile armoniosa e omogenea. Ringrazio tutti per questi 70 anni in cui la Cantoria è sempre riuscita a svolgere assiduamente il suo servizio liturgico, animando le Messe con svariati programmi».
(Il direttore Fabrizio Blandino)

• «A te Signore dono le mie corde vocali». (Antonio Zannier, S. Cecilia 2005)
* * *
Per la raccolta di informazioni e di testimonianze utili per la stesura di questo articolo si ringraziano vivamente tutti coloro che hanno fornito la loro preziosa collaborazione, in particolare Don Paolo Di Pascale, Anna Maria Bompard Franceschini, Rosetta Durand Balsamo, Cristina Mainardi e Giorgio Malavasi, Adriana Ugetti.
Se abbiamo potuto celebrare 70 anni di Fondazione lo dobbiamo anche all’impegno e all’entusiasmo di chi ci ha preceduto.
Ringraziamo molto affettuosamente tutti i cantori vivi e defunti che si sono succeduti nelle sezioni del nostro Coro e anche alcuni cantori villeggianti, che talvolta, durante le loro vacanze, hanno voluto partecipare alla vita e alle prove della nostra Cantoria.
Il nostro ricordo va grato a Mons. Bellando grazie al quale la chiesa di Sant’Ippolito poté e può vantare un coro liturgico polifonico per arricchire le celebrazioni e la lode al Signore. Ringraziamo il nostro Parroco Don Franco Tonda, sempre riconoscente e disponibile alle nostre necessità. Egli ci sostiene e che ci sprona nei momenti difficili e ci insegna ad andare avanti con speranza, valorizzando ogni nostra partecipazione alle Messe.
Ringraziamo i direttori e gli organisti che si sono succeduti in tutti questi anni. Il nostro grazie va anche a coloro che si sono prestati all’occasione a sostituire gli attuali direttore e organista che abitano lontano, in particolare Francesco Avato, Don Paolo Di Pascale e Gianni Becchis. Questa loro disponibilità fa si che i cantori possano comunque prestare il loro servizio, anche quando ci sono difficoltà organizzative.
Infine grazie a chi ci sostiene e alle persone del nostro gruppo che collaborano efficacemente alla buona riuscita dell’organizzazione della nostra corale. Anche i piccoli ma costanti servizi di organizzazione interna sono preziosi per il buon esito della nostra attività.
* * *
NELLA BOMPARD VINCENTI
Nella Bompard Vincenti per 60 anni 
nella Cantoria ad iniziare dal 1948.
La Cantoria ricorda con affetto e riconoscenza Nella, mancata nel gennaio 2019, alla bella età di 90 anni. Per motivi di salute ultimamente risiedeva nella Residenza San Giacomo di Susa. Con orgoglio ricordava la sua partecipazione in Cantoria alla Peregrinatio Mariae del 1948 e al suo impegno ininterrotto per più di 60 anni. Era la decana e la memoria storica più anziana della nostra corale. Nella amava moltissimo il canto corale, partecipò per vari anni anche alle attività del Coro Ensemble d’Harmonies della Valle di Susa, in qualità di soprano.
La sua personalità energica e risoluta in Cantoria non passava inosservata. Con la franchezza che la contraddistingueva, fare servizio alle Feste Liturgiche più importanti e venire costantemente alle prove erano la cosa più naturale e scontata. Sempre in prima fila nel canto e in gruppo, aveva un’energia e una convinzione da fare invidia a molti giovani.

Purtroppo col tempo sopraggiunsero problemi di salute e Nella dovette, con molta sofferenza, abbandonare forzatamente il suo impegno. Come altri cantori nella sua stessa condizione, in Cantoria aveva lasciato il suo cuore e doverla ascoltare dai banchi sotto la tribuna, faceva venire tanta nostalgia e occhi umidi e non sempre era facile accettare questa rinuncia. Come da lei fortemente voluto la Cantoria ha animato in amicizia la Messa esequiale.
Grazie Nella.