Tu solo hai parole
di vita eterna».
(Gv 6,67)
Carissimi,
scrivo questa
lettera per il Bollettino Parrocchiale al termine di una mattinata, spesa a fare visita ad alcune persone anziane, alle quali ho portato la
Comunione. Ogni vol ta, da questi incontri, torno a casa edificato, in quanto gioisco nel constatare in tutti, come
la fede semplice,
schietta
e robusta, abbia
costruito e accompagnato la loro vita. Qualcuno, considerata l’età, ha smarrito
in parte la memoria
recente, ma sono rimasti vivi i ricordi della fedeltà alla Messa, ai Sacramenti e alla preghiera. La richiesta
che affiora quotidianamente,
rivolta ai figli che li assistono è proprio
quella di “andare a Messa”. Rimembranze dell’impostazione della vita, senza, però,
in questo,
poterli ac contentare
a motivo della salute malferma.
Anche le preghiere scandite durante la Comunione, attesa e ricevuta devotamente, vengono perfettamente recitate: il Confesso, il Padre nostro, l’Ave Maria; come le Giaculatorie
“Gesù,
Giuseppe, Maria vi dono
il cuore e l’anima
mia..., Dolce
cuore del mio Gesù...”. È il frutto stupendo di
una solida educazione cristiana ricevuta nella famiglia
di origine e dalla frequentazione assidua al la Messa domenicale. Tutta la vita.
È da questa fedeltà
alla Messa che deriva la ricchezza della fede e il senso di appartenenza alla
Chiesa, Essa forma come una corazza
protettiva, che
pone al riparo le coscienze
dal pericolo di ridurre la fede ad un lucignolo poco più che fumigante.
***
Per guanto riguarda l’educazione, dei
fanciulli è un dato di fatto che la sola presen za
al catechismo senza partecipare alla Messa domenicale difficilmente porta frutto. Si trasforma in un gesto
scolastico,
destinato
ben presto a concludersi
e a non
incidere nelle scelte della vita adulta.
Noi cattolici, in genere, abbiamo
il limite di non
sentirci parte di una famiglia
spirituale e il nostro individualismo religioso
è come un macigno distruttivo che ci piomba
addosso.
La buona seminagione – per fare riferimento alla nota parabola evangelica (Mt 13,3)
– per portare frutto, ha bisogno di trovare un terreno
adatto e coltivato. È la Messa domenicale “ben vissuta” che, di volta in volta, dissoda il terreno dell’anima e nutre la vita cristiana.
Quando manca
tutto questo, non è raro che, pur avendo ricevuto
la Cresima “sacra
mento della
maturità cristiana”, poco dopo,
già nei primi anni del Liceo, venga come dimenticata,
la fede del proprio Battesimo, interrompendo ogni contatto con la vita ecclesiale,
anzi, in modo provocatorio, talvolta, sostenendo di
non avere fede. Atteggia- menti che non sempre rispecchiano l’uso cosciente della
libertà, bensì il sintomo di una intelligenza che si è lasciata circuire, più o meno consapevolmente, da fattori esterni, per mancanza di vita interiore.
L’autentica libertà
non è generata dall’assenza di regole,
bensì dal dominio di sé e dal cammino
virtuoso.
Ed anche, è sempre
dovuto
alla mancanza della Messa domenicale, torno a dire “ben vissuta”, la causa che conduce, in qualche
caso,
a lasciarsi abbindolare da sette religiose, oppure ad aggregarsi a quei gruppi che qua e là si formano per
praticare una “spiritualità orientale”, che in questi tempi va così di moda! Segno
di anime inquiete,
credo, in qualche caso, mosse da sentimenti
ostili alla Chiesa,
per mancanza di
personale conoscenza, dovuta alla non
frequentazione. È intesa come una scelta di modernità avvicinarsi alla meditazione
orientale.
Forse
una
posa
di ribellione verso le proprie radici che, in buona sostanza,
consiste in un processo psicologico fine a se stesso. Quando,
invece, la “meditazione” che cambia l’uomo e lo costruisce nel profondo, do- nandogli una
incastellatura virtuosa, viene dalla solidità
delle pagine evangeliche.
