Carissimi,
lo
scorso Bollettino terminavo la mia lettera con queste parole: «... quando
leggerete queste righe la Chiesa avrà già il nuovo Papa, segno visibile che è
lo Spirito che la segue e la governa...». Questo si è puntualmente avverato con
l’elezione di Papa Francesco. Il mondo intero, anche quello non credente, lo
guarda con ammirazione e stupore. Ho
voluto mettere in capo a queste righe un’immagine del Papa
con un agnello sulle spalle; immagine che è un segno significativo dello
spirito che lo anima: quello del buon pastore!
Fatte
le debite proporzioni, anch’io devo cercare di imitare questa immagine... io so
di essere lontano dall’ideale che Cristo stesso ha proposto e vi prego di
aiutarmi in tutti i modi, soprattutto con la preghiera, perché l’immagine del
buon pastore che dò non sia troppo sbiadita!
In
questa lettera desidero però trattare di alcuni problemi che riguardano le
nostre piccole comunità, anche dal lato materiale, sovente fonte di
preoccupazione.
MELEZET
È
ormai una realtà bella e importante il restauro avviato della Cappella di San
Pietro al Cimitero. La Provvidenza ci è venuta incontro con un generoso
benefattore. I lavori sono iniziati dopo le lunghe e non facili pratiche che la
burocrazia – sia da parte della Soprintendenza che dal Comune – ci ha richiesto
e ancora ci chiede perché possiamo continuare.
Nell’estate
è stato rifatto il tetto e si è compiuto il risanamento esterno con
l’intercapedine ventilata. Qualcuno chiede: «Perché non si è restaurata la
facciata, ci voleva così poco!».
Rispondo:
perché non abbiamo ancora i permessi, pur con il progetto e l’indagine
stratigrafica per una facciata che non ha nulla di rilevante!
Così
per l’interno: siamo in attesa dei permessi relativi sperando di poter
continuare nella bella stagione.
Viene
da esclamare con tutto il cuore: W la Burocrazia!