25 dicembre 2020
Sant'IPPOLITO ore 2030
foto: Margherita Borghino
Come tutti gli anni i ragazzi di ACR hanno fatto il loro presepe.
Realizzato a "staffetta" cioè: "noi abbiamo fatto il contenitore, loro a casa una statuina ciascuno e poi lo abbiamo assemblato in oratorio".Verrà esposto nella vetrina della Farmacia Comunale Borgovecchio
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LE MAPPE (riferimento diretto) |
Così scrive agli amis-du-patrimoine-religieux-de-nevache
Message du 16/11/20 17:19
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Dopo 96 anni il Rifugio Camillo Scarfiotti, posto a 2165 metri in un’ampia conca del vallone di Rochemolles, cambia nome. Il locale, infatti, aperto nel 1923 e realizzato con il sostegno economico del citato benefattore, sarà poi identificato con la denominazione Scarfiotti-Crosetto. Il secondo cognome è di una giovane donna, morta l’anno scorso accidentalmente in Liguria, assalita da un animale inselvatichito. Silvia Crosetto era un pilastro del CAI Torino, un’appassionata alpinista con un attivo di 25 cime di oltre 4000 metri e infinite altre di oltre 3000 metri. Qualche anno fa Silvia, vittima di un incidente in montagna piuttosto grave, aveva manifestato, in caso di morte, il desiderio di dare il suo nome ad un rifugio o un bivacco. Purtroppo per gli inconsolabili genitori è giunto il momento di esaudirla. Con un finanziamento donato al CAI Torino, proprietario del rifugio, verrà realizzata una ristrutturazione. La cerimonia di intitolazione si è svolta domenica 7 luglio alla presenza di un nutrito pubblico di appassionati di montagna, del presidente del Club Alpino Italiano di Torino, Gian Luigi Montresor, del presidente della locale sezione bardonecchiese Agnés Dijaux, del presidente dell’intersezionale CAI Piero Scaglia, del vicesindaco bardonecchiese Chiara Rossetti e naturalmente dei genitori della sfortunata alpinista. Nel corso dell’incontro, inoltre, gli esponenti del CAI hanno presentato il progetto di ristrutturazione. Il locale sarà ampliato solo per il 20% della superficie nel rispetto di disposizioni urbanistiche, ma la volontà del CAI è soprattutto quella di creare un grande ambiente per l’accoglienza, in cui si possano tenere conferenze, proiezioni e altre attività legate alla montagna. Sorgerà anche un centro per la bici elettrica, attrezzato di tutto ciò che serve a chi arriverà al rifugio con tale mezzo ed un centro estivo per ragazzi. Con la collaborazione del Comune, già impegnato da sempre nella manutenzione della strada, il CAI ha manifestato la volontà di rilanciare la valle e valorizzarla, facendola conoscere per le sue caratteristiche naturalistiche e paesaggistiche e non come luogo di passaggi veloci di moto e di auto. La valle, infatti, è più conosciuta dai motociclisti per la strada più alta d’Europa, potendo raggiungere il Colle del Sommeiller a quota 3009 metri. Cercando di regolamentare il passaggio e stimolando di più escursionisti e ciclisti, il CAI auspica una svolta di qualità per la Valle. I lavori inizieranno nella prossima stagione. (Luisa Maletto)
e le sue manifestazioni
nel 2019
Con la consueta vivacità Rochemolles ha celebrato la fine
dell’anno trascorso aggiungendo alla serie di manifestazioni puntualmente
ricorrenti ogni anno, alcune nuove stimolanti iniziative dando maggior impulso
alla musica e al teatro. Ciò a conferma dello spirito di rinnovamento che anima
questo borgo dove però la lontananza dall’abitato cittadino e la presenza delle
immutabili montagne, conservano intatte la mentalità e le abitudini
tradizionali.
L’organizzazione di tutte le manifestazioni è stata
possibile grazie alla disponibilità e alla collaborazione congiunta dei suoi
abitanti, dell’Amministrazione locale e della due Associazioni Assoagri e ViviRochemolles.
Si sono svolte quattro manifestazioni: “That’s Amore”, “Cattivissimi noi”, “Artisti a Rochemolles Una montagna di arte, trucioli e sapori” giunta alla sua quinta edizione in agosto, “Il presepe diffuso” in dicembre e gennaio, giunta anch’essa alla sua quinta edizione. Lo spettacolo “That’s Amore” ha portato nel borgo artisti di fama internazionale, Matteo Peirone e Linda
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Festa di S. Pietro: esce la processione. |
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I costumi antichi per la festa patronale di S. Pietro. |
Campanella che con le loro voci hanno fatto tremare le mura trecentesche della chiesa di Rochemolles, che li ha ospitati.
“Cattivissimi noi” della “Accademia dei Folli” spettacolo
teatrale itinerante nelle antiche case del borgo e nei luoghi più suggestivi
del paesino abbinato alla degustazione di piatti tipici della gastronomia
montana.
