Grande folla, domenica 28 dicembre, davanti alla nuova sede del CAI
bardonecchiese per festeggiare l'inaugurazione dei locali. I compagni del
sodalizio alpinistico sono giunti da Torino, da ogni parte della Valle e
qualcuno anche da fuori regione.
“Dopo 42 anni il CAI di
Bardonecchia ha una sede molto appagante e con ottima visibilità”, così ha
esordito il presidente Piero Scaglia dopo il taglio del nastro.
“Ringrazio innanzitutto l'amministrazione comunale che ha ottenuto in comodato dalla RFI (Ferrovie dello Stato) una parte del fabbricato adiacente la stazione, utilizzato un tempo dal Commissariato di Polizia di Frontiera e da tempo in stato di abbandono. Un particolare grazie al sindaco Roberto Borgis, all'assessore Piera Cicconi ed al segretario comunale Marcella Di Mauro, qui presenti, per aver seguito con impegno il lungo iter burocratico”.
La sede, completamente
ristrutturata grazie ad un lavoro di volontariato offerto da soci e simpatizzanti
del CAI, ora potrà svolgere tutte le attività in un solo luogo ed accogliere i
soci per riunioni ed assemblee. Alcuni soci stanno già allestendo anche una
piccola biblioteca, i cui libri e pubblicazioni finora avevano trovato posto
presso la biblioteca civica, tra l'altro molto materiale illustrativo donato
dalla Guida Alpina Alberto Re.
Anche il Soccorso Alpino da
questa concessione ha ottenuto propri locali accanto a quelli del CAI: “Molto
utili”, ha commentato con soddisfazione il responsabile Renato Pirona, “per
poter ritirare in tutta sicurezza le nostre tecnologiche attrezzature”.
Entrambi le sedi sono state benedette dal rettore della Chiesa Maria
Ausiliatrice Don Luciano Vindrola.
Tra i convenuti, gli ex
presidenti del CAI, il dott. Paolo Massara ed Ezio Boschiazzo, ed il primo
componente del Soccorso Alpino, negli anni sessanta, Don Paolo Di Pascale,
l'attuale parroco delle frazioni bardonecchiesi.
Il presidente Scaglia in
chiusura di discorso ha voluto così sottolineare: “Per il CAI la conoscenza e,
di conseguenza, la difesa dell'ambiente e del territorio sono imprescindibili e
questo va visto in senso positivo e, cioè, come investimento, con un ritorno
economico; ciò in quanto la sensibilità dei turisti e degli escursionisti si
sta indirizzando verso la ricerca di località che non siano più riproduzioni in
piccolo dell'ambiente cittadino, fonte di stress. Mi auguro pertanto che le
Amministrazioni comunali future vogliano condividere questo mio pensiero ed
aiutarci a sostenerlo”.
I discorsi ufficiali si sono
poi conclusi con un brindisi ed un rinfresco a base di dolcezze della
pasticceria Ugetti.
Luisa Maletto