L'obiettivo di quest'anno
Una zappa per le famiglie del Sud Sudan
(da La Valsusa Giovedì 23 febbraio 2017)
La
situazione
Martedì 14 febbraio l'Agence France Presse (AFP) ha pubblicato stralci di un rapporto confidenziale interno alle Nazioni Unite, nel quale la guerra in Sud Sudan è definita "una catastrofe per i civili". Quello di "catastrofe" è un termine utilizzato più volte nel rapporto: descrive la situazione umanitaria, il conflitto bellico in quanto tale ma anche in generale le condizioni di vita dei civili sudanesi in fuga massiccia da città e villaggi: "Numeri da record" si legge nel rapporto citato da AFP, che lancia anche il rischio che possano essere commesse atrocità e crimini di massa contro l'umanità: "La situazione della sicurezza continua a peggiorare in molte regioni del paese, l'impatto del conflitto e della violenza ha raggiunto proporzioni catastrofiche" è la preoccupazione di Antonio Gutierres, segretario generale dell'ONU eletto da poco. II suo predecessore alla guida dell'ONU, Ban Ki Moon, nel luglio del 2016 aveva accusato in un'intervista a Jeune Afrique sia il Presidente del Sud Sudan Salva Kiir sia il suo rivale Riek Machar, ex-vicepresidente, dicendo che entrambi "tradiscono la propria gente e la comunità internazionale [...] ci hanno deluso". Ma nonostante tutto la situazione si è ulteriormente aggravata, nell'immobilismo della comunità internazionale: pochi giorni fa scrivevamo di come il Sud Sudan rischi di diventare "la Siria africana", una situazione che sarebbe una vergogna senza fine per l'intera struttura delle Nazioni Unite. In Sud Sudan sono presenti attualmente circa 13.000 caschi blu, ai quali tuttavia è regolarmente impedita ogni attività e di svolgere la missione di pace da parte sia delle truppe governative fedeli a Kiir sia da parte delle milizie ribelli agli ordini di Machar: molta presenza e poca sostanza insomma, con episodi che sono in un certo senso emblematici della situazione generale.
In Sud Sudan oltre 2 milioni di
cittadini vivono oggi da sfollati interni, mentre la violenza continua a
mietere vittime e a rendere difficili, se non impossibili, le attività umanitarie
in sostegno delle popolazioni: la più giovane nazione del mondo è anche quella
dove ci sono più rifugiati e sfollati e le organizzazioni umanitarie stimano
in 7,5 milioni le persone in tutto il Sud Sudan che necessitano di assistenza
umanitaria e protezione. "Siamo di fronte a nuove esigenze senza
precedenti e queste aumenteranno durante la stagione secca" ha dichiarato
ai colleghi di IBTimes UK Eugene Owusu, coordinatore umanitario per il Sud
Sudan. Solo nel mese di gennaio 52.000 sudsudanesi hanno lasciato il Paese
diretti verso l'Uganda e in tutto il 2016 sono stati 490.000 i profughi
provenienti dal Sud Sudan e fuggiti nel vicino paese africano. Nei primi
giorni di febbraio il ritmo di rifugiati che attraversano il confine per chiedere
aiuto è di 2.500 persone al giorno.
Il campo profughi di Bidi Bidi, nel
nord dell'Uganda, è oggi tra i più affollati del mondo: creato meno di sei
mesi fa ospita più di 270.000 persone, rifugiati provenienti dal Sud Sudan.
Secondo l'UNHCR (l'Agenzia ONU per
i rifugiati) il numero di persone fuggite dal paese più giovane del mondo è di
1,5 milioni e, di questi,
700.000 hanno trovato un porto
franco in Uganda. Ma i numeri sono in costante aggiornamento al rialzo: entro
la fine del 20171 'Uganda, in collaborazione proprio con l'UNHCR, aumenterà la
capacità di accoglienza a 925.000 persone. "Non si tratta di fame, non si
tratta di lavoro. Si tratta solo di violenza" ha detto a Newsweek Thierry
Lecoq, a capo del team di Mercy Corps nel nord dell'Uganda.
La proposta
"Nonostante l'enorme potenziale
per la produzione agricola _ oltre il 90% del territorio del Sud Sudan è
arabile - solo il 10% dei terreni disponibili è coltivato da quando il paese
ottenne l'indipendenza".
I Salesiani del Sud Sudan come
risposta all'enciclica del Papa e come risposta alla crescente tragedia della
fame di oltre 4 milioni di persone, abbiamo lanciato il Progetto Agricolo
perché possano procurarsi loro stessi da mangiare: "Acquista una zappa per una famiglia del Sud Sudan . Aiutiamoli
nel loro Paese".
Il nostro Progetto Agricolo, vuole
essere anche una risposta al discorso del Presidente, nel giorno
dell'Indipendenza che disse: "Per lo sviluppo del nuovo Sud Sudan,
ridotto ad un cumulo di macerie, abbiamo bisogno di tre cose indispensabili:
1) Assistenza medica;
2) Educazione scolastica;
3) Sviluppo dell'agricoltura.
Facciamo un
utile regalo alle mamme dei campi profughi del Sud Sudan: regaliamo un attrezzo
agricolo, per coltivare e procurare da mangiare ai loro bambini. Il costo di
una zappa completa di manico è di circa 30,00 euro.