In agosto i numerosi visitatori, giunti alla manifestazione “Artisti a Rochemolles Una montagna di arte, trucioli e sapori”, hanno potuto partecipare ad un percorso gastronomico itinerante di degustazione di pasti tradizionali che vede impegnati tutti gli abitanti che in numerose antiche case offrono via via piatti della tradizione a cui si è affiancata l’osservazione delle opere prodotte dai numerosi artisti e intagliatori del legno che hanno popolato le pittoresche vie del borgo. Gli artisti generosamente lasciano le loro opere e sculture al paesino di Rochemolles, nel quale trovano permanente collocazione, aumentando il fascino del borgo.
Le finestre e le porte delle antiche grange, ciascuna con
la sua “Losa” con
decorazione e antico nome della casa, sono d’estate un tripudio di fiori e di
colori mentre a Natale si adornano con caratteristici presepi illuminati. Le
creazioni magiche del “Presepe
diffuso”, con personaggi a dimensione naturale
abbigliati secondo gli antichi mestieri della vallata alpina, insieme alle
scintillanti luci natalizie, hanno richiamato molti turisti a passeggiare lungo
le stradine di questo incantevole borgo, che grazie al “Presepe diffuso” è stato riscoperto anche d’inverno. Inoltre, quest’anno
nella chiesa parrocchiale si è potuto ammirare il Presepe Fluttuante, ad opera
dell’Associazione di intaglio e scultura di Rivoli, ideato dal Maestro Enrico
Rimoldi.
È stata ricostruita nella parte iniziale della chiesa la
capannina di legno, all’interno della quale, sono state posizionate le statue
lignee rappresentanti la natività di nostro Signore. Appena al di fuori della
stessa ha trovato posto l’angelo con le sue magnifiche ali.
“Il Presepe Fluttuante” si è ben inserito nel contesto
del Presepe diffuso in un paese una volta di pastori, nella magnifica cornice
fatta di case di pietra e alte montagne piene di neve. Montagne che si
stagliano, in una giornata piena di sole nell’azzurro dove regna il silenzio.
Quel silenzio che segnato dal volo dell’aquila che ci sorvola in più ampi
cerchi, ci fa rivolgere lo sguardo verso il cielo.
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La Processione di S. Pietro davanti alla Cappella del Ponte. |
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Il Presepe diffuso: le pecorelle verso la Cappella del Ponte. |
LAUREA
Silvia Borello si è laureata il 15 giugno 2019 presso la ED Business School di Barcellona. Ha conseguito 2 lauree: in Business Internazionale e in Sports Management. Le hanno conferito 2 attestati: uno come miglior studente, l’altro come migliore tesi di laurea.Ci rallegriamo vivamente con la nuova dottoressa per un risultato che è a coronamento di una preparazione seria e approfondita e le formuliamo i migliori auguri per la sua prossima attività.
Le Priore di S. Emerenziana 2020: Angela Ventricelli e Daniela Dorato.
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La strada provinciale per Rochemolles: il
ponte dove l’alluvione l’aveva bloccata.
Il 26 maggio 2019 la chiesa di Millaures ornata a festa
ha accolto i nostri bambini del catechismo che hanno ricevuto la loro Prima
Comunione.
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La Prima Comunione: il gruppo con la catechista Adriana Ugetti. |
Mamme, papà, nonni, parenti, amici e compagni del
catechismo si sono stretti in un grande abbraccio intorno ai nostri piccoli, e
grazie all’impegno di tutti abbiamo sentito la gioia di essere comunità
cristiana che si ritrova per incontrare il Signore. Ad Alice, Nicole, Maria
Chiara, Marta, Mattia, Pietro e Simone va il nostro augurio perché sentano
sempre vicino Gesù nel loro cammino con l’entusiasmo di questo giorno. A tutti
e a ciascuno grazie per la collaborazione, e al nostro Parrocco don Paolo uno
speciale ringraziamento perché con pazienza e tanta saggezza guida i nostri
ragazzi. (Adriana Ugetti)
30 novembre festa patronale. Anche quest’ anno la
funzione in onore del nostro Patrono, San’Andrea Apostolo, ha visto la
partecipazione degli abitanti della borgata. La Funzione è stata concelebrata
da alcuni sacerdoti della Diocesi, presieduta, in particolare, da Don Franco
Tonda, parroco di Bardonecchia.
A rendere più solenne la funzione, i canti della nostra
cantoria e, come da consuetudine, la distribuzione del pane benedetto e il
rinfresco, organizzato dal Consorzio di Millaures.
A ricordo, dell’antica tradizione, il “Chanté”, giovane abete, addobbato con i fiori e nastri colorati, nell’atrio della chiesa.
Il Presepe
di Millaures: originale e molto ammirato, opera dei bambini con la regia delle
mamme.
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LAUREA TRIENNALE
Congratulazioni e rallegramenti,
per la laurea triennale in Economia e Commercio, conseguita il 3 maggio 2019 da
Alessia Bellet, presso l’Università telematica e Campus. La discussione della
Tesi di laurea, ha avuto per oggetto “Il marketing
ed il turismo: fidelizzare il cliente attraverso innovazione e professionalità.
Il caso di una Scuola di Sci di Bardonecchia”.
S.