Basterebbe
citare quell’“Amate
i vostri nemici... fate del bene
a coloro che
vi odiano... benedite coloro
che vi maledicono... pregate per coloro
che vi maltrattano... ciò che volete gli uomini facciano
a voi, anche voi
fatelo a loro... se fate del bene solo a coloro che vi fanno del bene,
che merito
ne avrete...” (Lc 6,27 seg.), per lavorare in se stes- si, per raffinarsi e mirare a obiettivi dal tono alto.
Quanta confusione
sgorga dalla mancanza della pratica religiosa. Tralasciata,
questa, l’animo diventa arido e predisposto a seguire
il prurito del momento, ad andare dietro
a qualsiasi tipo di novità,
con il grave rischio
di diventare dei creduloni. Nel cristianesimo c’è tutto ciò di cui ha bisogno l’uomo,
ma è necessario conoscerlo!
La soluzione ai mali che sono
nella società non hanno altra
strada che
il cammino di
fede. Una fede
semplice e schietta,
com’è
riscontrabile
in quelle
persone anziane che accolgono
volentieri il parroco e
ricevono con gioia la Comunione nella loro casa.
Gesù Cristo,
il Vangelo e la Chiesa ciò che hanno da dire all’uomo
lo compiono nel rispetto delle coscienze, senza mai calpestarle.
Come sono sempre attuali le parole dell’Apostolo Pietro
dette a Gesù:
“... da chi andremo Signore. Tu solo hai parole di vita eterna” (Gv 6,67).
“... da chi andremo Signore. Tu solo hai parole di vita eterna” (Gv 6,67).
È il segreto
per la piena realizzazione della vita.
Con la cordialità di sempre.
Con la cordialità di sempre.
Il Parroco
don Franco
Tonda
Lettera del Parroco
Carissimi,
eccomi, ancora una volta a voi,
con questa familiare chiacchierata, dopo un anno dall’ultimo bollettino.
Un anno, come sempre, ritmato
dalle celebrazioni ricorrenti, senza grandi eventi, ma vissuto nella continuità
delle celebrazioni liturgiche, nella catechesi, nella fedeltà alle tradizioni
che ci sono state tramandate e non vogliamo vadano perdute nel rapido cambiare
dei tempi.
Veniamo alle 4 parrocchie che mi
sono affidate, iniziando dal Melezet. Qui devo sottolineare con compiacimento
la buona partecipazione alla messa domenicale, con fedeli che vengono anche da
Bardonecchia ed altri che si trovano sul posto.
Abbiamo poi celebrato le feste
delle varie cappelle soprattutto nella stagione estiva in particolare la messa
settimanale al giovedì nella cappella del Cimitero, che è diventata ormai un
appuntamento atteso nei mesi da giugno a settembre.
Parlando delle cappelle il
pensiero va al Tabor che è il problema dei problemi, per la gravità e la complessità
dell’intervento necessario a salvare questa cappella. A che punto siamo? Siamo
ancora nella fase di avvio delle pratiche burocratiche, non semplici, e dello
studio di fattibilità necessario. Vorrei però rassicurate tutti che il problema
è seguito e la volontà è di portarlo a soluzione.
Les Arnauds: abbiamo dovuto
rifare il castello delle campane, come descritto in apposito articolo. Ora
suonano comandate da un computer programmabile per le funzioni ordinarie e
quelle straordinarie.
Il problema della casa
parrocchiale va verso la sua soluzione, avremo presto un alloggio nuovo nel rifacimento
che è in corso.
Les Arnauds vede poi nei sabati
dell’anno scolastico la messa prefestiva animata dai bimbi del catechismo, grazie
all’impegno delle catechiste Adriana Ugetti e Laura Silvestro.
Millaures: non abbiamo
particolari eventi in una parrocchia che è quasi esclusivamente frequentata dai
locali, mentre i villeggianti non ci sono, per l’orario della messa (ore 10,00)
e la mia impossibilità a trovare un’altra ora comoda per tutti. Anche a
Millaures abbiamo continuato le attività tradizionali, come il presepe nell’atrio
della chiesa e le celebrazioni alle cappelle di montagna.
Rochemolles: abbiamo rifatto la
scalinata di accesso alla chiesa, seguendo le direttive della Soprintendenza che
ci ha imposto di saldare le pietre con la calce. Il risultato è alla vista di
tutti: la calce non ha resistito al gelo e il lavoro è da rifare, evidentemente
a Torino hanno pensato che Rochemolles è all’altitudine di Sanremo! Un problema
grave dal lato materiale è lo stato della casa parrocchiale, già lasciata in
condizioni precarie dagli ultimi ospiti e con il tetto disastrato dal soffio
della valanga del vallone.
