Carissimi,
è
uso che la Lettera del Parroco apra l’annuale Bollettino Parrocchiale che, con
questo numero, giunge ai 64 anni di vita, essendo iniziata la pubblicazione nel
marzo 1947, curato in tutti questi anni sempre dall’Opera Diocesana Buona Stampa
di Torino, per un periodo sotto il titolo “L’Angelo della famiglia”, poi, com’è
ancora attualmente, “Echi di vita parrocchiale”, con l’intento, fin
dall’inizio, di bussare idealmente a ogni porta, come fosse una visita
personale fatta a ogni famiglia della Parrocchia, per portare a ognuno una
parola buona e un gesto di amicizia e di cortesia.
Incoraggiato
dalle buone parole del Cardinale Mauro Piacenza, Prefetto della Congregazione
per il Clero, che, in un suo biglietto autografo indirizzato a monsignor Jovine,
lo definisce «...Bollettino che con i suoi articoli porta una boccata di sana
pastoralità ben poggiata sulla Sacra Dottrina...», vorrei che davvero fosse
così anche in questa occasione, che, cioè, ognuno di voi si sentisse pensato e
raggiunto da un saluto, da una parola affettuosa, di incoraggiamento e di fede.
Nelle
nostre case e nei nostri animi, assieme a tanti motivi di gioia che, grazie a
Dio, non mancano, entrano anche sentimenti di tristezza causati dagli avvenimenti
della vita. Là dov’è la malattia seria di una persona cara, là dove da poco è
mancato un congiunto; là dove vi sono problemi lavorativi o economici; là dove
il rapporto tra i coniugi vive momenti di crisi, vorrei fare sentire una parola
di affetto e di incoraggiamento, per riprendere, con più slancio e rassicurati
dalla presenza di Gesù, le redini della vita.
Com’è
preziosa, sempre, soprattutto nei momenti di difficoltà, la presenza di Gesù
che, a ognuno, ripete: «Coraggio. Io ci sono, da buon Amico, per incoraggiarti a
ridare Luce al tuo animo».
Com’è
preziosa la fede!
Forse
anche il Papa Benedetto XVI ha pensato così quando, inaspettatamente, con la
pubblicazione del Motu Proprio “Porta fidei”, ha indetto l’Anno della fede. Un
anno intero, a partire dall’11 ottobre 2012 fino al 24 novembre 2013, solennità
di Cristo Re, per proporre a tutti di voler pensare di più a se stessi, di
volersi più bene, di scoprire il senso e il valore autentico della vita e,
quindi, di riscoprire nella sua pienezza il valore della Fede. Così, infatti,
scrive in un passaggio della Lettera Apostolica: «Capita ormai non di rado che i cristiani si diano
maggior preoccupazione per le conseguenze sociali, culturali e politiche del
loro impegno, continuando a pensare alla Fede come un presupposto avuto dal
vivere comune. Questo presupposto non solo non è più tale, ma spesso viene
perfino negato. (...) Non possiamo accettare che il sale diventi insipido e la
Luce sia tenuta nascosta. (...) Credere in Gesù Cristo è la via per poter giungere
in modo definitivo alla salvezza». L’auspicio del Papa è che «ogni credente
senta forte l’esigenza di conoscere meglio e di trasmettere
alle generazioni future la Fede di sempre».
È
in questa prospettiva che vogliamo cogliere l’annuncio fatto dal nostro Vescovo
Mons. Alfonso Badini Confalonieri a intraprendere, prossimamente, la Visita
Pastorale in tutte le Parrocchie della Diocesi. È la Visita del Pastore. È la cura
per le anime che lo porta in tutte le comunità cristiane, per animarle e confermarle
nella Fede.
Cos’è
la Visita Pastorale? È innanzitutto un dovere di ogni Vescovo, che deriva dal
suo Ufficio, di “spendersi” affinché ovunque risplenda la Luce di Cristo. Fu il
Concilio di Trento a istituire le Visite Pastorali in tutte le Diocesi e la norma
è codificata dal Diritto Canonico, là dov’è scritto: «Il Vescovo è tenuto all’obbligo di visitare ogni anno
la Diocesi, tutta o in parte, in modo da visitare tutta la Diocesi almeno ogni
cinque anni (Can. 396). Sono soggetti alla visita ordinaria del Vescovo le
persone, le istituzioni cattoliche, le cose e i luoghi sacri nell’ambito della
Diocesi (Can. 397). Il Vescovo si impegni a compiere la Visita Pastorale con la
dovuta diligenza (Can. 398)».
Negli
archivi parrocchiali o diocesani sono custodite le relazioni, minuziose e particolareggiate,
di antiche Visite Pastorali. Tra quelle storiche più famose bisogna ricordare
quelle compiute da Bernard Jerthoux inviato dall’Arcivescovo di Torino nel
1584; le due Visite compiute da Mons. Carlo Broglia negli anni 1598 e 1609;
quella di Mons. Michele Beggiamo nel 1731, le due di Mons. Giovanni Battista D’Orliè
de St. Innocent nel 1758 e 1771, per arrivare a quelle più recenti, dei Vescovi
di Susa, tra cui la Visita Pastorale del Beato Mons. Edoardo Giuseppe Rosaz,
del quale il Parroco d’allora di Bardonecchia annota: «Vescovo impastato di
carità»; di Mons. Umberto Ugliengo, Mons. Giuseppe Garneri e Mons. Vittorio Bernardetto
(3-9 ottobre 1983).
La
data non è stata ancora comunicata ma ci prepariamo fin da adesso ad accoglierlo,
in ogni realtà della nostra Parrocchia, compresi gli ammalati, nelle loro case,
dove a tutti porterà parole ricche di Fede e di speranza cristiana.
A
tutti rivolgo un cordiale saluto.
Il
Vostro Parroco
don Franco Tonda