Sebastiano: la Messa a Rochas il 20 gennaio.
La scuola elementare di Millaures con la Maestra Augusta
Gleise davanti alla chiesa, anno 1952. Sono presenti: Allemand Alfredo Gino
Leschiera Gino Vitton Ferruccio Allizond Michel Bothorel Carlo Guiffrey Liliana
Guiffrey Pino Allizond Graziella Ambu.
La mitica Decauville: una motrice.
San Lorenzo: il pane benedetto e gli antichi costumi.
La messa è stata concelebrata alle ore 11,00 dal parroco Don Gian Paolo Di Pascale con Monsignor Alfondo Badini Confalonieri, vescovo della Diocesi di Susa alla presenza di Chiara Rossetti, Vicesindaco di Bardonecchia, dal consigliere comunale Carola Scanavino ed Elsa Teresa Begnis, presidente dell’Assomont. La Santa Messa è stata cantata dalla Corale di Bardonecchia che ha così dato il proprio contributo a rendere più solenne la funzione. La giornata del Santo Patrono è stata anche l’occasione per benedire la nuova campana. Dopo la benedizione da parte del vescovo Mons. Badini Confalonieri il primo rintocco è stato dato dalla madrina Giorgetta Lantelme vestita con gli abiti della tradizione. Terminata la funzione religiosa e la successiva benedizione ci si è trasferiti al vicino forno dove sono stati preparati alcuni dolci, torte salate e altri prodotti; in questa giornata di festa il forno viene riattivato e torna ad essere il punto di incontro della comunità. A conclusione, in serata in piazza i Parenaperde hanno allietato con buona musica dal vivo.
I Presepi
A Les Arnauds come nel resto del paese e nelle frazioni
si è organizzato anche quest’anno l’allestimento di presepi illuminati, di
diverse dimensioni, visibili gratuitamente nei vicoli, piazzette, cappelle,
fontane, finestre, case e giardini per rendere più magica l’atmosfera
natalizia.
Più di 50 quelli esposti a Les Arnauds dall’8 di dicembre fino a fine gennaio: autentiche opere, frutto dell’impegno e del sentimento delle persone del posto che amano il proprio territorio e che cercano di valorizzarlo in ogni occasione. (Carola Minasso)
Terminati i lavori per il nuovo castello per le campane e la loro elettrificazione, si imponeva un’altra opera: lasostituzione della campana più piccola, in cattive condizioni e non intonata con le altre due campane. La Ditta Trebino di Uscio (Ge) ha ancora una volta compiuto l’opera con la nuova campana, con soddisfazione di tutti.
Essa pesa
140 kg. in bronzo, ha un diametro di 60 cm. e reca incisa una scritta che
augura di dare sempre rintocchi di serenità per la comunità. C’è il nome del
parroco e quello della madrina della nuova campana, la Sig.na Giorgetta
Lantelme. La spesa, compresa l’iva agevolata, è stata di 12.000,00 euro. La
vecchia campana è stata posta sul davanzale di una finestra della chiesa, per
ricordare a tutti il servizio compiuto per tanti decenni. Siamo certi che il 10
agosto 2019 abbiamo scritto una pagina importante nella storia di Les Arnauds e
della sua parrocchia. Un altro problema riguarda l’orologio pubblico sulla
facciata del forno, ormai guasto in modo irreparabile. È comandato dal computer
della chiesa, ma è proprietà del Comune. Già la Ditta Trebino è stata
interessata in merito e il vecchio orologio verrà sostituito, per segnare
ancora ore serene per tutti.
Sabato 23 novembre 2019 la Corale di Salbertrand si è
recata nel pomeriggio a Bardonecchia in occasione della festa di Santa Cecilia,
protettrice dei cantori e dei musici. La brava corale, diretta da Romano
Nuvolone, ha fatto una prima tappa al Melezet per visitare il Museo di Arte
Religiosa Antica e la mostra fotografica “Nuova vita alle opere e vecchia vita
di paese”. I cantori, accompagnati da una volontaria, hanno potuto apprezzare
le numerose opere esposte in Museo, alcune appena restaurate e le foto esposte.
Al termine della visita un tè caldo li ha ristorati dal freddo pungente e dalla
pioggia che li ha accompagnati per tutta la giornata e ha riscaldato la loro
voce.
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La Cantoria di Salbertrand |
Dopo la tappa al Melezet la Corale si è recata per le
18,00 alla Santa Messa di Les Arnauds, celebrata da Don Paolo Di Pascale.
Accompagnati dal suono del violino del Signor Giorgio Adamoli i cantori hanno
animato l’assemblea con i loro canti, tra cui il bel “Isi din la gleisa” scritto in patois dalla Maestra Clelia Baccon.
Dopo aver ritemprato la mente con una visita culturale e
lo spirito con la Messa, non poteva mancare una buona cena; infatti, alle 20,30
cantori, amici della corale e famigliari sono stati accolti dal ristorante “Le
due bandiere” di Salbertrand per un’ottima cena in compagnia e per un’ultima
cantata insieme dell’Inno dedicato a Santa Cecilia.
(Wanda Nuvolone)