L’Arch. Mauro Mainardi ha
preparato uno studio accurato al riguardo e la spesa relativa è considerevole: 250.000
euro!
Dove trovarli? Abbiamo avuto il
benestare del vescovo per fare la domanda alle C.E.I. a Roma. Se otterremo il
contributo dall’8 x mille, faremo questo importante lavoro di ricupero.
A Rochemolles è poi stata
restaurata, nell’interno, la Cappella del Ponte con il rifacimento dell’intonaco
e il colore bianco avorio.
È poi stato installato un
impianto di illuminazione, con un pannello a raggi solari sul tetto. Il tutto è
stato voluto da tre persone che desiderano mantenere l’incognito: a loro il
grazie sentito con vivo apprezzamento per la generosità e modestia.
Così concludo, rinnovando il
grazie a quanti mi sono di aiuto nelle varie chiese, con senso di
partecipazione alla vita di realtà che sono comuni. Io prego per voi (è mio
dovere!), voi pregate per me.
Con l’affetto di sempre,
don
Paolo
SOMMARIO
Lettera del Parroco pag.
1
• Vita della Parrocchia »
3
• I nostri Pellegrinaggi »
28
... Al Santuario della Misericordia di Savona - ... a
N.D. de La Salette - ... a N.D. de Lourdes -
... a N.D. du Charmaix
• Bardonecchia e la Grande Guerra »
37
Cesare André - Giuseppe Antonio Foray - Andrea Gendre
- Giovanni Ferdinando Masset - I fratelli
Giovanni, Felice e Pietro Masset di Rochemolles -
Camillo Nuvolone - Alfredo Vachet
• Gruppi e Associazioni »
56
I 70 anni della Cantoria di Sant’Ippolito - Coretto
Sant’Agnese - Gruppo Caritas - 25° di attività
del Gruppo Parrocchiale Caritas - Azione Cattolica -
25° di fondazione del Gruppo Storico -
Scuola Materna - Gruppo Scout - Gruppo Intervento
Sociale - O.f.t.a.l. - Croce Rossa - A.V.I.S -
Associazione Nazionale Carabinieri - Associazione
Nazionale Polizia di Stato - Associazione
Nazionale Alpini - Gemellaggio
Bardonecchia-Modane-Fouronoux - Unitre - L’angolo filatelico
• L’angolo della cultura »
97
Don Giuseppe Maria Vachet, costruttore della Chiesa di
S. Ippolito e parroco di Bardonecchia
nel 150° anniversario della morte - Pellegrinaggio a
Roma (2ª parte) - Sfogliando un “Livre de
maison”
• Attualità »
123
Ottanta anni di vita - Bardonecchia e la Grande
Guerra, il libro di A. Filippi - I 110 anni dello
Sci Club Bardonecchia - La passerella in Valle Stretta
- Graffiti - Villeggianti a Bardonecchia -
Figure di ieri a Bardonecchia
• L’Angolo della poesia »
138
di Maria Fiorenza Verde (Maria Dolens - Trincee - Per
Alan Kurdi - La Meridiana - Santa Chiara
al Bersac) - di Rossella Barantani (Gente di montagna
- La Salette - Venerdì Santo - Calava
la sera - Esempio forte) - di Dino Sacchetto (Il
paradiso è, postuma)
• Vita di Bardonecchia »
141
• Dall’Archivio Parrocchiale »
147
Battesimi - Matrimoni - Prime Comunioni - Cresime -
Ringraziamenti - Rallegramenti e Auguri
• I nostri defunti »
155
Con i nostri defunti - Ricordiamo anche
• Offerte & Spese »
165
• Le pagine delle frazioni »
169
Lettera del Parroco - Notizie dal Museo - Per le vie
del Borgo - L’inno a S. Emerenziana - Parrocchia
S. Antonio abate di Melezet - Parrocchia di S. Lorenzo
a Les Arnauds - Parrocchia di
S. Andrea a Millaures -
Parrocchia di S. Pietro apostolo a Rochemolles
La pubblicazione integrale (pdf) avverrà entro dicembre 2019 nella pagina "Bollettini Parrocchiali"
Durante l'estate verranno editi gli argomenti più popolari.