22/01/12

Confraternita dello Scapulaire - Don Valleret

Cappella del Carmine - Melezet
Madonna dello Scapolare

Scapolare in seta ricamata




Ecco una parte dell'ultima pagina del vecchio libro della Confraternita.

fonte: Archivio di Melezet,  Centro Culturale Diocesano di Susa
E' scritto:
" Mr Valleret Jean Baptiste du Melezet ancien curé de St Véran en Queyras, diocèse de Gap, en France a été canoniquement institué recteur de la chapelle des Carmes en 1861.
Ont eté faites par lui les agrégation suivantes.
In 1862
Millaures Allemand Claude Antoine
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lista dei nuovi confratelli, ecc.."

L'Elenco dei confratelli del Melezet è presente in

Documenti Storici del sito:

http://escarton-oulx.eu/

(Una ricerca di Cyrille Rochas)

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Breve biografia di don Valleret 
(Scheda realizzata da Valeria Bonaiti nel 2011 come documentazione
della Mostra "Miti dell'800" al Museo Don F.Masset di Melezet) 
 

MITI DELL’OTTOCENTO  -   Jean Baptiste VALLERET
  
1800 – Nasce a Modane da padre francese  ( Jean Baptiste )
            e madre melezettina ( Catherine Soubeyrand)

1826 – Diventa sacerdote a Gap
           Per circa venti anni fu parroco della parrocchia di Saint Véran

1849 – Viene trasferito a La Roche de Rame presso Briançon

1850 – E’ Vicario a l’ Argentière

1851 – Si stabilisce a Melezet, per motivi di salute, dove i suoi genitori avevano una casa
1861 – Viene nominato 9°  Rettore della Cappella del Carmine
1862 – Acquista candelieri e vasi in legno argentati, una nuova porta in noce
            Pubblica il testo “ Le signe du salut dans Le Scapulaire de N.D. du Mont Carmel “
            Ristabilisce la Confraternita del Santo Scapolare
1863 – Ricostruisce l’altare di San Giuseppe e ripara l’altare maggiore

1865 – Restaura l’intera Cappella , trovata molto degradata e incorpora in un solo blocco la Sacrestia  e la Cappella  sotto un unico tetto

1867 – Sopra l’altare di San Giuseppe pratica una nicchia per alloggiare una statua della Vergine, approvvigiona la Cappella di nuovi banchi ( con legno fornito in parte dagli abitanti ed in parte dalle foreste comunali e mano d’opera degli abitanti di Melezet) , di un confessionale ricavato nel vano della attuale porta laterale e  ripristina la boiserie addossata ai muri. 
1868 – Fa dipingere muri e volte , posizionare la tappezzeria rossa con fiori in oro e costruire la Tribuna ( apparato decorativo restaurato nel 1999) 
1869 – Applica delle tende alle due finestre e acquista nuovi arredi ( quadro in tela con cornice scolpita  e dorata – Apparizione dell’Angelo a S. Giuseppe ….un guardaroba in legno a tre ante nella sacrestia 
1870 – Dopo il furto della croce processionale avvenuto nella chiesa parrocchiale di Melezet, egli si reca a Lione dove ne acquista una argentata e dorata
1875 – Si fa costruire un mausoleo, poco fuori l’abitato del paese ( attuale Cappella del Sacro Cuore), ma alcune incomprensioni con il Sindaco impedirono che l’edificio fosse destinato ad uso sepolcrale. 
1876 – Fa rinzaffare l’esterno della Cappella e dota il tetto, già in lastre di pietra , di grondaie 
1881 – Nell’inventario della biblioteca della Cappella figurano 264 volumi. 
1895 – Muore a 95 anni , dopo una vita di intensa attività e grande fede.
    
Jean Baptiste VALLERET- Le signe du salut dans le SCAPULAIRE de N.D. du Mont Carmel - 1862
La confraternita del Santo SCAPOLARE si è formata in seno all’ordine religioso dei Carmelitani, che trae il suo nome e la sua origine dal monte Carmelo in Palestina.

Carmelo in ebraico significa mietitura, spiga piena, vigna di Dio, luogo delizioso e fertile.
E’ a  Simon Stock, nato in Inghilterra e divenuto santo, che si deve l’istituzione, nel XIII secolo, della Confraternita del Santo Scapolare. Egli ebbe una visione della Vergine Maria, la quale teneva tra le mani un oggetto misterioso, rivelatosi uno scapolare.
Ma che cos’è uno scapolare? Don Valleret lo descrive testualmente : “ Deux petits morceaux de draps de deux pouces eviron en carré, qui sont attachés par deux cordons “ , ( due pezzetti di panno, di due pollici circa, quadrati, uniti da due cordoni)
Lo scapolare deve essere indossato, sospeso attorno al collo, i cordoni appoggiati sulle spalle, in modo tale che una parte cada sul petto e l’altra parte sulla schiena  ( Décision de la sacrée congrégation 12/2 1840), deve essere indossato sempre, di giorno, di notte, in viaggio, in malattia e anche in caso di morte.
Lo scapolare è un segno di saluto, una salvaguardia dai pericoli, un pegno di pace e di alleanza eterna.
Ma perché questa Confraternita ebbe cosi tanti iscritti, non solo tra gli abitanti di Melezet, ma anche tra quelli provenienti dalla Alta Valle di Susa , dal Brianzonese e dalla Maurienne?

Perché gli obblighi si limitavano alla castità prima del matrimonio e alla recita, ogni giorno, di alcune preghiere, mentre i vantaggi potevano essere eccezionali.

Ecco alcuni privilegi  riservati ai membri della confraternita:
- Grazie all’intercessione della Vergine Maria, coloro che indossavano piamente lo scapolare erano preservati dalle fiamme dell’inferno e del purgatorio, inoltre erano protetti dal fuoco, ferro, piombo e ogni strumento di morte, dagli incendi e inondazioni, dalle afflizioni e dalle malattie.
Poi vi  erano le indulgenze plenarie e non, cioè le remissioni delle pene temporali dei peccati, le assoluzioni e il perdono. Esse erano molto importanti e considerate. 

 Eccone alcuni esempi:
- Cinque anni per coloro che, indossando il Santo Scapolare, avessero ricevuto la Comunione  una volta al mese e a coloro che avessero accompagnato con un cero il santo Viatico presso gli ammalati e avessero pregato per loro.
- Trecento giorni per coloro che si fossero astenuti dal mangiare carne il mercoledì.
- Cento giorni per coloro che avessero accompagnato al cimitero i defunti, sia confratelli che non e che avessero pregato per loro, che avessero fatto opere di misericordia e di carità.
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